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Francesco Aiello è il nuovo Comandante Polstrada Cosenza Nord

COSENZA – Il sostituto commissario coordinatore della Polizia di Stato Francesco Aiello, è dal 7 dicembre scorso il nuovo responsabile della Sottosezione autostradale di Cosenza Nord, ufficio che riveste il delicato compito di monitorare il tratto autostradale a ridosso del capoluogo bruzio, spesso teatro di gravi incidenti stradali o eventi calamitosi.  

Il Comandante Aiello, 56 anni, sposato con 2 figli adulti, vanta una carriera ultratrentennale nella Polizia di Stato essendo entrato nei ruoli nel 1986 ed avendo maturato significative esperienze lavorative da graduato prima presso la Questura di Catanzaro, per poi passare alla Questura di Cosenza nel 1994.

In tale ambito, prima come capo turno alla squadra volanti ma soprattutto quale responsabile della Sezione di Polizia Giudiziaria ed Antiterrorismo della Digos, ha raggiunto brillanti risultati lavorativi; ha coordinato, infatti, attività investigative che hanno consentito di assicurare alla giustizia soggetti responsabili di gravi reati contro la personalità dello stato in occasione di vertici internazionali, nonché di acquisire elementi che hanno permesso l’arresto di pregiudicati responsabili di omicidio ed attentati dinamitardi nei confronti di pubblici amministratori. 

 

L’augurio di buon lavoro sono giunti al neo comandante Francesco Aiello, insignito anche dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, dal Questore di Cosenza Giovanna Petrocca, dal Dirigente del Compartimento di Polizia Stradale di Catanzaro Caterina Naso e dal responsabile del Comando provinciale della Sezione Polizia Stradale Cosenza Pasquale Ciocca.

 

Rossosimona, il 2 maggio al PTU “Un nemico del popolo” di Henrik Ibsen

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Debutta il 2 maggio prossimo al Piccolo Teatro UniCal la pièce “Un nemico del popolo”, nuova produzione di Teatro Rossosimona

Una nuova collaborazione con Teatro Rossosimona, dopo “L’incidente” e “Confessioni di un masochista”: l’attore e regista cosentino Francesco Aiello si cimenta questa volta con la direzione di un testo di Henrik Ibsen, “Un nemico del popolo”, il cui debutto è previsto per giovedì 2 maggio al Piccolo Teatro dell’Università della Calabria con doppia programmazione alle 19.30 e alle 21, in replica il 3, 4 e 5 maggio, sempre con doppio spettacolo.

Una scelta derivata dalla volontà di ospitare gli spettatori direttamente sul palcoscenico, per una fruizione della pièce più coinvolgente e intima, che quindi obbliga ad un numero ristretto di presenze e rende necessaria la prenotazione al numero 392.3946821.

L’OPERA TEATRALE 

Scritto nel 1882 da quello che è considerato il padre della drammaturgia moderna, il nucleo di “Un nemico del popolo” è costituito dalla scoperta e divulgazione, da parte del dottor Stockmann, dell’inquinamento delle acque termali della sua città. La sua denuncia provoca l’ostruzionismo della stampa e degli amministratori, fra i quali il fratello sindaco (in versione femminile nella rilettura di Francesco Aiello), condannandolo alla pubblica riprovazione e alla solitudine.

In scena attori e allievi attori dei corsi di teatro tenuti da Lindo Nudo, fondatore e direttore artistico di Rossosimona: Salvo Caira, Maria Canino, Jacopo Andrea Caruso, Alessandra Curia, Giovan Battista Picerno, Francesco Rizzo, Stefania Scola e Chiara Vinci. Le musiche originali sono di Remo De Vico e le scenografie di Caterina Cozza; l’aiuto regia è affidato a Federica Suraci mentre il responsabile tecnico è Jacopo Andrea Caruso. Direttore di produzione è Lindo Nudo.

L’allestimento dello spettacolo rappresenta uno stimolo e un’opportunità per giovani attori e registi che da sempre è parte degli obiettivi della compagnia nata all’interno del campus universitario più di vent’anni fa: promuovere la diffusione di una cultura teatrale improntata all’impegno civile e sociale favorendo il ricambio generazionale.

Aiello, collaboratore storico di Rossosimona, scrive nelle note di regia: «La nostra è una lettura di “Un nemico del popolo” che oscilla fra il fuori politico e il dentro dell’interiorità umana, convinti di restare fedeli alle intenzioni ibseniane. Il dramma familiare diventa politico, la questione delle terme inquinate, fiore all’occhiello della città, oscilla fra vendetta personale e amore per la cosa pubblica. I vizi privati del dottor Stockmann costituiscono il carburante delle sue virtù politiche. Anche la nostra messa in scena cerca di rendere chiaro questo aspetto passeggiando pericolosamente sul confine fra l’interno e l’esterno. Thomas Stockmann rimugina, anzi rumina mentalmente gli avvenimenti che lo hanno condotto ad essere additato come nemico del popolo, senza mai accorgersi di ciò che lo muove da un punto di vista privato: i sentimenti di rivalsa verso un familiare socialmente più fortunato. Lo scienziato, chiuso nella sua interiorità viene mosso da sentimenti non pregevoli, ma certamente umani, sentimenti che lo contrappongono all’altro protagonista del dramma, suo fratello, sorella nella nostra chiave interpretativa. La sindaca è una donna cosciente del suo ruolo politico, perfettamente integrata nelle strutture gerarchiche del suo tempo, ottima rappresentante di quella maggioranza che più o meno consapevolmente fa il gioco del potere, amplificandone la voce e permettendo quel dispotismo morbido tipico delle democrazie contemporanee».

 

 

Ricerca e innovazione, su Horizon2020 la bassa performance delle Università calabresi

RENDE (CS) – «Il sistema universitario regionale gioca un ruolo strategico in molti degli obiettivi tematici definiti nelle strategie di sviluppo del POR Calabria 21014-2020. Oltre a ciò, le Università Calabresi hanno la possibilità di utilizzare anche altre fonti di finanziamento della ricerca, quali, per esempio, il programma Horizon2020». È quanto si legge nell’analisi dei dati riportata nel saggio “Horizon2020: la performance delle Università Italiane ”di Francesco Aiello e Francesco Foglia mostra che fino ad Aprile 2016, le università italiane hanno ricevuto finanziamenti per 775 progetti. Di questi solo 6 provengono dalle università calabresi. Nello specifico si tratta di 5 iniziative dell’UNICAL – coordinate da altre università – e di un progetto dell’Università di Reggio Calabria.

«Il rischio – sostiene il Prof. Francesco Aiello – è che si focalizzi l’attenzione solo sul POR Calabria 2014-2020 perché è percepito come uno strumento più accessibile rispetto alla complessità e alla selezione imposta da H2020».«Se ciò fosse vero – continua Aiello – il sistema universitario regionale rinuncerebbe sia all’addizionalità di H2020 sia a posizionarsi su progetti più grandi, con innovazioni attese più radicali e, quindi, a più elevato impatto sistemico».

Francesco Aiello (Unical): “Premiare i docenti meritevoli con un extra-salario”

RENDE (CS) – La Buona Scuola del governo Renzi sta alimentando molte reazioni da parte delle parti coinvolte, in particolare docenti e rappresentanti sindacali degli stessi, e un articolato dibattito sulle implicazioni del nuovo ruolo che la riforma assegna ai Dirigenti Scolastici in tema di gestione dei Bonus da riconoscere ai docenti più meritevoli. «Premiare i più meritevoli è un principio che deve essere condiviso e introdotto in tutte le attività, compresa la scuola – dichiara Francesco Aiello, Docente Ordinario di Politica Economica – sebbene sia fondamentale individuare i più bravi con metodi corretti e introdurre l’extra-salario con rigore e con indipendenza da parte di chi decide di erogarlo».

Nel contributo “Perché premiare i docenti più bravi” si motivano le distorsioni esistenti nel sistema scolastico nazionale determinate dal meccanismo della retribuzione unica dei docenti. Si tratta di una proposta complementare alla Buona Scuola di Renzi. «Quest’ultima – continua Aiello – è viziata dal fatto che non garantisce l’indipendenza del valutatore, ossia di colui che deve distinguere i bravi dai meno bravi. Inoltre, le risorse mobilitate dal governo sono esigue, tali cioè da non alterare gli incentivi a far bene da parte dei docenti. È una riforma basata su principi condivisibili, ma vuota di metodi, contenuti e di risorse. Un fallimento preannunciato. Il documento spiega, infine, come la Regione Calabria possa fare molto su questi temi. Potrebbe, per esempio, avviare un progetto pilota, con finalità complementari alle attività ministeriali, per capire se un sistema di incentivi, ben strutturato e a favore dei docenti più “dinamici”, possa contribuire ad innalzare i livelli di competenze degli studenti calabresi».

Francesco Aiello scrive ai politici: “Un patto per la Calabria”

RENDE (CS) – L’ economista, Francesco Aiello, professore Ordinario di Politica Economica all’Università della Calabria, scrive ai politici e parlamentari calabresi, proponendogli la sua idea di rottura per la Regione, un patto per la Calabria:AIbEiAIAAABDCM_Pl4LBgY-DJSILdmNhcmRfcGhvdG8qKGZkOTZlM2ZjNzIxODM2ZGIzOTk3ZjJjMWVlNzIyZWMzZTRjNmUzOWQwAdxIjy1eRACmZz6mqSYO5KotCRfL

Ormai è noto che la Calabria necessita della massima attenzione da parte della politica nazionale. A disagi straordinari occorre rispondere con interventi straordinari. L’entità del danno richiede interventi radicali e non soluzioni tampone.

Creare massa critica è un modo per attuare risposte di rottura all’inesorabile declino cui la regione si ritroverà a far fronte tra qualche anno in assenza di shock strutturali. La massa critica deve essere creata ovunque. In ogni dove. Diventa cruciale condividere un obiettivo e ricercare momenti di sintesi per proporlo e perseguirlo. Al contrario, agire e camminare in solitudine non serve a nessuno, poiché si disperdono energie, magari funzionali solo a interessi di nicchia.

Ecco la proposta di rottura.

Sarei ben felice di vedere tutti i parlamentari calabresi seduti attorno ad un tavolo per redigere un documento centrato su tre/quattro obiettivi strategici per l’economia della Calabria da sottoporre all’attenzione del Governo nazionale e da finanziare con interventi di politica nazionale (senza toccare i fondi del programmazione comunitaria, che servono a ben altro). Una sorta di “Patto per la Calabria”. Da realizzare subito e da finanziare con fondi ordinari statali.

Si tratterebbe di un’operazione di estrema utilità collettiva, poiché alzerebbe il livello della contrattazione con Roma, aumentando la probabilità di successo di una rivendicazione collettiva. Supererebbe i personalismi degli attori della politica locale. Aumenterebbe la fiducia della rappresentanza politica. Accelererebbe la diffusione dell’idea della social accountability. Veicolerebbe il messaggio che la Calabria non è frastagliata, ma coesa. Contribuirebbe a far cambiare l’idea che la Calabria non è un peso, ma un’opportunità per il paese. Servirebbe a riempire di contenuti le vuote parole del MasterPlan.

Invito, pertanto, Enza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia, Diamante Ernesto Magorno, Brunello Censore, Nicodemo Oliverio, Stefania Covello, Ferdinando Aiello,  Franco Bruno, Jole Santelli, Dorina Bianchi, Rosanna Scopelliti, Pino Galati, Roberto Occhiuto, Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni, Paolo Parentela, Antonio Gentile, Nico D’Ascola, Piero Aiello, Demetrio Arena, Marco Minniti, Doris Lo Moro, Francesco Molinari, Nicola Morra  a farsi promotori dell’iniziativa – valutando l’opportunità di superare gli steccati della politica – e di creare un fronte unito contro le disattenzioni del Governo nazionale verso la Calabria.

Questo sarebbe un vero esempio di partecipazione attiva e di innovazione sociale. Una radicale innovazione rispetto al passato che è costellato da una miriade di annunci “individuali” tanto banali quanto non credibili.”

 

PTU: si chiude la rassegna “il piacere della democrazia” con “Spari e Dispari”

Sabato 29 novembre alle 21 al Piccolo Teatro Unical si chiude la rassegna di teatro civile “Il piacere della democrazia” con lo spettacolo “Spari e Dispari”. La pièce, prodotta da Teatro Rossosimona, racconta la vicenda di una faida fra famiglie mafiose in chiave grottesca, da un testo di Ciro Lenti, con le interpretazioni di Paolo Mauro e Francesco Aiello. Parte dell’incasso della serata sarà destinato al Progetto Madagascar dell’associazione La terra di Piero.