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Un prototipo per la tracciabilità del legno calabrese

COSENZA – Il laboratorio pubblico – privato AlforLab, nato per supportare con tecnologie innovative la filiera foresta-legno in Calabria, ha presentato un prototipo tecnico-gestionale per la tracciabilità elettronica del legno calabrese (infotracing). Lo strumento, che utilizza radio-frequenze (RFID), consente di identificare univocamente un oggetto mediante un tag radio e registrare (mediante smartphone o tablet) su un portale web dedicato tutti i dati che servono a documentare la correlazione tra prodotto e fase di lavorazione, dall’albero in piedi al prodotto lavorato. La tracciabilità serve anche a sviluppare informazioni dimensionali e qualitativi degli assortimenti ottenuti e ad eliminare rischi per gli operatori.

Per la Calabria, che vanta un patrimonio boschivo di oltre 600 mila ettari (prevalentemente tondame di castagno, pino laricio, abete bianco e faggio), il 40% dell’intera sua superficie, questa nuova metodologia di identificazione e tracciabilità del prodotto legnoso potrà risultare molto importante ai fini della commercializzazione, della conquista di nuovi mercati.

La filiera foresta-legno-ambiente, quali prospettive in Calabria

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – E’ in programma per il prossimo 28 giugno, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, ad Arcavacata di Rende (CS), un incontro sul tema “La filiera foresta-legno-ambiente in Calabria: formazione, innovazione, sviluppo”. Sarà l’occasione per fare un bilancio e ragionare sulle prospettive del Laboratorio Pubblico-Privato ALForLab, finanziato dal MIUR nell’ambito del PON Ricerca e Competitività 2007-2013, e per consegnare i diplomi relativi alle 30 borse di studio di alta formazione svoltasi nell’ambito delle attività di progetto. Il Laboratorio pubblico-privato sulla Filiera Foresta-Legno-Ambiente è stato costituito, nell’ambito del Programma PON-Ricerca della Regione Calabria, dal CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Cosenza insieme ad altre istituzioni scientifiche calabresi, Università della Calabria, Università Mediterranea e CREA, con imprese del settore legno, dell’informatica e del telerilevamento, per sostenere lo sviluppo e l’innovazione dell’industria forestale e del legno, un settore fondamentale e strategico per la Regione Calabria. Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione del prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza, che del progetto è coordinatore scientifico, sono previsti interventi di Gianfranco Scrinzi, Giacomo Colle e Piermaria Corona del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), di Giuseppe Zimbalatti e Andrea Proto dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, di Giorgio Matteucci (Direttore del CNR-ISAFOM), di Francesco Iovino, docente UNICAL. Hanno assicurato la loro presenza il presidente della Regione Calabria, On. Gerardo Mario Oliverio, il Rettore dell’Università della Calabria, Prof. Gino Mirocle Crisci, il direttore del DIMES-UNICAL, Prof. Sergio Greco, il Commissario Straordinario di Calabria Verde, Dott. Aloisio Mariggiò, la Commissaria Straordinaria del Parco Nazionale della Sila, Prof.ssa Sonia Ferrari, il Presidente del Parco Nazionale del Pollino, On. Domenico Pappaterra, il Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Cosenza, Dott. Francesco Cufari.

Soriano, truffa da 500 mila euro scoperta dai carabinieri

SORIANO (VV) – I carabinieri di Soriano hanno sequestrato stufe a pellet e materiale combustibile per un valore di 500 mila euro provento, secondo le indagini, di una truffa che sarebbe stata messa in atto da cinque persone, denunciate in stato di libertà per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Si tratta di due commercianti, un imprenditore boschivo ed un pregiudicato ed un individuo incensurato. Il sequestro è scattato nel corso di una perquisizione operata dai militari in alcuni locali industriali adibiti a deposito nel corso della quale sono stati trovati circa 200 bancali pellet; 50 stufe a pellet; aspiracenere per le stesse stufe; 18 travi legno; 49 pacchi perline. Il materiale, fornito da ditte operanti a San Benedetto del Tronto, Perugia e Montepaone, è stato ordinato dagli indagati e mai pagato, oppure pagato a mezzo di assegni bancari scoperti.