Archivi tag: domiciliari

Pittelli, lo sciopero della fame e la petizione. L’ex parlamentare torna ai domiciliari

VIBO VALENTIA – Il Tribunale di Vibo Valentia ha scarcerato e disposto per l’avvocato ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli gli arresti domiciliari in accoglimento dell’istanza presentata dai difensori Salvatore Staiano e Guido Contestabile. Pittelli é imputato nel processo “Rinascita Scott”, in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme, scaturito dall’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro sulle cosche di ‘ndrangheta di Vibo Valentia, ed é coinvolto anche nell’inchiesta “Mala Pigna” su alcuni gruppi della criminalità organizzata della Piana di Gioia Tauro.

Pittelli é stato senatore di Forza Italia ed é tra i penalisti calabresi più noti. Nonostante i due procedimenti penali in cui é coinvolto aveva già ottenuto gli arresti domiciliari che gli erano stati però revocati lo scorso mese di dicembre dopo che si era appreso di una lettera che aveva scritto ad ottobre, inviandogliela per posta, al Ministro per il Sud, Mara Carfagna, in cui le chiedeva aiuto per risolvere la questione legata alle sue vicende giudiziarie.

La segreteria del Ministro inviò la missiva di Pittelli all’ispettorato di Palazzo Chigi che, a sua volta, la trasmise alla Squadra mobile di Catanzaro, giungendo poi alla Dda di Catanzaro. La stessa Dda chiese ed ottenne dal Tribunale l’aggravamento della condizione detentiva di Pittelli per violazione delle prescrizione imposte dagli arresti domiciliari. L’ex parlamentare, così, fu trasferito nel carcere di Melfi (Potenza).

Per sostenere Pittelli era nato un Comitato

“L’ordinanza con la quale il Tribunale di Vibo Valentia ha revocato la precedente decisione della custodia in carcere di Giancarlo Pittelli, sostituendola con gli arresti domiciliari, rappresenta in primo luogo un atto di giustizia e di equilibrio che ridà a Pittelli la condizione di serenità necessaria per affrontare il processo e fare valere le sue ragioni”. Lo afferma, in una nota, Enrico Seta, presidente del Comitato promotore dell’appello per Giancarlo Pittelli, a nome dei 1.800 firmatari dell’iniziativa in favore dell’ex parlamentare, tra cui oltre 200 avvocati e 29 parlamentari.

“Ma si tratta anche di una decisione – aggiunge Seta – che consente ai tantissimi cittadini che hanno seguito con partecipazione questa vicenda giudiziaria di confermare e rinnovare la fiducia nelle istituzioni della giustizia. La nostra battaglia dimostra che la partecipazione dei cittadini non é un intralcio, ma un incoraggiamento alla giustizia e che il tessuto di relazioni personali, umane, di stima e di rispetto non possono essere azzerate da inchieste giudiziarie prima che un giusto processo ed una sentenza di condanna abbiano avuto il loro corso. Continueremo a seguire con la nostra costante e vigile partecipazione la particolare vicenda giudiziaria dell’amico, collega e cittadino Pittelli”.

Evade dai domiciliari, bloccato alla stazione di Cosenza

COSENZA – Un uomo di 49 anni di origine romena, con precedenti penali e sottoposto agli arresti domiciliari nella propria abitazione a Reggio Calabria, è stato arrestato dalla Polizia ferroviaria nella stazione di Vaglio Lise. L’uomo è stato bloccato dai poliziotti mentre stava acquistando un biglietto per raggiungere un comune limitrofo. Dagli accertamenti è emerso che il 49enne aveva violato la misura restrittiva. Nell’ultima settimana la Polizia ferroviaria calabrese ha controllato 1.726 persone grazie all’impegno di 183 pattuglie in stazione e 15 a bordo treno.

Cosenza, scappa alla vista dei carabinieri. Si scopre che era evaso dai domiciliari

COSENZA – Nel corso di un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cosenza hanno tratto in arresto un 30enne, residente a Cellara (CS), per la violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Nel pomeriggio di ieri, i militari, di servizio di pattuglia nei pressi della Stazione ferroviari di “Vaglio Lise”, hanno notato alcuni giovani che erano rimasti sospettosamente isolati. Si sono insospettito quando, in lontananza, hanno visto un giovane che, appena sceso dal treno, iniziava a correre nella direzione opposta al veicolo delle forze dell’ordine.

Il personale operante, accortosi dello scatto repentino del ragazzo, ha iniziato a rincorrerlo intimandogli di fermarsi. Dopo un lungo inseguimento, il giovane è stato raggiunto ed accompagnato presso gli uffici del Comando Provinciale dove è stato identificato come noto pregiudicato gravato dalla misura di sicurezza della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Cellara.

Il ragazzo è stato dichiarato in arresto e su disposizione del magistrato di turno presso la Procura di Cosenza condotto presso il suo domicilio in regime degli arresti domiciliari.

Nel pomeriggio odierno, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Cosenza, nel convalidare l’arresto ha disposto l’arrestato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Bancarotta fraudolenta, nei guai tre imprenditori cosentini

COSENZA –  I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Cosenza e della Sezione di P.G. della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, nell’ambito delle indagini dirette da questa Procura della Repubblica, hanno eseguito tre misure cautelari personali nei confronti di altrettanti imprenditori cosentini operanti nel settore del commercio all’ingrosso ed al minuto di abbigliamento, indagati per il delitto di bancarotta fraudolenta previsto e punito dagli artt. 216, 219 e 223 R.D. 16 marzo 1942 nr. 267 (Legge Fallimentare).

Contestualmente, i Finanzieri hanno, altresì, notificato ai tre imprenditori l’applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali. Nello specifico, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ed eseguite attraverso complesse e minuziose ricostruzioni contabili, è emerso che gli indagati destinatari delle misure cautelari personali hanno posto in essere, nel tempo, più fatti e reiterate condotte di bancarotta fraudolenta, consistite nell’aver provocato il fallimento della società da loro gestita mediante la distrazione e dissipazione dei beni della stessa realizzate attraverso plurimi negozi giuridici, privi di controprestazione per la fallita, posti in essere con altre società facenti capo allo stesso gruppo imprenditoriale. In particolare la società in questione, a fronte di significativi acquisti di merce destinata alla rivendita, procedeva con plurimi negozi giuridici alla vendita della merce stessa, a società riconducibili al medesimo gruppo familiare, in assenza di giustificazione economica e di movimentazione finanziaria.

Le suddette condotte venivano inoltre aggravate dalla sottrazione e distruzione dei libri e delle altre scritture contabili con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto o recare pregiudizio ai creditori, nonché con l’omissione sistematica del versamento dei contributi previdenziali e delle imposte dovute fin dalla costituzione della società, tanto da maturare un debito verso l’erario di oltre due milioni e mezzo di euro ed un passivo fallimentare complessivo pari a quasi tre milioni e mezzo di euro. 2 La gravità delle condotte di bancarotta accertate, la loro reiterazione nel tempo ed il concreto pericolo che possano essere nuovamente commessi reati della stessa natura di quelli contestati, hanno consentito di richiedere ed ottenere i provvedimenti cautelari personali ed interdittivi eseguiti in data odierna.

Evade dai domiciliari e dà fuoco alla ex moglie. Ricercato dalla polizia

REGGIO CALABRIA – Un pregiudicato originario di Ercolano (Napoli), di cui non sono state rese le generalità, ha incendiato l’auto dentro cui si trovava la sua ex moglie.

L’episodio si è verificato nella zona sud di Reggio Calabria, nei pressi del liceo artistico ‘Frangipane’, poco dopo le 9, di fronte a numerosi studenti. La donna ha riportato gravi ustioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Secondo quanto reso noto dalla polizia di Stato, il pregiudicato si sarebbe avvicinato alla vettura della ex consorte.

La donna ha tentato di fuggire ma, nella concitazione del momento, è finita con l’auto contro un muro. L’uomo, a quel punto, ha gettato liquido infiammabile all’interno del mezzo ed ha appiccato il fuoco, dandosi poi alla fuga. Subito soccorsa dai numerosi presenti, la donna è stata portata agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria con gravi ustioni. L’uomo è attivamente ricercato.

Minacce alla moglie, arrestato 38enne

CATANZARO – I carabinieri di Catanzaro hanno arrestato nel quartiere Lido e posto ai domiciliari un uomo di 38 anni, C.S.D., con l’accusa di avere messo in atto una serie di condotte improntate a violenza, minacce e molestie ai danni della moglie.

L’ultimo episodio risale allo scorso 31 dicembre, giorno in cui ha “bombardato” la donna, secondo quanto riferiscono i carabinieri, con chiamate, sms e messaggi vocali dal contenuto minaccioso e vessatorio, oltre che gravemente offensivo della dignità e del decoro della persona.

I contatti avrebbero avuto lo scopo di controllare i movimenti della donna. Chiamate e messaggi non hanno risparmiato neppure il figlio minore, utilizzato dall’uomo per avere informazioni sugli spostamenti e le frequentazioni della vittima. Durante alcune conversazioni il 38enne ha anche rivolto alla moglie minacce di morte.

L’arresto è stato eseguito per via dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica.

Mimmo Lucano lascia Riace, «Andiamo avanti lo stesso»

RIACE (RC) – Ha lasciato Riace poco dopo le 6 di questa mattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora. Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora é stato attenuato con la misura dell’obbligo di firma

Lucano si trovava ai domiciliari dal 2 ottobre scorso. Prima di conoscere la decisione del Tribunale del riesame, subito dopo l’udienza, Lucano aveva detto a chiare lettere, con decisione, che il modello di accoglienza e integrazione creato nel suo comune sarebbe andato avanti. Obiettivo che, certamente, Lucano perseguirà anche stando fuori, ma comunque bisognerà vedere quando la sua assenza influirà sui tanti migranti che a Riace vivono e che in lui hanno un sicuro, se non l’unico, punto di riferimento. E che ora si trovano a dovere decidere se rimanere ma senza i finanziamenti pubblici, o se pure accettare il trasferimento in un altro Sprar dopo la chiusura dell’esperienza riacese decisa dal Viminale.

«Riace – ha detto ieri in tarda mattinata  – rappresenta un’idea che va contro la civiltà della barbarie. Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza».

Fonte e foto Ansa

Squillace, evade tre volte dai domiciliari e finisce in carcere

SQUILLACE (CZ) – Evaso per ben tre volte dai domiciliari, è stato fermato e posto in carcere. Angelo Cantaffa, 33 anni di Vallefiorita, era stato arrestato per furto in appartamento e poi scarcerato dopo la convalida del provvedimento. Era stato arrestato nuovamente appena sei ore dopo per il tentato furto in un’altra casa. Posto ai domiciliari, è stato sorpreso tre volte in poche ore mentre violava l’obbligo imposto. Così l’uomo è finito in carcere su disposizione del gip che ha convalidato i tre arresti per evasione effettuati dai carabinieri. L’uomo è stato intercettato una prima volta all’esterno della propria abitazione dalla pattuglia e risottoposto alla misura cautelare.
Tuttavia, poche ore dopo, è stato nuovamente fermato all’esterno dell’abitazione, mentre si trovava vicino a una fermata dell’autobus. I carabinieri lo hanno riportato ai domiciliari, ma è stato fermato una terza volta vicino all’ufficio postale. A quel punto i carabinieri, su disposizione dell’autorità giudiziaria, lo hanno portato in carcere.

Bancarotta fraudolenta, ai domiciliari un imprenditore cosentino

COSENZA – I militari del Comando Provinciale di Cosenza, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza, hanno posto agli arresti domiciliari un imprenditore cosentino, indagato per il delitto di bancarotta fraudolenta in esecuzione di una misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Cosenza.

Le attività investigative condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico- finanziaria di Cosenza sono state incentrate su una società operante nel settore del brokeraggio, con diverse filiali dislocate sull’intero territorio nazionale, dichiarata fallita nell’anno 2015, il cui amministratore ha distratto beni e denaro per un valore pari a circa € 1.800.000, grazie ad abili artifizi contabili.

In particolare, il destinatario della misura restrittiva è risultato essere il vero regista di un ben articolato sistema fraudolento che prevedeva la distrazione di denaro e beni della società fallita attraverso diversificate modalità delittuose, consistenti nell’acquisto di ingenti forniture di beni, che immediatamente venivano rivenduti a soggetti terzi, senza pagamento del corrispettivo, per poi ritornare nella disponibilità dell’indagato, e nella distrazione di somme dai conti correnti societari, giustificati in contabilità da crediti inesistenti.

Successivamente, la società, continuando ad accumulare debiti, veniva destinata al fallimento, ormai svuotata di tutti i beni, con grave pregiudizio dei creditori sociali. A fallimento conclamato, quindi, il collaudato sistema veniva reiterato in un’altra società satellite consentendo all’imprenditore di approvvigionarsi di beni e servizi, oltre che di denaro, con modesti investimenti.

Le indagini, svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Cosenza, hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere il provvedimento di arresto notificato in data odierna all’indagato, già noto per precedenti truffe perpetrate sull’intero territorio nazionale.

Prosegue incessante, pertanto, l’attività della Procura della Repubblica di Cosenza e della Guardia di Finanza al contrasto degli illeciti societari e fallimentari, onde garantire il corretto funzionamento del mercato, la libera concorrenza e la tutela degli operatori economici che operano nel rispetto della legge.

Armi e munizioni illegali in casa, ai domiciliari un ottantunenne

SANTA CATERINA ALBANESE (CS) – Deteneva illegalmente armi da fuoco e munizioni. E’ questa l’accusa mossa dai militari nei confronti di un uomo, F.R. di 81 anni di Santa Caterina Albanese, in provincia di Cosenza. I militari, nel corso di un servizio di controllo, hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dell’uomo trovando fucili, di cui uno con matricola abrasa, 35 cartucce e 30 grammi di polvere da sparo. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, l’ottantunenne è stato denunciato ed ora si trova ai domiciliari.