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Cassano, il ricercatore Ivan Iacobini alla guida della coalizione dei moderati

CASSANO ALL’JONIO (CS) – Giuseppe Gaetani e Pietro Perri, rispettivamente coordinatore e vice-coordinatore di Forza Italia Cassano All’Jonio, come ieri Ciro Palmieri, vicecoordinatore nazionale dei Liberaldemocratici, salutano con entusiasmo la candidatura a primo cittadino cassanese di Ivan Iacobini. “Ci abbiamo creduto e lavorato sin dai primi giorni perché Cassano ha bisogno di figure giovani e competenti che diano una vera svolta alla propria Città e Ivan Iacobini lo è: un ragazzo che viene dal popolo, che si è fatto da solo, ricercatore universitario, ragazzo modello e sempre vicino alle persone, sempre col sorriso. Con la tranquillità di chi può affrontare tutto grazie alla sua integrità morale e alla sua competenza acquisita con lo studio e la presenza sul territorio, grazie ai sacrifici”: così ha dichiarato lo stesso Gaetani, sostenendo la candidatura del giovane. Gli fa eco Perri che ribadisce come “le vere svolte arrivino dai giovani professionisti, figli del loro tempo”. Entrambi, dunque, sono concordi nel ritenere che Iacobini sia la persona giusta per guidare la coalizione dei moderati in seno al Comune, per la sua stessa realtà di provenienza e per la sua formazione di uomo e cittadino, la figura giusta, affermano Gaetani e Perri, per ridare dignità a una Cassano ormai lasciata a se stessa.

 

Ennio Morrone su Forza Italia: “Gestione stalinista del partito”

COSENZA – “Alla luce degli ultimi, gravi e inopinati accadimenti interni alla vita politica e democratica del partito, ho deciso di abbandonare formalmente Forza Italia”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Ennio Morrone. “De facto – dice Morrone – la configurazione del movimento in Calabria è verticistica, priva di qualsivoglia parvenza democratica e addirittura allergica alla dialettica fra le anime e le intelligenze del partito, la cui più immediata conseguenza è stata il perdurare di un clima assolutamente invivibile. Chiunque, infatti, abbia ardito dissentire dalla linea imposta da Jole Santelli e Mario Occhiuto è stato condannato all’oblio e all’emarginazione. La pessima gestione di Forza Italia che, tragica nemesi storica, oserei definire “stalinista”, ha portato la formazione politica azzurra ad andare incontro a sonanti sconfitte elettorali senza mai analizzare debitamente le reali ragioni delle diverse debacle maturate. Senza neanche voler riportare – conclude Morrone – troppo indietro la memoria, a quando cioè il mio gruppo politico è stato il primo in Calabria ad aderire alla ricostituzione del partito facendolo entrare nelle principali istituzioni e forse per questo ripagato a colpi di censura, ritengo che l’ultima, incomprensibile, scelta di azzerare i vertici giovanili provinciali di Forza Italia, abbia determinato il superamento di ogni soglia di sopportazione. Restituendo l’immagine di un movimento in profonda crisi esistenziale dove, al comando, sono rimasti pochi, isolati, proconsoli privi di contatti con la base e senza alcuna idea di futuro. Né collettivo, né del partito stesso”.

Reggio Calabria, il direttivo giovane di Forza Italia in difesa dell’onorevole Santelli

Reggio Calabria ( Rc) – “Ci troviamo costretti, solamente dalla nostra coscienza, ad uscire pubblicamente in difesa dell’On. Jole Santelli, sempre vicina alle nostre istanze e sempre comprensiva delle nostre idee e delle nostre aspettative politiche. L’autonomia che gode il movimento giovanile reggino è frutto di una visione condivisa e lungimirante della coordinatrice regionale che alle parole ha fatto seguire i fatti circondandosi quotidianamente dei giovani di Forza Italia.” Lo dichiara in una nota congiunta il direttivo di Forza Italia Giovani in provincia di Reggio, nelle persone di Giuseppe Romeo, Vincenzo Primerano, Michelangelo Rottura, Francesco Bruzzaniti, Domenico Trapani, Oscar Casella, Salvatore Cirillo, Giuseppe Spanò, Filippo Savica, Leo Versaci, Giuseppe Latella, Giuliana Federico.
 “Non crediamo assolutamente – si legge nel comunicato- che dietro il commissariamento del coordinamento giovanile di Cosenza ci possa essere stata lei, capro espiatorio ricorrente per chi non riuscendo a rappresentare realmente un vero cambiamento in Calabria cerca di puntare il dito continuamente ed in ogni occasione, anche nelle più assurde, contro Jole Santelli. Non ultima, la favola che si starebbe raccontando sulla non formulazione della lista Forza Italia a Cosenza, non voluta, secondo questi mistificatori, perché non si crede nell’apporto del nostro Presidente Silvio Berlusconi. Confidiamo che sotto il commissariamento del movimento giovanile cosentino, gestito dal coordinatore provinciale di Forza Italia Cosenza ed attuale coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Luigi De Rose, si possano chiarire e definitivamente risolvere tante divergenze di vedute tra le anime presenti, giunte all’apice con la sfiducia del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, architettata ed operata da chi, spinto da motivazioni ed interessi personalissimi, non ha pensato per niente al bene di Forza Italia in Calabria, né tanto meno alle speranze di rivalsa di tutta l’intera area che fa riferimento al centrodestra. Siamo certi che durante questa fase di commissariamento, con un’attenta analisi, si individueranno tutte le forze sane e propositive di giovani che avranno l’intenzione di metterci la faccia, le capacità e l’amore per la propria terra sotto la bandiera di Forza Italia per far ripartire al meglio il movimento giovanile cosentino.”

Aronne (ex FI): “Occhiuto rinnega Berlusconi, Santelli si dimetta”

COSENZA – L’ex vice coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Cosenza Nicola Aronne attraverso una nota stampa esprime i suoi commenti sull’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e su Jole Santelli. Queste le sue dichiarazioni: <<Il partito in Calabria è allo sbando, la colpa è da attribuire solo ed esclusivamente all’On. Jole Santelli, che invece di aggregare divide ed ha allontanato forze giovani e propositive. Dopo aver visto le ultime dichiarazioni dell’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, durante la trasmissione Articolo 21 di Lino Polimeni, penso che la mia personale scelta di lasciare il partito, dopo alcune vicende che si sono verificate nella mia città di riferimento, erano più che fondate. Questo non è un partito democratico, le scelte vengono imposte dall’alto e l’unica cosa che i giovani devono fare è quella di portare voti e tirare la carretta. A cosa sono servite riunioni su riunioni, tessere su tessere e un lavoro di radicamento capillare, portato avanti solo dal movimento giovanile, se poi ci vogliono solo come figuranti? Le tessere non sono mai arrivate agli iscritti e i congressi non sono stati mai fatti né indetti, anzi se non ricordo male il coordinatore cittadino di Cosenza è stato nominato ancor prima di fare il coordinamento provinciale, e come al solito un sacco di militanti, vengono tenuti all’oscuro di qualsiasi scelte effettuata da coloro che si fanno chiamare i cosiddetti big. Vorrei sapere quante riunioni sono state fatte o meglio convocate dai senior. Sono sicuro che Silvio Berlusconi è all’oscuro di tutto, non avrebbe di sicuro affermato altrimenti giorni addietro, una sua futura trasferta in Calabria a sostegno dell’ex sindaco, che semmai sarebbe stata da traino per la coalizione, sapendo che lo stesso l’avrebbe smentito dopo poco più di ventiquattro ore. Questa è una cosa vergognosa, i forzisti calabresi dovrebbero insorgere dopo una presa di posizione del genere. Allo stesso tempo, sono sicuro che coloro che hanno boicottato le elezioni a Castrovillari, non optando per una lista di partito, troveranno il modo di infangare anche questa netta presa di posizione, che forse è stata studiata a tavolino per dei progetti futuri, figli dei cosiddetti giochetti di palazzo. Occhiuto ha anche potuto operare bene dal punto di vista architettonico, ma troppi sono i lati oscuri del suo operato, sicuramente non tocca a me giudicare, ma di certo se si è arrivati ad una spaccatura così forte ci saranno pur stati gravi motivi. Se proprio si parla e si decanta il civismo, sarebbe preferibile un sindaco scelto con un metodo democratico e di totale condivisione, rispetto a una frettolosa auto-candidatura, rinnegando il simbolo di partito in una delle città calabresi più importanti, tra l’altro mi sembra che l’intenzione di Berlusconi sull’uso del simbolo nelle grandi città, è in disaccordo con questa tesi. La mia politica, come quella di tanti giovani e donne di centro-destra, che sono alla base del movimento, è ben diversa da quella portata avanti da questi finti berlusconiani >>.

Amministrative Cassano, Forza Italia e Noi con Salvini insieme

CASSANO ALLO IONIO (CS) – “Sono giorni di fermento politico – spigano Alessandro Rusciani e Giuseppe Gaetani, rispettivamente Coordinatore Noi con Salvini e coordinatore di Forza Italia – perché si stanno definendo le altre candidature a sindaco della Città delle Terme. Volevamo assolutamente mettere a tacere quelle voci che vedevano in bilico le alleanze tra i nostri partiti: siamo e saremo uniti nel nostro percorso politico a cominciare dalla prossima competizione elettorale delle Amministrative 2016”. “L’antico gioco politico – spiega Gaetani – prevede da sempre l’insinuare rotture e spaccature nelle compagini avversarie, ma non è il nostro caso: il nostro percorso politico, come abbiamo già annunciato settimane fa, sarà unico con un unico candidato e verso la vittoria per ribadire il ruolo importante che deve avere il centrodestra in tutta Cassano”. Si continua a lavorare alacremente alle candidature, alle iniziative e alle strategie da adottare in campagna elettorale: è forte l’interesse verso il gruppo che si sta creando ed è tutto in evoluzione. Presto si arriverà ad una sintesi politica e si partirà anche ufficialmente per la campagna elettorale.

Sanità a San Giovanni in Fiore, Forza Italia chiede maggiore impegno e credibilità

San Giovanni in Fiore ( Cs) – “I cittadini di San Giovanni in Fiore reclamano legittimamente un centro ospedaliero efficiente. Un reparto di chirurgia attivo 24 ore su 24 e il mantenimento del laboratorio analisi è quanto implora la giunta comunale bussando alle porte della Regione Calabria. Ci sembra il classico ‘contentino’. La comunità sangiovannese ha diritto, infatti, a molto di più. Occorre, innanzitutto, un pronto soccorso d’emergenza attrezzato come centro d’eccellenza. Inoltre, in virtù del rigido clima silano e del crescente turismo invernale, è necessario un centro ortopedico valido. Ricordiamo anche il numero elevato d’infarti che colpisce ogni anno la popolazione e auspichiamo la reintroduzione del reparto di cardiologia d’emergenza”. Lo chiedono in una nota congiunta, il coordinatore di Forza Italia Giovani Antonio Alessio e l’ex capogruppo di Forza Italia a San Giovanni in Fiore, Francesco Gallo. “Riteniamo – proseguono i due forzisti – che quanto stia accadendo a San Giovanni in Fiore sia oltre modo ridicolo. Non serve certamente una commissione dei capi gruppo in consiglio comunale per dar mandato al sindaco Belcastro a rappresentare le istanze sanitarie della nostra città al governo regionale. Crediamo sia solo un gesto pretestuoso per perdere tempo. Infatti, i cittadini sangiovannesi, confidando nella capacità di chi oggi guida la città, hanno dato loro oltre il 90% dei consensi, alle ultime elezioni comunali. Per questa ragione, ci aspettiamo che il sindaco ‘torni a casa’ con notizie confortanti e risultati ottimali, senza accontentarsi di un piatto di lenticchie”. “Già in passato – concludono Alessio e Gallo – abbiamo affrontato, in più occasioni, il tema della sanità locale. Ricordiamo, a titolo esemplificativo, la lettera aperta indirizzata all’allora presidente regionale facente funzione, Antonella Stasi. Eravamo ad agosto 2014. Nella missiva chiedevamo un incontro pubblico e un tavolo tecnico-tematico sullo stato della sanità calabrese, in particolar modo di quella florense. Avevamo ricevuto risposte affermative poi tramontate in virtù delle imminenti elezioni regionali. Oggi come allora, rimaniamo aperti al confronto. Per senso civico e responsabilità politica, siamo a disposizione del sindaco e del commissario Scura per continuare a dare il nostro contributo fattivo alla comunità sangiovannese”.

De Rose ( FI) replica a Magorno ( Pd): “intorbidite il clima elettorale”

Cosenza ( Cs) – E’ molto acceso il dibattito in città a seguito dello scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza a seguito delle dimissioni congiunte di 17 consiglieri. E non si placa la polemica. Il coordinatore di Forza Italia della sezione di Cosenza Luigi De Rose, replica all’onorevole Magorno:  “Sono abituati a ribaltare tutto ipocritamente, perché per loro fare politica equivale a intorbidire il clima elettorale. E’ del resto l’unica cosa che sanno fare – dichiara- riferendosi ai parlamentari del PD che hanno presentato addirittura una interrogazione parlamentare per avvalorare l’azione di scioglimento della Consiliatura del Comune di Cosenza. L’Amministrazione Occhiuto, in meno di 5 anni, ha fatto più di tutti loro in cinquant’anni, motivo di immobilismo per il quale la Calabria versa in questo stato. Il problema principale è che taluni rappresentanti politici sono molto bravi a manipolare le coscienze approfittando dei bisogni della gente. Da quale pulpito viene la predica? Mentre parlano di presunte e millantate indagini  – sottolinea De Rose – viene fuori che la DDA di Catanzaro avrebbe chiesto misure cautelari proprio nei confronti di due importanti esponenti del centrosinistra alla Regione Calabria. Lo stesso presidente Mario Oliverio è stato costretto, fra l’altro, a mettere mano alla Giunta appena composta a causa di presunte infiltrazioni mafiose e pratiche di malaffare. Guarda caso, il regista delle operazioni di scioglimento del Consiglio comunale è un esponente del PD, colpito da più inchieste che, non appena rientrato in Calabria a seguito di misura cautelare di allontanamento rappresentata dall’obbligo di dimora lontano da questa regione, ha proseguito la sua attività ‘politica’ con il solito metodo vecchio e logoro. Il sindaco Mario Occhiuto – aggiunge ancor De Rose – è stato l’unico a contrastare e combattere la mafia richiedendo subito, al suo insediamento, le certificazioni antimafia per la riorganizzazione delle Cooperative sociali. Queste, non venivano richieste prima perché si era pensato bene di frazionare gli affidamenti diretti di 48 Coop di tipo B ogni sei mesi per eludere la normativa antimafia. Non raccontino dunque una realtà distorta, inizino a proporre idee e – conclude – si preoccupino piuttosto di esporre un programma politico-amministrativo degno di una Cosenza che negli ultimi cinque anni è stata rivoluzionata in meglio e alla quale i cittadini non vogliono rinunciare”.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Le reazioni

Foto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 RomaPoliticaCamera dei Deputati - ddl RiformeNella foto L'aula della CameraPhoto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 Rome (Italy)Chamber of Deputies - ddl ReformsIn the photo

GRUPPO DEI DEPUTATI CALABRESI DEL PD – Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del Pd presenteranno un’interrogazione parlamentare sul caso Cosenza. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico-amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma è innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale. Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma è anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo. Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora una volta è prevalsa l’irresponsabile vanità. E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni. A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinità” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore”.

Salerno-NazzarenoNAZZARENO SALERNO (Consigliere regionale Forza Italia) – La situazione deflagrata su Cosenza è la conferma di una fallimentare gestione di Forza Italia a livello regionale caratterizzata da tensioni derivanti dall’incapacità di trovare equilibri e di svolgere un efficace ruolo di mediazione. Non solo è mancato un dialogo costruttivo ma sono stati alimentati sospetti e incertezze in un contesto di anarchia nel partito. Se a Cosenza, città della coordinatrice regionale, succede questo, è evidente l’assenza di una guida riconosciuta. Di più, viene certificata la mancanza assoluta di presenza sul territorio, di attività di partito, di corretta interazione. Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni consentendo una reale riorganizzazione di un partito che ha la forza per rinascere e tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l’elettorato di centrodestra e per quei cittadini che, pur non avendo una connotazione politica definita, non si riconoscono negli schemi e nei metodi della sinistra. Il presidente Berlusconi, con il suo carisma e la sua indiscussa leadership, faccia definitivamente chiarezza e individui la personalità più idonea per avviare il processo di ricostruzione. Bisogna infatti agire con celerità: la posizione assunta dall’amico Luca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante. Il nostro partito deve essere inclusivo e valorizzare gli uomini che possono dare un serio contributo al partito ed alla comunità. Scelte casuali, non condivise o addirittura dettate da interessi specifici portano a gravi allontanamenti. Occorre ripartire dai nostri valori e per fare ciò deve essere ricostituito quel senso di appartenenza che è stato annacquato a causa di azioni ingiustificate e controproducenti. In una città come Cosenza non ha senso non presentare il simbolo del partito, il messaggio sarebbe devastante. Basta con la vaghezza e la superficialità: si deve cambiare e subito.

Enzo PaoliniENZO PAOLINI (Consigliere comunale Pse) – Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino. La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l’amministrazione comunale di Cosenza ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole. La magistratura ha già da tempo constatato l’esistenza di “rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell’azione amministrativa” posti in essere al Comune di Cosenza. In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza “si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi”. Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili. Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l’omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio. Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra, ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l’esigenza di cambiamento e di chiarezza, di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo. Questi i motivi politici di un atto, quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale.

Wanda-FerroWANDA FERRO (Forza Italia) – La decisione di alcuni consiglieri comunali cosentini di fare cadere l’amministrazione Occhiuto è una ulteriore pagina buia scritta da quella classe politica calabrese autoreferenziale e arrogante, che opera in spregio agli interessi della collettività e a difesa delle rendite di pochi. Non v’è altro modo per interpretare lo scioglimento del Comune di Cosenza, una manovra politica che appare, oltre che dannosa per l’intera comunità cosentina, insensata perché arrivata in prossimità della scadenza naturale della legislatura. I firmatari delle dimissioni hanno il dovere di spiegare ai cittadini le ragioni ed i termini dell’operazione, ammesso che ve ne sia qualcuna capace di convincere i calabresi che si tratti davvero di una strategia politica, e non dettata da ripicche o regolamento di conti o coinvolgimenti di carattere individuale le cui origini vanno forse ricercate nelle vicende che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali. Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall’esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell’opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità. In tale direzione ritorna prepotentemente di attualità la vicenda del referendum contro il nuovo statuto regionale, che ha indotto alcuni esponenti dell’opposizione a non aderire alla sottoscrizione ed altri, addirittura, a ritirare la firma già apposta in nome di una presunta salvaguardia delle finanze regionali, le quali andrebbero invece custodite mediante una reale contrazione e revisione della spesa che però al momento non appare perseguibile dal governo di centrosinistra, per via degli svariati interessi, pur legittimi, di pochi o tanti imprenditori impegnati sia in politica che nei vari settori dell’economia. Ancora una volta gli interessi di pochi e i giochi di potere hanno prevalso sugli interessi di una intera città e dei suoi cittadini.

Giuseppe MazzucaGIUSEPPE MAZZUCA (Consigliere comunale capogruppo Pse) – La fine dell’esperienza Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza apre una fase nuova che porterà, da qui a pochi mesi, a nuove consultazioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella fine di questa consiliatura si sono assunti questa responsabilità perché convinti della necessità di porre fine ad una esperienza complessivamente negativa, caratterizzata da una gestione di potere autoritaria e opaca. Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni  chiediamo di avviare senza indugi una bonifica del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici. Per quanto ci riguarda la fine anticipata della consiliatura è da considerarsi una operazione di salute pubblica necessaria per acquisire consapevolezza della reale situazione lasciataci in eredità dall’amministrazione Occhiuto e per mettere i cittadini nella condizione di scegliere, con coscienza, da chi farsi governare.

antonio caridiANTONIO CARIDI (Senatore Forza Italia) – Le dimissioni forzate del sindaco cosentino, Mario Occhiuto, rappresentano la situazione emblematica di un contesto politico in seria crisi per i giochi di potere. Questa manovra vigliacca avrà dirette conseguenze per i cittadini di Cosenza che hanno scelto di essere rappresentati da un’amministrazione, costretta a scomparire per intrallazzi di palazzo. La nomina del commissario che andrà a traghettare il comune fino alle prossime elezioni non rappresenterà certamente un rilancio per Cosenza, soprattutto in ottica di completamento dei progetti avviati dalla ormai ex amministrazione comunale. Si deve tenere presente che lo schiaffo morale è stato dato ai cittadini, alla vera forza del contesto cosentino, a chi risponderà certamente presente alle prossime elezioni rimarcando, sicuramente, il riconoscimento nei confronti di Mario Occhiuto che ha fatto tanto per Cosenza. La politica non è questo, la politica deve avvicinarsi alla gente, la politica non può eclissare le decisioni popolari solo ed esclusivamente per trarre benefici. Palazzo dei Bruzi sarà in difficoltà adesso.

orsomarso-fausto-pdlFAUSTO ORSOMARSO (Consigliere regionale Gruppo Misto) – La vicenda di Cosenza, cronaca annunciata di quanto si è consumato in parallelo nei mesi scorsi in Consiglio regionale e in Parlamento, è lo specchio dell’Italia di Renzi e della sua annunciata rottamazione. Si commenta da sé’: in uno scenario nazionale che ha dimenticato il Sud con il complice silenzio della deputazione calabrese di questo Governo abusivo e con un Governo regionale che ha consumato il suo primo anno e mezzo impegnato in una guerra tra bande più che sui problemi della Calabria. I cittadini di tutta la Calabria avevano una sola speranza riconoscendosi tutti in quello che la politica aveva in solo quattro anni realizzato nella città di Cosenza. In Calabria la sfida epica all’orizzonte non sarà tra le sigle della destra o della sinistra ma tra la conservazione che distrugge e la speranza che ci siano istituzioni in grado di funzionare nell’interesse diffuso dei cittadini. La battaglia di giugno a Cosenza sara’ l’Armageddon tra un vecchio Sud e la speranza nel nuovo.

gregorio fontanaGREGORIO FONTANA (Responsabile nazionale organizzazione di Forza Italia) – Pieno sostegno e totale fiducia del Presidente Berlusconi e di Forza Italia, alla coordinatrice regionale on. Jole Santelli e al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Si è provveduto a sospendere in via immediata, ai sensi dell’articolo 59 dello statuto di Forza Italia Luca Morrone, per aver messo in atto, disattendendo le indicazioni degli organi regionali e nazionali del partito, comportamenti tali da determinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cosenza, convintamente sostenuta da Forza Italia, creando così un grave danno e pregiudizio alla vita amministrativa della città e all’immagine e alla credibilità politica del movimento. Si è inoltre provveduto a sospendere, ai sensi dell’articolo 59, il consigliere regionale Ennio Morrone, per avere in reiterate occasioni e con comportamenti conseguenti, favorito, supportato indotto atti orientati alla destabilizzazione dell’amministrazione comunale di Cosenza.

 

Crisi a Palazzo dei Bruzi. La reazione dei forzisti Tallini e Mangialavori

talliniREGGIO CALABRIA – «Quello che è accaduto a Cosenza è un fatto di rilevanza nazionale. Cosenza non è una città qualunque, è il Capoluogo della più vasta provincia calabrese ed ha rappresentato, per lo spessore di molti suoi uomini politici, sempre un chiaro riferimento di democrazia. La brutalità, il cinismo, oserei dire la malvagità con cui Oliverio, Gentile e Morrone hanno disintegrato ben due Istituzioni, Comune e Provincia, sono degni dei peggiori regimi dittatoriali. Assad e Al-Sisi non avrebbero saputo fare di meglio per zittire i propri avversari». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia a Catanzaro Domenico Tallini. «Non esito a dire, da calabrese – prosegue – che è stata consumata la più squallida e spregiudicata operazione politica che la Calabria ricordi. Non lo dico, ma questo sarebbe scontato, solo per difendere l’esperienza di un sindaco come Mario Occhiuto che appartiene al mio stesso partito, ma per denunciare l’assoluto disprezzo che Oliverio, Gentile e Morrone hanno per le Istituzioni. Tutti sanno, non solo a Cosenza, ma in ogni angolo della Calabria, come e’ stata costruita l’operazione, quali strumenti sono stati utilizzati per raccogliere le firme, quali pressioni sono state esercitate. Si manda a casa un sindaco che ha lavorato bene, che ha rilanciato Cosenza dopo una crisi profonda, che è molto stimato dai concittadini come dimostrano alcune recenti rilevazioni. Un avversario troppo scomodo per lasciarlo in sella. Si manda a casa Occhiuto non perché ha lavorato male, ma solo perché troppo bravo. Il messaggio lanciato dal trio Oliverio-Gentile-Morrone, alfieri del Partito della Nazione, è davvero inquietante. Da oggi la Calabria non è più una terra libera, dove i cittadini possono scegliersi il sindaco, ma una terra ostaggio del più spietato gruppo di potere che la storia ricordi. I cittadini però – conclude Tallini – possono ancora ribellarsi, riconfermando Mario Occhiuto sindaco e mandando finalmente a casa coloro che giocano con le Istituzioni per i loro fini personali».

Mangialavori«Maestri di trasformismo, consociativismo e cinismo. Ma soprattutto di un trasversalismo che frustra ogni ipotesi di sviluppo per la comunità che si pretende di rappresentare. Le vicende sulla caduta del consiglio comunale di Cosenza sono una spia tangibile della spregiudicatezza di una certa classe politica che indipendentemente dal suo dichiarato schieramento considera il proprio poteruccio localistico al di sopra di ogni cosa». Lo afferma il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Mangialavori. «La crisi al comune di Cosenza – prosegue – delinea un comportamento che non ha la dignita’ del gattopardismo. Nell’analisi del principe Tommaso di Lampedusa, i dignitari del potere hanno il buonsenso, quanto meno, di salvare l’apparenza. Le vicende cosentine testimoniano il totale disprezzo anche della forma. L’obiettivo è uno e solo uno: perpetuare all’infinito le proprie posizioni di rendita politica. Naturalmente senza valutare le conseguenze e i riflessi per la cittadinanza. La crisi della Calabria risiede proprio in un deficit di rappresentanza politica che pecca di qualsiasi credibilità ed è totalmente priva di idee e valori. E i risvolti cosentini ne sono la più vivida testimonianza. Gli autori di tale crisi dovranno rispondere al tribunale della loro coscienza politica, ma soprattutto a quello della storia che li condannerà senza alcuna possibilità di appello. Onore, infine – conclude Mangialavori – a Mario Occhiuto che in tutta la vicenda si è comportato con serietà, dignità e coerenza. Un primo cittadino, Occhiuto, dalla prospettiva amministrativa lungimirante che ha posto professionalita’ e coraggio al servizio della sua comunità».

 

Luca Morrone rassegna le dimissioni da Forza Italia

«Il mio percorso politico all’interno di Forza Italia è da considerarsi concluso. Prospettive e progetti del movimento non rispecchiano più quelli che intendevo perseguire nel momento in cui ne avevo abbracciato la causa». Così l’ormai ex presidente del consiglio comunale di Cosenza, Luca Morrone, annuncia l’addio al partito di Berlusconi dopo essere stato tra i firmatari delle dimissioni di massa che hanno sancito la caduta dell’amministrazione Occhiuto.
«Anche per queste ragioni – continua Morrone – ho deciso di firmare le dimissioni da consigliere comunale della città di Cosenza dove, dalle fila del partito azzurro, ho rivestito con orgoglio e coscienza il ruolo di presidente dell’assise bruzia. Il convincimento maturato non è stato privo di implicazioni emotive ed umane, tuttavia, ritengo di aver operato un ragionamento politico di merito considerato il logorio dell’attuale maggioranza di governo cittadino e la conseguente impossibilità della stessa di amministrare adeguatamente la nostra amata Cosenza. Delle volte, per inseguire il raggiungimento di un’idea, in questo caso quella di vedere realizzata una città il più vivibile possibile, è necessario fare un passo indietro e prendere la rincorsa. Nel ringraziare – conclude Morrone – quanti, in questi anni, hanno condiviso la mia prima esperienza da amministratore voglio esprimere riconoscenza anche a coloro che in queste ore concitate hanno voluto starmi accanto riconoscendosi nelle mie scelte».