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Mare sporco, l’ira di Occhiuto: “colpa dei Comuni, non controllano gli scarichi abusivi” VIDEO

COSENZA – Puntualmente, ad inizio estate, in Calabria si torna a parlare dei soliti vecchi problemi come quello della maladepurazione. Con un video sui social, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, punta il dito contro i Comuni e si dice molto arrabbiato perchè “non controllano gli scarichi abusivi”. Sono state numerose le segnalazioni, specie in queste settimane, di sporcizia in acqua, da parte dei cittadini sui social. Segnalazioni che sono pervenute anche  sul portale “Difendi l’ambiente” aperto per dare la possibilità ai calabresi di indicare ciò che non funziona nel mare e nell’ambiente.

Il presidente della Calabria lancia un appello: “Continuate a segnalarci scarichi anomali, situazioni di mare inquinato e/o sporco, incendi e anomalie che danneggiano il nostro territorio attraverso il portale Difendi l’ambiente:

Mare sporco, Giudiceandrea chiede un tavolo di confronto immediato

Il mare sporco della costa tirrenica continua a far parlare.  Nella giornata di ferragosto alcuni villegianti di Torremezzo  hanno pubblicato sui social delle foto allarmanti che vedono, a loro dire, lo sversamento diretto dei reflui non depurati dell’impianto comunale, in un torrente che, ovviamente, sversa a sua volta in  mare, mentre il Sindaco di Nocera Terinese ha annunciato la richiesta di risarcimento danni contro i comuni del cosentino posti a nord del proprio territorio che, a dire dell’amministrazione comunale di Nocera, sono responsabili degli sversamenti che lambiscono le coste del litorale tirrenico catanzarese.
Il Consigliere Regionale Giudiceandrea interviene con una nota: “questa situazione non è tollerabile, sono al fianco dei villeggianti della costa tirrenica, come Regione abbiamo stanziato, a maggio scorso, sei milioni di euro in favore dei comuni rivieraschi e ci siamo messi a disposizione per collaborare con loro.  Quello che si sta verificando è però raccapricciante e non si può aspettare oltre per porre rimedio. Già a settembre scorso abbiamo chiesto al Prefetto di collaborare con la Regione per individuare le criticità e risolverle ma, a quanto pare, qualcosa non ha funzionato. Ora – continua il capogruppo dp in regione – in questa situazione emergenziale chiediamo a tutti i comuni di rendersi disponibili al fine di aprire subito un tavolo con l’Assessore Regionale all’ambiente, le Capitanerie di Porto e la Prefettura per porre rimedio a questa situazione” .
Il mare splendido e perlopiù pulito del Tirreno cosentino soffre della devastazione edificatoria degli anni 70, alla quale non è mai seguita una politica di collaborazione fra le amministrazioni per consorziare trattamento e smaltimento delle acque reflue di quel territorio. Sporadicamente, poi, sono stati oggetto di cronaca eventi come quello di ieri a Torremezzo, oppure altri che hanno visto l’irresponsabile atteggiamento di alcune ditte di autospurgo, poi perseguite penalmente; ancora oggi desta preoccupazioni, e più di una leggenda, il vistoso fenomeno che ogni giorno vede penetrare in mare, in agro del comune di Paola (nei pressi della casa circondariale) una lunga scia marrone forse proveniente dalle lavorazioni di una vicina cava con relativo torrente. IMG_1886
Da queste e altre problematiche parte l’appello dell’on. Giudiceandrea “Tutto ciò deve immediatamente essere oggetto di studio fra gli enti preposti al fine di individuare le esatte cause ed eliminare definitivamente ogni problema.”

Mare sporco, nuova protesta dei cittadini in Calabria

VIBO VALENTIA – Dopo la protesta messa in atto domenica scorsa, con l’occupazione della stazione ferroviaria e del Comune, un gruppo di cittadini di Nicotera, nel vibonese, è sceso nuovamente in piazza stamattina per chiedere interventi per risolvere il problema del mare sporco. I cittadini, circa cento, si sono radunati davanti la Prefettura di Vibo Valentia, decidendo, tra l’altro, di non partecipare alla riunione convocata dal prefetto, Carmelo Casabona, sui problemi dell’inquinamento del mare con la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo. Successivamente i manifestanti hanno raggiunto la sede del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale, decidendo di occuparne i locali. Ci sono stati anche alcuni momenti di tensione nel momento in cui i manifestanti, con urla e spintoni, hanno forzato il posto di blocco istituito da alcuni poliziotti all’ingresso degli uffici dell’Asp.