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Antiracket di Cosenza ricorda Lucio Ferrami 35 anni dopo

ACQUAPPESA (CS) – L´associazione antiracket di Cosenza e i familiari di Lucio Ferrami, insieme al coordinamento delle associazioni antiracket calabresi, le forze dell´ordine, e cittadini, ricorderanno domani mattina l’imprenditore ucciso dalla ‘ndrangheta 35 anni fa deponendo una corona di fiori  sul luogo in cui fu commesso l´omicido.

«A 35 anni di distanza dal barbaro omicidio di Lucio Ferrami nonostante la paura ancora persista, abbiamo la consapevolezza che è essere associazione e quindi non essere più soli, garantisce un percorso che dalla denuncia alle aule di tribunale porta i suoi frutti. Questa è la consapevolezza  – sostiene Alessio Cassano, Presidente dell´associazione Antiracket di Cosenza –  in questo momento in cui il clan Muto di Cetraro è stato sgominato grazie alle operazioni di polizia e di denuncia». «Ricordare Lucio Ferrami è ricordare la parte migliore della Calabria, di quella Calabria che non si rassegna e che non si è mai voluta rassegnare alla prevaricazione della ndrangheta.  – Dice Maria Teresa Morano, Coordinatrice delle associazioni antiracket Calabresi- Tutti noi calabresi abbiamo un debito di riconoscenza nei  suoi confronti. Lucio Ferrami ha combattuto da solo ed è morto da solo, e per troppo tempo è stato dimenticato. La Calabria ha il dovere, abbiamo il dovere per oggi e per il futuro  di ricordare i nostri figli migliori».

La stessa associazione Antiracket Cosenza intitolata a Lucio Ferrami è stata parte attiva nell’organizzazione dell’incontro “Nostro Onore. Una danna magistrato contro la mafia”. Gli studenti dell’Unical, del corso di laurea in Scienze dell’educazione, incontrano domani alle 15.30 Marzia Sabella nei locali dello University Club.

Cosenza: nasce l’associazione antiracket

COSENZA – Il Senatore e membro della commissione Antimafia Francesco Molinari si dice fiero della nascita dell’Associazione Antiracket nella città Bruzia. L’inziativa, promossa nell’ambito del progetto Pon Sicurezza, ha preso il via lo scorso 9 ottobre alla presenza di molte cariche istituzionali, tra cui il Prefetto Santi Giuffrè, il Procuratore Dario Granieri ed il Presidente FAI Giuseppe Scandurra. Presente, inoltre, la Sig.ra Maria Avolio, vedova dell’imprendito Lucio Ferrami, ucciso nel 1981 per essersi coraggiosamente opposto alle intimidazioni malavitose, ed al quale l’Associazione è stata intitolata.

“Non possiamo non essere soddisfatti per questo risultato e ci piace poter credere che i nostri interventi e le nostre esortazioni sull’argomento abbiano contribuito nel comune sentire alla nascita di un’organizzazione che aiuterà i cittadini a sentirsi meno soli – ha dichiarato Molinari – Certo, la strada per il raggiungimento dell’obiettivo di sostenere quegli operatori economici che non pagano il ‘pizzo’ o che non lo hanno mai pagato o che hanno denunciato è lunga, e servirà lo sforzo di tutta la società civile (…) Sarà una guerra in cui nessuno dovrà rimanere isolato perché solo nell’unione si può scardinare quel sistema malato che blocca lo sviluppo economico della nostra terra.”