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[#SpecialeComics2018] Intervista a Dario Moccia

Abbiamo avuto il piacere di reincontrare al Cosenza Comics & Games 2018 Dario Moccia, youtuber innamorato del Giappone.

Ci ha parlato dei suoi progetti e ci ha espresso il suo pensiero sull’animazione del Sol Levante. Buona Visione!

(A questo LINK l’intervista dello scorso anno a Dario Moccia)

 

 

Intervista a cura di Miriam \^^my^^/ Caruso
Riprese e Montaggio a Cura di Daniel MrInk Ferullo

[#Nerd30Consiglia] Tsuki ga Noboru made ni

Rieccoci con la rubrica dei consigli di Nerd30, questa volta con un OAV del 1991, un anime che al momento conta appena 94 voti su Myanimelist, quindi un’opera che definire sconosciuta sarebbe un eufemismo.

Stiamo parlando di Tsuki ga Noboru made ni, OAV di genere storico/drammatico in 40 minuti prodotto da OB Planning e Grouper Production, con regia di Eichii Yamamoto, regista di quel capolavoro sperimentale che è Kanashimi No Belladonna.

LA TRAMA

Padre e figlia salgono sulla cresta di una montagna per ammirare il sorgere della luna. Sul posto incontrano un anziano che inizia a raccontargli la propria storia, ambientata durante la seconda guerra mondiale.

IL COMMENTO

Tsuki ga Noboru made ni è veramente una piccola perla, un mediometraggio che riesce a trasmettere una grande serenità a fine visione. La storia raccontata dall’anziano signore è veramente interessante e cattura subito l’attenzione. Il tema principale dell’anime è sicuramente la guerra, che però viene vista in una concezione più umana. Infatti il nostro protagonista (il vecchietto racconterà la sua avventura da ragazzino durante la guerra tra Stati Uniti e Giappone) verrà salvato da alcuni soldati americani fatti prigionieri, scoprendo che quest’ultimi non sono cattivi come la guerra voleva fargli credere.

Il film si concentra quindi sull’umanità del singolo individuo, perché anche se Giappone e Stati Uniti sono in guerra non è detto che debbano esserlo un giapponese ed un americano. I film tenta quindi di veicolare un messaggio molto semplice: “le guerre tra paesi vengono combattute per gli ideali, ma chi si sporca le mani resta comunque un essere umano che non sempre vuole la guerra”.

Tsuki ga Noboru made ni è un OAV che riuscirà a strapparvi un sorriso, ve lo garantisco.

COMPARTO TECNICO

Sul lato visivo abbiamo un anime abbastanza curato, soprattutto grazie alla regia di Yamamoto, che riesce ad entrare in profonda armonia con i personaggi e la narrazione. Il character design è molto semplice, come anche le animazioni, ma sono perfettamente funzionali per il tipo di anime. Musiche molto interessanti.

IN CONCLUSIONE

Tsuki ga Noboru made ni è un anime che andrebbe riscoperto da chi ama l’animazione. Vi lasciamo il link della release dei BBF, l’unica sottotitolata in italiano: http://bowlingballfansubs.it/2355-tsuki-ga-noboru-made-ni/

Antonio Vaccaro

[#SpecialeComics2018] Intervista a Francesco Cilurzo (Cydonia)

Durante il Cosenza Comics & Games 2018 abbiamo incontrato Francesco Cilurzo (Cydonia), con cui abbiamo fatto due chiacchiere sulla community di Pokemon Millennium e del mondo Pokémon.

Ci ha raccontato, inoltre, di come elabora le teorie per i suoi video e e cosa ne pensa rispetto al campione italiano di Pokémon Francesco Pardini. Buona Visione!

 

 

Intervista a cura di Miriam ^^my^^ Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniele MrInk Ferullo

[#SpecialeComiCS2018] Intervista con Thunder Hammer di Orgoglio Nerd

La vita del gamer è dura e trovare dei buoni consiglieri è sempre più difficile.

Abbiamo incontrato Silvio Mazzitelli aka Shiruz, che da anni porta avanti in modo impeccabile la sua rubrica videoludica: “thunder hammer”. Lo abbiamo intervistato per voi, per scoprire cosa si cela dietro il martello del tuono.

Intervista e Montaggio a cura di Daniele “Ink” Ferullo
Riprese a cura di Miriam “My” Caruso

[#SpecialeComics2018] Intervista al Rinoceronte di Orgoglio Nerd

In occasione del Cosenza Comics and Games 2018, abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Daniele Daccò, il Rinoceronte di Orgoglio Nerd.

Ci ha raccontato le ultime novità sulle pubblicazioni in arrivo e qualche chicca sui progetti in cantiere per ON.

 

 

Intervista a cura di Miriam \^^my^^/ Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniele “MrInk” Ferullo

Hearthstone, Ben Brode lascia il posto da Game Director

Dopo 15 anni in Blizzard Entertainment, Ben Brode lascia il posto di game director di Hearthstone.

Per i neofiti questo nome potrà non significare molto, ma sono abbastanza sicuro che almeno una volta lo abbiate visto, per farla semplice: è il signore occhialuto e dalle iconiche camicie a quadri che compare in quasi tutti i video ufficiali di Hearthstone. L’ultima volta lo abbiamo visto qualche giorno prima della data di uscita dell’espansione di Boscotetro, intento a rivelare gli ultimi spoiler.
La notizia è stata data da egli stesso tramite un post su battle.net, in cui racconta un po’ la sua crescita presso la Blizzard e fa i dovuti convenevoli ai membri dello staff che muove i fili del gioco di carte collezzionabili. Sul suo futuro non è stato molto preciso, ha affermato di voler contribuire all’avvio di una nuova compagnia, quasi sicuramente videoludica, ma ancora niente di certo.

Non sappiamo chi prenderà il suo posto, ma non possiamo fare a meno di chiederci: riuscirà costui a regalarci meme altrettanto belli?

Di sicuro ci mancheranno le sue risate e le sue camicie!

Giulio Ciambrone

[#NerdEvents]Seconda edizione del Simposio Nazionale “TERRA: OPERA ALIENA”

“Terra: Opera Aliena”,  il Simposio Nazionale di Studi e Ricerche Indipendenti torna con la sua seconda edizione il prossimo sabato 28 aprile presso l’Hotel Europa (Sala Congressi) Rende (CS). 

Importanti studiosi e giornalisti, del panorama italiano e non, presidieranno l’evento promosso dall’associazione culturale Mistery Hunters. Gli interventi attesi saranno a opera di Enrico Baccarini, Mauro Biglino, Massimo Barbetta e Semir Osmanagic.

ENRICO BACCARINI – Giornalista pubblicista, scrittore e documentarista. Ha partecipato come ospite a trasmissioni per i principali canali radiotelevisivi italiani, come MEDIASET e la RAI, e internazionali come History Channel e l’NHK giapponese svolgendo anche consulenze come autore per alcuni programmi e diversi documentari. Attualmente è il Direttore della rivista HERA Magazine

MAURO BIGLINO – Studioso delle religioni e traduttore “letterale” dell’Antico Testamento. Autore di best sellers per conto della Uno Editori e per la Mondadori quali “La Bibbia non è un libro Sacro”, La Bibbia non parla di Dio e l’ultimo lavoro “ La Caduta degli Dei”

MASSIMO BARBETTA – Studioso della Civiltà dell’Antico Egitto. Collaboratore delle riviste “Mystero”, “Archeo-Misteri” ed “UFO-Notiziario”, è membro del “C.I.R.P.E.T.” (Comitato Interdisciplinare per le Ricerche Proto-storiche e Tradizionali) E’ autore di “Stargate – Il Cielo degli Egizi”

SEMIR OSMANAGIC – Antropologo di Huston.E’ autore di quindici libri sulle antiche civiltà e di un documentario in dodici episodi dal titolo Search for Lost Civilization per la televisione Bosniaca FTVBiH basato sul suo libro Civilizations Before the Official History. Docente universitario presso le più prestigiose università europee e americane, continua la sua importante opera di divulgazione sulle sue strabilianti scoperte.

Giuseppe Oliva (Ass.Cult. Mistery Hunters) e Aurelio Gioia (Ass.Cult. Mistery Hunters) introdurranno gli interventi e li modereranno, creando un dialogo interessante con gli ospiti.

Il simposio avrà inizio alle ore 9 e terminerà per le ore 18. Pausa pranzo dalle ore 13,30 alle ore 14,30.

 

Miriam Caruso

 

[#CamperandoilTribush] Camperata di Marzo

Salve evocatori!

Ormai è diventata un’abitudine della Riot rilasciare 2 patch al mese, una per piccoli cambiamenti e una un po’ più grossa per ottimizzare il gioco. La piccola è la 8.5, che ha visto pochi, ma necessari, cambiamenti, e l’enorme volume di dati è stato dovuto all’introduzione di un nuovo motore audio.

I CAMPIONI SONO STATI PRATICAMENTE SOLO BUFFATI

Twitch e Shyvana si sono visti buffati a causa dei nerf indiretti subiti per via delle rune;

Jhin e Nocturne erano lievemente in svantaggio rispetto ad altri campioni nel loro ruolo, per cui ne hanno aumentato praticamente tutte le statistiche e abilità;

Come avevamo previsto, Swain non ha convinto molto dopo il suo rework, per cui si è visto i tempi di ricarica diminuiti e raggi aumentati delle abilità. Per ora sembra aver trovato un equilibrio.

L’unico campione rimasto un po’ ferito da questa patch è Tristana: siccome è sempre stata temuta, soprattutto per il suo salto, la Riot ha deciso di aumentarne i danni, ma di ridurne il raggio degli attacchi base.

NESSUNA PACE PER ZOE

Dal rilascio è presente ormai in ogni patch, questa è la patch del buff su gittata e danni, ma la strada per renderla un personaggio bilanciato sembra ancora lunga.

QUAL È IL DRAGO PIU’ INUTILE?

Ebbene, ora non possiamo più rispondere immediatamente “il drago della nuvola” perché da questa patch fornisce velocità di movimento bonus SEMPRE, bonus che poi aumenta fuori dal combattimento.

NELLA PATCH 8.6 LA LAMA DI DRAKTHARR È L’ASSOLUTA PROTAGONISTA

Le modifiche ai campioni sono conseguenze del nerf di questo oggetto, nello specifico ora infligge meno danni con la sua passiva unica. I seguenti campioni quindi si son visti i danni aumentati sia in abilità che in attacco fisico base:

Kayne, Kha’Zix, Miss Fortune, Nocturne, Rengar, Shaco, Zed, Talon, Wukong.

Vedremo nella prossima patch se 100 danni in meno sulla Draktharr avranno giustificato questi buff.

Da segnalare inoltre i buff di Lucian e Kai’Sa:

il buff su W ed R di Lucian sembra alquanto esagerato, ma prevedo una Kai’Sa sempre più presente in corsia inferiore dati i nuovi bonus alle abilità.

DOPO LE OMBRE GEMELLE TORNA ANCHE LO SHURELIA

Rimosso nella ormai lontana Stagione 3, quest’oggetto ritorna con qualche modifica nelle stat, in modo da essere più indicato sui supporti utility, ma mantiene la vecchia attiva che gli permette di velocizzare gli alleati vicini all’utilizzatore.

TOCCA ANCHE A GUINSOO

La furia di Guinsoo è stata giustamente nerfata in modo da compiere il suo lavoro solo se si è già in possesso di altri oggetti, è un nerf molto più che giusto poiché era un oggetto core solo su 2 campioni e forniva un picco di potere non indifferente.

NUOVE RUNE CHIAVE

In questa patch sono state introdotte 2 nuove rune chiave, una per il ramo di precisione e una per determinazione:

la prima è Conquistatore e fornisce bonus agli attacchi in combattimenti prolungati, la seconda è Crisalide, che fornisce salute bonus iniziale, bonus che viene convertito in ad e ap dopo aver ottenuto 4 uccisioni.

Rimosse inoltre pelle di ferro e guscio a specchio, poiché inesistenti nel gioco competitivo.

Concludiamo con l’attesissimo rework di Irelia, di cui abbiamo già condiviso il trailer. La Riot non si smentisce: a Ionia esistono solo cancri.

Giulio Ciambrone

 

[#IndiNerd] Ethicus, la Recensione

In un paese legato alla morale e all’etica, la cultura Giapponese ha trovato non poche difficoltà nel farsi ascoltare e accettare dal grande pubblico.

La censura ha colpito molte opere che ci hanno accompagnati, sin da bambini, nei nostri passi nel mondo, facendoci credere in una società perfetta ed edulcorata. Navigando per il tubo, ci siamo imbattuti in un lavoro teatrale che incarna tutti questi pensieri. Da appassionati del Sol Levante non potevamo non soffermarci su problemi che coinvolgono, spesso e volentieri, le nostre riunioni di redazione.

LA TRAMA

Etichus, opera sceneggiata da Antonio Malfitano, racconta in circa 100 minuti i problemi di essere un autore di anime in Italia. 

L’opera racconta la storia di Gianni, giovane scrittore di anime non molto affermato, che cerca in tutti i modi di soddisfare la propria passione, nonostante la sfiducia delle persone che gli stanno attorno. Oltre ogni previsione, riesce a vendere uno dei suoi lavori per cui prova più orgoglio, Ethicus, a un’emittente nazionale, Mediaset, che ne acquista prontamente i diritti. Ethicus narra la storia di Ryo, supereroe in contrasto con il bigottismo della società moderna, promuovendo la libertà dei singoli individui.
Gianni, entusiasta per il risultato raggiunto ed il forte successo della sua opera, scoprirà con amara sorpresa l’epilogo della sua vittoria: l’anime, che fondava i suoi passi su principi di libertà, si vede censurato e propinato al pubblico denaturato dal suo scopo. Gianni, nonostante il duro colpo, continua a lottare perché il suo Ethicus possa mostrare il suo reale messaggio agli spettatori.

Ethicus è andato in scena nel 2013, diviso in due atti ricchi di tematiche piuttosto forti. La Compagnia delle Stringhe ne ha messo in scena il libretto, con regia di Antonio Malfitano (autore dell’opera) e Annalisa Minervino. L’adattamento per il video web, invece, è di Ilenia Caputo.

IL COMMENTO

La storia si sviluppa su due mondi distinti, uno immaginario, rappresentato dall’anime scritto da Gianni (Sante Onofrio), in cui si affrontano le tematiche etiche tipiche dei Seinen. L’altro è il mondo reale, dove l’autore si confronta con la società, per riuscire ad avere la sua opera prodotta e distribuita sulle reti Mediaset. Eutanasia, libertà sessuale, religione, politica, censura, i punti focali di Ethicus si snodano in direzioni molteplici, risultando attuali anche a distanza di alcuni anni dal rilascio dell’opera. I protagonisti ne accennano solo alcuni aspetti, in favore di uno spunto di riflessione che coinvolgerà lo spettatore in un secondo momento e lasciando libero sfogo alla trama.

Il mondo immaginario, come il resto dell’opera, prende spunto a piene mani dagli anime degli anni ‘80 e ‘90, con la presenza del tipico contrasto tra bene e male, qui rappresentati da Ryo, eroe che protegge la libertà di pensiero e di espressione e interpretato da Francesco Cauteruccio, ed il Re dei Bigotti e dei Puritanoidi, interpretato da Alessandro Conte, che si oppone a qualsiasi forma di libertà. Questa parte degli episodi, ben distinti dai cambi di scena, tratterà esclusivamente le tematiche più spinose e socialmente complesse.

I brani del musical enfatizzano i netti contrasti tra le due parti rappresentate, valorizzandone la loro essenza che sembra appartenere ai due volti di una stessa medaglia. Se da una parte troviamo la chiusura del bigottismo che non ammette forme di autonomia cognitiva, dall’altra scopriamo quella del libero pensiero, supportato dalle tematiche sopracitate. Le canzoni sono tutte sigle di cartoni animati e anime, mentre i testi sono stati riadattati da Malfitano in chiave umoristica, per riuscire nel difficile intento di alleggerire i concetti.

Se il mondo immaginario è vario nelle tematiche, quelle contenute nel mondo reale sono concentrate sul boicottaggio del protagonista, sottolineato dalla frase:

“gli anime non sono per bambini”

riproposta più volte nell’arco della prima ora di spettacolo. Gianni si pone come obiettivo quello di voler dimostrare che gli anime non sono ciò che ci hanno sempre servito in salsa edulcorata e denaturalizzata, che sono capaci di trasmettere idee e concetti maturi, come qualsiasi altro media contemporaneo.

A questo si contrappone, però, la casa di produzione Mediaset, antica nemesi degli anime, che si è macchiata più e più volte di censura. Successivamente, le associazioni dei genitori, quasi trattate come ente che governa la libera diffusione delle idee in televisione. Questo tema è di sicuro uno dei punti di congiunzione della maggior parte dei Nerd e Otaku, che da sempre combattono per una valorizzazione di queste opere, contro la denigrazione gratuita e inconsapevole.

Malfitano si fa portavoce di una minoranza che ai tempi, nel 2013, aveva ancora difficoltà a farsi accettare dalla comunità e non si può dire che i suoi testi non siano coraggiosi. L’esecuzione da parte della compagnia è buona, se si parte dal concetto che tutti gli attori sono amatoriali e che si trovano a ballare, cantare e recitare in un contesto piuttosto arduo. Le coreografie di Enrica De Santis sono a volte macchinose e rigide, ma si mescolano bene con le musiche degli anime.

Nota di punto per la scenografia, che vede il poster di Sasuke Uchiha comporsi man mano che gli atti e le scene si susseguono, fino ad essere utilizzato come mezzo stesso di comunicazione contestuale.

IN CONCLUSIONE

Il lavoro di Malfitano è un buon punto di inizio per un’opera che può essere sicuramente migliorata nel tempo. Al contrario del cinema, infatti, il teatro offre la possibilità di cambiare il proprio spettacolo limando dialoghi, scene e composizioni nello spazio. Merita di sicuro la visione, rientrando degnamente nelle opere di protesta che, nella scena indipendente, combattono la guerra contro la chiusura sociale verso questo meraviglioso mondo a noi caro.

Miriam Caruso

[#5Picks] Chrono Trigger, 5 Buoni motivi per cui dovresti giocarlo

Nelle scorse ore Square Enix ha sorpreso tutti i fan di JRPG rilasciando sul famoso store di Gabe Newell, Steam, una versione per pc di Chrono Trigger, gioco del 1995 per Super Nintendo.

Tuttavia l’euforia è durata per qualche minuto, giusto il tempo di comprare il gioco, aspettare il termine dell’esiguo download e constatate la triste verità: la versione approdata su pc altro non è che un barbaro port della versione per Android ed iOS.

Tuttavia, a prescindere dalla discutibile condotta di Square Enix, il gioco rimane comunque il caro e buon vecchio Chrono Trigger, titolo che ha fatto innamorare migliaia di persone con le avventure del silenzioso Crono e compagni; se non avete avuto la fortuna di giocarlo al tempo, potete sempre approfittare di questa “remaster”.

Ecco perché noi di Nerd30 ci sentiamo di darvi 5 buone ragioni ulteriori per dare una possibilità a questa piccola perla dei videogiochi.  

Il Party

Uno dei principali punti di forza di Chrono Trigger sono proprio i compagni di viaggio di Crono. I cinque personaggi (sei se vi sentirete magnanimi… e fidatevi non ve ne pentirete) sparsi nel tempo, che decideranno di unirsi a voi nella crociata contro Lavos, vi regaleranno emozioni e storyline personali degne di un film d’autore. Andando avanti nella storia, anche il protagonista diverrà un personaggio sostituibile, lasciando la più completa libertà al giocatore di portare con sé il proprio trio preferito.

Finali Multipli

Durante lo sviluppo del titolo, i game-designers della Square Co. desideravano ardentemente dare alla loro creazione un background ammaliante: una storia che potesse esser plasmata a piacimento dalle azioni del giocatore. Il metodo che scelsero per approfondire ancor di più la trama fu un complesso sistema di bivi, arricchiti da innumerevoli side-quest. La combinazione di questi due elementi conferì al gioco un notevole tasso di rigiocabilità, che valse a Chrono Trigger il terzo posto sul podio dei giochi più venduti del 1995.

Character design

Ciò che rende ancora più accattivanti party, minion e boss che popolano il gioco è la mano che firma la maggior parte degli artboard. La Square affidò l’arduo compito al mangaka Akira Toriyama, già famoso ai tempi per aver creato la fortunata serie di Dragonball. Ciò che il disegnatore riuscì a creare è tuttora apprezzabile, oltre che facilmente riconducibile al suo stile tipico; un esempio sono i capelli antigravità di Crono, lo scouter indossato dalla piccola Lucca e le fattezze di Ayla, palesemente ispirata da Laura della Kame House.

Combat System

Lasciando da parte il comparto artistico di Chrono Trigger, altra cosa che torna subito alla memoria di un giocatore della prima release è il sistema di combattimenti tipico del titolo. I mostri, a differenza di altri JRPG della stessa casa, non rimarranno fermi su di una linea immaginaria, ma si disporranno in maniera strategica durante l’avanzare del combattimento, così da rendersi vulnerabili o immuni ad alcuni tipi di attacco. Inoltre, come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, man mano che i personaggi avanzeranno di livello sbloccheranno nuove e potenti tecniche. Come se non bastasse, le sopracitate mosse potranno combinarsi in maniera differente in base ai membri presenti.

Impossibili da dimenticare tecniche triple come Triple Raid o Twister.

Colonna sonora

L’intero sviluppo di Chrono Trigger è stato supervisionato da un gruppo di creativi e sviluppatori denominato “Dream Team”. Questa gargantuesca squadra contava su membri del calibro di Hironobu Sakaguchi, produttore della serie Final Fantasy, il sopracitato mangaka Akira Toriyama, ma soprattutto Nobuo Uematsu, uno dei più celebri compositori videoludici, celebre per le ost di Final Fantasy, che diede manforte al compositore principale Yasunori Mitsuda. I pezzi creati appositamente per il titolo sono stati più volte reinterpretati ed eseguiti da famose orchestre. Due dei brani originali “Un giorno di sole ci incontrammo” ed “Un incontro col destino” vennero persino citate dal papà di Doom, John Romero, come due delle sue canzoni preferite.

E voi? Avete già giocato nel lontano 1995 a Chrono Trigger o approfitterete di questa nuova versione? Fatecelo sapere nei commenti e soprattutto nel nostro gruppo Nerd30 Anomaly!

 

Daniele “Icelo” Pezzolla