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Inaugurata presso il castello aragonese di Castrovillari l’esposizione di Rosa Alba Galeandro

esposizione GaleandroCASTROVILLARI (CS) – Domenica 15 maggio, alle ore 19 , la sala espositiva del Castello Aragonese di Castrovillari ha accolto l’inaugurazione dei lavori di Rosa Alba Galeandro, che sino al 31 maggio espone le sue opere sotto il titolo “Amore Universale” visitabili dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle ore 17,30 alle ore 19, 30.L’iniziativa si tiene nell’ambito della terza Rassegna del Festival Ricorrente dei Lettori “The Readers”, proposta dall’Accademia Pollineana ed organizzata con il patrocinio dell’Amministrazione comunale ed altri enti. L’appuntamento ha registrato la presenza del presidente del Consiglio, Piero Vico, della testimonial, Francesca Dorato, presidente della Commissione consiliare “Bilancio” dell’Ente, e dell’avvocato Franco Cersosimo , già vice sindaco della città tra gli anni 70/80. Nello specifico dei lavori è entrata Minnella Bloise, presidente dell’ Accademia che ha offerto per l’occasione pure un singolare omaggio a Kahlil Gibran, poeta proprio “dell’Amore Universale” con intermezzi musicali di Sasà Calabrese e Giuseppe Lo Polito. Alcune poesie , sono state interpretate da Maria Sofia Milione, Simona Placida e Cristina Zanfini, guidate da Mena Ferraro del Comitato degli Accademici del Pollino. Un’iniziativa che ha portato, in maniera semplice e discreta, una ventata nuova e particolare sull’Amore come strumento di pace, solidarietà, crescita, integrazione delle genti e delle persone per un bene comune più alto , più onnicomprensivo, fondamentale per ogni attività umana e per quella dignità bisognosa , sempre più, di essere affermata, promossa e rispettata.

Inaugurata la mostra dedicata a San Francesco di Paola. Oltre 50 le opere esposte

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Cosenza ( Cs) – Riscoprire la figura e il significato della missione di San Francesco di Paola attraverso dipinti, sculture e istallazioni. E’ questo il percorso ideale che offre la mostra su San Francesco di Paola, inaugurata questa mattina nel Palazzo della Provincia di Cosenza. La Commissione speciale per il sesto centenario della nascita del santo, istituita dalla Provincia di Cosenza per volontà del presidente Mario Occhiuto e presieduta dal consigliere Graziano Di Natale, ha lavorato nei mesi scorsi per mettere a punto un calendario di manifestazioni in onore del santo. In conferenza stampa erano presenti, oltre a Di Natale, il vicepresidente della Provincia Franco Bruno, il curatore della mostra, dalla cui collezione privata arrivano gran parte delle opere, Roberto Bilotti, il professore Ottavio Cavalcanti, direttore del Centro interdipartimentale di documentazione demo antropologica dell’Unical e la direttrice del Museo delle arti e dei mestieri della Provincia, Anna Cipparrone. Il vicepresidente Bruno ha sottolineato l’impegno del Presidente Occhiuto nel voler istituire, nei mesi scorsi, una commissione speciale che onorasse San Francesco di Paola e ha riproposto l’idea di far attraccare la nave “Amerigo Vespucci” a Corigliano, per sottolineare la vicinanza del santo alla gente di mare. Il consigliere Di Natale ha invece ringraziato per la disponibilità Roberto Bilotti che, a titolo gratuito, si è offerto per l’allestimento della mostra e ha proposto per lui un premio speciale nell’ambito della manifestazione Il Mantello di San Francesco. Roberto Bilotti, dal suo canto, ha spiegato come il santo calabrese abbia ispirato in modi diversi gli artisti presenti nel percorso espositivo. Il professor Cavalcanti, infine, ha spiegato come la figura tanto identitaria e forte quale quella di San Francesco di Paola, sfidi i secoli e i confini territoriali. L’esposizione, dopo questa prima tappa, toccherà alcune città della provincia nelle quali il Santo ha operato nel corso della sua vita e nei quali si trovano i santuari a lui dedicati. E poi sarà allestita anche a Napoli, Roma, Palermo e Parigi. L’esposizione è visitabile nel Palazzo della Provincia secondo gli orari d’ufficio, ovvero ogni mattina fino alle 13 e il lunedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 17. La mostra, composta da oltre 50 opere contemporanee, si collega con quella della Galleria  Nazionale a Palazzo Arnone, dove sono esposte 20 opere pittoriche e sculture iconografiche dei secoli compresi tra XVI e XX ed è la continuazione cronologica della mostra allestita nel 2012 a Palazzo dei Bruzi, in occasione del cinquantesimo anniversario del santo come patrono della Calabria.

 

Mostra Esploratori e Viaggiatori: alle origini del turismo

REGGIO CALABRIA – In occasione della XVII Giornata Internazionale della Guida Turistica, la sezione provinciale di Reggio Calabria dell’AGTC, Associazione Guide Turistiche della Calabria, rappresentata dalla dott.ssa Paola Vazzana, in collaborazione col Comune di Reggio Calabria, organizza un incontro/esposizione straordinaria dal titolo “Esploratori e Viaggiatori: alle origini del Turismo”.
L’evento avrà luogo Sabato 20 febbraio 2016, alle ore 17:00, presso la Villetta De Nava, sede storica della Biblioteca Comunale, in via Demetrio Tripepi.
Sarà una occasione unica per apprezzare gratuitamente e da vicino, con l’aiuto di operatori specializzati, diversi volumi rari sul tema del viaggio normalmente non esposti al pubblico, scoprire la storia vera del viaggiatore calabrese che ispirò a Jules Verne il libro “Il giro del mondo in 80 giorni” e conoscere meglio la professione di guida turistica abilitata.
La Giornata Internazionale della Guida Turistica è un evento istituito, ormai 27 anni fa, dalla World Federation of Tourist Guide Associations e promossa in Italia dall’Associazione Nazionale Guide Turistiche. In Calabria, l’ AGTC – Associazione Guide Turistiche della Calabria partecipa attivamente alle manifestazioni organizzando una serie di visite guidate gratuite a cittadini e turisti in tutta la regione, privilegiando siti usualmente fuori dai tour tradizionali o beni normalmente non visibili al pubblico, come in questo caso, i rari e pregiati volumi conservati nella Biblioteca Comunale che verranno eccezionalmente esposti nella adiacente Villetta De Nava.

Al Quirinale in esposizione anche il presepe della Regione Calabria

presepi-italia18_MGTHUMB-INTERNAROMA – Da domani, venerdì 18 dicembre, nel Palazzo del Quirinale, apre al pubblico la mostra “Presepi d’Italia”,  che ospita  i  Presepi  realizzati da tutte le Regioni italiane. La mostra resterà aperta nei giorni 18, 23, 28, 29 dicembre, 4 e 5 gennaio dalle dieci alle diciannove, con prenotazione obbligatoria sul sito ufficiale del Quirinale. Lo scorso giovedì dieci dicembre, in una cerimonia con i Presidenti delle Regioni, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha inaugurato l’esposizione. Nell’occasione, il Presidente della Regione Mario Oliverio ha illustrato al Presidente Mattarella il presepe inviato dalla Calabria. L’allestimento calabrese ha riscosso molta attenzione ed apprezzamento da parte dei primi visitatori istituzionali e della stampa nazionale. Esso rappresenta un esempio di pregio dell’arte presepiale della nostra regione, con la presenza di figure dalle fogge tipicamente calabresi, e con il manufatto denominato “Sussurro dell’Angelo”, particolarmente suggestivo. Le opere in terracotta che compongono il presepe allestito dalla Regione Calabria, realizzate dal prete artigiano don Antonio Rotondo (di Fiumefreddo Bruzio, negli anni Cinquanta del secolo scorso), provengono dalla Casa della Cultura di Palmi.A tal proposito, la Regione ringrazia l’Amministrazione comunale di Palmi per averne autorizzato il prestito e  Mariarosa Garipoli per la cortese collaborazione. E’ da sottolineare anche la sinergia attivata con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni Culturali (Mibact) che ha curato le fasi del restauro e dell’allestimento. In particolare, si ringraziano il direttore regionale Salvatore Patamia, e  Maria Teresa Sorrenti per la preziosa consulenza storico-artistica. Per la Regione hanno collaborato all’iniziativa i referenti del Presidente Oliverio, Antonio Dattilo della delegazione di Roma e Salvatore Bullotta della Vicepresidenza della Giunta. L’invito a visitare la mostra è rivolto, in particolare, a tutti i calabresi che risiedono a Roma ed a coloro che si recheranno nella capitale nel periodo delle festività natalizie.

“L’arte di Azzinari in Vetrina”, mostra a Cosenza

COSENZA (CS) Si è svolta oggi, presso la sede provinciale di Confcommercio Cosenza, la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “L’arte di Azzinari in vetrina”. Un evento unico nel suo genere, accolto con significativo entusiasmo già nella prima fase organizzativa e destinato ad ottenere ulteriori e generalizzati consensi.

Si tratta di una mostra dinamica ed innovativa che porterà oltre 100 opere su tela del maestro Franco Azzinari nei negozi del centro di Cosenza. La manifestazione, nata da un’idea di Francesca Mirabelli Giordano e organizzata da Confcommercio con il patrocinio dalla Camera di Commercio di Cosenza, del Comuni di Cosenza ed Altomonte e della Provincia di Cosenza, interesserà le attività commerciali dall’1 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016.

In tale periodo sarà possibile ammirare un’ampia esposizione dei dipinti del maestro Azzinari, artista calabrese di fama internazionale che non ha mai reciso i contatti con le proprie origini e le proprie radici culturali. Gli stessi saranno collocati presso i negozi aderenti al progetto, aprendo l’esperienza culturale ad una vasta e comoda fruibilità.

“Quando qualche anno fa abbiamo costituito l’Associazione di Via Corso Mazzini nessuno ci credeva eppure sono stati raggiunti risultati impensabili. Oggi siamo qui con il maestro Azzinari a proporre un modo nuovo e significativo di avvicinare l’arte al grande pubblico, un’esposizione fuori dai “soliti schemi”. Vogliamo realizzare ciò che fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile: portare l’arte nei negozi e puntare i riflettori sulle nostre imprese, attirando l’attenzione e l’interesse di media e consumatori. Il connubio arte-commercio può rappresentare senza dubbio un’importante chance di diversificazione, capace di potenziare ed arricchire il potere attrattivo delle attività commerciali cittadine”, ha dichiarato il Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri, particolarmente soddisfatto per l’ampia adesione alla manifestazione.

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Non a caso si è scelto di organizzare l’evento lungo le vie del centro, ed in particolare su Corso Mazzini. Nessun altro luogo appare più naturalmente vocato all’arte del salotto buono di Cosenza, già MAB per le sue pregiatissime statue, stabilmente esposte al godimento collettivo. L’iniziativa, pertanto, completerà un percorso e, proprio attraverso il nuovo modus espositivo, raggiungerà vertici comunicativi probabilmente unici nel genere. Un evento che si spera di ripetere tutti gli anni, con artisti, anche non italiani, di analogo spessore e notorietà. All’inaugurazione, che si terrà l’1 dicembre, prenderanno naturalmente parte il maestro Azzinari, l’ideatrice dell’iniziativa Francesca Mirabelli Giordano, il Presidente di Confcommercio Cosenza Klaus Algieri e il Direttore di Confcommercio Cosenza Maria Cocciolo. Saranno inoltre presenti i rappresentanti dell’amministrazione comunale provinciale e regionale, nonché i rappresentanti delle diverse associazioni culturali ed artistiche.

Castrovillari: Esposizione di quadri in omaggio a suor Semplice Maria Berardi, aperta fino al 5 maggio

Castrovillari (Cs) – Una mostra fotografica, patrocinata dal Comune che si svolge in collaborazione con la Parrocchia di San Francesco sulla vita di suor Semplice Maria Berardi, è allestita a cura dell’omonima Associazione nella sede del Gruppo, sito in via Roma , al numero civico 9 di Castrovillari.

L’iniziativa, che presenta 22 quadri e l’esposizione del suo abito monacale, è a disposizione di quanti vorranno incontrare la storia di questa religiosa che ha fatto tanto per gli altri, divenendo un punto di riferimento.

Nella chiesa, ubicata in piazza Municipio, i resti della religiosa saranno tumulati sotto l’immagine di Santa Chiara, dove è presente una nicchia.La mostra è stata allestita nel 60° Anniversario della morte di Suor Semplice, avvenuta il 23 marzo del 1953, e si tiene anche in prospettiva della traslazione della sua salma dal Cimitero del capoluogo del Pollino alla chiesa di San Francesco, prevista per il prossimo mese di settembre.

Suor Semplice, al secolo Maria Domenica Berardi, nacque in Castrovillari il 16 luglio 1873 da Giorgio e Agnese Filomia. La nascita di Suor Semplice, si racconta, fu profetizzata da una Suora cieca e paralitica in un giorno al Monastero delle Pentite di Castrovillari.

L’otto dicembre 1892, nella Chiesa della SS. Trinità di Castrovillari- spiega la sua biografia- Suor Semplice, Serva di Dio, prendeva i voti, scegliendo di essere Monaca di Casa. Con il trascorrere degli anni Suor Semplice si ammalò gravemente, tanto da rimanere immobile dal 1915 al 1927 per una grave forma di artrosi. L’umile casa di Suor Semplice è sempre stata luogo importante per tanti e tutti quelli che la conoscevano la chiamavano “Zia Monaca”.

Realismo spontaneo: l’esposizione curata da Alt Art

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà la prossima domenica 24 marzo, alle ore 18:00, presso la sede dell’associazione Alt Art creazioni in corso, in via Longeni 25/bis, Arcavacata di Rende (c/o Università della Calabria), l’inaugurazione della mostra personale di Cristoforo Scorpiniti, dal titolo Realismo spontaneo.
L’apertura dell’esposizione, curata da Stefania Lecce e Chiara Miceli, avrà luogo domenica 24 marzo, alle ore 18:00. L’artista, attraverso la sperimentazione di diverse tecniche e gli accostamenti contrastanti di colori , esprime i suoi stati d’animo, suscitati da situazioni quotidiane. Le immagini, percepite con una sensibilità fuori dal comune, vengono restituite sulla tela con un’energia coinvolgente che pervade chiunque si fermi ad osservare questi lavori. Scorpiniti fa propria la lezione di Voka e del suo Spontaneous Realism, reinterpretandola soggettivamente, attraverso la scelta dei supporti, dei colori e delle tecniche, esprimendo il suo modo di mettersi in relazione col mondo e con tutto ciò che lo circonda. Le sue brillanti tele esprimono un perfetto equilibrio tra abilità disegnativa, sperimentazione e scelte cromatiche. La mostra potrà essere visitata gratuitamente fino al 30 marzo.

La performance di Walter Carnì – così il MACA ha celebrato la “Giornata del Contemporaneo”

Acri (Cs) – Lo scorso 6 ottobre il MACA (Museo di Arte Contemporanea di Acri),
che per circa tre mesi ha ospitato la prestigiosa rassegna di pittura dal titolo “Richter, Dada fino all’ultimo respiro”, dedicata appunto al poliedrico artista, tra i massimi esponenti dell’avanguardia storica, ha celebrato – oltre al finissage della retrospettiva – la “Giornata del Contemporaneo”; e lo ha fatto in piena linea con lo spirito avanguardista custodito in questi giorni entro le sale del museo, con una performance dal vivo di un giovane artista calabrese.

Ad esibirsi, Walter Carnì, artista di origine reggina (Caulonia – Rc, ’79), giovane talento partecipante all’esposizione “Young at Art”, ospitata in questi giorni dal museo, insieme alle opere di Richter e finalista del premio Terna dedicato all’arte contemporanea.

“Le installazioni di Carnì trovano la loro origine nell’estrema attenzione che da sempre l’artista volge alla materia e alle sue infinite declinazioni. Dopo un iniziale approccio al gesso, al polistirolo e alla resina, indirizza successivamente la sua ricerca ai materiali di recupero, intesi non come opera in sé, ma come materia,appunto, capace anche di riscattare il lavoro manuale dell’artista”.

Il rapporto tra Stato/mafia/Chiesa cui Carnì sta dedicando un’intensa ricerca estetica è stato oggetto della performance in perfetto stile dada, cui lo stesso, assieme ad altri cinque performer, ha dato vita sotto gli occhi di un pubblico stupito e inevitabilmente rapito dall’esibizione.

Il Dada nasceva agli inizi del Novecento, come uno tra i più eversivi movimenti d’avanguardia, allo scopo di sovvertire le logiche tradizionali dell’arte stessa e dell’estetica, criticandone i canoni e i mezzi per giungere a una soluzione che “scuotesse” il senso critico del singolo stimolandolo alla libera e soggettiva interpretazione. Un’esaltazione dell’anticonvenzionale, che ora come oggi, ha il suo soggetto nella società.

La performance di Carnì, in perfetta linea con gli intenti appena descritti – ma lontana da facili anacronismi – ha rievocato quello che è delicato equilibrio e gioco di relazioni tra le tre “istituzioni” su cui oggi si regge la società italiana: lo Stato e la Chiesa, istituzioni canoniche e riconosciute, e la mafia che, seppur possa definirsi impropriamente un’istituzione a tutti gli effetti, per via della sua onnipresenza e pervasività, lo è in via informale.

Uno spago legato a un pezzo di legno a tracciare una circonferenza ideale – uno spazio chiuso entro il quale la performance potesse compiersi –, lungo la quale perfettamente allineati si posizionavano due piedistalli su cui erano esposte le due parti di un cranio di un cavallo tinto d’oro. Poi otto tuniche bianche, a evocare quelle usate dalle sette religiose (e non), accoppiate a otto corone di spine,intrecciate con l’asparago selvatico (nella tradizione popolare simulacro del dolore di Cristo); queste le componenti della performance, che ha preso vita nel momento in cui tra queste componenti si è insinuata la presenza degli artisti.

Indossate le tuniche e lambite le corone di spine, immobili e a piedi nudi, per qualche minuto i perfomer hanno intonato le orazioni ai santi, non a caso scelti tra i nomi che vengono invocati in occasione delle celebrazioni del battesimo “’ndranghetista”. «Santa Liberata – ora pro nobis», «San Pietro – ora pro nobis », «San Michele Arcangelo – ora pro nobis »… e così via fino al concludersi dell’esibizione in un fragoroso applauso che ha scosso i presenti dalla tensione emotiva da cui per qualche momento si erano lasciati rapire.

In questi casi, chiedere all’artista di dare un’interpretazione all’esibizione, oltre che essere inutile, è riduttivo, perché lo stesso, come è avvenuto nel caso di Carnì, è disposto a concedere giusto qualche nozione indicativa, invitando il fruitore alla libera interpretazione.

Compiendo una breve rassegna degli elementi utilizzati nella performance, salta subito all’occhio l’uso del cranio dell’animale, scomposto in due parti (mandibola superiore e inferiore), poste l’una di fronte all’altra. Questa ha voluto evocare la reliquia, da secoli prezioso (da qui si presume la ragione dell’uso dell’oro) oggetto di venerazione religiosa – che spinge alla personale riflessione sul misticismo insito nel culto religioso votato all’irragionevole fede, ma così legato al materialismo –; ma allo stesso tempo l’uso del cranio di un cavallo, che rimanda agli atti intimidatori di matrice mafiosa,che molto spesso in passato si sono scagliati contro gli animali domestici delle vittime.

L’oscillazione tra i sacro (la reliquia) e il profano (l’evocazione del cavallo decapitato), ritorna nell’invocazione ai santi, intonate dai performer cinti in ambigui abiti che evocavano al contempo pratiche al limite del lecito religioso. E infine la corona di spine, simbolo della passione di Cristo, ma qui anche evocazione della figura della regina – il potere istituzionale – : talvolta indossata, talvolta tenuta in mano con le braccia lungo i fianchi: corona che vuole essere citazione da uno dei film più celebri di Hans Richter, 8×8 (1957) – brillante gioco di variazioni sul tema degli scacchi – ove la regina uccide a colpi di arco e frecce proprio un cavallo.

Come accennato, la performance, si inquadra in un percorso di ricerca dell’artista, di cui fanno parte anche altre opere, tra cui ricordiamo: Ecce Homo, in concorso al premio “Terna” e 1920072012.

L’installazione di Carnì, fa parte delle sette opere vincitrici del premio Young at Art, indirizzato ai soli artisti Under 35 residenti e operanti nel territorio calabrese. A seguito di una prima mostra tenutasi tra i mesi di aprile e maggio all’interno delle sale del museo di Acri, le opere dei sette artisti vincitori – Walter Carnì (scultura, installazione, performance), Giuseppe Lo Schiavo (fotografia), Armando Sdao (pittura), Valentina Trifoglio (body-art, performance), Giuseppe Vecchio Barbieri (digital-art) e il duo {movimentomilc}, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio (video-arte) – hanno poi preso parte alla rassegna Aspettando la Biennale, presso il Collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone (Cs). Questo l’iter, per poi ritornare il 15 settembre al MACA e “arricchire” la retrospettiva su Richter prima della partenza prevista nel mese di novembre alla volta di Torino, dove verranno esposte in due differenti spazi espositivi, in concomitanza con l’importante fiera d’arte contemporanea Artissima.

Grande la soddisfazione per il progetto, l’installazione ospitata dal museo espressa da uno degli organizzatori della mostra “Young at Art”, Massimo Garofalo e da Silvio Vigliaturo, il celebre artista di cui il MACA porta il nome, entrambi presenti alla performance.

 

Giovanna M. Russo