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Agli arresti domiciliati due consiglieri della Provincia di Cosenza

cosenza palazzo provinciaCOSENZA – L’accusa è di ingerenza clientelare nella gestione di una società di servizi del Comune di Rende con un boss della ‘ndrangheta in occasione delle elezioni provinciali del 2009: per questa ragione  i consiglieri provinciali di Cosenza del Pd, Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo sono stati posti agli arresti domiciliari.
L’operazione è stata guidata dalla Dia e dai Carabinieri, portando a un terzo provvedimento restrittivo che  e’ stato notificato in carcere al presunto boss della ‘ndrangheta di Cosenza, Michele Di Puppo.

 

Confiscati beni per 5 milioni di euro riconducibili a boss detenuto in carcere

CATANZARO – Confiscati dalla DIA di Catanzaro beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.  Accusato Antonio Mancuso, 73 anni di Limbadi, attualmente detenuto, ritenuto ai vertici della omonima cosca di Limbadi (Vibo Valentia), e gli eredi Domenico Campisi, ritenuto vicino alla cosca Mancuso ed ucciso il 17 giugno 2011 nelle campagne di Nicotera (Vibo Valentia).

Catanzaro: Dia sequestra beni a imprenditore

Catanzaro, 10 Ago 2012 – Beni per un valore di 8 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Catanzaro ad un imprenditore detenuto, Carlo Sama’, 58 anni, di Amantea, sorvegliato speciale, accusato di essere affiliato alla ‘ndrangheta. Sama’, imprenditore nel settore della raccolta dei rifiuti, coinvolto nell’operazione ‘Nepetia’ contro la cosca Gentile che, nel gennaio del 2008 porto’ all’arresto, complessivamente, di 40 persone, e’ stato condannato in via definitiva.

‘Ndrangheta: confisca da 115 milioni

 

Uomini DIA

 

REGGIO CALABRIA, 26 GIUGNO – Beni per 115 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ad un imprenditore romano, Federico Marcaccini, di 34 anni, coinvolto nel 2010 nell’operazione chiamata ‘Overloading’ contro il traffico internazionale di droga gestito dalle cosche della ‘ndrangheta di San Luca.
I beni confiscati sono 32 società, a Roma e Latina, orologi e monili d’oro custoditi in una cassetta di sicurezza ed alcuni immobili.