Archivi tag: Giangurgolo

“Giangurgolo. Principe di Danimarca” di Mazzotta arriva al Rendano

COSENZA – In occasione del Carnevale, sul palco del Teatro Rendano, torna per la “Rassegna L’AltroTeatro” la compagnia Libero Teatro.

In scena, con la commedia scritta e diretta da Max Mazzotta “Giangurgolo. Principe di Danimarca”.

Domenica 3 marzo, alle ore 18, la compagnia calabrese Libero Teatro porterà, sul palco del Teatro Rendano, la maschera calabrese. In scena: Francesca Gariano (Giangurgolo); Marco Tiesi (zio Pantalone); Francesco Aiello (Bruzio e Dottor Pollone); Paolo Mauro (Taliano e Spettro); Graziella Spadafora (Ofella e Pancrazio). Aiuto regia e organizzazione, Iris Balzano; responsabile tecnico Gennaro Dolce.

“GIANGARGIULO”

In assenza di canovacci e trame classiche sul personaggio di Giangurgolo, si potrebbe immaginarlo immerso in un contesto a lui completamente estraneo. E cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto? La lettura non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio; meccanismo reso ancora più efficace dalla caratterizzazione dei personaggi per mezzo dei diversi dialetti, che annullano la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo gli eventi che accadono sulla scena riconoscibili e godibili anche ai giovanissimi. L’elaborazione del testo, infatti, trasposto linguisticamente e geograficamente in una Calabria immaginaria ma non troppo, offre occasioni di gioco e sperimentazione che possono risultare sorprendenti. La riproposizione in chiave comica del racconto dell’Amleto, introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio. Il valore aggiunto di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.

Max Mazzotta torna al Rendano con “Giangurgolo”

COSENZA – In occasione del carnevale, sul palco del Teatro Rendano, torna per la “Rassegna L’AltroTeatro” la compagnia Libero Teatro. In scena, con la commedia scritta e diretta Max Mazzotta “Giangurgolo. Principe di Danimarca”. Domenica 3 marzo, alle ore 18, la compagnia calabrese Libero Teatro porterà, sul palco del Teatro Rendano, la maschera calabrese.

Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.

Giangurgolo ” In assenza di canovacci e trame classiche sul personaggio di Giangurgolo, si potrebbe immaginarlo immerso in un contesto a lui completamente estraneo. E cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto? La lettura non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio; meccanismo reso ancora più efficace dalla caratterizzazione dei personaggi per mezzo dei diversi dialetti, che annullano la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo gli eventi che accadono sulla scena riconoscibili e godibili anche ai giovanissimi. L’elaborazione del testo, infatti, trasposto linguisticamente e geograficamente in una Calabria immaginaria ma non troppo, offre occasioni di gioco e sperimentazione che possono risultare sorprendenti. La riproposizione in chiave comica del racconto dell’Amleto, introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio. Il valore aggiunto di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.

Il teatro con Giangurgolo nello scenario del Castello Svevo

COSENZA – Giovedì 28 luglio, al Castello Svevo di Cosenza, arriverà il Libero Teatro con “Giangurgolo, principe di Danimarca”, scritto e diretto da Max convegno teatro d'amareMazzotta. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21. In assenza di canovacci e trame classiche sul personaggio di Giangurgolo, si potrebbe immaginarlo immerso in un contesto a lui completamente estraneo. E cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto? La lettura non può che essere in chiave comico-parodistica ed introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio; meccanismo reso ancora più efficace dalla caratterizzazione dei personaggi per mezzo dei diversi dialetti, che annullano la distanza fra pubblico e palcoscenico, rendendo gli eventi che accadono sulla scena riconoscibili e godibili anche ai giovanissimi. L’elaborazione del testo, infatti, trasposto linguisticamente e geograficamente in una Calabria immaginaria ma non troppo, offre occasioni di gioco e sperimentazione che possono risultare sorprendenti. La riproposizione in chiave comica del racconto dell’Amleto, introduce lo spettatore ai temi della tragedia shakespeariana sfruttando le corde del grottesco e del riso liberatorio. Il valore aggiunto di “Giangurgolo, principe di Danimarca” è nella straordinaria ricchezza del linguaggio teatrale, che si serve contemporaneamente della forza espressiva delle maschere, della pantomima, del canto e della musica dal vivo.

 

Info e prenotazioni

0984 18 11 234
info@svevosrl.it

Contatti

www.liberoteatro.org

info@liberoteatro.org
www.facebook.com/LiberoTeatro.org

twitter.com/liberoteatro

Giangurgolo si “traveste” da Amleto

Cosenza – Il Carnevale è ormai alle porte, tra le strade della città si intravedono numerose mascherine, i carri sono in allestimento e i coriandoli e le stelle filanti vibrano nell’aria per poi ricadere al suolo ed impreziosirlo; Carnevale sta per bussare e, per l’occasione, anche il Teatro A.Rendano, ieri sera, ha deciso di vestirsi a festa indossando la maschera di Giangurgolo.

Il regista Max Mazzotta e la compagnia Libero Teatro, da lui diretta, hanno messo in scena, sulle “tavole” del Teatro cosentino, lo spettacolo “Giangurgolo, principe di Danimarca” riportando così alla luce la maschera calabrese che, sfortunatamente, non ha mai goduto di notorietà teatrale o letteraria.

Giangurgolo parte dal lontano ’700 per approdare ai giorni nostri, abbandona le affollate piazze di paesi e città e si catapulta in un teatro altrettanto affollato; il suo nome è tutto un programma e designa con accurata minuzia i suoi tratti distintivi che vanno dalla spacconeria all’ingordigia, dalla verboritas alla vigliaccheria.

Nel corso degli anni il ricordo di questa maschera si è affievolito; poche sono le informazioni a noi pervenute e scarne le conoscenze da noi possedute sulla tradizione carnevalesca calabrese; per tali motivi Max Mazzotta si è immerso in un lavoro ricostruttivo che lo ha aiutato a riportare in scena la maschera calabrese; è infatti da questa ricerca che nasce la lungimirante idea di immettere Giangurgolo in un contesto a lui nuovo e sconosciuto come la tragedia shakespeariana avvicinandolo, non solo, ad Amleto, considerato uno dei personaggi più nobili e tragici di tutta la tradizione, ma costringendolo anche a vestirne i panni.

Un esperimento sicuramente riuscito che ha portato in scena un Giangurgolo dalla cadenza strettamente cosentina, dalla presenza scenica prorompente data dal continuo ed eccessivo gesticolare, e dalla camminata rigorosamente a papera marchio del cosentino doc; una maschera capace di passare, in pochi attimi, dalla tragicità alla comicità, dall’irrisorio coraggio alla paura bestiale che non fa più respirare, una maschera che riesce a portare la comicità agli estremi; una comicità che ritorna indietro come un boomerang e colpisce il suo stesso produttore.

Giangurgolo, interpretato dalla talentuosa Francesca Gariano, è dunque una maschera grottesca, paradossale, tragicomica che si impegna a lottare per rivendicare il padre defunto ma che, alla fine, rimane preda dei suoi stessi imbrogli e delle sue macchinose strategie che avrebbero dovuto smascherare l’omicida del suo genitore mentre, nella realtà, hanno solo rappresentato un attentato alla sua stessa vita.

Uno spettacolo goliardico quello prodotto dal regista Max Mazzotta, uno spettacolo che si è servito delle maschere, del canto, della musica dal vivo, della pantomima fino a distruggere quella linea invisibile di demarcazione tra attore e spettatore. Un Giangurgolo tutto da gustare, da assaporare e da ridere; una risata fragorosa e liberatoria quella del pubblico composto per lo più da giovani che, con acclamazioni e applausi quasi interminabili, hanno osannato il regista e gli stessi interpeti.

Annabella Muraca

Giangurgolo, principe di Danimarca al teatro Rendano

MERCOLEDI’ 6 FEBBRAIO ore 21.00 al TEATRO A. RENDANO verrà messo in scena  GIANGURGOLO, principe di Danimarca, tratto dall’AMLETO di W. Shakespeare con la regia e l’adattamento di Max Mazzotta.

Il personaggio di Giangurgolo, come la quasi totalità delle maschere della commedia dell’arte, veniva rappresentato spesso e principalmente in strada, sulla base di canovacci appena accennati che lasciavano grande spazio alla capacità di improvvisazione dell’attore, provocando il riso e il divertimento del pubblico attraverso la comicità dei lazzi e l’irrisione dei notabili e dei potenti che Giangurgolo incarnava.
Non essendo a noi pervenuta traccia di canovacci e trame classiche che prevedano la presenza del nostro, due sono le strade per riportare sulla scena Giangurgolo ai giorni nostri: scrivere un canovaccio ex-novo, misurandosi con il cambiamento del gusto nel pubblico in cinque secoli di evoluzione del teatro; oppure, immaginare il personaggio di Giangurgolo immerso in un contesto a lui completamente estraneo, e proprio per questo estremamente stimolante dal punto di vista creativo.
E cosa può essere più estraneo alla personalità di Giangurgolo, alla sua cialtroneria e intrinseca non-nobiltà, se non la più nobile delle espressioni teatrali, la tragedia? E quale tragedia è più nobile di quella di William Shakespeare? Può Giangurgolo vestire i panni del più tragico e nobile degli eroi shakespeariani, Amleto?

Ticket:  Intero 8 €, Ridotto 5 €

Prevendita :
Dalle ore 16:00 di Sabato 02  fino a Mercoledì 06 Febbraio sarà possibile acquistare i biglietti in prevendita direttamente al teatro Rendano.

Info:
0984.493698 – 392 3946821 –  333 9555376  – FAX 0984.493937
info@liberoteatro.org – www.facebook.com/liberoteatro.CS