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La solidarietà di Graziano a Gianni Papasso, “Serve adottare misure severe”

ROSSANO (CS) – «Il macabro episodio di violenza di cui è stato vittima il Sindaco di Cassano all’Jonio lascia esterrefatti e rafforza la consapevolezza di dover creare un fronte di difesa ampio delle Istituzioni, soprattutto quelle locali,  contro ogni forma di sopruso teso a intimidire il loro operato. Quanto accaduto all’amico Gianni Papasso è un episodio assai grave e l’ultimo di una serie infinita di atti vandalici ai danni degli amministratori del comprensorio della Sibaritide. Non abbassare la testa è l’imperativo categorico, continuando a rispondere con la forza della perseveranza e con le azioni a servizio della collettività a chi, invece, vorrebbe sottomettere l’interesse pubblico a quello privato». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, esprimendo e attestando vicinanza e stima al Sindaco di Cassano all’Jonio a seguito del vile atto vandalico, compiuto nei giorni scorsi da ignoti che hanno preso di mira la tomba del padre. «L’ho ribadito in più occasioni – dice ancora Graziano – è necessario adottare misure severe volte a assicurare una maggiore presenza dello Stato nel nostro territorio. Perché è con questo presupposto che si garantisce una maggiore autorevolezza ai Sindaci di amministrare senza dover incorrere in spiacevoli situazioni come quella capitata nelle ultime ore a Gianni Papasso. Il Governo ha il dovere di proporre una serie di azioni di contrasto contro la violenza criminale dando forza e nuovi strumenti agli organi di polizia. E questo innanzitutto per tutelare il diritto alla sicurezza e alla libertà dei cittadini e, di conseguenza anche per creare un’opposizione concreta ai tentativi di intimidazione volti a condizionare la vita democratica degli enti locali. A Papasso giunga la mia vicinanza e la mia solidarietà, certo che saprà portare avanti con ancora maggiore e rinnovata determinazione  il suo mandato elettorale».

Porto di Amantea, Graziano: «La Regione aveva gli strumenti per intervenire»

AMANTEA (CS) – Inserire il Porto di Amantea nel masterplan della portualità regionale, per risolvere e superare le criticità che insistono, ormai da anni, su una delle strutture più importanti e strategiche del medio-alto tirreno calabrese. Prevedere, per la zona su cui insiste lo scalo portuale, una serie di misure a protezione del litorale contro l’erosione costiera, privilegiando anche la collaborazione con il Comune per individuare una soluzione definitiva a questa problematica. Pianificare un’azione d’intervento immediata e urgente che limiti i disagi agli utenti e soprattutto che dia speranza all’economia ittica e itti-turistica della zona, oggi compromessa a causa dell’insabbiamento del canale d’accesso. Sono, queste, le misure urgenti suggerite al Governatore Oliverio dal Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, per affrontare e risolvere la grave condizione strutturale in cui versa la struttura portuale di località Principessa, nel comune di Amantea. Al centro, tra l’altro, di un’interrogazione a risposta immediata presentata stamani dallo stesso componente dell’ufficio di presidenza dell’Assemblea calabrese a seguito di un lungo e proficuo confronto con il comitato spontaneo dei cittadini guidato da Vincenzo Lazzaroli.

«Le denunce, i report video e fotografici sulle condizioni in cui versa il porto turistico di Amantea che di recente – dichiara Graziano – stanno spopolando sui social e sulle cronache giornalistiche locali, impongono una presa d’atto ed un intervento urgente da parte degli organi preposti. Su tutti, della Regione Calabria che ha mezzi e risorse idonei per superare l’imbarazzante stato di abbandono strutturale in cui versa una delle aree portuali più strategiche del medio-alto tirreno calabrese. Nonostante si tratti di una darsena nuova e moderna, realizzata appena 15 anni fa, a seguito di ogni mareggiata bisogna intervenire per dragare il canale d’accesso. E questo con enorme dispendio di risorse pubbliche, perlopiù a carico del Comune di Amantea, e con evidenti difficoltà causate ai tanti diportisti. Soprattutto agli operatori della piccola pesca che sono impossibilitati ad uscire in mare con le proprie imbarcazioni, registrando evidenti perdite economiche.  È necessario, pertanto – precisa il Segretario questore dell’emiciclo di Palazzo Campanella – che la Regione Calabria assuma provvedimenti urgenti per evitare il protrarsi di disagi e, quindi, il concretizzarsi di un danno commerciale che metterebbe a rischio l’economia turistica e ittica dell’intero comprensorio. Dal momento in cui – ricorda ancora Graziano – quanti ormeggiano i propri natanti all’interno del porto pagano annualmente e puntualmente la tassa di stazionamento. Facendomi promotore di un’interrogazione al Presidente Oliverio – aggiunge Graziano – ho chiesto un intervento urgente alla Regione suggerendo anche l’adozione di alcuni provvedimenti che potrebbero essere risolutivi delle problematiche che interessano il porto di Amantea. Innanzitutto l’inserimento della struttura all’interno del masterplan della portualità calabrese che offrirebbe l’opportunità di interventi mirati al miglioramento e al completamento organico del porto. Una soluzione incisiva che – conclude – potrebbe trovare una congrua copertura finanziaria nella misura 7.2.2 del POR FESR-FSE 2014/2020».

Provinciali Cosenza, Cci unica rappresentanza dello Ionio. Soddisfatti Graziano e Marino

COSENZA (CS) – Alle elezioni provinciali 2017 “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, per la prima volta presente con una propria lista alle elezioni per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Provincia di Cosenza, è riuscito ad ottenere un seggio, permettendo, così, l’elezione di Vincenzo Scarcello, Consigliere comunale del CCI di Rossano, in seno all’assise del palazzo di Piazza XV Marzo. «La proposta civica, riformista e di protagonismo per i territori, lanciata dal movimento guidato da Giuseppe Graziano, continua a riscuotere, di fatto, consensi e a suscitare l’interesse non solo dei cittadini ma anche di una buona parte dei rappresentanti delle Istituzioni locali che credono sempre più in quel progetto politico e culturale di superamento del partitismo verso una nuova stagione di rilancio e governo della cosa pubblica. In questo senso, da realtà autonoma e indipendente, lavoreremo insieme al neo presidente Iacucci per realizzare una Provincia più attenta alle esigenze delle persone e ai servizi per il cittadino». A commentare l’incoraggiante risultato elettorale raggiunto da Il Coraggio di Cambiare l’Italia alle ultime consultazioni di secondo grado sono il Presidente nazionale del movimento Giuseppe Graziano ed il Coordinatore provinciale Aldo Marino. «Abbiamo ottenuto – dichiara Graziano – un’affermazione straordinaria. Con circa 7600 voti, su media ponderata, il CCI si è aggiudicato un seggio all’interno del Consiglio provinciale. Che, attraverso il neo consigliere eletto Vincenzo Scarcello, diventerà per nostra volontà, così come stiamo già facendo da tempo in seno all’Assemblea regionale calabrese ed in tutte le istituzioni nelle quali siamo presenti, lo scranno privilegiato della gente. È da questa posizione che vogliamo continuare a dare voce ai cittadini e a quell’esigenza, ormai non più trascurabile, di diritti, servizi e meritocrazia. Un grazie di cuore, allora, a tutti i candidati che hanno creduto in questo progetto elettorale, per il quale ci batteremo a livello nazionale affinché torni a essere ad esclusivo giudizio dei cittadini. Un grazie a chi si è impegnato con fermezza affinché il CCI raggiungesse questo bel risultato ed un augurio particolare di buon lavoro – chiosa Graziano – all’amico Vincenzo Scarcello, coordinatore civico del movimento a Rossano, per la sua elezione in Consiglio provinciale».

«Il Coraggio di Cambiare – gli fa eco Marino – ha dimostrato, ancora una volta, di essere la voce dei territori di periferia, lì dove esistono le maggiori emergenze e criticità. Non è un caso che il nostro neo consigliere provenga proprio da un’area, come la Sibaritide, in grande fermento e alla ricerca di una nuova identità politica. Che, pur rappresentata in tutti gli schieramenti, non è riuscita a trovare la sintesi in nessun altro nome, tant’è che Il Coraggio di Cambiare l’Italia sarà l’unica entità politica a rappresentare l’intera area ionica in seno al Consiglio provinciale. Così come è riguardevole il consenso ottenuto dallo stesso primo dei non eletti, il sindaco di Crosia Antonio Russo, un amministratore lungimirante che ha già avviato un processo di evoluzione e cambiamento all’interno della sua comunità. Da oggi – conclude Marino – si apre un nuova pagina di responsabilità istituzionale per il CCI, chiamato a rappresentare le istanze dei cittadini in seno all’assemblea provinciale. Ecco perché ci proporremo come forza di sostegno al neo presidente Iacucci, con l’auspicio che si possa rimettere in moto da subito la macchina dei servizi per Cosenza ed i suoi territori».

Aeroporto di Sibari, Graziano: «Svolta epocale»

CORIGLIANO/ROSSANO (CS) – L’Assemblea regionale ha approvato gli emendamenti proposti dai Consiglieri Graziano e Guccione che reinseriscono l’aeroporto della Sibaritide tra le strutture strategiche per la mobilità. «Potrebbe essere una svolta epocale per risolvere definitivamente la storica questione dell’isolamento di una delle aree della regione con maggiore potenziale economico ma, ad oggi, la più depressa e disagiata». È molto soddisfatto il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano per l’ennesimo buon risultato raggiunto a favore del territorio della Sibaritide, del Pollino e dell’Area urbana Corigliano-Rossano e a tutto il Nord della Calabria.

«La nostra battaglia per il diritto alla mobilità – dichiara Graziano –  prosegue senza sosta e con entusiasmo oggi possiamo avocare a questo comprensorio un altro buon risultato. Certo, è solo un piccolo passo nella selva dei disservizi, dei disagi e dei tagli nella quale, purtroppo, l’area ionica del nord della Calabria continua a muoversi. Dopo il paventato depennamento dell’aeroporto di Sibari dalla bozza del nuovo PRT, lo scorso 26 Ottobre 2016 in Consiglio regionale invitai i colleghi di Maggioranza e Opposizione ad una levata di scudi affinché non si perpetrasse l’ennesimo torto a danno del comprensorio della Sibaritide, del Pollino e dell’Area urbana Corigliano-Rossano e più in generale del Nord Calabria. Così è stato – sottolinea il Componente dell’Ufficio di presidenza – e grazie anche al collega Guccione, che con me ha voluto presentare le mozioni di reinserimento dello Scalo nel nuovo Piano, ora la speranza di un nuovo aeroporto nella Sibaritide diventa più concreta».

«Ci sono milioni di euro da fondi europei che potrebbero essere investiti per la concretizzazione dell’opera attraverso la nuova programmazione comunitaria. Da qui, allora, il mio invito – scandisce ancora Graziano -, che condivido con le Istituzioni e con i cittadini della Sibaritide, affinché non si perdi altro tempo. La Regione Calabria indica subito le procedure per la realizzazione di questa infrastruttura strategica. Nel frattempo, da rappresentanti istituzioni di coscienza e che hanno a cuore le sorti del territorio, continueremo a batterci perché il diritto alla mobilità venga finalmente riconosciuto. E quindi che si possano avere lungo la litorale ionica strade sicure e ferrovie efficienti, integrate ad un sistema portuale e aeroportuale funzionante. Non chiediamo la luna – conclude – ma semplicemente quello che è nelle prerogative di ogni cittadino italiano».

Referendum, l’analisi di Graziano: «Calabria e Sibaritide chiedono un cambiamento radicale del Sistema»

ROSSANO (CS) – «Più chiaro di così non si poteva. L’esito del Referendum ha bocciato chiaramente e sonoramente la Riforma costituzionale, il Governo e buona parte di quel centrosinistra che lo ha sostenuto. La volontà dei calabresi è stata chiara e di contrasto al Sistema. È, quindi,  stato un NO limpido alle politiche bugiarde e fallimentari di Renzi per la nostra regione. E appare altrettanto chiaro come il predominante NO alla riforma costituzionale, emerso in modo dirompente in tutta la Calabria come anche nella Sibaritide e nei comuni dell’Area urbana Corigliano-Rossano – da tempo in deficit di diritti e servizi – non sia una posizione conservativa ma viceversa la volontà ultrariformista della gente che continua a chiedere, oggi con più veemenza, un concreto, reale e coraggioso cambiamento. Garanzia che questa riforma ovviamente non dava».

È questa l’analisi del voto del Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente nazionale del movimento nazionale Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che evidenzia e commenta, tra gli altri, il risultato chiaro ed inappellabile scaturito dalle urne, soprattutto nella Sibaritide.

«Il day after del Referendum – commenta Graziano – ci restituisce un’Italia e soprattutto una Calabria sicuramente più sovrane e artefici delle proprie scelte. Ma che invoca, allo stesso tempo, una vera e più concreta stagione di cambiamento. I calabresi, così come evidenziavo e auspicavo nelle settimane e nei giorni precedenti alla consultazione referendaria, hanno detto no ad una riforma costituzionale che nella sostanza sottraeva capacità e autonomia alle Regioni nell’assunzione di decisioni vitali per lo sviluppo e la crescita. Dal governo della sanità per finire alle politiche ambientali, tutte le cosiddette materie concorrenti sarebbero passate sotto l’egida del Governo centrale che avrebbe deciso inesorabilmente il nostro destino, senza tener conto delle esigenze e delle vocazioni dei singoli territori. Lo aveva già fatto con le concessioni offshore alle società di idrocarburi nel bacino ionico; figuriamoci, ad esempio, cosa sarebbe successo se invece fosse passata la riforma!  Certo, i cittadini hanno avuto il grande coraggio di bloccare i piani centralisti di Renzi e del centrosinistra, ma ora tocca alle Regioni dare valore e concretezza alla sovranità, fortunatamente salvaguardata. In Calabria – prosegue – in modo particolare. Dove non potranno più esserci alibi di sorta nel processo di rilancio della macchina dei servizi, della crescita e dello sviluppo. Perché, se da un lato i calabresi hanno detto chiaramente no ai contenuti della riforma, dall’altro il loro voto ha espresso un palese dissenso verso il Governo centrale e regionale per il continuo e costante deficit di diritti». «Si legga, in questa chiave, il risultato emblematico della Sibaritide e dell’Area urbana Corigliano-Rossano. Qui ha vinto l’ultrariformismo, che emerge dalla voglia di cambiamento radicale della cosa pubblica, ed ha vinto il fronte ampio di chi rivendica diritti, da tempo sottratti, come la Sanità, la Giustizia e la Mobilità. I cittadini della Sibaritide – aggiunge il Segretario questore del Consiglio regionale – hanno bocciato Renzi e le sue balle, che hanno danneggiato il Meridione, e ridimensionato l’assolutismo di buona parte del centrosinistra regionale. Questo territorio è stato una delle vittime eccellenti dell’azione di uno dei Governi più antimeridionali della storia repubblicana. Ancora una volta la gente, attraverso le urne, ha chiesto il cambiamento. Quello vero – conclude Graziano – che restituisca diritti e garantisca meritocrazia e lavoro ai nostri giovani».

Fusione Rossano-Corigliano, ok della Regione. Presto il referendum

ROSSANO (CS) – Nei giorni scorsi Giuseppe Graziano, Segretario Questore del Consiglio Regionale e Presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, ha presentato una proposta di legge regionale per la fusione dei due Comuni di Rossano e Corigliano Calabro. A tal proposito, nella serata di ieri lo stesso Graziano ha illustrato nel dettaglio la proposta di legge nel corso dell’incontro promosso dal Comitato delle 100 Associazioni per l’unione dei Comuni di Corigliano e Rossano. Presente alla riunione anche Vincenzo Scarcello, già Presidente del Consiglio Comunale che approvò all’unanimità la delibera pro fusione e coordinatore civico del CCI. «È un passo fondamentale – ha dichiarato – che si compie con l’auspicio di vedere realizzato il progetto più importante e propedeutico per lo sviluppo del territorio. Partendo dalla fusione di Corigliano e Rossano e dalla creazione di un’unica entità istituzionale il comprensorio della Sibaritide potrà finalmente rivendicare con più autorevolezza servizi e diritti finora negati. Pertanto è essenziale che in questo percorso, sostenuto nella quasi unanimità dalla politica locale, inizi ad entrare in gioco la popolazione rossanese e coriglianese affinché sia protagonista consapevole dell’importanza di creare un Comune unico che sappia recidere definitivamente il cordone pregiudiziale del campanile per guardare con fiducia al futuro». Il prossimo passo, come ha annunciato Scarcello, sarà istituito il comitato referendario per il Sì alla fusione.

 

 

 

 

Graziano: «Presentata Proposta di Legge per unificazione Rossano e Corigliano Calabro»

ROSSANO (CS) – Giuseppe Graziano, Segretario Questore del Consiglio regionale, ha depositato presso il Consiglio Regionale la Proposta di Legge Regionale per l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione di Rossano e Corigliano Calabro, passo propedeutico che passerà poi la parola ai cittadini con l’indizione di un referendum. «C’è la volontà delle due Istituzioni comunali – ha dichiarato Graziano – e ora c’è anche la proposta di Legge, costruita attorno a tutto quello che è stato il cammino sociale e politico mirato alla fusione, intrapreso in questi anni da associazioni e cittadini». Per Graziano,unificare i due municipi è l’unico modo possibile per dare «una aspettativa e una prospettiva credibile alle nuove generazioni». Del resto, ha continuato Graziano, «negli ultimi anni la geografia socio-politica ed economica di quest’area è profondamente cambiata e anche le posizioni, dapprima di scetticismo nei confronti di questo progetto, sono mutate in speranza. Ma ora la responsabilità è di tutti. Principalmente delle politica. La proposta di Legge per l’istituzione del nuovo comune derivante dalla fusione di Corigliano Calabro e Rossano a firma di Giuseppe Graziano, offre alla Regione un quadro chiaro per l’indizione del Referendum, con relativi impegni finanziari, e stabilisce le regole, in caso di vittoria della proposta di unificazione, per la costituzione della nuova municipalità».

 

 

Paola, Graziano di Natale lancia l’allarme su una fermata Bus pericolosa

PAOLA (CS) -Una fermata dei bus pericolosa quella sulla SS.18, nel territorio paolano. A denunciarlo è il Presidente della Provincia di Cosenza, che lancia un appello pubblico ad ANAS e Comune di Paola, deputati a intervenire sulla questione.

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Foto di repertorio

« La fermata dei bus ubicata sulla SS.18 nel Comune di Paola, che consente a tanti studenti del Tirreno di raggiungere l’Università della Calabria, rappresenta un pericolo giornaliero – afferma Graziano Di Natale – per l’incolumità dei nostri ragazzi».

Di Natale rammenta infatti che gli studenti sono costretti ad attraversare la strada, rischiando evidentemente la vita stante il notevole traffico presente quotidianamente sull’arteria, anche di mezzi pesanti, con le auto che sfrecciano a velocità sostenuta: «una situazione insostenibile, sulla quale vanno assolutamente puntati i riflettori perché il pericolo è evidente e quindi assolutamente prevedibile».

Infine, l’appello pubblico: «chiedo all’ANAS e al Comune di Paola di intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale, anche con l’installazione di semafori o con le soluzioni tecniche ritenute più idonee dai professionisti competenti» conclude Graziano Di Natale, per il quale è necessario intervenire in fretta, prima che ci si ritrovi a dover piangere una tragedia.

Lavoratori InfoContact, Graziano chiede tavolo tecnico a Oliverio

RENDE (Cs) – Nuovi sviluppi sulla vertenza lavorativa dei dipendenti InfoContact. Il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, scrive al Presidente Oliverio per chiedere la convocazione di un tavolo tecnico-istituzionale. L’obiettivo è quello di individuare una soluzione di superamento alla grave condizione in cui si sono ritrovati gli operatori dell’azienda a seguito delle note vicende giudiziarie che hanno interessato la società.

La missiva al Governatore è stata inoltra venerdì, 30 settembre e già nelle prossime ore si attendono riscontri. Nel frattempo il Consigliere Giuseppe Graziano esprime piena solidarietà ai lavoratori auspicando per loro una rapida risoluzione della vertenza, con l’augurio che possano trovare a breve una nuova e duratura collocazione lavorativa.

«La questione dei lavoratori della InfoContact – dichiara Graziano – così come è stata articolata, nelle ultime ore, dalle Associazioni sindacali, è chiara quanto grave, ed evidenzia una importante situazione creditizia nei confronti dell’impresa, al momento insormontabile. A tal proposito – prosegue il Segretario questore – ho chiesto al Presidente della Giunta regionale di mettere in campo tutte le azioni istituzionali possibili per solidarizzare con i lavoratori per far loro sentire la vicinanza della Regione e di valutare la convocazione, a breve, di un tavolo tecnico istituzionale che possa individuare una soluzione mirata a risolvere tale vertenza. Da Istituzioni – conclude – abbiamo il dovere garantire pieno sostegno a queste persone e alle loro famiglie in un momento di oggettiva difficoltà».

Viadotto Cannavino, Graziano: «Serve perizia statica»

CELICO (Cs) – «Non bastano le rassicurazioni di Anas per accertare la sicurezza del viadotto Cannavino, lungo la Strada Statale 107. Serve una perizia statica che certifichi, con dati concreti e tangibili, la percorribilità, o meno, del ponte. Del resto le centinaia di foto, di video e di testimonianze che in queste ultime settimane stanno focalizzando l’attenzione sulla visibile incrinatura della campata centrale del cavalcavia, danno l’impressione di una condizione di palese precarietà strutturale. È necessaria, allora, una risoluzione incisiva di recupero e messa in sicurezza dell’opera e non solo – come asserito da Anas – interventi che “riguardano il confort degli utenti dell’arteria2».

 A ritornare sulla questione del ponte di Celico, all’indomani dell’incontro tecnico-operativo in Prefettura chiesto dai Sindaci della Presila, è il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che di recente, insieme al movimento nazionale Il Coraggio di Cambiare l’Italia è impegnato, in prima linea, nella battaglia per la rivendicazione del diritto alla mobilità dei cittadini calabresi.

 «Non si ha ben chiaro – dichiara Graziano – cosa intenda Anas quando sostiene che sul ponte Cannavino attuerà interventi finalizzati a migliorare il confort degli automobilisti. Sembra più un modo per nascondere la cenere sotto il tappeto e non per risolvere definitivamente il problema. Non sono un tecnico, ma l’applicazione, lungo la giuntura del cavalcavia che ha dato segni di cedimento, di piastre d’acciaio per livellare il fondo stradale, sembrerebbe un palliativo al problema reale. Oltretutto pericoloso. In realtà, prima di procedere in qualsivoglia intervento, buonsenso vorrebbe che si procedesse con una perizia statica per valutare l’entità e la gravità del cedimento strutturale. Lungi dall’essere Cassandra, ma se la questione del ponte di Celico dovesse essere presa sottogamba e camuffata con superficialità, solo perché Anas o chi gestisce la strada non ha i fondi necessari per programmare un tempestivo e risolutivo intervento strutturale, ci saranno poche attenuanti su una scongiurabile tragedia. Lo ribadisco – scandisce ancora il Segretario questore del Consiglio regionale – prima di avviare qualsiasi intervento tampone, che potrebbe essere addirittura peggiorativo dell’attuale condizione strutturale, si applichino tutte le tecniche per certificare la sicurezza scientifica di quel cavalcavia. Da Consigliere regionale e da Presidente nazionale del CCI sono impegnato e attento, da tempo, nella vertenza sulla mobilità in Calabria. Dove sussistono situazioni paradossali e di disagio diffuso che, così come sta succedendo per le comunità della Presila giustamente preoccupate per la precarietà strutturale del cavalcavia Cannavino, vengono denunciate e documentate al Governo, ma puntualmente glissate e poste in second’ordine rispetto ai piani di intervento. Rimarrò vigile e attento –  conclude Graziano – sui risvolti della questione del ponte di Celico, certo che anche la Magistratura farà le dovute considerazioni, così come anche sulla questione della Statale 18 e della Statale 106, ma anche su opere come la Sibari-Sila che attendono da anni di essere realizzate».