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L’altra informazione: Il Cinema d’autore e non solo come spazio di Bellezza

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. (Ingmar Bergman)

th (7)Una storia lunga più di due secoli e centinaia di chilometri di pellicola: la Settima Arte. Nata alla fine dell’800, d’autentica esperienza visiva si è trasformata in amabile dottrina intellettuale, universale ed inarrestabile. Un occhio chiuso dentro un mirino che evade dal suo tunnel per raggiungere un’altra dimensione, ed emettere frammenti di realtà e schegge di lacrime e sorrisi. Per più di un secolo il Cinema ha rappresentato fedelmente sogni e paure, sociali e personali. Con la sua forza suggestiva ha assimilato la storia dell’uomo e di tutte le altre arti, impastandole, fondendole in un unico prodotto: il film. Lo scopo di questa ( rubrica? ) sul Cinema d’autore, e non solo, è quello di dare uno spazio alla Bellezza, di rivolgersi alla realtà mediante astrazione, allo spirito, invece, che alla carne. Dar voce, nel nostro piccolo, al valore culturale ed artistico, in un Paese afflitto dalla parola ‘Crisi’, che in molti inibisce il ‘lusso’ di pensare al bello. Il nostro è un modesto contributo ad un urlo di rinascita dell’anima attraverso un fremito di grazia. Necessario è, dunque, offrire al pubblico forme diverse di verità, che non siano date soltanto dall’informazione ufficiale. Sensibilizzare alle riflessioni e a un punto di vista personale, che abbandoni per un attimo l’impersonalità a favore di una prospettiva intimistica, magari fuorviante, ma incapace di ingannare. th (9)

“Non desideriamo che riprodurre la vita’’ dichiarò Louis Lumière

alla fine del diciannovesimo secolo, descrivendo con poche e semplici parole una poetica, che accomuna un po’ i registi di tutti i tempi: la generosità di un occhio, di un’anima. Con l’Impressionismo, l’obiettivo era proprio quello di sorprendere, offrendo la visione di una realtà parallela, sovrapposta e contemporanea a quella vissuta, dunque ciò che davvero stupiva era la capacità tecnica di riproduzione, che ben presto fu adoperata dall’Espressionismo: allth (8)ontanarsi dalla logica della narrazione per approdare a prospettive distorte con lo scopo di colpire l’immaginazione del pubblico. L’opera più significativa di questo Movimento è senza dubbio ‘’Il Gabinetto del dottor Caligari’’ di Robert Wiene, sovversivo per sceneggiatura e scenografia. La trama diventa solo un espediente, il reale obiettivo è di sorprendere, stimolare, piagare lo spazio esterno a quello interiore. Proprio qui è che ci imbattiamo in spigoli claustrofobici, angosce che per la prima volta nel Cinema generano terrore psicologico, insidiando il timore per cui in ognuno di noi può nascondersi una mente malata. Intanto, aldilà della Manica, qualcuno affrontava le tragedie dell’umanità ispirando sorrisi: un urlo d’amore anarchico e spontaneo nel mare d’odio delle dittature, questa è la meravigliosth (6)a attivita di Charlie Chaplin. I primi decenni del ventesimo secolo furono di sperimentazione ed avanguardie, soprattutto in Europa. Questa è un’epoca che ci lascia delle perle spesso nascose dal folgore degli effetti speciali nel cinema moderno. Un’eredità di capolavori a cui non possiamo sottrarci.

di Rossella Vaccaro