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[#NerdInterview] Intervista con il saggista Mauro Biglino

Durante l’evento “Terra Opera Aliena” abbiamo avuto il piacere di intervistare Mauro Biglino, noto studioso e traduttore di ebraico biblico.

Ci ha parlato dei suoi lavori e delle teorie a cui è giunto nel corso degli anni, con qualche domanda speciale sugli alieni.

 

 

Intervista a cura di Miriam My Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel Ink Ferullo

[#Nerd30Consiglia] Noein: To Your Other Self, Recensione Anime

Torna la rubrica dei consigli anime di Nerd30, questa volta con un’opera di genere fantascientifico in 24 episodi, prodotta nel 2005 da studio Satelight.

Stiamo parlando di Noein, serie distribuita in Italia da Dynit per il reparto home-video (il cofanetto DVD si trova a meno di 20 euro su Amazon).

LA TRAMA

Nel futuro è scoppiata una terribile battaglia fra due linee temporali: Shangri-La, il cui obiettivo è l’annullamento di tutti gli universi, e La’cryma, l’ultimo baluardo dell’umanità. Pressato dalla sempre più consistente minaccia posta da Shangri-La, l’Ordine dei Cavalieri del Drago si mette in viaggio tra le infinite pieghe dello spaziotempo per trovare l’unica cosa in grado di assicurare la vittoria agli esseri umani: la misteriosa Catena del Drago.

Nel presente, l’apparizione di un misterioso Cavaliere del Drago di nome Karas sconvolge le vite di Haruka e del suo compagno di classe Yu: non solo il misterioso individuo identifica la ragazza come la Catena del Drago, ma afferma anche di essere uno Yu proveniente da un futuro lontano 15 anni. (fonte Wikipedia)

IL COMMENTO

nein

Noein è una serie che tratta il tema viaggio nel tempo in maniera parecchio interessante, utilizzando teorie scientificamente valide come “L’interpretazione dei molti mondi” di Everett, il paradosso del “gatto di Schrödinger” e in generale diversi temi legati alla meccanica quantistica. Per questo motivo risulta una serie parecchio complessa da seguire per chi non mastica determinati concetti scientifici.

gatto Schrödinger
Illustrazione sul paradosso del gatto di Schrödinger.

“In un lancio del dado avremo la stessa probabilità di ottenere il numero uno, o il numero sei, o uno qualsiasi degli altri numeri. In un universo quantistico c’è la possibilità che al momento del lancio l’universo si ramifichi in sei universi distinti, uno in cui è uscito il numero uno, uno in cui è uscito il numero due, ecc. L’unico modo per escludere 5 delle possibilità è l’osservazione del risultato.”

In Noein “osservare” un evento significa renderlo reale, dargli una concretezza che fino a quel momento non possedeva. Un concetto complesso ma semplice allo stesso tempo, del resto in questo momento state leggendo un articolo che fino a 2 minuti fa credevate non esistesse. L’osservazione dell’articolo concretizza la sua esistenza ai vostri occhi. Se immaginiamo che l’universo si ramifichi secondo infinite possibilità, abbiamo appena creato un universo in cui questo articolo esiste. In Noein funziona più o meno in questo modo.

noein

La serie ha dalla sua un cast di personaggi veramente solido, sia quelli principali che i comprimari. Inoltre il personaggio che da’ il nome alla serie si dimostra un villain di altissimo livello.

In ogni caso non si tratta di una serie esente da difetti, il punto debole sta proprio nel suo voler rendere scientificamente valido lo svolgersi della trama, cosa che non fa mai bene alla fantascienza. Ci sono veramente troppi spiegoni, quando sarebbe bastato lasciare più spazio all’interpretazione, come ci si aspetterebbe da un’opera di fantascienza. In ogni caso si tratta di una serie di ottimo livello.

COMPARTO TECNICO

Sul lato tecnico abbiamo un character design molto particolare, ad opera del grande Takahiro Kishida (Haikyuu, Welcome to the ballroom), dal quale si dipanano delle animazioni molto buone, soprattutto nelle scene d’azione, in cui si notano diversi stili d’animazione, quindi una serie abbastanza sperimentale in quel senso. La regia è notevole, riuscendo a valorizzare sia i dialoghi che i combattimenti. Il doppiaggio italiano è tra i migliori di casa Dynit.

IN CONCLUSIONE

Noein è una serie adatta a chi ama la fantascienza e i viaggi nel tempo, ma riesce a farsi apprezzare anche sul lato puramente slice of life. Consigliata soprattutto a chi ama le teorie scientifiche relative ai viaggi nel tempo.

Antonio SaiTony Vaccaro

[#NerdInterview] Intervista con i Pro Player Rondanini e Marotta

Durante l’evento “Esports Italy”, interamente dedicato al mondo degli esports, abbiamo avuto il piacere di intervistare due talentuosi pro player: Antonio Rondanini e Federico Marotta.

Ci hanno parlato della loro esperienza nel mondo del gaming e della vita da giocatori professionisti. Buona Visione 😉

Intervista a cura di Fabio Gianni Patanella
Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo

[#CiNerd] Solo: a Star Wars Story, la Recensione

“Ho un brutto presentimento a riguardo”

Quasi ogni fan di Star Wars l’avrà pensato accomodandosi sulla poltroncina del cinema per vedere Solo: A Star Wars Story. Un presentimento che sembra aver scoraggiato molti, considerato il flop d’incassi.

Io, però, sono una fangirl e non mi sarei persa la nuova pellicola della saga per nulla al mondo. Anzi, ho trovato insopportabile la mancanza di fede di chi al film non ha dato neanche una possibilità. Solo: A Star Wars Story è il secondo spin-off della saga creata da George Lucas. Dopo un gioiellino di narrativa e regia come Rogue One, il compito di mantenere alto il livello qualitativo era arduo. Ed è stato reso più complesso dalle sfortunate vicende di produzione: parlo del cambio di regista in corsa e delle difficoltà recitative del protagonista che, diciamolo, aveva sulle spalle l’onore e l’onere di ridare vita a un personaggio reso iconico da un Harrison Ford, che ci piace così tanto perché non ci sono canaglie come lui nella nostra vita. Ma andiamo con ordine ad analizzare la pellicola.

LA TRAMA

Solo narra le spericolate avventure del contrabbandiere più famoso della galassia, tra i 18 e 24 anni, molto tempo prima dell’incontro con un giovane Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi nella rumorosa e affollata Cantina di Mos Eisley: 11 gli anni di distanza. L’intento della pellicola, come il trailer aveva annunciato, è quello di mostrarci gli scorci tanto amati della galassia lontana lontana da un altro punto di vista, quello outsider e malfamato di pericolosi predoni, contrabbandieri e cacciatori di taglie. Alcuni si sono chiesti: c’era davvero bisogno di aprire uno squarcio sulla back story di un personaggio ormai così radicato nell’immaginario collettivo dei fan, di vecchia data e non? Forse no, se questi scorci non sono in grado di mostrare qualcosa di credibile e ben costruito ma, d’altra parte, chi non si è mai chiesto quali fossero le origini di Han, quali e quante imprese avesse compiuto per diventare un fuorilegge, come avesse conosciuto il suo peloso co-pilota?

LA REGIA E IL  COMPARTO TECNICO

Il merito di Solo è il seguente: raccontarci ciò che avremmo voluto sapere. E ci riesce bene.

Per questa ragione, un plauso va anche al regista, quel Ron Howard che ha avuto l’ingrato compito di assumere la direzione della pellicola a riprese ormai iniziate, dopo il licenziamento dei due registi precedentemente scritturati. Nonostante le settimane di riprese aggiuntive e i conseguenti ritardi nella produzione, le sequenze del film sono ottime, dirette e montate alla perfezione, senza disturbanti scarti tra le diverse scene. Ron Howard compie il suo lavoro in maniera precisa e rispettosa. Agli spettatori più attenti non è sfuggita quella rete di citazioni e omaggi alla trilogia originale: in particolare, Solo svela un dettaglio de L’impero colpisce ancora, quando C-3PO esprime meraviglia per la singolare maniera di comunicare del Millennium Falcon. La regia di Howard non ricerca spettacolarità gratuita: è narrativamente pulita e lineare e alcune scene ne beneficiano, risultando di grande impatto visivo, come per l’iniziale inseguimento per le strade di Corellia e la mitica sequenza della rotta di Kessel. La sceneggiatura, di Lawrence Kasdan e figlio, è ben scritta, seppur prevedibile: la pellicola narra la storia della formazione di un giovane Han Solo che si avventura nei bassifondi della galassia per realizzare un sogno, quello di diventare un grande pilota. E come in ogni buona storia di formazione, e come il mito già ci ha insegnato, Han riuscirà in quest’obiettivo: chi, se non lui, ha pilotato la nave che ha fatto la rotta di Kessel in meno di 12 parsec lasciando indietro le navi stellari dell’impero?

Una pecca nella sceneggiatura è, però, la mancanza di un vero e proprio colpo di scena, di quel momento epico che possa dare un posto alla pellicola nella storia della saga, esattamente ciò che aveva fatto Rogue One. La storia, certo, era già scritta, ma i Kasdan non hanno osato, col rischio di stravolgere un percorso ormai fissato, preferendo concentrare l’attenzione sulla messa in scena di quei personaggi che assumono un ruolo determinante nel fare di Solo, quell’adorabile canaglia che tanto amiamo. Deludenti, invece, le musiche di John Powell: ancora una volta, viene ripresa la colonna sonora originale omaggiandola ma, trattandosi di un film stand-alone, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più originale.

IL CAST

Quello che tutti temevano fosse una delle pecche della pellicola si è rivelato, invece, una sorpresa piacevole. Notevole la chimica tra gli attori nelle molte scene corali di Solo. Malgrado i problemi avuti con la recitazione e il rischio che la sua prima importante prova attoriale fallisse, considerato il peso iconico del suo predecessore, Alden Ehrenreich si è trovato a suo agio con il ruolo. Anzi, pur dando un’impronta personale al giovane Han, ha reso omaggio ad Harrison Ford, riprendendone le irriverenti caratteristiche espressive, nonché le pose nelle scene di combattimento con le armi. Buona la performance di Emilia Clarke, nei panni della coraggiosa Qi’ra, anche se in alcuni tratti sembrava di osservare una spietata Madre dei Draghi. Menzione speciale per Woody Harrelson per la sua interpretazione del mentore e fuorilegge Tobias Beckett, e a Paul Bettany, perfetto nel ruolo, seppur minuscolo, del perfido Dryden Vos. Plauso a Donald Glover per il suo audace, inaffidabile e scanzonato Lando Calrissian, uno dei personaggi senz’altro meglio riusciti e per il quale unico difetto è quello di un esiguo minutaggio on screen.

Di contro, non sono mancati un paio di personaggi simpatici come Jar Jar, ma meglio non spoilerare.

IN CONCLUSIONE

Solo: A Star Wars Story non è un capolavoro, non è L’impero colpisce ancora, ma… non vuole neanche esserlo.

Voi davvero vorreste vedere la copia di un film già visto? Lo scopo non è stupirci, ma raccontare cose che prima avremmo solo potuto immaginare o intuire, farci capire perché Han Solo è diventato Han Solo. La pellicola si svolge in crescendo: la prima parte scorre piana, quasi non sembra di guardare un film di Star Wars, ma un comune film di fantascienza, non ci sono Jedi o spade laser, la Forza non scorre potente. Poi, il ritmo accelera vertiginoso e a bordo di un Millennium Falcon tirato a lucido come non mai, siamo catapultati su Kessel, tra uno Star Destroyer imperiale e l’Alleanza Ribelle allo stato embrionale, tra una partita a Sabacc e l’altra, su quella stessa nave insieme ad Han e al suo fedele amico Chewbecca, nel mezzo di un’amicizia che nasce dall’aver salva la vita insieme.

E, sul finale, l’inaspettato: Solo non si conclude sul serio, lascia uno spiraglio aperto per qualcosa che potrà ancora accadere. Forse che il successo del MCU abbia influenzato un franchise come quello di Star Wars?
Com’era il detto? Tutto fa brod…no, tutto fa Disney. In ogni caso, questo finale – non finale che pone le basi per un sequel, rende omaggio alle serie animate dell’universo espanso, in particolare The Clone Wars.

Allora, niente smancerie e guardate il film. Vale la pena allacciare le cinture per un salto nell’iperspazio piacevole e scanzonato e, dopo un po’, verrà facile dire: «Chewbe, siamo a casa».

Voto: 7+

Francesca Belsito

[#SpecialeE3] Square Enix, tutti gli annunci della software house

Dopo l’assenza dell’anno scorso all’evento di Los Angeles, Square Enix torna presentandoci il suo parco titoli previsto per la fine del 2018 e inizio 2019.

Non possiamo certo dire che sia stata soddisfacente, vista la grande assenza di Final Fantasy VII Remake, ma i trailer presentati hanno dato spunti interessanti sui vari progetti intrapresi dalla Software House.

Siamo riusciti a saperne di più su Shadow of Tomb Rider, titolo attesissimo della Eidos Montreal con uscita prevista per il 14 Settembre, di cui abbiamo visto un piccolo gameplay che ci mostra l’intramontabile Lara Croft in fasi stealth. Importante sarà la giungla che fa da scenario al gioco, dandoci riparo dai vari nemici che incontreremo lungo la nostra strada.

Presentata una nuova patch di Final Fantasy XIV, chiamata “Stormblood – Under the Moonlight”,  che ci ha mostrato un curioso crossover con Monster Hunter, già disponibile da quest’estate.

Capitan Spirit, nuovo titolo della DONTNOD, ha catturato già l’attenzione durante la conferenza di Microsoft, mostrandoci come il protagonista, con l’uso della sua immaginazione, riesca a diventare un supereroe. E’ confermato che non si tratterà di Life is Strange 2, ma farà parte dello stesso universo. Sarà disponibile gratuitamente dal 26 Giugno.

Nuovi dettagli su Just Cause 4, che ci mostrano tempeste di sabbia e uragani sul nostro cammino per sconfiggere l’organizzazione militare Black Hand. Il tempo atmosferico sarà importante a livello di gameplay e interagirà con noi rivelandosi spesso distruttivo e poco amichevole. L’uscita e prevista per il 4 Dicembre.

L’annuncio più atteso era ovviamente quello di Kingdom Hearts 3, di cui finalmente abbiamo visto il trailer completo e scene del gameplay, presentandoci personaggi come Elsa e Anna di Frozen, Ralph Spaccatutto e Rapunzel, ma anche personaggi che avevamo già incontrato nelle avventure precedenti, come Hayner, Pence e Olette a crepuscopoli, Xigbar, Zexion, Larxene e Aqua, di cui scopriamo ormai la natura malvagia.

Altri annunci sono stati:

  • Dragon Quest XI: Echoes of an Elusive, previsto per il 4 settembre
  • Nier:Automata su Xbox il 26 Giugno
  • Babylon Fall della Platinum Games, previsto per il 2019
  • A Quiet Man, che ha catturato l’interesse generale grazie a un innovativo trailer ibrido con attori reali e fasi di gameplay
  • Octopath Traveler, previsto per Switch il 13 Giugno

Vittoria Aiello

[#SpecialeE3] Tutti i titoli annunciati durante la conferenza Microsoft

Finalmente il tanto atteso E3 è iniziato: ieri sera alle 22 (ora italiana) si è tenuta la conferenza Microsoft.
Tanti i titoli annunciati, sia multipiattaforma che esclusiva.

La conferenza si apre col botto mostrando il trailer del nuovo titolo della saga sparatutto esclusiva Microsoft, Halo Infinite. A seguire le altre esclusive annunciate sono state: Ori and the Will of the Wisps, che uscirà nel 2019, Crackdown 3 con uscita prevista per il 10 febbraio 2019; Forza Horizon 4, che sfoggia grandi video di trailer e gameplay con uscita prevista 2 ottobre 2018; Gears 5 nuovo capitolo della saga Gears of War con uscita prevista per il 2019. Per chiudere la conferenza è stato mostrato un lungo trailer di uno dei giochi più attesi; Cyberpunk 2077, di cui, purtroppo, non si ancora nulla.

Mentre per i giochi multipiattaforma abbiamo: Kingdom Hearts 3, finalmente Square Enix mostra un trailer completo con altri mondi e colpi di scena nella trama, con data di uscita prevista per il 29 gennaio 2019; Sekiro: Shadow of die twice, titolo completamente nuovo di From Software e Activision che viene mostrato a sorpresa e uscirà nel 2019; Fallout 76 che era stato già mostrato settimana scorsa e che ora si presenta con un nuovo trailer; The Awesome advenuters of Captain Spirit annunciato da Square Enix e Dontnod per giugno 2019; The Divion 2 accolto con un grande applauso è stato mostrato sia il trailer d’annuncio che il gameplay e l’uscita è prevista per il 15 marzo 2019; Shadow of the Tomb Raider capitolo finale della trilogia, Square Enix e Montreal hanno mostrato un corposo trailer e fissato l’uscita per il 24 settembre 2018; Devil May Cry 5 dopo voci, indiscrezioni e smentite è stato mostrato il trailer (con grande approvazione del pubblico) del nuovo capitolo della saga di Capcom; Jump Force per festeggiare i 50 anni dell’omonima rivista nipponica Bandai Namco annuncia il nuovo gioco con protagonisti i personaggi principali della rivista, l’uscita è prevista per il 2019.

Ora non ci resta che aspettare cosa mostrerà la casa rivale Sony per fronteggiare le esclusive Microsoft, per ora ci è stato mostrato un buon parco titoli per la gioia dei videogiocatori e un po’ meno per i loro portafogli.

Carmine Aceto

[#NerdInterview] Intervista con Giorgia Cosplay

Nell’accogliente scenario del Lucania is Comics, abbiamo avuto il piacere di intervistare la madrina dell’evento, Giorgia Vecchini in arte Giorgia Cosplay.

Ci ha raccontato dei suoi primi passi nel mondo del cosplay e tante novità sul suo lavoro. Buona Visione 😉

 

 

Intervista a cura di Miriam \^^my^^/ Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo

[#NerdInterview] Intervista con gli Slim Dogs

Slim Dogs, società di produzione video e comunicazione digitale, giovani che lavorano con il proprio talento creativo. Tramite il canale Youtube “Cane Secco” raccontano il loro mondo e le attività che li coinvolgono.

Li abbiamo intervistati per voi, buona visione 😉

Chi sono gli Slim Dogs?

Noi siamo una società di produzione video e comunicazione digitale. Dal canale youtube “CaneSecco” raccontiamo ciò che accade tutti i giorni nella produzione dei nostri video.

Come nasce la vostra passione per il video making?

Io (Matteo Bruno) ho la videocamera in mano da quando ho memoria. Ho tantissime foto di me quando ero piccino con la telecamera in mano, poi a un certo punto è diventato il mio lavoro.
La passione del comunicare tramite il video, strumento secondo noi per eccellenza nel poterlo fare.

Com’è il vostro rapporto con la fanbase di youtube.

E’ molto curioso, da due anni a questa parte facciamo molti video per documentare ciò che facciamo e le persone si sentono talmente tanto coinvolte da mandarci anche le cose da mangiare a casa. Gli utenti conoscono ormai le nostre abitudini e ci mandano regali via posta. Lo scorso natale, incentivando questo fenomeno, abbiamo utilizzato i regali delle persone per un’iniziativa che i fan hanno accettato di buon grado: donarli ai nonni che vivono negli ospizi. Sono arrivati circa 200 regali che abbiamo distribuito per le strutture.

Com’è condensare un’idea in un video che dura al massimo 3 minuti?

E’ una sfida, in pochissimo tempo devi comunicare ad esempio un brand intero. A livello di comunicazione ci piace tantissimo. Il prodotto che più ci piace è il videoclip musicale, perché bisogna sfruttare la tempistica, il ritmo e il testo della canzone. Se riesci nell’obiettivo, comunicare bene in quei 3 minuti, significa che hai compreso a pieno il valore di quel progetto, i suoi punti focali, e sei riuscito a trasmetterlo.

Siete tutti molti giovani, la maggior parte di voi Under 30. Com’è interfacciarsi con un grande brand?

La cosa che accade spesso è che ci prendono inizialmente sottogamba. Oggi, però, iniziano a fidarsi. Se tu fai una serie di cose che funzionano a livello comunicativo, quando il brand vuole prendere il sopravvento sul tuo lavoro puoi controbattere. Se tu sei giovane e fai capire che hai padronanza di ciò che fai, immediatamente quell’essere giovane di trasforma in un valore aggiunto. Stiamo pur sempre lavorando in una piattaforma che si è sviluppata negli ultimi 6/7 anni.

Per quanto riguarda il vostro viaggio in Africa per fare uno spot per Action Aid sulle adozioni a distanza?

La cosa più difficile dell’Africa è stata quella di far uscire un prodotto in poco tempo e nella maniera in cui l’abbiamo immaginata. Ci sentiamo di dire, dato che l’editing è ormai terminato e il video in prossima uscita, di essere molto soddisfatti del risultato. La nostra idea, giunti in Africa, era quella di rivoluzionare il solito schema degli spot sull’argomento che si vedono in televisione, perché quelli funzionano appunto in televisione. Per il web serviva qualcosa di diverso, senza l’inquadratura del bimbo sofferente in primo piano.

Altri progetti che avete in corso attualmente?

Stiamo lavorando a diversi videoclip musicali. Ne abbiamo collezionati due dello stesso artista in due settimane, senza avere il tempo di montare il primo che già lavoravamo sul secondo. Action Aid in uscita e molte collaborazioni con brand che ci vedono come produzione esecutiva, dietro le telecamere.

Qual è il video che avete creato che vi è piaciuto di più?

CI siamo fatti questa domanda recentemente e la risposta all’unisono è Piccola Anima di Ermal Meta ed Elisa

 

Intervista a cura di Miriam Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo