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COSENZA IN LUTTO PIANGE IL SUO POETA, FRANCO DIONESALVI

COSENZA – Si è spento Franco Dionesalvi, il poeta, il giornalista, l’assessore alla cultura del Comune di Cosenza negli anni in cui era sindaco Giacomo Mancini.
Fu lui che seppe gestire la Casa delle Culture nei primi anni in cui su e giù per i suoi piani si respirava aria dei saperi più diversi: arte, letteratura, scienze, teatro, astronomia e poi il Festival delle Invasioni con i temi indagati che spaziavano dalla poesia alla filosofia, le sue amate arti in cui ha investito la gran parte del suo mandato di assessore. Mi volle lui addetto stampa della Casa delle Culture di corso Telesio, e con lui ed il suo staff comunale, Annarita Callari in primis, fummo protagonisti in una serie di prodotti editoriali ad iniziare da “Teatro Rendano”, la rivista patinata che raccoglieva gli articoli dalle migliori penne della città, trasformato in “Tempo Rendese” quando poi migrò nel comune limitrofo.
Anni belli, intensi, in cui il fervore culturale ha lasciato un segno profondo in tutti noi che lo abbiamo vissuto con lui e del quale sentiamo ancora una profonda mancanza. Come sentiremo sempre la mancanza di Franco, il poeta riccioluto, sognatore e silenzioso. Grazie per quello che ci hai donato e per lo stimolo che sei stato. Cosenza non deve e non può dimenticarti.
Fiorenza Gonzales

Celebrato ed omaggiato Franco Dionesalvi

(COSENZA)- Poeta innanzitutto, ma anche scrittore, saggista, giornalista e poi amministratore illuminato. Insomma, un intellettuale a tutto tondo e un artista, nel senso più pieno del termine. Con cotanti elogi si parla di Franco Dionesalvi, tornato da qualche mese a collaborare con il Comune di Cosenza. Un ritorno di cui sono stati in qualche modo artefici il Sindaco Mario Occhiuto e l’attuale Assessore alla Cultura  Geppino De Rose che hanno riaffidato a Dionesalvi “le chiavi” di “Invasioni”, il Festival ideato dal poeta cosentino quando da Assessore alla cultura dell’Amministrazione guidata da Giacomo Mancini, tirò fuori dal cilindro quella che ancora oggi avverte come una sua creatura.

Ieri, nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi, anche la Commissione cultura del Comune, presieduta da Claudio Nigro, ha voluto sottolineare il “ritorno a casa” di Franco Dionesalvi con una seduta nel corso della quale, presente anche il Sindaco Mario Occhiuto, gli ha tributato un riconoscimento per il contributo notevole che, nelle sue molteplici vesti, ha saputo imprimere alla crescita culturale della città di Cosenza.

“Franco Dionesalvi è un’energia importante per la città di Cosenza e una ricchezza della quale non possiamo privarci – ha affermato il Sindaco Mario Occhiuto. Ci siamo incontrati un po’ tardivamente, ma non è mai troppo tardi. Ne ho potuto apprezzare le capacità in occasione dell’ottimo lavoro che ha svolto per “Invasioni”. La sua formazione eclettica che spazia nei settori più diversi ci sarà, però, di aiuto – ha aggiunto Occhiuto – anche nel prosieguo, per il futuro culturale della città che stiamo costruendo, una città nella quale sono presenti molteplici attrattori che, uniti agli eventi culturali, potranno contribuire a dare a Cosenza un tratto distintivo riconoscibile anche nel resto del Paese.”

A ripercorrere il cammino culturale di Franco Dionesalvi è stato, con una relazione puntuale, documentata e molto apprezzata dallo stesso ospite, il consigliere Mimmo Frammartino che ha ricordato l’esperienza della rivista “Inonjia”, autentica fucina di poeti attorno alla quale Dionesalvi si formò insieme ai suoi sodali e amici del tempo, Raffaele De Luca e Angelo Fasano, due intellettuali venuti a mancare troppo presto. Frammartino ha evocato molto positivamente la magnifica esperienza di Assessore alla cultura del Comune di Cosenza di Franco Dionesalvi, compresa tra il ’97 e il 2002. “Una personalità – ha rimarcato Frammartino – davvero poliedrica, anche se ama definirsi molto più semplicemente solo e soltanto uno che ama scrivere poesie.”

Anche la Vice Presidente della commissione cultura Maria Lucente non ha voluto far mancare il suo intervento.

“Parlare di Franco Dionesalvi – ha detto – comporta il rischio di cadere nella retorica dell’ovvio. La sua qualità più bella è che è molto stimato, anche in un modo piuttosto generalizzato. La commissione non fa altro che rappresentare una sintesi di riconoscenza istituzionale in modo corale. Considero Dionesalvi un artista, perché è un termine più ricco e più completo. E poi le sue poesie catturano di più. Un artista che sa essere anche un buon amministratore. La città investirà ancora molto sulla sua competenza culturale.”

Per Geppino De Rose, Assessore alla cultura della Giunta Occhiuto, Franco Dionesalvi è “un intellettuale di punta che abbiamo voluto richiamare in Comune convinti come siamo che le eccellenze vadano valorizzate, al di là degli schieramenti politici. Gli riconosciamo, come curatore di “Invasioni” di averci dato gli stimoli giusti e di averci anche indicato delle innovazioni importanti che hanno in qualche modo ricalibrato la manifestazione rispetto alle nostre esigenze. Dionesalvi sarà sicuramente una risorsa della nostra Amministrazione che sta riprogettando complessivamente le sue politiche culturali.

La personalità di Franco Dionesalvi per De Rose si è affermata “perchè ha saputo fare il visionario e consigliare per il meglio gli amministratori che abitualmente non sanno immaginare e poi magna pars dei suoi meriti il poeta e scrittore cosentino li ha avuti nella misura in cui ha saputo anticipare con la Festa delle Invasioni temi estremamente attuali come l’inclusività, l’attenzione alle diversità e le contaminazioni.”

Nel parterre ieri sera anche il consigliere regionale Mimmo Talarico che con Dionesalvi ha scritto recentemente un libro dal titolo emblematico “Onorevole sarà lei” – conversazioni politiche al tempo del disonore, che sarà presentato giovedì prossimo 3 ottobre a Rende.

“Imprendibile, comunista, anarchico, libertario.” Queste le diverse definizioni che  Talarico ha dato di Dionesalvi, ricordando l’inizio della loro collaborazione quando, entrambi assessori alla cultura, rispettivamente di Rende e Cosenza, si inventarono quella che Talarico definisce “una cosa semplicissima” e ciè un network culturale, tra Cosenza, Rende, Cerisano, Castrolibero e Castiglione cosentino che aveva il compito, con un po’ di buon senso e dialogando in maniera serrata, di evitare le sovrapposizioni tra le manifestazioni culturali estive che si svolgevano nel capoluogo e nei comuni dell’area urbana. Per Talarico “Dionesalvi è un intellettuale bipartisan, radicale nel pensiero e nelle affermazioni e polemista irraggiungibile.”

Ai ringraziamenti per l’attenzione riservatagli dal Comune e dalla Commissione cultura Franco Dionesalvi ha fatto subito seguire un suo desiderio: sarebbe molto felice, infatti, se l’Amministrazione comunale intitolasse una strada, anche un suo segmento, ad Angelo Fasano e Raffaele De Luca, i due importanti poeti cosentini scomparsi prematuramente con cui Dionesalvi ha condiviso un pezzo importante della sua esistenza e della sua attività culturale e produzione letteraria.

“Abitualmente le strade si intitolano soprattutto ai poeti, ai musicisti e agli artisti- ha rimarcato”. Poi confessa di essere rimasto molto sorpreso quando il Sindaco Mario Occhiuto e l’Assessore De Rose, espressione di una giunta di centrodestra, lo hanno chiamato ad occuparsi di “Invasioni”, “facendo quello che i loro predecessori mi avevano negato”. E si dichiara fiducioso al punto da dire che il suo ritorno ad “Invasioni” è solo l’inizio di un nuovo cammino al fianco dei progetti culturali dell’Amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto.

Ma il pensiero di Dionesalvi, anche se solo per un attimo, corre anche al Museo del Presente di Rende, una struttura di cui è stato l’artefice e che reca sin dalla scelta del nome il suo imprimatur. “Una bella idea – così lo ricorda – che è rimasto, purtroppo, un guscio vuoto. Mi piacerebbe molto se tornasse a riempirsi di senso.

Nel corso della mia vita – ha proseguito – ho fatto delle scelte a volte abbastanza difficili da capire. Se c’è una cosa che un po’ so fare è scrivere poesie. Credo che il lavoro del poeta sia un’attività per la quale valga la pena spendersi tutta una vita perché si tratta, in definitiva, di strappare qualche parola al silenzio, come Prometeo strappava il fuoco agli Dei.” Prima di congedarsi, legge un brano da uno dei suoi libri più recenti “Ai confini della pubertà” , 99 storie chiuse, di una pagina e mezza ciascuna, che raccontano con tanta nostalgia il mondo dei ragazzi di 12-13 anni che vissero anni formidabili, dal ’68 ai primi anni ’70, quando si vivevano alcuni cambiamenti epocali senza accorgersene, ma lo slancio e l’entusiasmo erano grandi, sentimenti che Dionesalvi ha saputo restituire anche alla platea di Palazzo dei Bruzi.

 

 

Invasioni 2013, è tempo di bilanci

COSENZA –  Chiusa la Festa di Invasioni 2013, con la quale abbiamo anche salutato l’estate, è tempo di bilanci o quantomeno di commenti ad una edizione che si è protratta per due settimane ed in un periodo dell’anno inusuale.

“È stata un’edizione di alto livello della Festa delle Invasioni, che ne recupera lo spirito originario e la proietta verso il futuro”, è il primo commento del Fondatore di Invasioni, Franco Dionesalvi, che quest’anno, su invito del Sindaco Mario Occhiuto, è tornato a ‘prendersi cura’ dell’evento.

Ed  è proprio il dibattito culturale ad essere tornato al centro della Festa, facendo da bussola a quanto, anche di spettacolare, si è sviluppato durante Invasioni. Il tema di una economia a misura d’uomo che indicizzi il cosiddetto Benessere Equo Sostenibile, e non più soltanto il dato squisitamente  economico, ha aperto una bella discussione, richiamando nel Chiostro di S. Chiara un pubblico attento e partecipe. Particolarmente vivace il dibattito che si è sviluppato sui social network, mentre un pubblico numeroso si è soffermato a  parlare di calcio da un altro punto di vista, quello della ricerca della felicità. Le proiezioni cinematografiche, che hanno fatto da appendice ai convegni, hanno consentito uno sviluppo creativo del tema.

“Coerentemente con il  leit motiv della Festa,  gli spettacoli di Invasioni hanno trasferito, tanto il senso della ricerca di una felicità oltre il consumismo – commenta ancora Dionesalvi – quanto il recupero di quel sentimento di allegra e giocosa invasione che sta alla base dell’evento”. Come in una galleria fotografica, Invasioni ci lascia l’immagine di Giovanni Lindo Ferretti, artista profondo e anticonformista che cerca nella spiritualità un approdo lontano dal consumismo, in un Duomo gremito di giovani. Ci lascia la musica gitana di Goran Bregovic e del bagno di folla che ha salutato il ritorno a Cosenza di questo artista amatissimo. Ci lascia l’inedita esperienza del dj set internazionale di Boosta e Dorfmeister  al parco delle Rimembranze, dove la festa ha recuperato il suo antico spirito, di invasione della città, per farne rivivere angoli un po’ dimenticati.

“Il finale, con il teatro di strada, dai Colombaioni agli Atmo – conclude Dionesalvi – è stata la festosa invasione delle strade del centro storico, con un epilogo magico nella fiaba e nel fuoco, che chiude la discussione in una proiezione nel sogno. Nel sogno, per citare Mogol/Battisti,  di essere finalmente «umanamente uomini»”.