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Stasera in anteprima nazionale Goodbye Mr. President

RENDE (CS) -Questa sera si scioglierà ogni riserva sul film “Goodbye Mr. President”, di Fabrizio Nucci e Nicola Rovito. La pellicola sarà proiettata in anteprima alle ore 20,30 al cinema Garden di Rende, soddisfacendo la curiosità di quanti da tempo ormai sentono parlare di questo progetto “made in Calabria”.

Un progetto, ricordiamo, che porta il “tocco” in più delle maestranze nostrane (soprattutto del Cosentino). Nel cast c’è infatti Ernesto Orrico, Dante De Rose, Antonio Giocondo, Elio Giacobini, Ada Roncone, Francesco Votano, Barbara Pasqua, Giovanni Turco e Francesco Aiello. Mentre la guest star è il cantautore cosentino Dario Brunori.

Il mediometraggio, almeno da quello che si è riuscito a capire dalle brevi ma spassose anteprima pubblicate su Facebook dalla Open Fields Productions, dovrebbe avere una durata compresa tra i 60 e gli 80 minuti. Ma l’attenzione del pubblico è tutta rivolta alle facce “amiche” che compariranno sul grande schermo in questa commedia dal tono grottesco che tratta tematiche politiche e sociali a partire dalla personale lettura dei vari personaggi della storia.

Kiave e Brunori insieme per il gusto di fare musica

COSENZA – Una conferenza stampa insolita quella di ieri nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza durante la quale si sono incontrati due mondi apparentemente lontani quello dell’hip hop di Mirko Filice in arte Kiave e del cantautorato di Dario Brunori per dimostrare quanto illusoria sia la conflittualità tra forme musicali diverse, quando la coesistenza si traduce nel completo abbandono di ogni pregiudizio di genere.

L’occasione è data dalla presentazione del video “Identità” quinto estratto del più urgente che arrabbiato album “Solo per cambiare il mondo”, girato in due giorni su una 500 bianca da Nicola Artico e Matteo Podini, per le strade della sua Cusè, con i suoi amici, con i suoi genitori e che vede la collaborazione di Brunori Sas.

E’ il singolo più importante dell’album sostiene Kiave probabilmente per la duplicità del significato di cui si fa portatore, Identità come senso di appartenenza a un gruppo, a un territorio ma anche Identità come alternativa al super ego.

Durante la presentazione non sono mancate le battute e gli sfottò, Kiave dichiara di aver scelto Brunori solo perché nessun altro era disponibile al momento e il cantautore cosentino risponde di aver accettato solo per una questione di cachet perché lui in realtà non è interessato al rap impegnato ma solo a quello edonistico fatto di puttane e discoteche e che è stata l’obiettività di Kiave a fargli crollare ogni dubbio, quando nel convincerlo a cantare un pezzo con lui lo ha decretato il miglior cantautore di sempre.

Ma oltre al sarcasmo ad accomunarli sono l’amore per le parole, l’orgoglio per le proprie origini, l’unione per la propria terra di appartenenza e a ribadirlo è l’assessore provinciale alla formazione e al lavoro Giuseppe Giudiceandrea che si dichiara orgoglioso di aver finanziato un progetto che vede la collaborazione di due vere eccellenze calabresi.

Alcune anticipazioni sono arrivate anche sul futuro lavoro di Kiave che sarà certamente meno hip hop e più concentrato sulla cura del suono, rinuncerà all’uso del campionamento senza tradire mai l’etica dell’indipendenza.

Le ultime battute sono per la musica a cui Kiave riconosce il merito di averlo salvato anche se “costretto” ad andar via dalla sua città, allora ancora troppo piccola per guardare oltre un paio di pantaloni eccessivamente larghi, ma promette di ritornare perché lo vuole prima di ogni cosa e perché sa bene che è ritornando laddove si amò la vita per la prima volta fatta di origini e di musica che si può vedere come solo ciò che resta orfano di noi può restituirci veramente tutto.

Gaia Santolla

Ecco il video

Musica Versus Mafia, li faremo fuori con la musica

COSENZA – Un contest dove non si vince alcun premio, 50 cantanti, 4 tappe che attraversano l’Italia da Nord a Sud solo per ricordare che la mafia non è un problema solo del meridione e che la lotta non è compito esclusivo degli inquirenti e dei magistrati ma di ognuno di noi.
Questo è l’obiettivo di Musica contro le mafie un progetto a cura dell’etichetta discografica Mkrecords promotrice e produttrice dell’iniziativa nazionale, in collaborazione con il Mei – Meeting delle etichette indipendenti e Rubettino Editore.

Ieri sera nell’Auditorium Guarasci di Cosenza si è svolta la semifinale Centro-Sud presentata da un raggiante Dario Brunori che senza impaccio alcuno, in bilico tra l’ironia e il paradosso, ha indossato perfettamente le vesti, non originariamente sue, di conduttore.

Ad aprire il contest è una donna che canta di una donna, la cantastorie Francesca Prestio con la sua struggente Ballata per Lea Garofalo, in ricordo della collaboratrice di giustizia calabrese sciolta nell’acido dalla ‘ndrangheta.
L’artista afferma con forza la necessità di raccontare ai bambini le storie del nostro presente che spesso non hanno un lieto fine ma che sempre hanno dei mostri contro cui combattere e uno dei modi per sconfiggere coloro che vogliono decidere sulle sorti dei nostri finali è fare uscire la voce, squartare il silenzio, l’omertà restando uniti perché “a vita po’ cangiari”.
I secondi ad esibirsi sono Dario De Luca e Omissis Mini Orchestra che denunciano con graffiante ironia quell’intreccio diabolico tra politica e criminalità organizzata meglio conosciuto come zona grigia. Teatrali nella loro esibizione quando riescono a ricostruire un mini comizio elettorale con un finale colpo di pistola.
Il loro scopo è raccontare questa realtà attraverso la presa in giro buffonesca, svelarne l’inganno, ridere di loro per dimostrare di non temerli.
La gara continua con l’esibizione degli Operai Fiat 1100 conosciuti come la tribute band di Rino Gaetano ma che per l’occasione presentano un loro pezzo sulla misteriosa vicenda della Jolly Rosso la nave che naufragò sulle coste calabresi.
Un’occasione, spiegano, per raccontate la ragnatela che si cela dietro i rapporti tra la mafia e i sistemi deviati dello Stato.
Dopo la terza esibizione arriva il momento dei primi ospiti gli Spasulati sempre coinvolgenti nella loro alchimia tra lingua arbereshe e musica reggae.
Si ritorna alla gara con il rap di Nicola Casile che è una ferma denuncia contro chi toglie la libertà ed essere contro la ‘ndrangheta vuol dire essere per la giustizia sociale che è il solo concetto assoluto che possediamo.
E la volta dei pugliesi U Papun che cantano l’amore, quello per la propria terra ma denunciandone spietatamente tutte le nefandezze.

Secondo ospite della serata è Cristiano Godano frontman dei Marlene Kuntz che per una notte ha abbandonato le distorsioni più sature del rock per immergersi in una dimensione dall’intimismo acustico, solo voce, chitarra e birra che sorseggiava tra un pezzo e un altro, le note correvano lente La notte, La canzone che scrivo per te, Danza, Ti giro intorno e Fantasmi, 20 minuti di semplice magia.
Gli ultimi a esibirsi sono stati gli Scarma che con il loro pezzo cantano l’assoluto dovere di credere nel cambiamento.
Il progetto Musica contro le mafie si chiuderà a Bari a fine novembre con 4 finalisti e trova la sua massima realizzazione nel Libro/Cd “La Musica che scrive le parole che si fanno sentire” prodotto da Mk Records e Rubbettino a cui hanno preso parte tutti gli artisti coinvolti cimentandosi nella forma d’arte che più li ispirava.
Tutti proventi saranno destinati all’associazione LIBERA (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie).

Gaia Santolla

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