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Vini Buoni d’Italia 2016, la presentazione dei i vitigni autoctoni venerdì ad Amantea

 

vini

Amantea ( Cs) – Ispirata alla tradizione enologica italiana e volta a valorizzare le radici locali, il territorio e la tipicità, Vinibuoni d’Italia, edita dal Touring Club Italiano, è la guida che dà un segnale preciso ai consumatori e al mercato italiano ed estero, sul made in Italy del vino. Unica, nel panorama italiano e internazionale è la sola dedicata ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% da vitigni che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni. In Calabria a presentare l’edizione 2016 e consegnare i riconoscimenti destinati alle cantine regionali ci saranno Mario Busso, curatore nazionale di Vini Buoni d’Italia, Umberto Gambino, coordinatore regionale di Calabria, Basilicata e Sicilia. A fare gli onori di casa e a focalizzare il momento particolare per la viticoltura regionale ci saranno Gennaro Convertini, esperto di vini regionali e Demetrio Stancati, presidente del Consorzio di Tutela Terre di Cosenza, che saranno ospiti presso la bellissima location della famiglia Perri sul Tirreno cosentino, l’Hotel Ristorante Le Clarisse di Amantea. La produzione dell’evento di Vinocalabrese.it che ha coinvolto il Consorzio di Tutela dei Vini Terre di Cosenza DOP, fresco di riconoscimento erga omnes a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi. Appuntamento venerdì 11 marzo dalle 18:00 per il convegno e la premiazione seguita dai banchi d’assaggio dei produttori premiati e presenti in guida e di una rappresentativa dei produttori cosentini del Consorzio. Gran finale con la cena (su prenotazione) a cura del giovane chef Andrea Zazzaro, tornato in Calabria per dare corpo al progetto enogastronomico dell’Hotel Ristorante Le Clarisse. I criteri di selezione della guida Vinibuoni d’Italia si basano su un processo eccezionale per impegno e per trasparenza attraverso il coinvolgimento di oltre 80 degustatori riuniti in 21 commissioni di lavoro che operano nella loro regione di competenza. La finale per l’assegnazione dei massimi riconoscimenti, ovvero la Corona e la Golden Star, viene fatta pubblicamente ed è aperta – caso unico in Italia – alla partecipazione dei media.

 

 

Il vino buono secondo Convertini: “Emozione e identità”

COSENZA – Gennaro Convertini è   esperto di viticoltura e promotore della cultura vitivinicola della nostra provincia. Giovedì sera ha tenuto una interessante conversazione al Rotary Club Cosenza Nord, nuovamente in trasferta dalla sede abituale per conoscere un altro fiore all’occhiello della città, l’Enoteca regionale della Provincia.

Molti i soci che, nonostante il maltempo, hanno risposto all’invito della Presidente Elena Scrivano e  si sono ritrovati nella Sala Nova dello storico edificio ad ascoltare il Presidente della Fondazione Sommelier Calabria, il quale ha illustrato le caratteristiche del vino cosentino, in particolare del Magliocco di Donnici, e le prospettive del settore.

Particolarmente suggestiva la rappresentazione che Convertini ha dato della principale qualità che oggi deve avere un vino: la capacità, cioè, di regalare emozione, che vuol dire essenzialmente rispetto della identità del territorio e di popolazioni che alla coltivazione della vite si sono  dedicate dalla notte dei tempi.

Ma bisogna anche sviluppare la vocazione per l’accoglienza ed accompagnare all’offerta di un buon vino, che oggi molte giovani aziende sono in grado di produrre, un corollario di promozione turistica, artistica e naturalistica. C’è ancora molto da lavorare, dunque, intanto per continuare sulla strada della qualità intrapresa; e poi per creare un sistema robusto di sinergie, in grado di fronteggiare l’agguerrita concorrenza di altre regioni con ottimi vini.

Nel corso del successivo dibattito, Gennaro Convertini ha  preannunciato l’apertura, il prossimo gennaio, della Scuola di cucina calabrese, per recuperare e preservare tradizioni preziose ma oggi trascurate, iniziativa che si pone sulla scia della creazione dell’Accademia del Magliocco, che vuole proteggere non solo un vitigno autoctono, ma una storia e una cultura identitaria.

Subito dopo, passaggio nelle sale dell’Enoteca per una piacevolissima degustazione di tre vini accompagnati da eccellenti prodotti agroalimentari locali.