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Cosenza, ospedale e cliniche non hanno depositato l’autorizzazione agli scarichi fognari

COSENZA – Il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata, ha presieduto ieri una riunione con il responsabile dell’ufficio tecnico Ing. Oreste Citrea , presso la sede del Consorzio Valle Crati, a cui seguiranno ulteriori incontri secondo un preciso cronoprogramma. Nel corso della riunione è emerso che alcune strutture, tra cui varie concessionarie, hanno già iniziato a depositare la relativa documentazione e alcune si sono impegnate a depositare i relativi atti al fine di realizzare un catasto degli scarichi nelle pubbliche fognature per attestare l’esistenza degli scarichi da rilevare nonché i relativi certificati inerenti le autorizzazioni allo scarico, a cui seguiranno i relativi sopralluoghi.

Per quanto riguarda l’Ospedale e le cliniche operanti nella città di Cosenza, agli esiti della scorsa riunione in base a quanto richiesto e verbalizzato dal Presidente e LRPT del Consorzio Valle Crati, erano stati invitati e diffidati alla produzione della documentazione relativa all’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura, onde evitare in mancanza dell’acquisizione della documentazione prescritta per legge in corso di validità, l’adozione di provvedimenti di competenza.

Ad avviso del Presidente del Consorzio Valle Crati questa attività rientra nell’intensa attività di controllo relativo alle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue urbane collettate alla rete fognaria comunale e confluenti al depuratore consortile sito in Rende, voluta fortemente da questa presidenza per definire il catasto degli scarichi del territorio del Valle Crati. Rilevata la mancanza della produzione della documentazione richiesta all’Ospedale e alle cliniche della città di Cosenza, se entro fine mese non perverranno al Consorzio gli atti richiesti, questa Presidenza richiederà ai suoi uffici di promuovere i relativi atti consequenziali. Lo dichiara il Presidente del Consorzio Valle Crati Avv. Maximiliano Granata .

Cosenza 118, Granata: “l’infermiere non può fare il medico. Il sistema va rivisto”

COSENZA – Per come riportato da alcuni organi d’informazione, un solo dottore in servizio per ciascun turno sull’automedica gestita in collaborazione con i privati, sguarnite le ambulanze. Senza specialista pure gli interventi in “codice rosso” gestiti solo grazie all’aiuto dell’autista. Questo lo scenario che si vede quando bisogna prestare soccorso ad un cittadino in gravi condizioni di salute.Un sistema cosi non serve a nessuno.Pronto soccorso sovraffollati, ambulanze del 118 che viaggiano senza medici a bordo, rappresentano la punta dell’iceberg delle criticità che pesano sulla qualità dei servizi offerti dai presidi della regione e con un’assistenza che ristagna ai confini dell’Italia e che ci fa diventare ultimi su ultimi.A chiedere ai commissari di non perdere nemmeno un giorno di tempo è stato lo stesso governatore e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto. L’unità operativa guidata dal dottor Pietro Scrivano è già sotto organico né l’Azienda è riuscita ad implementare il personale nonostante abbia a più riprese bandito un concorso per il reclutamento di nuovi camici bianchi.Eppure l’ex commissario Filippeli prima di dimettersi dichiarava “.“Se prima c’erano persone che pendevano dalle mie labbra e fiduciose si affidavano alle mie cure, adesso ho a che fare con ‘portatori d’interessi’ da cui ogni giorno sono costretto a guardarmi le spalle”. Aggiunga qualche dettaglio. “Mi riferisco a tutti coloro che traggono profitto dall’aggiudicazione degli appalti relativi ai servizi ospedalieri. In fondo, la sanità è la più grande industria che esista in Calabria. Questo mio nuovo lavoro è difficile, complicato. Mi creda”. Infine sul pronto soccorso lo stesso Filipelli dichiarava “Il Pronto soccorso dell’Annunziata è diventato un imbuto che raccoglie i pazienti dell’intera provincia. Rimangono (mi si passi il termine) parcheggiati per giorni e giorni. In occasione della mia prima ricognizione, sono rimasto sconvolto e non volevo credere ai miei occhi. Spazi angusti e malati stipati in condizioni assurde. I reparti sono in affanno perché mancano medici e posti letto”. Intanto i commissari, lautamente pagati, cambiano e il pronto soccorso e il 118 rimangono nelle stesse condizioni, anzi peggiorano. Io non credo molto nei commissari, bisogna individuare persone del territorio competenti e che sanno organizzare la macchina amministrativa, per dare una reale inversione di tendenza, bisogna agire con competenza e velocità nell’azione amministrativa.Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Legalità Democratica Avv. Maximiliano Granata.