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L’intelligence nelle scuole. All’Istituto Nautico di Pizzo presentati due volumi del Laboratorio Unical

PIZZO CALABRO (VV) – Dal 7 gennaio 2015, data in cui si è verificato l’attentato alla redazione del giornale Charlie Hebdo a Parigi, la parola intelligence viene continuamente evocata dai media, trasformandola da un luogo dove avviene l’indicibile a elemento fondamentale per difendere la democrazia, essendo un metodo di trattazione delle informazioni. Metodo oggi più che mai fondamentale per selezionare le informazioni realmente rilevanti, che consentono alle persone di comprendere la realtà e agli Stati per garantire la sicurezza dei propri cittadini. Di ciò si è discusso, insieme a Mario Caligiuri, professore dell’Università della Calabria e Direttore del Master in Intelligence dello stesso Ateneo, durante la presentazione, presso l’auditorium dell’Istituto Nautico di Pizzo, dei volumi “Il pericolo viene dal mare. Intelligence e portualità” e “Studi di intelligence. Una visione per il futuro”.

Il dirigente dell’Istituto Francesco Vinci ha aperto i lavori, evidenziando come l’intelligence sia una materia di straordinaria e crescente attualità, rappresentando un punto di incontro di molteplici discipline. «Appunto per questo – ha sostenuto il dirigente – è essenziale  per il settore nautico, in quanto le vie marittime rappresentano i flussi commerciali prevalenti, per cui occorre  garantire la sicurezza delle infrastrutture portuali». Successivamente Vinci ha introdotto l’intervento del dottor Giuseppe Torchia, ricercatore del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria, che ha evidenziato come il saggio “Studi di intelligence. Una visione per il futuro”, di cui è uno degli autori, nasca da una scommessa scientifica e culturale che fa il punto sulle ricerche relative all’intelligence in Italia. Infatti, nel volume si affrontano temi di sicuro interesse per l’intelligence nazionale, quali il cyberspazio inteso come dominio di guerra, il fenomeno del radicalismo all’interno delle carceri, l’importanza della linguistica per salvaguardare la sicurezza nazionale dal rischio  del terrorismo, la guerra dell’informazione, i rapporti che intercorrono tra intelligence e sport ed intelligence e turismo, ed infine le relazioni tra intelligenza artificiale e sicurezza dello Stato. «Nell’era dei big data – ha osservato Torchia – l’intelligenza artificiale aumenterà notevolmente la capacità di estrarre verità dalle informazioni. La forza di una nazione sarà sempre più legata al vantaggio tecnologico che riuscirà ad esprimere, rendendo tanto più solide le istituzioni, quanto meglio riuscirà a discernere il vero dal falso».

«La vera natura dell’intelligence – ha detto il prof. Caligiuri intervenendo – è quella culturale, rappresentando la trasformazione del concetto di cultura che da conoscenza  del passato è diventata la capacità  di prevedere l’avvenire». «L’intelligence – ha proseguito – rappresenta uno  strumento essenziale per cittadini, imprese e Stati per comprendere la realtà e ricomporre l’unicità della conoscenza».  In questa produttiva, per Caligiuri l’intelligence si colloca ai bordi del caos, per cercare di comprendere la realtà, connettendo il passato, il presente e il futuro.

La conoscenza, quindi, diventa l’elemento centrale per la sopravvivenza di una Nazione. Caligiuri ha concluso ricordando che «un libro rappresenta uno strumento di legittima difesa perché leggere significa conoscere più parole, elaborare più idee, e di conseguenza avere una visione del mondo».

Francesco Farina

Unical, gli studi di intelligence diventano un libro grazie agli ex studenti del master

RENDE (CS) – Dall’esperienza scientifica e culturale del master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri e giunto all’ottava edizione, è nato il testo “Studi di intelligence. Una visione per il futuro”, edito da Rubbettino, e presentato ieri nella Sala Stampa dell’Aula Magna “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria. 

Il volume, che arricchisce la collana della Laboratorio di Intelligence, raccoglie le tesi della VI edizione del Master, discusse nell’anno accademico 2016-17 che, in una visione d’insieme rivolta al futuro, fanno il punto sugli studi di Intelligence in Italia.

Il testo contiene nove saggi che affrontano tematiche di strettissima attualità: dal cyberspazio all’intelligenza artificiale riferiti alla sicurezza dello Stato; dalla sociolinguistica alla guerra dell’informazione; da come internet delle cose stravolge la privacy al radicalismo che si osserva in carcere; dal rapporto tra terrorismo, turismo e intelligence a quello tra sport e intelligence. E ancora: tecnologie ed intelligenza artificiale; comunicazione personale e sociale; fenomeni di attualità quali la radicalizzazione, il turismo e lo sport, tutti affrontati in chiave di interpretazione e di previsione.

Gli autori Studi di intelligence

Alla presentazione del libro, introdotta dai saluti del Magnifico Rettore Gino Mirocle Crisci coordinata da Andreina Morrone, che ha collaborato alla stesura del testo, sono intervenuti il direttore del Mario Caligiuri e gli autori del volume Christian Costantino, Valentina Cuzzocrea, Antonio Sapio, Giuseppe Torchia e Andreina Morrone. In particolare Costantino si è occupato di radicalizzazione violenta e proselitismo in carcere, presentando delle proposte operative in merito all’impiego di esperti ex art. 80 nell’attività di intelligence penitenziaria e nel trattamento e impiego a fini strumentali di soggetti radicalizzati. Il saggio di Cuzzocrea è incentrato sul rapporto fra Intelligence e Sociolinguistica e indaga la parola sia come simbolo supremo di identità che come base non solo della comunicazione quanto della descrizione e interpretazione del mondo. Sapio ha invece parlato dell’’intelligence del III millennio: la Cyber Intelligence, e quindi della crescita incessante della «Cybersfera». Dell’interessante e stringente rapporto fra Intelligenza artificiale e sicurezza dello Stato si è invece occupato Torchia. Infine, Morrone ha illustrato l’importanza rilevante dello sport sul piano politico e quindi della sicurezza nazionale e dell’ordine internazionale: dallo sport come strumento diplomatico e di risoluzione dei conflitti alla sicurezza dell’evento sportivo, fino ai casi di spionaggio nello sport e all’evoluzione dell’analisi dei dati, analizzando come caso pratico l’esperienza del Rende calcio.

Luigi Barberio, Carmelo Idà, Giuseppe Naccarato e Alessandra Speranza sono gli autori dei restanti saggi.