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Cosenza, arrestato funzionario Agenzia delle Entrate. L’accusa è corruzione

COSENZA – A seguito di segnalazione da parte di un cittadino i militari del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Cosenza arrestavano un dipendente dell’Agenzia delle Entrate che, per compiere atti del proprio ufficio, richiedeva una somma di denaro.

In particolare un contribuente si recava presso l’Agenzia delle Entrate per la registrazione di un atto di successione ed un impiegato addetto al servizio di assistenza, gli prometteva una speditiva evasione della pratica in cambio della consegna di trecento euro in contanti. L’impiegato inoltre per convincere il cittadino che non si trattava di un atto dovuto gli rappresentava che l’attività svolta, se richiesta ad un professionista, sarebbe costata molto di più.

Il soggetto, avendo già versato l’imposta per l’atto di successione, si insospettiva per l’anomala richiesta del pubblico funzionario e segnalava il fatto alla Guardia di Finanza. Immediatamente venivano avviate indagini di polizia giudiziaria, coordinate da questa Procura della Repubblica, che confermavano l’indebita richiesta di denaro da parte del pubblico ufficiale per attività del proprio ufficio.

In particolare venivano intrapresi servizi di osservazione ed appostamento nonché intercettazioni ambientali finalizzate a verificare e documentare la natura della richiesta e le modalità del pagamento del denaro. Identificate le banconote destinate all’indebito pagamento, i militari filmavano l’incontro tra il pubblico funzionario ed il cittadino con la consegna di una somma di denaro. Ricevuto il denaro, il pubblico funzionario consegnava l’attestazione di avvenuta registrazione dell’atto. Contestualmente i finanzieri intervenivano e traevano in arresto il pubblico ufficiale e sequestravano il denaro consegnato che verrà restituito al cittadino.
Il Gip presso il Tribunale di Cosenza convalidava l’arresto ed applicava la misura cautelare interdittiva nei confronti del funzionario. La collaborazione, concreta e positiva, del cittadino parte offesa ha consentito di poter sanzionare un comportamento illecito di particolare gravità, in quanto, per le sue modalità operative è da intendersi come abitudinario. Le indagini proseguono al fine di accertare altri e diversi episodi criminosi e si confida in
ulteriori collaborazioni dei cittadini.

Peculato e falsità in atti, sospeso un funzionario pubblico

CASSANO ALLO IONIO (CS) – La Guardia di Finanza di Sibari ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare e contestuale decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente, emessa dal Tribunale di Castrovillari nei confronti di V.A., di anni 66, quale incaricato di pubblico servizio in organico all’Ufficio Ragioneria del comune di Trebisacce (CS). L’attività eseguita oggi rappresenta l’epilogo di una complessa indagine espletata dalle Fiamme Gialle che si è conclusa con la segnalazione a piede libero del funzionario pubblico per i reati di peculato e falsità in atti. È stato acclarato, infatti, come il dipendente, sfruttando la sua carica presso il Comune, (con compiti di predisposizione ed elaborazione del bilancio, elaborazione delle retribuzioni del personale, emissione dei mandati di pagamento per l’accredito dei salari e per le società finanziarie relativamente al quinto dello stipendio), con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abbia contratto dei finanziamenti personali con i medesimi Istituti e, pur operando sulla propria busta paga la corrispondente ritenuta mensile del quinto della retribuzione e indicando il versamento della rata alle società finanziarie, ha sfruttato il suo incarico per accreditare sul proprio conto corrente lo stipendio omettendo di decurtare il valore delle rate dovute. Conseguentemente dal mese di marzo 2013 al mese di agosto 2016, avendo per ragione del suo Ufficio la disponibilità di denaro dell’Ente, con tale stratagemma ha posto a carico del Comune di Trebisacce il costo relativo al versamento delle rate personalmente dovute, appropriandosi di un importo complessivo pari ad euro 14.541,11. I finanzieri, oltre a notificare all’uomo la misura cautelare, hanno posto sotto sequestro beni del dipendente infedele fino a concorrenza dell’importo pari alla quantità di denaro sottratta alle casse pubbliche

‘ndrangheta, fermo imprenditori. Coinvolto funzionario Anas

COSENZA – C’è anche un funzionario dell’Anas ed alcuni dipendenti di uffici tecnici di Comuni della Piana di Gioia Tauro tra le 35 persone sottoposte a fermo nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalle Direzioni distrettuali di Reggio Calabria e Cosenza e condotta dai finanzieri dei comandi provinciali delle due città. Al centro delle indagini ci sono 27 gare d’appalto nel reggino, per un importo di oltre 90 milioni di euro, ed altre decine nel cosentino. Gli appalti edili in questione riguardavano i lavori più disparati, tra i quali figurano anche la realizzazione di uno svincolo nel tratto reggino dell’autostrada A2, la vecchia A3 Salerno-Reggio Calabria, e la ristrutturazione di piazza Bilotti, a Cosenza, inaugurata soltanto poche settimane fa ed il cui parcheggio sotterraneo è stato posto sotto sequestro nell’ambito dell’operazione. Tra gli imprenditori coinvolti figurano il gruppo Bagalà di Gioia Tauro e quello Barbieri di Cosenza.