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Strongoli, incendiata l’auto della vicepreside dell’Istituto omnicomprensivo

STRONGOLI (KR) – Due incendi dolosi sono stati appiccati da ignoti  a Strongoli. Il primo davanti al cimitero è stato dato alle fiamme il chiosco riconducibile alla famiglia Giglio, posto sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta Stige della Dda di Catanzaro contro le cosche del crotonese.

Il chiosco, in passato utilizzato per la vendita di fiori, era chiuso.

In via Vittorio Emanuele, invece, è stata data alle fiamme l’auto Fiat Bravo della vice preside dell’Istituto omnicomprensivo di Strongoli, Daniela Sculco.

Sui due episodi, non collegati l’uno dall’altro, indagano i carabinieri. Il Commissario straordinario di Strongoli Umberto Pio Campini, a nome di tutta la Commissione straordinaria che guida il Comune, il cui Consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose, ha manifestato “la piena solidarietà alla professoressa Sculco per il vile atto compiuto nei suoi confronti”. Anche il mondo del volontariato e gli insegnanti hanno manifestato la loro vicinanza alla vice preside.

Foto di repertorio

Maurizio Giglio, l’artista edicolante e la sua arte

LE CASTELLA (CROTONE) Le Castella è uno di quei luoghi magici e affascinanti di cui spesso si sente parlare nelle favole, tra le sue mura vivono tanti artisti, forse non molto conosciuti ma apprezzati e ammirati da turisti e passanti. Tra questi c’è la straordinaria storia dell’artista edicolante. L’artista edicolante è un uomo di quasi 50 anni, nato e cresciuto con la passione del disegno ma poi abbandonata a causa dei tanti imprevisti che la vita riserva. Stiamo parlando di Maurizio Giglio, unico edicolante del borgo, un uomo che si è sempre speso per il bene collettivo del territorio, amante del sociale, della cultura e, soprattutto, dell’arte.

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Un passato da attore nella compagnia teatrale del paese, sempre, però, alternandosi alla sua monotona vita da edicolante. Un lavoro che come lui stesso ammette non ha mai svolto con passione ma solo per necessità: “Sicuramente non era la mia aspirazione, ho sempre amato disegnare e una volta finite le scuole medie avrei voluto proseguire col Liceo Artistico, poi però fui convinto dai miei genitori a scegliere una scuola più “pratica” e così mi iscrissi al Chimico per poi proseguire con gli studi universitari nella facoltà di Biologia di Pisa. Purtroppo, non riuscì a terminare gli studi e mi ritrovai catapultato nell’attività di famiglia, certo non posso disprezzarla perché mi ha permesso di vivere dignitosamente fino ad ora”.  Gli anni intanto passano, la passione per il disegno viene messa in disparte ma mai dimenticata, col tempo arriva la crisi dell’editoria, la vendita dei giornali subisce un grave crollo a causa dell’evolversi di internet. Così, all’età di 46 anni, Maurizio si ricorda della sua vecchia passione e decide di metterla in pratica, prima per gioco, per passatempo, per ammazzare quelle ore di buca durante l’inverno cupo di Le Castella: “Si, tutto iniziò per gioco, la vendita dei giornali diminuiva giorno dopo giorno, così decisi di mettere in pratica la mia vecchia passione. Poi quel gioco iniziò ad avere gli apprezzamenti della gente e così lo trasformai in un vero e proprio lavoro”. Il suo negozio oggi è una vera e proprio stanza d’arte: Dipinti su tela, su legno e su pietra, piatti incisi e disegnati a mano e tanto altro, tra tutte spicca soprattutto la straordinaria immagine del castello aragonese: “Da castellese non poteva essere diversamente, per noi è un motivo d’orgoglio e per me resta sempre l’opera più bella da disegnare. Però amo molto anche il mare e gli animali, sulle pietre raffiguro per lo più stelle marine, gatti, gufi ed elefanti”.  Non solo pittura però, Maurizio è un artista completa e la sua ultima novità sono i pesci realizzati con i legni portati a riva dal mare, una sorte di arte differenziata: “Si, è una delle cose di cui vado più fiero, li realizzo in poco tempo e hanno un grande impatto sul pubblico. L’anno scorso ne ho fatti 30 ma li ho finiti in poco tempo, non pensavo andassero così a ruba, quest’anno cercherò di farne di più”. Ovviamente, tra tutto ciò, giornali e riviste rimangono, ma ormai sono solo un contorno ai tuoi quadri: “E’ un attività di famiglia e la terrò aperta il più possibile, i miei genitori ci tenevano molto e io devo proseguire, però adesso lo faccio con più soddisfazione visto che tra giornali e riviste ci sono le mie opere, ogni complimento per me è un motivo d’orgoglio e soddisfazione, peccato non aver iniziato prima”. Dal punto di vista della vendita invece che riscontri ci sono: “Ottimi, la gente apprezza molto le opere realizzate a mano, però ama più vederle che comprarle, però non posso lamentarmi. Ammetto che per ogni vendita c’è la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di bello per qualcuno, ma un dispiacere perché è una mia opera che se ne va, ogni opera mi è costata tempo e passione e ogni volta che va via un po’ mi dispiace”.