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Consiglio regionale, Irto confermato alla presidenza. Forza Italia senza rappresentanti

REGGIO CALABRIA – Nicola Irto, del Pd, è stato confermato alla presidenza del Consiglio regionale della Calabria. Ad Irto è stata sufficiente la prima votazione per ottenere la conferma nell’elezione di metà mandato. Ha ottenuto 24 voti, tre in più di quelli necessari in occasione delle prime due consultazioni. 

L’elezione di Pino Gentile rafforza l’asse Pd-Ap. Santelli parla di inciucio

Pino Gentile di Alternativa Popolare e Enzo Ciconte del Partito Democratico stati eletti vice presidenti al termine della prima votazione. Gentile ha ottenuto 13 voti e Ciconte 12. Sei sono andati a Wanda Ferro, sostenuta da Forza Italia. Giuseppe Neri, del gruppo Democratici e progressisti, e Giuseppe Graziano, del gruppo Cdl, sono stati confermati segretari questori. Neri ha ottenuto 13 voti e Graziano 11. Domenico Tallini, del gruppo Misto, ha ottenuto 7 voti. Si rafforza così l’asse Pd-Ap già consolidato al governo nazionale. Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia, partito escluso dall’ufficio di presidenza, parla di connubio tra Renzi e Alfano: ««Quello che è accaduto a Reggio Calabria, in occasione del rinnovo dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale – scrive in una nota l’esponente forzista – fa chiarezza definitivamente sull’asse Pd-Ap, che costituisce l’ossatura del governo nazionale e che contraddistingue tutte le alleanze regionali. In Calabria questa alleanza è rappresentata dall’asse Oliverio-Gentile, che non si sono fatti scrupolo di inciuciare tra loro pur di negare ogni doverosa rappresentanza istituzionale a Forza Italia. Il Pd calabrese e Oliverio hanno scelto di penalizzare l’unica opposizione seria e leale perché condividono con Ap metodi e modi di fare politica che richiamano al Medioevo e che gli elettori, sin dalle politiche, spazzeranno via».

Leone replica: «Le sconfitte politiche alimentano il nervosismo di Forza Italia»

Rapida la replica del segretario amministrativo di Alternativa Popolare Gianfranco Leone: «L’on. Santelli, che colleziona sconfitte una dietro l’altra, non poteva che offendere la personalità dell’on. Gentile, che senza alcun accordo politico è stato il primo eletto nell’Ufficio di Presidenza regionale, per giustificare tutti gli intrighi che lei ha compiuto in questi giorni con settori del Pd. Ci dispiace – prosegue – che il centrodestra in Calabria sia ridotto in questo stato e ci dispiace anche che Wanda Ferro, candidata alla vicepresidenza del Consiglio regionale, non abbia preso nemmeno tutti i voti dei consiglieri di Forza Italia. Scaricare su altri le responsabilità delle sconfitte e non ammettere la Caporetto politica è segno solo di profondo nervosismo. Continui l’on. Santelli a proseguire con arroganza, protervia e prepotenza, perché sicuramente i risultati dell’estinzione di Forza Italia prima poi arriveranno».

Giuseppe Graziano rischia l’espulsione dal partito

Intanto, alla luce dei risultati del voto in aula, emerge la posizione di Giuseppe Graziano, rieletto Segretario Questore del Consiglio regionale senza i voti del suo partito. Forza Italia, in una nota, prende atto «che è organico alla maggioranza Pd-Ap, e pertanto venerdì 15 settembre si riunirà il coordinamento per il suo deferimento ai probiviri del partito per la procedura di espulsione». 

Riforma fusioni, Graziano: «Bene la proposta Sergio-Greco ma non si tocchino punti fermi»

COSENZA (CS) – «È apprezzabile l’impegno posto dai colleghi consiglieri Franco Sergio e Orlandino Greco nel voler proporre all’Assemblea una nuova bozza di legge che tendi ad apportare delle modifiche, di forma e sostanza, a quella tutt’ora in vigore. Ma lo si faccia attraverso un costruttivo confronto propedeutico che possa consentire a tutti di dare il loro contributo. Anche perché ci sono principi, espressi nell’attuale normativa regionale, che sono inviolabili e che devono essere tutelati». A dirlo è il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, commentando con favore l’iniziativa intrapresa dai consiglieri Greco e Sergio di attuare una riforma alla legge regionale sulle autonomie locali e sulla fusione dei comuni.

«Credo che un dialogo aperto e convergente – dichiara Graziano – in questo frangente sia quanto mai opportuno e necessario. La Riforma del Rio ha imposto dei parametri che stravolgeranno l’assetto delle autonomie locali e la Calabria sull’attuazione delle nuove direttive nazionali è palesemente indietro. Da rappresentante di quella opposizione responsabile, critica e propositiva non posso che accogliere, seppur con diverse riserve, la proposta dei colleghi Franco Sergio e Orlandino Greco di procedere ad una fase di riforma della legge regionale vigente che regola, appunto, la consistenza e la funzionalità delle autonomie locali oltre che la formazione di nuove realtà municipali territoriali». «Ecco perché – aggiunge – è opportuna una concertazione ampia ed un approfondimento delle diverse norme che entreranno nel merito del tema delle autonomie locali. Pertanto, prima che la riforma arrivi al vaglio del Consiglio regionale, si apra un tavolo di confronto aperto così che si arrivi in assemblea con un testo condiviso e completo che tuteli alcuni punti fermi e imprescindibili già in vigore nelle leggi regionali, come quelli relativi alla partecipazione popolare alle scelte, e ne introduca dei nuovi che non siano trappole o raggiri per impedire lo sviluppo dei territori e delle aree calabresi. Con l’auspicio, dunque, che si approvi un testo unico che vada ad affrontare organicamente la questione delle fusioni municipali in Calabria sulle quali credo ci sia e ci debba essere – conclude Graziano -unanimità assoluta dell’organo parlamentare regionale». 

 

Collegi uninominali, Graziano: «Grazie alla nostra protesta Corigliano e Rossano tornano insieme»

COSENZA – La protesta condotta questa mattina da una delegazione di amministratori e cittadini della sibaritide, ha prodotto un primo risultato: Corigliano e Rossano sono state inserite nel medesimo collegio uninominale per il voto al Senato nell’ambito della legge elettorale in discussione nella commissione parlamentare Affari Istituzionali. Lo rende noto Giuseppe Graziano, consigliere regionale de “Il Coraggio di Cambiare” tra i promotori della contestazione insieme al sindaco di Rossano Stefano Mascaro. «Abbiamo quantomeno raggiunto l’obiettivo di tenere unite Corigliano e Rossano in quelle che sono le scelte per la rappresentanza parlamentare – scrive Graziano in un comunicato – In buona sostanza, abbiamo evitato una ignobile porcata che non aveva ragione d’esistere anche se i nostri parlamentari hanno trovato l’escamotage per continuare a rendere inoffensiva l’area ionica cosentina ed il Pollino. Purtroppo questo accade perché non è stato il Ministero degli Interni ad aver disegnato, probabilmente con più criterio e senno, i perimetri collegiali, ma gli stessi parlamentari, che ora hanno fretta di andare la voto. E questo ha determinato che i partiti potessero tutelare al meglio i loro bacini di voto. Per blindare l’elezione di Cosenza, ad esempio, è stato creato un megacollegio di oltre 500mila abitanti, camuffandolo con il “contentino” che consente a Corigliano e Rossano di andare uniti ma insieme all’intera provincia di Crotone. Dispiace – conclude Graziano – leggere tra le righe la polemica di qualche segretario regionale di partito che, dopo giorni di silenzio, per l’evidente imbarazzo, esce allo scoperto accusando i sindaci, i cittadini e le forze sociali ed imprenditoriali dell’intero territorio ionico cosentino per aver sollevato gli scudi contro la scelta cervellotica di due collegi geograficamente orizzontali senza senno. A chi fa finta di non sapere, suggerisco di andare a leggere l’emendamento Fiano pubblicato sul sito del Parlamento nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. E si accorgerà delle bufale che va raccontando additando colpe e sospettando improbabili velleità personali di quanti sono coinvolti nella difesa del comprensorio della Sibaritide-Pollino e dell’Area urbana Corigliano-Rossano».

Fusione Corigliano-Rossano, Graziano: «In democrazia decide chi partecipa»

CORIGLIANO/ROSSANO  – In merito al progetto di fusione dei comuni di Corigliano e Rossano il prossimo step, come ormai noto, sarà la consultazione referendaria di Domenica 22 Ottobre 2017 così per come stabilito nelle more la legge 13/1983. «In questa fase non possono esserci tentennamenti o dubbi su quelle che sono le procedure referendarie. Altrimenti si rischia di generare un’inutile e dannosa confusione nelle due comunità. Che ormai da tempo sono già pienamente coinvolte nell’elaborazione concettuale di questa proposta. Da che mondo è mondo decide chi partecipa. Chi resta indifferente delega la sua partecipazione. È il gioco perfetto della democrazia che non può essere sovvertito con sotterfugi o escamotage che rischiano di escludere il popolo dalle scelte». È quanto torna a ribadire il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, promotore e firmatario della proposta di legge regionale sulla fusione dei due Comuni dell’Area urbana Corigliano-Rossano.

La creazione di un’unica entità municipale tra Corigliano e Rossano – dice Graziano – è un progetto di cui si parla da decenni nella Sibaritide. E in questi anni è diventato anche un argomento socio-culturale che si ripropone in quasi tutti i dibattiti e le manifestazioni pubbliche. Non abbiamo inventato noi politici dell’ultimo quinquennio l’idea di creare una grande Città! Ma sono stati i rossanesi ed i coriglianesi, insieme, soprattutto quelli delle ultime generazioni, a spingere, promuovere e perorare l’attuazione di questo processo istituzionale. Tant’è che finora nessuno ha interpellato i cittadini su quella che è la loro volontà – a mio avviso, positiva riguardo alla fusione. Viceversa – aggiunge – sono emerse solo posizioni prettamente personalistiche e individuali, soprattutto da chi riveste cariche istituzionali in questo territorio. L’unico modo per capire se i cittadini sono d’accordo o meno rispetto al progetto di un’unica municipalità è interpellarli ufficialmente, con il voto. A prescindere da quella che sarà l’affluenza alle urne.

«Imporre un quorum ad un referendum consultivo – chiarisce il Segretario questore – equivale a limitare il peso della democrazia. Piuttosto, invece di creare ostacoli e di inzuppare il corpo della legge regionale sulle consultazioni referendarie di ulteriori norme, codici, comma e singolari paletti, sarebbe opportuno da parte delle Istituzioni e del mondo politico, quantomeno in questa fase ormai avviata e con delle regole del gioco stabilite, scendere in piazza e tra le strade di Corigliano e Rossano per  parlare con la gente e sostenere la bontà o meno del progetto di fusione. Non si creerebbero così – conclude Graziano – inutili incomprensioni e, soprattutto, si darebbe onore al valore della partecipazione dal basso che spesso viene  disatteso e ostacolato dalla politica».

«Salvaguardare la sicurezza degli studenti», Graziano portavoce della scuola Mameli di Amantea

AMANTEA (CS) – «Diritto allo studio e sicurezza, la Regione Calabria si faccia interprete delle esigenze degli studenti, delle famiglie, dei docenti e del personale della scuola media “Mameli” ed avvii subito quanto di sua competenza per un piano straordinario di intervento per demolire il vecchio stabile e ricostruirne uno nuovo, finalmente sicuro e moderno. Serve una azione urgente affinché i ragazzi, al momento sistemati in classi situate in una struttura provvisoria, possano ritornare nelle aule della loro scuola già a partire dal prossimo anno scolastico. Il Governo regionale, insieme all’ente Provincia di Cosenza, competente in materia, apra un dossier per risalire alle cause che hanno determinato la pericolosità dell’edificio e si costituisca parte civile, nel procedimento che sarà aperto dalla procura competente, a tutela degli interessi dei cittadini». È, questo, l’appello del Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, che sulle precarie e pericolose condizioni strutturali in cui versa l’Istituto di scuola secondaria di primo grado “Goffredo Mameli” di Amantea, a seguito anche dell’interessamento di Vincenzo Lazzaroli, ha presentato una specifica interrogazione al Presidente Oliverio. Il fatto che una scuola pubblica sia stata costruita con materiale scadente – dice Graziano – è un dato che non fa onore alle Istituzioni e che, dunque, non dovrebbe far sorgere alcun tentennamento affinché si trovino le risorse necessarie e si ricostruisca subito un edificio sicuro e moderno. Del resto le indagini tecniche non lasciano alcun dubbio sulle condizioni di estrema pericolosità di quella struttura. La scuola “Mameli” – ed è questo che ho chiesto al Presidente Oliverio attraverso una specifica interrogazione – può e deve diventare l’emblema del cambiamento di una Calabria che non può più affidarsi al caso. Se ci sono, come emerso da Amantea, strutture pubbliche che mettono a rischio e a repentaglio le vite dei cittadini, soprattutto dei più giovani, le responsabilità non sono solo retroattive ma riguardano anche e soprattutto chi oggi è chiamato a governare. Ed è per questo che bisogna intervenire subito, così che la gente ritorni ad avere fiducia nella politica e nelle Istituzioni. «Fondi per ricostruire una scuola degna di questo nome – precisa ancora il Segretario questore – ce ne sono a iosa. Con la programmazione comunitaria 2014/2020, poi, destinata allo sviluppo delle nuove tecnologie e di una rete di servizi intelligenti non solo potremmo offrire agli studenti della “Mameli” un luogo sicuro ma, così come a tutti gli altri giovani colleghi calabresi, garantire una proposta di studio e formativa più europea e al passo con i tempi. Rimarrò attento – conclude Graziano – e vigile sulla questione affinché la Regione risponda al più presto alle istanze dei genitori, della dirigenza scolastica e degli uffici comunali. Nei prossimi giorni, insieme all’amico Vincenzo Lazzaroli, sempre attento ai problemi che riguardano il comune di Amantea, effettuerò un sopralluogo sulla scuola così da poterne rendicontare, insieme agli atti prodotti dai tecnici, in seno al Consiglio regionale».

Precari giustizia, Graziano: «Quando il rinnovo dei contratti?»

La richiesta di Graziano: attivare ed applicare una nuova risoluzione per i precari della giustizia delle sedi di Corte d’Appello e Procura Generale di Catanzaro e Reggio Calabria.

REGGIO CALABRIA – «Il Ministero della Giustizia, con una nota del gennaio scorso, ha emanato le linee guida per la riorganizzazione delle strutture giudiziarie calabresi prevedendo l’utilizzo di 650 tirocinanti, da attingere tra quelli già storicizzati previsti nel bacino della Legge di Stabilità 2013 e da impiegare a supporto degli uffici. Di fatto, con questa disposizione, il Guardasigilli ha indicato la strada alla Regione affinché provveda al rinnovo della convenzione dei tirocini. Si tratta, come ovvio, di uno strumento che non risolve la vertenza lavorativa di questi operatori, ma quantomeno ne tutela l’esperienza professionale e la posizione lavorativa nella prospettiva  di un’auspicabile e futura stabilizzazione». È, questa, la proposta avanzata al Presidente Oliverio dal Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che ieri (lunedì 27 marzo), in merito alla questione lavorativa dei precari della giustizia calabrese, ha presentato apposita interrogazione a risposta immediata.

 «La questione dei precari in Calabria – dice Graziano – è una vicenda assai contorta e complicata, che si è venuta a determinare indecenni di governo fallimentare delle politiche per il lavoro. In tutti i settori nevralgici della pubblica amministrazione, dalla sanitàai trasporti finendo alla rete sociale e alla giustizia, il nostro tessuto dei servizi è intriso di precariato. Tanta gente che presta la sua opera, spesso sottopagata e priva dei contributi previdenziali, a favore dello Stato senza una solida certezza del domani. E questo, come ovvio, genera un malessere diffuso: sia tra gli stessi lavoratori che tra i cittadini».

 «Nel caso dei precari della giustizia – aggiunge il Segretario questore – nell’aprile 2015, insieme ad altri colleghi, attraverso una specifica mozione avevo impegnato il governo regionale a sostenere, in sede nazionale nel confronto con il Governo, latrasformazione del tirocinio formativo in contratto di lavoro. Insomma, serviva aprire un tavolo concertativo con Roma, per stabilire i criteri e le modalità di un’adeguata risoluzione della questione lavorativa dei tirocinanti che volgesse ad una stabilizzazione per step. Trascorsi due anni da quella mozione ci troviamo, oggi, a dover affrontare l’ennesima emergenza lavorativa di gente, ovviamente demotivata, che da circa 24 mesi è a casa in attesa di risposte dalle Istituzioni o, nel caso di 120 tirocinanti calabresi, è dislocata in diverse sedi giudiziarie italiane, per la maggior parte al Nord, con retribuzioni mensili bassissime (poco meno di 400 euro al mese e con tutte le spese a loro carico!)»

«Alla luce di ciò – conclude Graziano – considerato anche che altre regioni come Lazio, Abruzzo e Campania hanno riavviato i tirocini, ho chiesto al Presidente Oliverio di sapere quali urgenti ed improcrastinabili provvedimenti intenda assumere per i precaridell’amministrazione giudiziaria, anche alla luce di quanto contenuto nelle comunicazioni del Ministero della Giustizia del gennaio scorso. Che, ricordo, ha previsto l’impiego nei tribunali calabresi di 650 unità».

Ilfilorosso, aperte le iscrizioni per il premio poesia “Francesco Graziano” 2017

ROGLIANO (CS) – L’associazione ilfilorosso, che da tre decenni svolge un’intensa attività di promozione culturale attraverso l’omonima rivista, incontri, convegni, pubblicazioni di volumi e mostre organizza per il sesto anno consecutivo un premio nazionale dedicato al suo ideatore e fondatore Francesco Graziano.  Lo scopo del concorso è di dare voce a poeti e narratori offrendo loro “carta-imbarcazione e filo per comunicare” e creando altresì occasioni di incontro, studio e riflessione nelle varie manifestazioni che accompagneranno la cerimonia di premiazione dei vincitori che si svolgerà a Cosenza nel mese di giugno p.v. Francesco Graziano (1949-2009), docente di italiano nei licei, instancabile animatore culturale, poeta e critico calabrese ha pubblicato saggi su Montale, Moravia, Pea, Roversi, Saba, Celati, La Cava, Seminara etc. Sue poesie sono apparse su “La tartana degli influssi” (Bologna), “Incontri 2000” (Bologna), “Rendiconti” (Bologna), etc. Ha pubblicato nei “Quaderni de ilfilorosso” la raccolta di versi Nasse del Sud (2002) con prefazione e traduzione in inglese di Annalisa Saccà; presso Rubbettino Editore, il poema progressivo Cronache di anni d’abisso e di vento, con prefazione di Roberto Roversi. Dopo la sua scomparsa, gli amici bolognesi hanno dato alla stampa l’ultimo lavoro a cui si stava dedicando dal titolo Dentro il libro dei giorni con la revisione e la prefazione di Roberto Roversi, per i tipi della Pendragon editrice di Bologna. Il premio, che registra in ciascuna edizione un numero sempre maggiore e qualificato di partecipanti provenienti da tutto il territorio nazionale, ha una giuria d’eccezione presieduta da Annalisa Saccà, docente di letteratura italiana presso la St. John’s University di New York, ed è composta da: Luigina Guarasci, direttore de ilfilorosso di Cosenza, Vincenzo Ferraro, dirigente scolastico e critico letterario di Cosenza, Salvatore Jemma, poeta e saggista di Bologna, Maria Lenti, poeta e saggista di Urbino, Giuseppe Sassano, docente e promotore culturale di Cosenza, Mariangela Chiarello, segretario del premio di Cosenza.

l premio si articola in quattro sezioni:

Sezione A: Poesia edita in lingua italiana: si partecipa inviando una raccolta edita di poesie.

Sezione B: Raccolta inedita in lingua italiana: si partecipa inviando una raccolta inedita di poesie non inferiore a 200 versi.

Sezione C: Poesia inedita a tema libero in lingua italiana: si partecipa inviando una sola poesia inedita, che costituisca un momento significativo nel percorso letterario dell’autore.

Sezione D: Narrativa breve a tema libero in lingua italiana: si partecipa inviando un solo racconto breve inedito, senza nessun vincolo di contenuto. La prosa può appartenere a generi diversi: racconto, fiaba, dialogo, lettera ed ogni altra forma di narrazione. Il testo non dovrà superare le 10.000 battute (4 cartelle, spazi compresi).

Data ultima per l’invio delle opere è il 30 Aprile 2017.

La Consulta dà ragione a Gallo. Ora Graziano rischia il posto

COSENZA – Non è incostituzionale la normativa secondo la quale chi ricopre incarichi lavorativi di natura pubblica debba mettersi in aspettativa secondo tempi e modalità tassative, in caso di candidatura. Lo ha deciso la suprema Corte con sentenza depositata oggi, 10 marzo, in relazione alla questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d’appello di Catanzaro. L’esponente de “La Calabria che vuoi” Gianluca Gallo è il primo dei non eletti nella lista della Casa delle Libertà dietro Giuseppe Graziano nella circoscrizione di Cosenza. Gallo sostiene che Graziano fosse ineleggibile poiché non si era dimesso nei tempi indicati dalle norme dal suo ruolo di comandante del Corpo forestale dello Stato. Nelle prossime settimane dunque, dopo l’ingresso di Wanda Ferro, potrebbe registrarsi un nuovo avvicendamento in consiglio regionale. ricorso gallo«Avevamo ragione – ha commentato Gallo – La Corte Costituzionale, con sentenza depositata in tarda mattinata, ha riconosciuto che non eravamo dei folli quando, nei Tribunali e non nelle piazze virtuali, chiedevamo l’applicazione della legge. Per farla breve: è pienamente efficace la normativa che prevede che chi ricopra incarichi lavorativi di natura pubblica debba mettersi in aspettativa secondo tempi e modalità tassative, in caso di candidatura. Chi non lo fa vìola una disposizione pensata per evitare che gli elettori possano essere in qualche modo influenzati dalla detenzione ed esercizio di un pubblico potere ed è pertanto ineleggibile».

Fondo Sanitario, l’appello di Graziano ad Oliverio, “Più risorse alla ricerca oncologica”

REGGIO CALABRIA- «Il Governo Oliverio sfrutti parte delle risorse della ripartizione del Fondo sanitario nazionale per creare una nuova ed efficiente rete per la cura del cancro. Gli ultimi dati sull’emigrazione dei pazienti oncologici calabresi, costretti ad andare via dalla nostra regione per curarsi, sono allarmanti. Conta circa 52mila persone il popolo degli ammalati che durante lo scorso 2016 dalla Calabria è partita verso le solite strutture sanitarie del Nord per effettuare le terapie antitumorali. Dopo la Campania siamo la Regione con il trend più negativo d’Italia! E questo non perché da noi manchino medici e professionisti di eccellenza capaci di far fronte alle esigenze degli utenti. Tutt’altro. Manca, invece, quella buona organizzazione che renda efficiente il sistema sanitario e che, attraverso le risorse necessarie e la fornitura di idonee strumentazioni, ponga i medici delle strutture pubbliche nelle migliori condizioni di operare ed intervenire». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano che sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale assegnato alla Calabria per il 2016 ha presentato un’interrogazione al Governo Oliverio per sapere come la Giunta regionale intenda destinare le risorse. «I dati emersi dal rapporto dell’Associazione italiana di oncologia medica – dice Graziano – sono a dir poco allarmanti e dimostrano, ancora una volta e semmai ne fosse servita conferma, che le politiche economiche del Governo nazionale, soprattutto quelle varate negli ultimi anni, sono a netto appannaggio delle regioni del Nord: interessate ogni anno da nuovi interventi o comunque sempre foraggiate con finanziamenti raddoppiati e triplicati rispetto a quelle del Sud. Questo con la conseguenza che nel 2016 sono stati 800mila gli ammalati, solo quelli oncologici, che dal Meridione sono emigrati al Nord, principalmente in Lombardia, per trovare le cure idonee alle loro patologie. Spendiamoli bene, allora, questi soldi  tracciando una lista di priorità e di servizi che mirino a limitare la spesa sanitaria destinata al pagamento delle parcelle per le prestazioni offerte dalle altre regioni italiane ai nostri ammalati. Si crei, da subito, un’efficiente rete oncologica che dia strumenti e risorse necessarie ai tanti bravi medici che operano nelle strutture ospedaliere calabresi e che ad oggi, in mancanza di idonee e moderne attrezzature, non sono messi nelle migliori condizioni di operare. Diamo un taglio alle spese folli per opere e interventi inutili e investiamo le poche risorse che abbiamo per rimettere in sesto la rete ospedaliera, fornendola di medici e nuove tecnologie».

Fusione Corigliano-Rossano, Graziano: «Incoerente la posizione di Greco»

CORIGLIANO/ROSSANO (CS) – Il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, torna a parlare della fusione dei comuni di Corigliano e Rossano. Graziano incentra la sua dichiarazione, di seguito riportata, sulla posizione del consigliere Orlandino Greco, da lui definita “incongruente”.

«Dispiace registrare la posizione del collega Orlandino Greco in merito alla fusione dei Comuni di Corigliano-Rossano. Per carità, ognuno è nella facoltà e nella libertà di esprimere il proprio pensiero. Ma è la coerenza che non torna. Perché se oggi il collega Greco, già Sindaco di Castrolibero e profondo conoscitore delle esigenze e i problemi delle realtà locali cosentine, si ritrova a sostenere le (non)ragioni del Primo cittadino di Corigliano – apertamente schieratosi contro la fusione – o è complice di un disegno mirato a minare il processo di unificazione dei due comuni della Sibaritide oppure, lo scorso 27 Gennaio, in Consiglio regionale, ha approvato una Legge senza conoscere i tempi perentori scanditi dalla stessa  normativa che prevedono l’indizione del Referendum, da parte del Governatore, entro i dieci giorni dall’approvazione del deliberato in Consiglio regionale. Delle due, una! L’iter di indizione del Referendum è avviato e dovrà obbligatoriamente farsi. Saranno i cittadini ad esprimersi, qual è il problema? Qual è la paura che si cela dietro questa improvvisa levata di scudi? Dove sta lo scandalo? Quali sono le grandi preoccupazioni del collega Greco e del sindaco Geraci? Se sono così convinti delle loro ragioni (e per carità, avranno anche le loro buone motivazioni!) si battessero per il NO. Andassero dai cittadini di Corigliano e Rossano, che ancora aspettano una risposta chiara dalle Istituzioni,alle decine e decine di soprusi e tagli di servizi avvenuti in questi anni, e motivassero perché e come una città più grande e autorevole non possa essere destinataria di quei privilegi che, del resto, prevedono l’ordinamento giuridico nazionale e regionale. Che sono chiari ed inequivocabili e che in qualunque caso dissipano tutti i dubbi e le perplessità, di natura economico-finanziarie, avanzate da Geraci e sostenute da Greco».