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Il Rende festeggia con solidarietà i suoi primi 50 anni

RENDE (CS) – Cinquant’anni di storia vanno onorati con gesti che devono restare impressi nel dna biancorosso.

Il Rende Calcio taglia un traguardo importante del suo cammino sportivo con una squadra protagonista assoluta del campionato di Lega Pro ed una società che gestisce il presente ma è sempre più proiettata in un futuro ambizioso. 

Gesti indelebili che fanno parte di un bagaglio ormai consolidato di sport e impegno nel sociale che il presidente Fabio Coscarella ha fortemente voluto per onorare i primi cinquant’anni del Rende.

In occasione della gara di sabato contro la Vibonese la squadra scenderà in campo indossando una maglia celebrativa che sarà poi ritirata e messa all’asta con il ricavato che sarà interamente devoluto all’Ail (Associazione italiana contro le leucemie). 

Una collaborazione che non rimarrà isolata forte di altre iniziative già in cantiere.

«Il Rende non è solo calcio. Nel corso di questi anni l’impegno sociale e solidale è stato sempre al centro dei nostri progetti. In questa occasione – afferma il presidente Coscarella – affiancheremo l’AIL in un percorso importante con la speranza che i tifosi biancorossi, e non solo loro, rispondano con la generosità di sempre».

«Felicissima per l’iniziativa del Rende Calcio di coinvolgere la nostra Associazione». Questo il commento dell’avvocato Ornella Nucci, presidente della sezione cosentina di Ail. «La volontà di destinare ad Ail il ricavato della vendita della maglia che celebra i cinquant’anni del Rende Calcio, in occasione della partita di sabato prossimo contro la Vibonese è il segno che attorno alle attività e all’impegno,  che quotidianamente svolgiamo al fianco dei malati ematologici, dei medici e dei ricercatori, sta nascendo sul territorio una grande sensibilità e questo – conclude la presidente di Ail – mi fa immensamente piacere». 

Dirty Soccer, per Giampà sei mesi di squalifica. Due punti di penalità per la Vigor Lamezia, sei per il Montalto

CATANZARO – Sei mesi di squalifica comminate a Domenico Giampà del Catanzaro e all’ex direttore sportivo del club giallorosso Armando Ortoli per la presunta combine Catanzaro-Barletta del 2015. Questa la pena inflitta dal Tribunale Federale Nazionale presieduto da Sergio Artico che ha ufficializzato la sentenza relativa al procedimento ribattezzato Dirty Soccer. Per Giampà anche 30.000 euro di ammenda. Il Catanzaro vovrà pagare un’ammenda di 10.000 euro ma non dovrà scontare punti di penalizzazione. Nel secondo filone dell’inchiesta è stata condannata anche la Vigor Lamezia: due punti di penalizzazione e 10.000 euro di ammenda per il coinvolgimento dell’ex ds Fabrizio Maglia, a sua volta condannato ad un’ulteriore inibizione a svolgere qualsiasi attività nell’ambito della Figc per la durata di sei mesi e ad un’ammenda di 10.000 euro. Queste le altre penalizzazioni inflitte dal giudice, da scontarsi nella corrente stagione sportiva: Akragas (3 punti), Aurora Pro Patria (7), Comprensorio Montalto (6), Frattese (1), L’Aquila (13), Neapolis (22), Puteolana (4), Santarcangelo (6), Savona (2), Sorrento (4), Sef Torres (4). Sono state prosciolte le società Aversa Normanna, Cremonese, Due Torri, Fidelis Andria, Grosseto, Livorno, Monopoli, Pavia, Prato, Scafatese, Tuttocuoio e San Miniato.

Farsa in scena al D’Ippolito, la Beretti ci mette la faccia

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Vigor Lamezia “improvvisata” alla prima in casa, l’agonia continua.

Probabilmente, anche a Palmi, Domenica, succederà qualcosa di simile: Beretti sul rettangolo di gioco, a prendere l’imbarcata, a metterci la faccia (oltre che il cuore, senza dubbio, motivo per cui va un enorme plauso a dei ragazzini buttati nella mischia da una società silente e assente), a farsi carico, sul campo, (perchè non sembrerebbe, di questi tempi, ma il campo ancora conta qualcosa) di responsabilità che gravano, in realtà, su spalle altrui.

Oggi probabilmente la Vigor Lamezia ha toccato il fondo, magari lo ha anche raschiato, perdendo malamente e senza segnare contro lo Scordia una partita che all’ora di pranzo si sperava potesse essere ancora rinviata, nell’attesa che il Coni si pronunciasse definitivamente sul ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che ha ammesso il Messina in D e catapultato la società di Torcasio e Butera nell’inferno della D.

5 reti per gli ospiti guidati dal “mito” Giorgio Corona contro una Vigor scesa in campo da vittima sacrificale. Cronaca di poco conto, dunque, relativamente a quanto riguarda un match che, anche se con un risultato differente, ha fatto ricordare la clamorosa sconfitta che i giovani biancoverdi hanno dovuto subire con l’Akragas in Coppa, ancora prima della sentenza di primo grado che aveva “graziato” la Vigor Lamezia.

Nel frattempo il Coni prenderà una decisione definitiva sull’eventuale riammissione della società di Via Marconi in Lega Pro il prossimo 23 Settembre.

Prima, però, ci sarà la partita contro la Palmese. La società continuerà a far silenzio e a buttare in campo la Beretti o proverà a riabilitarsi in quanto a dignità, uscendo dall’imbarazzante tunnel dell’apatia che la caratterizza? Non che Lega e istituzioni sportive stiano facendo bella figura, sia chiaro, ma una società così assente è una pugnalata ben più dolorosa di una sconfitta casalinga contro il “Città di Scordia”. E il che, con tutto il rispetto per i siciliani, è tutto dire.

In un modo o nell’altro, il 23 Settembre l’agonia finirà.

MORELLI GIACINTO