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Un genio della risata. Sold out a Mendicino per Paolo Nani

MENDICINO (CS) – Basta poco per capire che certi spettacoli travalicano il tempo. Si ripropongono più belli, originali e comici. Questo è il caso de “La lettera” portata in scena da Paolo Nani ieri sera al teatro comunale di Mendicino. Un one man show più minimalista che mai: un tavolo, una fotografia, una sedia, una penna, dei fogli, francobolli, una bottiglia e un bicchiere. Pochi oggetti e tanta vena comica. Sì, perché di comicità ce n’è tanta dietro quegli occhi strabuzzati e quei pochi capelli scompigliati. Mai un liquido sputato e un foglio su cui la penna non ha lasciato traccia hanno regalato tante risate. Che sia “western” , “horror”, “muto”, “pigro”, “sogno”, “volgare” o “freudiano” , ogni ripetizione regala risate di pancia. Ispirato a “Esercizi di stile” di Robert Queneau, Nani dà vita a microstorie con la stessa trama ma riproposte in maniera diversa. Rapito e in balìa della sorpresa, il pubblico diventa una pedina nelle mani di Paolo che decide i tempi dell’applauso. Gioca col pubblico e lo coinvolge. Improvvisa, diverte e si diverte. Fa mostra di sé con un fisico allenato e un atteggiamento clownistico. Vocalizzi, smorfie ed imprecazioni non fanno avvertire la mancanza delle parole. Paolo Nani ipnotizza, riempie la scena e la domina. Venticinque anni di vita, più di mille repliche in tutto il mondo, variazioni, incidenti, un pubblico che reagisce in modo variegato tra «giapponesi composti negli applausi e nelle risate; belgi maniaco-depressivi e brasiliani che urlano sin da subito», «una crisi al quinto anno che mi ha fatto pensare che lo spettacolo fosse finito», svela al pubblico l’attore. Mai si era visto una presenza di pubblico tale da dovere aggiungere altre sedie. Ridono adulti e bambini al cospetto di un genio dell’umorismo che regala il bis e risponde alle domande del pubblico. Perché uno spettacolo va avanti da 25 anni? Basta assistere per scoprirlo. (Ph. Raffaella Aquino)

 

 

 

 

 

 

 

Rita Pellicori

“La lettera”, Paolo Nani: «Le microvariazioni fanno sì che sia sempre nuovo»

COSENZA – Una penna che non scrive e una lettera imbustata. Nasce da qui “La lettera”, uno spettacolo esilarante, un cult del teatro comico contemporaneo che regala risate da 25 anni e conta più di mille repliche in tutto il mondo. Un incontro piacevole e attimi esclusivi con il “giullare” Paolo Nani  che questa sera salirà sul palco del teatro comunale di Mendicino.

D – Quando ha capito che il mestiere dell’attore sarebbe stata la sua strada?

R- Nel 1977 ho visto unio sapettacolo dell’Odin Teatret, un gruppo danese. Fino ad allora ho fatto pittura, ho studiato arte fino ad allora, poi ho visto questo spettacolo, “la fine del mondo” ho pensato. Non è stato subito facile, anzi, non è stato per nulla facile. Ho smesso di studiare arte, poi è successo che un gruppo argentino è venuto a Ferrara, la mia città, per un workshop a cui mi sono iscritto e da allora ho lavorato con loro dal 1978 al 1990. Molto fisico, molto drammatico. Poca roba di teatro comico per la verità. Mi sono reso conto verso la fine di avere un talento per fare ridere la gente.

D – Porterà in scena “La lettera”, uno spettacolo che va avanti da 25 anni che conta  più di mille repliche in tutto il mondo, come è cambiato il pubblico? Lei sente di essere cambiato rispetto a loro?

R- Il trucco per cui uno spettacolo funziona per così tanto tempo, a parte il fatto che la struttura dello spettacolo è una genialata, una scena che viene ripetuta con diverse variazioni  ispirato a esercizi di stile, poi c’è il fatto che lo spettacolo è molto fissato, ci sono dettagli ogni 3 secondi perché durante i 25 anni ho scoperto varie cose, ad esempio durante le scene a sorprese scopro un chewing gum sotto il tavolo e l’ho scoperto dopo 10 anni sotto un tavolo in Svezia e adesso li metto io, quindi ci sono dettagli che sono usciti col tempo. Io gioco con il timing:ciò che faccio è fissato ma come lo faccio non è fissato e questo fa sì che io mi diverta ogni volta perché è diverso, sono microvariazioni, improvvisazioni che fanno sì che sia sempre nuovo.

D – Il pubblico reagisce sempre allo stesso modo oppure le reazioni variano rispetto alla Nazione?

R – È una domanda che molte persone mi fanno. I giapponesi sono tremendi, gli piace ma non lo dicono. I giapponesi si trattengono, sono molto educati. Il massimo della vita è in Brasile, urlano sin da subito. In generale, in Europa lo spettacolo è accolto bene perché è molto occidentale, a parte i belgi che sono molto maniaco-depressivi.

D – Dagli stralci presenti in rete è impossibile non notare le risate del pubblico, quali sono invece le cose che la fanno ridere?

R – Io guardo molti cartoni animati, mi piacciono i cartoni animati della Pixar. Quando viaggio guardo i cartoni, mi fanno morire dal ridere i pinguini della Pixar.

D – Nel corso del tempo ci sono state delle variazioni oppure lo spettacolo è sempre uguale?

R – La struttura è la stessa, col tempo sono stati inseriti molti dettagli. La struttura è la stessa ma è cambiato tantissimo.

D – Uno spettacolo incentrato sulla potenza espressiva del corpo.  Il corpo è sempre stato un suo alleato o alcune volte si è rivelato un ostacolo? 

R – È stato un ostacolo quando mi sono fatto male. In 25 anni è successo di tutto: incidenti, cadute, mi sono scheggiato un malleolo, e così ora non faccio più salti mortali con caduta sulla schiena.

Rita Pellicori

“La lettera” porta Paolo Nani per la prima volta a Mendicino

MENDICINO (CS) – Dopo il successo del primo spettacolo, Re Giangurgolo e le arance d’oro proposto dalla compagnia Porta Cenere, il sipario del Teatro Comunale di Mendicino si apre su La Lettera, di e con Paolo Nani.

Dopo aver superato il numero impressionante di 1200 repliche in tutto il mondo, La lettera, approda il 13 dicembre alle ore 21:00, sul palco di Mendicino per proporre agli spettatori uno spettacolo di puro teatro. La trama, intrigante, si propone, attraverso un’unica scena ripetuta, di scandagliare stati d’animo e voluttà dell’uomo e propone un viaggio introspettivo per chi osserva e ragiona sulle infinite possibilità con cui si possa affrontare il medesimo evento, dal punto di vista emozionale e non solo. Eppure La Lettera è uno spettacolo che fa ridere per tutto il tempo, solo a posteriori lo spettatore realizza il vero messaggio.

La Lettera, al Teatro Comunale di Mendicino, porta per la prima volta nella provincia di Cosenza Paolo Nani, uno dei clown più famosi al mondo, che dal 1990 vive e risiede in Danimarca. Nani è un artista che crede profondamente nella pedagogia teatrale tanto che ha tenuto e tiene workshop, lezioni e corsi in diverse nazioni: dall’Italia all’Islanda, alla Colombia e in altre ancora.

Il progetto, che sta promuovendo all’interno del Teatro Comunale di Mendicino, gestito dalla Compagnia Porta Cenere per la direzione di Mario Massaro, degli spettacoli d’eccezione prende il nome di Radicamenti Off. Costola del noto Festival dei Radicamenti di Mendicino, ne prende in parte il nome proprio perché va a definire scene di alto livello artistico e culturale che però hanno bisogno di spazi diversi per esprimersi al meglio.

 

Appuramento presso il Teatro Comunale di Mendicino il 13 dicembre alle ore 21 con l’artista Paolo Nani nell’interpretazione de La Lettera.