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Calabria e turismo: siglata la partnership tra Orme nel Parco e Parco Scolacium

_DSC9829CATANZARO – «Fare rete non è un concetto né un buon auspicio, ma mettersi insieme e realizzare le proprie idee veramente». ‘E questo il concetto alla base della partnership tra il Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia e Orme nel Parco, parco eco-esperenziale di Zagarise. Questa mattina, nella sala consiliare della Provincia di Catanzaro alla presenza di Chiara Giordano, presidente della Fondazione Armonie d’Arte, di Massimiliano Capalbo, co-fondatore e product manager di “Orme nel Parco”, e Nicola Sabatino Ventura, assessore della dell’Amministrazione Provinciale catanzarese con delega alla Cultura, si è parlato di progetti che « superino l’operato individuale di sistemi socio-economici non abituati al management integrato. La partnership vuole creare massa critica per seguire logiche di economie, di scopi e di rete ed essere, dunque, più attrattivi per gli investitori che provengono da fuori regione ed insieme essere capaci di avere più penetrazione mediatica e potenziare, così, con un meccanismo di rimando dell’utenza, i volumi di turismo motivato ed orientato».

«Conoscere Chiara Giordano – ha inoltre dichiarato Capalbo – è stato un privilegio. Ho subito compreso che con il suo supporto si sarebbe potuto realizzare qualcosa di importante e culturalmente prospettico per l’intera Calabria. Ciò che abbiamo in mente di realizzare rappresenta un incentivo produttivo per l’imprenditore ed un incentivo costruttivo per l’utenza. Oggi stiamo dimostrando che possiamo cambiare il territorio diventando modello ed esempio per gli altri».

«Ovviamente – ha concluso Giordano – la nostra è una partnership crescente che viene presentata quando ha già attivato delle azioni di comunicazione congiunte, condividendo produzione di materiali, pagine web come il sito www.scolaciumeorme.it, realizzando un biglietto integrato per l’utenza (scontistica del 10% per il reciproco pubblico) e un comune scambio di competenze realizzando attività di attenzione del paesaggio a Scolacium, a cura di Orme nel Parco, e spettacoli di cultura ad Orme nel Parco a cura di Scolacium».

 

 

 

“Il libro, mio amico”: al via la rassegna per la sensibilizzazione alla lettura

2016 mirtoCROSIA (CS) – E’ partita la seconda edizione della rassegna “Il libro…mio amico”. Un’azione di sensibilizzazione alla lettura, nonché di una concreta attività formativa per insegnanti, alunni e genitori, spalmata fra aprile e maggio. L’iniziativa è stata pianificata dal sociologo e giornalista Antonio Iapichino, titolare dell’omonimo Studio di sociologia e comunicazione, nonché direttore del quotidiano on line IonioNotizie.it.  La prima tappa è stata a Mirto Crosia. Alla prima giornata hanno partecipato circa trecento studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo cittadino. Durante l’incontro è stata fortemente evidenziata l’importanza della lettura,  in qualunque momento e a prescindere dall’età, come accrescimento culturale dell’individuo. Rachele Donnici, rivolgendosi ai ragazzi:“Protagonisti del futuro siete voi e solo con una mente ben fatta sarete liberi. Una testa ben fatta, è un passaporto per riuscire. La vostra idea deve essere diversa da quella di qualcun altro. La cultura rende liberi.

Diversi gli interventi e i suggerimenti  pervenuti nel corso dell’evento da Pasquale Vulcano a Massimiliano Capalbo, dinamico autore di Catanzaro che ha esordito dicendo “Ognuno di noi  nasce con un talento da scoprire. Una volta scoperto va allenato ”.

 

Il prossimo appuntamento è previsto per sabato 16 aprile, alle ore 11, presso la sala consiliaredel Comune di Longobucco. Sarà ospite la scrittrice e docente universitaria Loredana Nigri.

Durante i singoli incontri l’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia curerà vari momenti musicali. Media partner dell’evento il quotidiano on line IonioNotizie.it e il periodico“La Voce”.

Interazioni creative tra imprese ed “eresie”

interazioni creativeCOSENZA(CS)- Eretico è chi esce dal coro, chi rompe la riga senza indugi, chi proclama la propria scelta e la propria opinione che discosta da quelle accettate come autorevoli. Un gruppo di “eretici” si è riunito ieri presso la sede di “Interazioni creative”, uno spazio grazie al quale i creativi possono connettersi e interagire con gli altri per mettersi in gioco e realizzare i propri progetti. Deborah De Rose è una sognatrice, una donna dinamica in grado di reinventarsi, è founder e presidente di “Interazioni creative” una giovane,giovanissima realtà del cosentino. A lei si deve il convegno a cui hanno partecipato cinque giovani imprenditori calabresi. L’incontro,mediato da Lia Giannini, ha dato voce ai cinque coraggiosi figli naturali o adottati dalla nostra regione. Il primo a prendere parola è Massimiliano Capalbo scrittore e imprenditore del catanzarese autore de “La terra dei recinti”, un libro per sfatare i luoghi comuni  e i pregiudizi che hanno impedito e continuano ad impedire ai giovani di progettare e realizzare il proprio futuro. «La nostra-dice Capalbo, è un’epoca dominata dal caos in cui mancano capacità di adattamento e flessibilità. Quattro sono le zavorre che impediscono il decollo: il complesso di inferiorità che ci viene tramandato da chi nutre false credenze sul funzionamento del mondo;il giudizio degli altri;il vittimismo e la diffidenza. Per rompere questo circolo vizioso è necessario intraprendere un lavoro introspettivo, scoprire il proprio talento e metterlo a frutto, vedere finalmente le enormi risorse della Calabria e sfruttarle con lungimiranza».È poi la volta di Rosario Benedetto giovane varesotto trasferitosi in Calabria per amore. Di passaggio sulla statale jonica, si innamora del castello federiciano. Incuriosito dalla simbologia del castello e dal nome del paese che lo ospita, inizia a fare una ricerca e scopre che il toponimo di Roseto Capo Spulico risale all’epoca romana quando prese il nome di Civitas Rosarum probabilmente per l’abbondanza  di roseti. Decide di fare di Roseto Capo Spulico la propria casa e il luogo in cui realizzare il sogno imprenditoriale.Acquista sei ettari di terreno che affacciano sul castello e da il via a “Rosetum”, una vasta distesa di roseti  a forma di croce templare, l’unico roseto al mondo accessibile a chiunque. Il terreno non sarà solo adibito alla coltivazione di rose ma prevede anche la realizzazione di un laboratorio per l’estrazione degli oli utili alla produzione di prodotti cosmetici, una biopiscina e un casale per l’accoglienza degli ospiti. Stefano Caccavari, coniuga imprenditoria e agricoltura.Abitante di San Floro, piccolo paese del catanzarese, nel 2014 cambia le sorti del proprio paese destinato a trasformarsi in discarica. Con l’aiuto della famiglia, proprietaria terriera con la passione per l’agricoltura, da vita al progetto “Orto di famiglia” per offrire la possibilità ai catanzaresi di mangiare cibi sani privi di qualunque pesticida chimico. Ad un anno dall’inizio del progetto il numero di famiglie è passato da 10 a 165 coinvolgendo non solo le famiglie del catanzarese, ma estendendosi anche al crotonese  e al vibonese. Ultima ad aver preso la parola è stata Roberta Caruso, che dopo la laurea in filosofia torna in Calabria  e trasforma la casa in cui vive in una Home for Creativity un luogo di scambio e di condivisione che prevede quattro modalità di alloggio: la formula tradizionale basata sul B&b;baratto;progettazione e creazione di opere d’arte per valorizzare l’estetica della casa e infine l’uso da parte di terzi per la creazione di start up.Cinque ragazzi che animati da passione,coraggio e caparbietà ce l’hanno fatta a dispetto di tutto e di tutti,che hanno fatto dell’eresia il proprio credo.

Io sono eretica,tu?

Rita Pellicori

Il Sud deve diventare adulto. Massimiliano Capalbo a Lamezia tra eresie e confronto

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Foto di Maria Elena Saporito

Perché se il Sud possiede tutte queste risorse non riesce a trasformarle in valore? E come può farlo?”. Questa è la domanda delle domande, quella alla quale tutti noi tentiamo di rispondere giorno dopo giorno, alla quale spesso ci sottraiamo comprendendone dolorosamente le molteplici implicazioni (e complicazioni). E proprio intorno a questo rilevante quesito è accaduto qualcosa di altrettanto importante la sera di martedì 6 ottobre, a Lamezia Terme, presso Palazzo Nicotera, sede della biblioteca comunale. L’attivo e puntuale collettivo Manifest. ha messo insieme, grazie a inviti tempestosi e tempestivi, un

Foto di Maria Elena Saporito
Foto di Maria Elena Saporito

gremito uditorio che ha partecipato con interesse e trasporto alla presentazione del libro di Massimiliano Capalbo dal titolo ‘La terra dei recinti’. Oltre all’autore, ‘imprenditore eretico’ e fondatore di Orme nel Parco, la discussione è stata alimentata dall’introduzione di Valeria D’Agostino, blogger di Manifest., e dallo scrittore e avvocato Francesco Bevilacqua, impegnato attivamente nella promozione del territorio con le sue Cliniche dei risvegli, luoghi nei quali si “fanno circolare le eresie per svegliare i nostri paesi”, come egli stesso ha affermato.

Abbiamo sentito tante, troppe, volte gente, nostri conterranei, che ci sciorinavano aneddoti più o meno edificanti su quanto sia difficile, se non impossibile, fare l’imprenditore in Calabria. C’è la ‘ndrangheta, ci sono i molteplici compromessi, ci sono i bastoni tra le ruote a ogni angolo. E poi non ci sono risorse, per accedere ai finanziamenti pubblici devi avere la raccomandazione. Insomma, metti da parte le tue idee, cercati un posto al call center di zona e stai buono buono che prima o poi una porta si apre. Intanto… aspetta. Accontentati… E mentre ti accontenti, ascolta con fiducia chi ti ricorda costantemente “quanto questi territori siano ricchi di potenzialità, di prodotti di qualità, di risorse naturalistiche, di bellezze culturali, storiche e artistiche e di come sia indispensabile puntare su di essi per rimettere in moto l’economia, creare posti di lavoro e promuovere lo sviluppo, salvo poi stilare o appoggiare programmi elettorali che vanno nella direzione esattamente opposta rispetto a quella proclamata”.

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Foto di Maria Elena Saporito
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Foto di Maria Elena Saporito

E invece no, c’è chi ha deciso di gridare che accontentarsi, continuare a essere vittime, vivere di    assistenzialismo senza sviluppi non genera alcuna gratificazione. I recinti ci tengono prigionieri, come orsi in cattività, come ostaggi con una sindrome di Stoccolma mai curata, divenendo i veri ostacoli che impediscono al Meridione, in generale, e alla Calabria, in particolare, di crescere e di offrire le proprie risorse a quanti, in questi territori, vogliano davvero mettersi in gioco per uscire sani e salvi dal turbinio arido e straniante della disoccupazione e della povertà d’iniziativa, prima che di denaro. La scossa al risveglio è quindi giunta a Lamezia Terme grazie all’impegno dei ragazzi del collettivo Manifest. che hanno chiamato a raccolta tutti gli operatori economici e culturali dell’hinterland per discutere sui rilevanti temi messi nero su bianco da Massimiliano Capalbo nel libro confrontandosi quindi, oltreché con l’autore eretico, anche con il già citato Francesco Bevilacqua, da sempre attento alle risorse e alle potenzialità della regione che spesso l’incuria della classe dirigente tende a far dimenticare.

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Foto di Maria Elena Saporito
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Foto di Maria Elena Saporito

L’incontro con Lamezia dunque è stato caratterizzato da una particolare attenzione alle iniziative imprenditoriali e socio-culturali già in corso, delle quali Manifest. e i propri partner si sono resi testimoni, oltreché protagonisti. Capalbo si è pertanto trovato al centro del discorso dove, oltre a illustrare i suoi ormai famigerati quattro responsi alla domanda delle domande, ha anche accolto con interesse e partecipazione gli interventi degli altri ‘eretici’, tra i quali spiccavano artisti, attivisti e imprenditori oltre alla gente comune, i lettore nudi e crudi accorsi per poter interagire con l’autore e udirne la viva voce dopo esser stati scossi con veemenza e calore dalla parola scritta. Dunque, in questa atmosfera densa di condivisione e confronto, si è a lungo parlato del pericolo di coma topografico, come ha inteso indicarlo Bevilacqua riferendosi alla radicata (quanto errata) credenza insita nei calabresi “di vivere in luoghi privi di valore, dei non luoghi. Il rischio è che se noi calabresi non iniziamo a prendere coscienza della valenza effettiva della nostra terra, arriverà qualcun altro più furbo, molto più ricco e con meno scrupoli ad appropriarsene e, magari, arricchendosi proprio grazie alle nostre risorse”. In sostanza, i calabresi devono finalmente diventare adulti: questo è, secondo Bevilacqua, l’unico modo per uscire dalla condizione di orsi in cattività chiusi entro i confini di uno zoo. Capalbo ha ripreso le fila del discorso, aggiungendo che la via per uscire da questo stadio comatoso è quella di abbattere il complesso di inferiorità che ci perseguita, retaggio anche di un’educazione familiare e scolastica frutto di secoli di sottomissione e accondiscendenza. “Le false credenze si sviluppano nelle famiglie”, ha dichiarato senza mezzi termini l’imprenditore. E una di queste false credenze è sicuramente il vittimismo: siamo incapaci di affrontare le difficoltà e ‘decidiamo’ quindi di essere vittime sacrificali di un qualche carnefice che ci tiene sotto giogo. “Questa è quella che definisco fragil-età, ossia l’incapacità della società di affrontare le difficoltà”. Una fragil-età che ha preso piede nella nostra regione e nel sud in generale, paralizzando i nostri arti e le nostre idee. Fare impresa in maniera eretica è, secondo Capalbo, un modo per difendere e allenare il proprio talento a partire da motivazioni che ciascuno di no11060318_1626967060885556_8868129501561902929_ni può trovare dentro di sé e stabilendo legami deboli, ossia fuori dalla cerchia di parenti e amici, andando oltre i nostri confini geografici. “L’impresa prima che economica deve essere umana. È necessario prendersi cura del proprio territorio”, ha concluso lo scrittore e imprenditore.

Prendersi cura di risorse e talenti che è infatti diventata la mission di Manifest., tant’è che proprio in questi giorni il collettivo di giovani blogger si sta attivando con i primi appuntamenti del laboratorio di lettura. Già il prossimo sabato 10 ottobre infatti i ragazzi si ritroveranno presso il Caffè Letterario – Bar del Popolo a Sambiase – Lamezia Terme a partire dalle 16, invitando quanti volgiano prender parte all’evento e ricordando di portare con sé le idee, la passione e un buon libro. Questo è il punto di partenza per portare il nostro Sud nell’età adulta. Finalmente.

 

Daniela Lucia

 

 

Per saperne di più sul libro leggi la recensione di Ottoetrenta firmata da Lia GianniniMassimiliano Capalbo: il segreto è  ‘abbattere i recinti’

 

Manifest. Insieme verso lo sviluppo sociale e culturale di Lamezia

Ad autunno inoltrato, con l’inverno che incombe, Manifest. regala a quanti ne seguono le fruttuose attività un nuovo calendario di appuntamenti che prenderà il via già il prossimo 6 ottobre con la presentazione dell’ult12076630_1197648216928469_576428635_oimo libro di Massimiliano Capalbo “La terra dei recinti ”, che si svolgerà a partire dalle 18.30 presso palazzo Nicotera a Lamezia Terme.

Questo primo evento, organizzato in collaborazione col Sistema Bibliotecario Lametino e col patrocinio della città di Lamezia Terme e in partnership con Scenari Visibili e Igers Calabria, vede il ritorno dopo la lunga pausa estiva (che comunque è stata densa di attività collaterali alle quali il gruppo dei blogger di Manifest. ha preso parte) del collettivo che per l’occasione ha indetto una sorta di ‘chiamata alle armi’ rivolta a tutti quei soggetti che vogliano concretamente metterci mani, faccia e idee nel processo di ricostruzione di un nuovo tessuto culturale e sociale della città della Piana. Proprio per tali ragioni l’intervento di Capalbo e la partecipazione dell’avvocato e scrittore Francesco Bevilacqua hanno entrambe una profonda ragione da individuare proprio nell’essenza delle rispettive opere e dell’impegno che entrambi hanno dimostrato nel proprio lavoro.1912405_1418290728419858_1862826376_n

Abbiamo conosciuto Massimiliano lo scorso anno e di lui ci ha colpito il suo essere schietto e diretto. Poi quest’estate con l’uscita del suo libro, quindi conoscendo meglio la sua storia, abbiamo potuto notare la concretezza delle sue parole nelle sue azioni quotidiane. Ideatore del primo parco avventure in Calabria, sette anni fa, Massimiliano inizia l’esperienza più eretica, senza finanziamenti, a Tirivolo in Sila, a 1600 m di altitudine: Orme nel Parco”, spiegano i blogger di Manifest., riversando quindi in questo incontro non poche aspettative e numerosi auspici. Il desiderio del collettivo, oltreché quello di presentare un’opera forte e coinvolgente a quanti prenderanno parte all’evento, è anche quello di creare una rete di collaborazione e condivisione invitando tutte le realtà, associazioni e festival del territorio affinché “insieme e non solo d’estate, possiamo uscir fuori dai recinti e incontrarci per continuare a conoscerci, a discutere, a progettare insieme circa idee artistiche, imprenditoriali, o semplicemente per continuare a confrontarci e arricchirci reciprocamente noi crediamo, e in questo Massimiliano ci dà un ulteriore stimolo, che la Calabria non sia solo terra di Festival ma che sia piena di risorse da valorizzare, sempre”.

Ed è prendendo le mosse da una simile premessa che Manifest. intende dedicare i prossimi appuntamenti alla scoperta di nuovi e più genuini significati da attribuire a termini ormai caduti quasi in disusi, come integrazion12042613_1624704597778469_8847348345687216622_ne, ambiente arte e viaggio. “9.10 @Parco Peppino Impastato – INTEGRAZIONE Non esisteva né un prima né un dopo né un altrove da cui immigrare. (Italo Calvino); 23.10 @Parco Felice Mastroianni – AMBIENTE Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso. (José Ortega y Gasset); 6.11 @Parco 25 Aprile – ARTE Le opere d’arte sono sempre il frutto dell’essere stati in pericolo, dell’essersi spinti, in un’esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessuno può andare. (Rainer Maria Rilke); 20.11 @Parco Gancìa – VIAGGIO Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo. (Robert Louis Stevenson)”.

 

Daniela Lucia