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Evasione fiscale, sequestro beni per 1,2 milioni a società di distribuzione alimentare

Lamezia Terme (CZ) – Beni mobili e immobili sono stati sequestrati preventivamente dai finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro ad un imprenditore lametino operante nel settore della distribuzione alimentare accusato di avere evaso imposte per circa 1,2 milioni di euro. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del tribunale di Lamezia Terme, Emma Sonni, su richiesta del Procuratore Salvatore Curcio e del sostituto Marta Agostini.

Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, scaturite da una verifica fiscale, l’imprenditore, in qualità di legale rappresentante di una società operante sotto l’insegna di un noto marchio di una catena di distribuzione alimentare, avrebbe omesso dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto per gli anni d’imposta 2016, 2017 e 2018. La ricostruzione degli incassi del supermercato si è rivelata, per i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, molto complicata per l’assenza della documentazione contabile. A garanzia del credito erariale per l’imposta evasa, sono stati sottoposti a sequestro conti correnti, fondi pensione, un’abitazione e quote di partecipazione in tre società di capitali, per un valore stimato complessivo di circa 300.000 euro. 

Evasione fiscale, nei guai titolare azienda informatica

REGGIO CALABRIA – Ricavi per oltre 3,7 milioni di euro sarebbero stati nascosti al Fisco con conseguente evasione di Iva e imposte sui redditi.

E’ la scoperta fatta dai militari delle Fiamme Gialle di Palmi che su ordinanza del Gip, hanno sequestrato conti correnti, quote societarie, beni mobili e immobili riconducibili ad una azienda informatica e al suo rappresentante legale.

Dalle verifiche fiscali sarebbe emerso che l’impresa non comunicava i ricavi ottenuti nel 2013.
Sulla base di queste risultanze, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dei beni risultati nella disponibilità della società e del suo amministratore, per l’importo corrispondente appunto alle imposte che si ritiene siano state evase.

Scontrini fiscali fasulli, incastrato titolare di bar-pasticceria

SIBARI (CS) – I Finanzieri della Compagnia di Sibari hanno scoperto un’evasione fiscale da parte del titolare di una ditta individuale, operante nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, attraverso un modus operandi tanto semplice quanto efficace, che ha consentito all’esercizio commerciale di occultare al Fisco una buona parte dei corrispettivi giornalieri incassati a partire dal 2016.

Durante uno dei controlli di routine le Fiamme Gialle hanno rilevato il rilascio di uno scontrino da parte dell’esercizio commerciale Bar-pasticceria riportante l’importo regolarmente pagato ma che, mediante il codice di annullamento, riportato in basso, permetteva di non conteggiare a fine giornata il relativo incasso.

A seguito dell’approfondimento fiscale si è quindi appurato che il sistema era collaudato da tempo. Infatti, attraverso l’esame analitico della documentazione contabile acquisita, i Finanzieri hanno rilevato che il titolare frequentemente emetteva lo scontrino fiscale per documentare la cessione di prodotti derivanti dalla propria attività, che veniva immediatamente annullato e consegnato al cliente. Una procedura quella dell’annullamento che serve ai commercianti in caso di un errore di battitura della cifra, ma che in questo caso era divenuta una illecita consuetudine. I clienti, passando alla cassa, ricevevano un documento fiscale che sembrava a tutti gli effetti regolare, non accorgendosi dell’annullamento tramite delle specifiche funzioni per la correzione degli errori.

All’esito del controllo fiscale i militari della Guardia di Finanza hanno constatato come il titolare dell’esercizio commerciale avesse complessivamente provveduto ad annullare oltre 4.000 scontrini fiscali già emessi, occultando al Fisco l’incasso dei relativi corrispettivi per circa 80.000 euro. L’attività ispettiva è stata inoltre estesa anche al controllo della regolarità delle posizioni lavorative dei dipendenti dell’esercizio commerciale, contestando anche la presenza di un lavoratore irregolare. L’attività svolta rientra nei piani di intervento della Guardia di Finanza, quale Polizia Economico-Finanziaria, a tutela dell’economia sana e degli esercizi commerciali onesti che pagano le tasse.

Evasi al Fisco 1,5 milioni di euro, denunciato titolare di un’azienda

VIBO VALENTIA – La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha scoperto un’evasione di imposte, da parte di una ditta individuale operante nel settore della vendita all’ingrosso di carni, per 1,5 milioni di euro. Il titolare, risultato evasore totale, è stato denunciato per aver nascosto e distrutto i documenti contabili e per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi, Iva ed Irap.

I militari – al termine di una verifica fiscale coordinata dal Comando provinciale ed effettuata anche attraverso l’utilizzo dell’istituto della “cooperazione di mutua assistenza amministrativa” con altri Paesi che permette di richiedere ad organismi collaterali esteri l’acquisizione di fatture ed altri documenti fiscali relativi alle operazioni commerciali intracomunitarie – hanno ricostruito dall’anno 2013 al 2018 un volume d’affari e ricavi complessivo di circa 2,5 milioni.

Immagini di repertorio

Omessi versamenti IVA, nei guai nota società alberghiera attiva nel cosentino

COSENZA – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza coordinati dalla Procura della Repubblica di Cosenza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente per un valore di circa un milione di euro, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza nei confronti di una nota società cosentina, operante nel settore alberghiero.

L’esecuzione della misura cautelare reale è giunta a conclusione di un controllo fiscale eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Cosenza nell’ambito di una autonoma attività info-investigativa che ha consentito di rilevare omessi versamenti I.V.A. per 939.509,15 euro, nonché denunciare il rappresentante legale della società alla locale Procura della Repubblica per il reato di omesso versamento dell’I.V.A. ai sensi all’art. 10-ter del decreto legislativo n. 74/2000.

L’adozione della misura cautelare reale è stata eseguita nelle province di Cosenza e Firenze, a garanzia del credito erariale e colpisce le disponibilità finanziarie e immobiliari della società fino al completo soddisfacimento della pretesa dell’Erario, per un valore corrispondente all’imposta evasa. Il sequestro in parola è stato disposto in attuazione dell’applicabilità dell’istituto della confisca prevista dall’art. 322 ter c.p.p. anche ai reati tributari.

Infatti, tale normativa consente il ricorso alla c.d. confisca per equivalente al fine di neutralizzare i vantaggi economici derivanti dall’attività criminosa prevedendo la possibilità di sequestro di beni di valore economico corrispondente al profitto o al prezzo del reato.

L’indagine si inserisce nell’ambito dell’azione di contrasto alla criminalità economica e finanziaria a garanzia di valori quali uguaglianza ed equità fiscale, a tutela dall’economia sana e degli imprenditori onesti, effettuata dalla Procura della Repubblica di Cosenza in sinergia con la Guardia di Finanza contribuendo in tal modo all’effettivo recupero di risorse sottratte al bilancio nazionale

Società pubblicitaria evade 1,3 milioni al fisco. Denunciate due persone nel cosentino

PAOLA (CS) – Gli uomini della Guardia di Finanza di Paola ha scoperto un evasore fiscale, che dal 2013 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per4,5 milioni di euro. Si tratta in particolare di una società operante nella provincia di Cosenza ed attiva nel settore “pubblicitario”.

L’impresa “fantasma”, dopo essere stata particolarmente attiva nel territorio cosentino ed aver cambiato negli anni diversi amministratori e sede, spostando quest’ultima da una città ad un’altra, dal 2013 non ha più presentato le dichiarazioni fiscali ed è stata posta in liquidazione, così evadendo rilevanti imposte a danno dell’erario pari ad oltre 1,3 milioni di euro. Negli ultimi tre anni la società ha fatto anche importanti investimenti, aventi ad oggetto l’acquisito di un immobile e diverse autovetture, alcune di rilevante valore.

Nonostante la scarsa documentazione amministrativa e contabile a disposizione, i finanzieri hanno ricostruito, grazie ad una serie di riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore, la reale posizione fiscale del contribuente, le vendite effettuate e gli utili conseguiti. Al termine della verifica fiscale è stata rilevata, quindi, la mancata dichiarazione di ricavi per 4,5 milioni di euro e sono state calcolate imposte evase per oltre 1,3 milioni di euro.

Sono stati inoltre denunciati due amministratori all’autorità giudiziaria, per i reati di “Omessa dichiarazione” e “Occultamento o distruzione di documenti contabili”, i quali ora rischiano anche la reclusione fino a sei anni.

Evasione fiscale, sequestro milionario nel cosentino

CASTROVILLARI (CS) – I Finanzieri della Guardia di Finanza di Castrovillari hanno eseguito un sequestro preventivo per equivalente, per un importo di circa 2,3 milioni di euro, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di G.C., di anni 52, titolare di una ditta individuale di commercio di autoveicoli con sede nel Comune di Altomonte (CS), indagato per evasione fiscale ed occultamento di documenti contabili.

 

L’attività rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine in materia economicofinanziaria espletata dalle Fiamme Gialle su delega di questa Procura della Repubblica, coordinata dal Procuratore Dr. Eugenio Facciolla e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Flavio Serracchiani. L’indagine è stata avviata a seguito di un ordinario controllo fiscale effettuato dai militari della Compagnia di Castrovillari nei confronti dell’azienda che commerciava autoveicoli in prevalenza di grossa cilindrata e di note marche. Dal controllo, che ha interessato gli anni 2011, 2012 e 2013, l’imprenditore è risultato evasore totale non avendo mai dichiarato ricavi per oltre 7 milioni di euro ed evadendo imposte per oltre 2 milioni di euro. Il commercio delle autovetture, circa 250 quelle ricostruite, avveniva prevalentemente attraverso acquisti effettuati da paesi europei, in particolare la Germania e la successiva rivendita, non dichiarata, in diverse Regioni d’Italia, in particolare Calabria, Lazio, Campania e Basilicata. Al fine di sottrarsi ai controlli ed impedire la ricostruzione del volume di affari e dei redditi l’imprenditore aveva provveduto a distruggere gran parte della documentazione contabile.

Grazie alle indagini finanziarie sono stati ricostruiti i redditi non dichiarati e le imposte evase ed è stato disposto dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari il sequestro preventivo di tutti i beni dell’imprenditore fino alla concorrenza del valore delle imposte evase, pari a 2.300.000 euro. Il reato di “Occultamento o distruzione di documenti contabili” (art. 10 D. Lgs 74/2000) è sanzionato con la reclusione fino a 6 anni, mentre per l’omessa dichiarazione di imposte è prevista la reclusione fino a 4 anni. Con l’esecuzione del provvedimento odierno sono stati sottoposti a sequestro, per la successiva confisca, conti correnti, titoli di credito, beni immobili e numerose autovetture ancora intestate al commerciante, tra le quali anche potenti autovetture di rinomate marche automobilistiche tedesche. L’attività svolta evidenzia la particolare attenzione profusa da questo Ufficio Giudiziario e dalla Guardia di Finanza a contrasto della criminalità economica e finanziaria e di tale tipologia di reati che, di fatto, arricchiscono chi li pone in essere, a danno dell’intera collettività e degli imprenditori onesti che subiscono una concorrenza sleale fondata su comportamenti illeciti.

Immagini di repertorio

Contraffazione e mancata emissione scontrini fiscale, denunce nel cosentino

PAOLA (CS) – Numerosi i sequestri di beni contraffatti ed alterati e le verbalizzazioni di mancate emissioni di scontrini fiscali, effettuati Guardia di Finanza di Paola, negli ultimi due mesi estivi, nei settori del contrasto degli illeciti a tutela del consumatore e della lotta all’evasione fiscale.

Con l’obiettivo di rendere maggiormente proiettata sul territorio litoraneo paolano l’azione del Corpo mirata alla prevenzione e al contrasto ai traffici illeciti, in particolare la commercializzazione di beni contraffatti e pericolosi per la salute, pattuglie automontate ed appiedate sono state impiegate in servizi di appostamento, perlustrazione, osservazione e attuazione di posti di controllo. Un dispositivo di controllo orientato in via prioritaria alla prevenzione e repressione del commercio di beni contraffatti, nonché di prodotti in violazione alla normativa sulla sicurezza e tutela del consumatore e del diritto d’autore. Complessivamente sono stati 426 i beni contraffatti ed alterati sequestrati dalle Fiamme
Gialle Paolane, costituiti da: scarpe, borse, occhiali ed altri capi d’abbigliamento, anche
sportivi, recanti illegittimamente marchi e/o segni distintivi registrati e griffe di note case
produttrici.

Due le persone denunciate per i reati di “detenzione per la vendita di prodotti con marchi o altri segni distintivi contraffatti o alterati” e “ricettazione”, che ora rischiano fino a otto anni di reclusione e la multa fino a 10.329 euro. Diversi altri soggetti si sono dati alla fuga alla vista dei militari.

L’azione di contrasto all’evasione fiscale, inoltre, ha permesso la verbalizzazione di 80
cessione di beni effettuate senza l’emissione dello scontrino fiscale.
Continua, incessante e costante, l’azione d

Evasione e frode fiscale, sequestrati beni per 350 mila euro

VIBO VALENTIA – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” nei confronti di un imprenditore locale, per un importo pari a circa 350 mila euro. La misura è stata disposta al termine di una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società operante nel settore del noleggio di automezzi, mezzi d’opera e di movimento terra, nel corso della quale, all’esito di mirati accertamenti, è stato acclarato un particolare sistema di frode, messo in atto dal responsabile negli anni d’imposta dal 2012 al 2016, consistente nel fraudolento abbattimento dei redditi e dell’iva mediante il ricorso alla contabilizzazione di costi riferiti ad operazioni commerciali rivelatesi inesistenti. Tale sistema ha portato, nel corso degli anni, ad un illegittimo risparmio d’imposta, per cui il rappresentante della società è stato segnalato alla Procura della Repubblica competente per il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, previsto dalla normativa penale in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Per tale fattispecie la legge consente l’applicazione di misure cautelari reali, che la D.ssa Gabriella Lupoli, G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia, ha disposto, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Benedetta Callea, titolare delle indagini. L’operazione condotta dai militari delle Fiamme Gialle, all’esito di specifici accertamenti patrimoniali, consentirà il temporaneo ristoro delle casse erariali in attesa della confisca definitiva dell’ingente somma. L’operazione si inquadra nell’ambito della costante attività della Guardia di Finanza a presidio del sistema economico e finanziario a contrasto degli illeciti di natura tributaria e delle condotte fraudolente fiscalmente più pericolose.

Evadono il fisco per 12,5 milioni di euro, cinque denunce

LOCRI (RC) – Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di contrasto alla criminalità economico-finanziaria, i Finanzieri del Gruppo di Locri hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, una maxi evasione fiscale perpetrata da tre imprese operanti nel settore del commercio intracomunitario di bestiame. L’attività ispettiva, supportata da numerosissimi riscontri esperiti nei confronti di clienti e fornitori operanti sull’intero territorio nazionale e dall’incrocio dei dati presenti nelle banche dati in uso al Corpo con la documentazione amministrativa e sanitaria acquisita presso le strutture preposte, ha consentito di rilevare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti in materia tributaria. Particolarmente difficoltosa è stata la ricostruzione investigativa operata dalle Fiamme Gialle, attesa la sistematica interposizione di soggetti economici privi di patrimonializzazione che, da circa vent’anni, acquistavano suini e bovini da paesi comunitari omettendo di versare all’erario debiti d’imposta con la conseguenziale iscrizione di cartelle esattoriali per oltre 8,5 milioni di euro. Inoltre, i verificatori hanno accertato l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti per circa 11 milioni di euro riconducibili ai soggetti economici legati da stretti vincoli di parentela. Si è proceduto, pertanto, a deferire all’Autorità Giudiziaria 5 soggetti per varie ed articolate violazioni alla normativa penal-tributaria contemplata dal D.Lgs. 74/2000: infedele presentazione delle dichiarazioni, utilizzo ed emissione di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità, contro chi, evadendo le imposte, inquina il mercato esercitando una sleale concorrenza. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.