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Girifalco, convegno tra storia e psichiatria

convegno GirifalcoGIRIFALCO (CZ) – Si è svolto venerdì sera il convegno”Dalla lettura all’azione inclusiva. Buone Prassi per il Meridione”. Nel corso del dibattito è stato riservato uno spazio particolare a due libri “Epilessia e criminalità in Calabria: Misdea e Musolino” di Giuseppina Cristofaro – Ursini Edizioni e “Salvatore Misdea – 1884: Follia criminale o determinazione di un soldato del Sud Italia?” – Gigliotti editore. Presenti il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, Tommaso Cristofaro, e il dirigente vicario dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore, Rocco Olivadese. A moderare i lavori è stato il professore Antonio Cristofaro che, dopo i saluti, ha dato lettura del messaggio inviato da Francesco Rao direttore dipartimento Calabria dell’Ans che, insieme alla Pro Loco, ha collaborato alla riuscita della manifestazione. «L’iniziativa – si legge nel messaggio di Rao – ha una sua particolare bellezza in quanto apre una discussione su qualcosa che afferisce alla storia del vostro paese. Bisognerà insistere con queste attività in quanto la cultura ha un circuito molto vasto, moltissime persone amano praticare queste circostanze e bisogna riuscire ad intercettare questo importantissimo segmento sociale. Tutto ciò sarà possibile se l’attività  svolta a supporto dello sviluppo sociale, portata avanti dall’assessore Sestito e da tutta l’amministrazione comunale, incontrerà la collaborazione e lo stimolo dei cittadini attraverso una comune volontà di portare Girifalco in un circuito di interesse socio-culturale diffuso a livello nazionale . La collaborazione che io ho offerto in questa occasione è stata semplicemente quella di fornire l’adesione del Dipartimento Calabria dell’Associazione Nazionale Sociologi che ha comportato la diffusione virale del manifesto dell’iniziativa in tutta Italia in quanto miei colleghi, dalla Lombardia, al Veneto, alla Puglia, hanno condiviso l’iniziativa offrendo quella visibilità positiva che deve avere ogni attività come quella svolta venerdì sera. Questo è un primo passo di ciò che potrebbe essere sviluppato in futuro».Al tavolo dei lavori, oltre al moderatore, c’erano l’assessore comunale alla Cultura, Elisabetta Sestito, gli scrittori Giuseppina Cristofaro, Domenico Romeo, Francesco Antonio Cefaly, il direttore del Csm di Soverato – Strutture Riabilitative di Girifalco, Salvatore Ritrovato e la psicologa Teresa Licopoli. L’assessore Sestito ha spiegato le ragioni per cui è stata voluta questa iniziativa. «La scrittrice, Giuseppina Cristofaro, è una giovane girifalcese a cui ho ritenuto giusto dare merito per il lavoro di ricerca ed approfondimento svolto. Del libro degli altri due autori, Domenico Romeo e Francesco Antonio Cefaly, mi ha, molto, colpito il passaggio legato alla nostra cittadina. Abbiamo voluto inserire questi due testi nei lavori del convegno per arricchire, ulteriormente, il dibattito con spunti scientifici e culturali frutto del lungo e certosino lavoro fatto dagli scrittori grazie anche ai loro editori. Vista la presenza di illustri ospiti, non sarò io ad entrare nel merito del tema. Voglio solo dire che il Lombroso considerava Misdea un folle criminale e Girifalco un paese abitato solo da folli. Io credo, invece e sono certa lo pensiate tutti voi, che Girifalco sia, tutt’ora, la culla della psichiatria».Ad introdurre i lavori è stato il dottore Salvatore Ritrovato. Il direttore del Csm di Soverato ha offerto uno spaccato storico del tema oggetto del convegno. «Basaglia non ha negato che esistesse la malattia mentale ma voleva che la malattia venisse curata non segregata con la conseguente segregazione dei soggetti affetti da questa patologia. Basaglia ha dato luogo ad un inizio di rivoluzione culturale che ha fatto inquadrare diversamente la malattia mentale». Per quanto riguarda la storia di Girifalco, il dottor Ritrovato ha sottolineato: «Girifalco era un comune con vocazione rurale che ha, negli anni, visto la psichiatria venire qui a fare la storia. Del resto alcuni illustri direttori dell’ospedale psichiatrico sono stati degli innovatori al pari di Basaglia». Il dibattito è stato intervallato dalla lettura di alcuni brani dei libri interpretati da Paolo Migliazza. Il secondo libro, in cui Salvatore Misdea è sempre protagonista, è stato illustrato dai due autori Domenico Romeo e Francesco Antonio Cefaly. All’interno di questo testo, le fonti archivistiche raccolte dal professor Francesco Antonio Cefaly, convergono con le disamine criminologiche illustrate dal criminologo Domenico Romeo.«L’opera – hanno spiegato i due autori – è una ricostruzione di Salvatore Misdea, soldato di Girifalco divenuto serial killer all’interno della caserma militare di Napoli nel 1884. Per la stesura del testo, abbiamo svolto ed elaborato un lavoro di investigazione e ricerca unico e dettagliato, tracciando le linee di congiunzione dall’Unità d’Italia agli albori dell’antropologia criminale. Il risultato è, quindi, stato un libro in cui vengono posti interrogativi, susseguiti da importanti risposte, sulla reale natura di Cesare Lombroso, declassandolo da padre dell’Antropologia Criminale, attribuendogli invece la carica di fondatore del Nazismo al servizio dei Savoia». Lo studio degli autori riapre, infatti, l’acceso dibattito sulla vera identità di Misdea, divenuto realmente assassino, ma vittima delle logiche crudeli del determinismo biologico lombrosiano.Poi, subito dopo la seconda lettura interpretata da Paolo Migliazza, la dottoressa Licopoli ha tracciato le conclusioni del dibattito partendo dalla sua tesi di laurea. «Di Girifalco ho il ricordo di un paese civile, educato e luminoso. Ed in questo paese nel fare le mie ricerche ho trovato un ottimo Centro diurno. I malati mentali hanno mondi a parte ma questo non significa che non abbiano una loro dimensione. Non sono solo loro a doversi integrare con noi, ma anche noi con loro. Quando venni a Girifalco, qualche anno fa, ho avuto l’idea di una cittadina accogliente. Ed oggi grazie anche a questa iniziativa ne ho avuto la riconferma».