Archivi tag: LUCISANO

Rossano, la commedia Il monaco di Sarrapuno diretta dalla Lucisano

 

ROSSANO – Il 28 febbraio, alle ore 21.00, al cinema teatro San Marco di Rossano – Cosenza (Via Aldo Moro 26, Rossano Calabro)andrà in scena la commedia “Il monaco di Sarrapuno”, diretta da Franca Lucisano. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà interamente devoluto al progetto “Io resto”, per finanziare delle borse di studio per gli alunni delle scuole superiori rossanesi.

unnamed (5)

La commedia, presentata dall’ associazione Culturale Nuova Roscianum, è divisa in due atti ed è ambientata in un convento dove i frati eseguono le loro funzioni religiose in serenità. Un giorno l’anziano priore del convento, padre Lappo, si rende conto che le sue condizioni di salute si sono aggravate e che per dirigere il convento necessita di un aiuto. Per tale ragione viene inviato al convento un monaco appartenente all’ordine dei Sarrapuni,  una congregazione che non gode di gran fama, tant’è che su di lui corrono da subito strane voci. Sembra che il monaco si vanti di essere dotato di un grosso cordone che cinge il suo saio e che possiede il miracoloso dono di mettere incinta qualunque giovane donna lo tocchi. Ben presto però si rivelerà un impostore e si capirà che il suo unico scopo è quello di adescare le fanciulle che frequentano il convento.

La novella fa rivivere un personaggio mitico del passato. Il monaco di Sarrapuno, infatti, è una figura ancestrale che vive nella nostra memoria come immagine boccaccesca, un impostore un po’ cialtrone, che non esita a sfruttare la sacra immagine di un religioso, per esporre il suo cordone, evidente rappresentazione di un simbolo fallico, e soddisfare un’atavica fame di sesso.

La regista Franca Lucisano ha scelto di portare in scena un cantastorie (interpretato da Carlo Lucisano) che anticipi e sintetizzi le ilari vicende della commedia e che accompagni lo spettatore in un viaggio introspettivo. Il monaco di Sarrapuno, infatti, rappresenta l’archetipo del religioso impostore e menzognero, che approfitta dell’ingenuità di fedeli per i suoi loschi scopi.
Ma, in fondo, un Sarrapuno si può nascondere in ogni uno di noi.

Il cast è composto da: Carlo Lucisano (Cantastorie), Alessandro Bevilacqua (Monaco di Sarrapuno), Antonello Lucisano(Padre Leppo), Francesco Patrizio (Frà Catonto), Mariarosa Scafarti (Sacrestana), Franca Lucisano (Contessa Taitù),Salvatore Levote (Frà Ciro), Damiano Viteritti (Frà Giustino), Rosamaria Spina (Rosinedda), Anastasia Rizzo Striano(Titinedda) Daniela Lucisano (Marietta) e Roberto Lucisano, autore delle canzoni della commedia.

Crosia, il sindaco Russo replica a Lucisano

CROSIA (Cs) – “Se uno Statuto valesse più della Legge allora saremmo tutti Legislatori! Uno Statuto non può colmare un eventuale vuoto normativo, che, nel caso specifico, non sussiste. E mi riferisco alla Legge n. 56/2014 Delrio che nel penultimo capoverso del comma 69 dell’art. 1 stabilisce chiaramente che “la cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale”

È quanto dichiara il Sindaco Antonio Russo, precisando rispetto alle dichiarazioni dell’ex Consigliere comunale dimissionario Pietro Lucisano, apparse sulla stampa di stamani.

“Non posso che rimanere interdetto davanti a inesattezze e accuse, rivolte non soltanto alla mia persona ma anche al ruolo Istituzionale che ricopro e per il quale rappresento una cittadina di 10mila abitanti, ma anche il comprensorio, ben compatto e solidale, della Valle del Trionto e del Basso Jonio. Innanzitutto perché, essendo Sindaco da circa un anno e mezzo sono ben lontano, come invece mi si accusa, da qualsivoglia campagne elettorali. Piuttosto mi sembra proprio – e anche in questo caso non credo di poter essere smentito – che sia proprio l’ex consigliere comunale Lucisano che si stia apprestando nuovamente a concorrere per sedere ancora tra gli scranni del civico consesso rossanese! E poi perché – continua Russo – se anche si volesse far riferimento al “salvagente” dello Statuto Provinciale (ultimo coma dell’art. 7), a dispetto della Legge Delrio, il quale indica che “in caso di scioglimento anticipato del consiglio comunale di cui il consigliere o il sindaco eletto fa parte, perdura la carica di consigliere provinciale fino alle nuove elezioni”, bisogna comunque tener conto del fatto che lo stesso Lucisano non è stato “vittima” di uno scioglimento anticipato del Consiglio comunale, bensì artefice, avendo rassegnato consapevolmente le proprie dimissioni, dunque con effetto immediato di decadenza dalla carica.”

Serve un atteggiamento positivo e più responsabile – conclude Russo – e soprattutto toni più pacati e parlamentari ai quali io sono avvezzo e da sempre propenso. L’auspicio, quindi, è che il Presidente Occhiuto convochi a breve il Consiglio provinciale per la presa d’atto della surroga, evitando così che continui a perdurare una situazione di grave illegittimità.