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Marrelli Hospital, Matteoli interroga ministro Lorenzin

COSENZA – Con una interrogazione rivolta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Senatore Altero Matteoli ha chiesto di convocare un tavolo urgente al fine di valutare le opportune iniziative volte a consentire l’esercizio dell’attività sanitaria del Marrelli Hospital. «Il Marrelli Hospital – si legge nell’atto parlamentare – rappresenta l’unico Polo oncologico della Calabria, una struttura completa e altamente qualificata e con le migliori tecnologie esistenti sul panorama internazionale. Ad oggi, nonostante la struttura sia stata completata e nel mese di ottobre 2016 abbia ottenuto l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria, non è ancora funzionante a causa della mancata stipula del contratto con il Servizio Sanitario Nazionale. Gli esigui finanziamenti stanziati (che ammontano a 2,9 milioni di euro, ndr) consentirebbero il funzionamento della struttura per pochi mesi e con un ridotto numero di posti letto (10, rispetto ai 60 accreditati). Il mancato funzionamento del Marelli Hospital – prosegue Matteoli – oltre ad aggravare la già debole economia locale, rischia di penalizzare l’intero gruppo di aziende che oggi conta 300 dipendenti, e alimenta una situazione di disagio nella quale versano numerose famiglie che contano di iniziare un percorso lavorativo con la casa di cura, e decine di malati che da tempo auspicano di ricevere le cure nella nuova struttura e nella propria regione». L’ex Ministro ha evidenziato che il territorio di Crotone presenta un elevato tasso di mortalità per cancro e un elevato tasso di ricoverati per malattie oncologiche, causati dall’esposizione ad alti livelli di inquinamento industriale. Gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della salute e riferiti al 2015 (esiti nell’ambito del programma nazionale del 2016) sono gravi ed evidenziano come la mobilità sanitaria dalla Calabria risulta in costante aumento. Considerando la chirurgia per le neoplasie più importanti (polmone, seno, colon retto, prostata, vescica e tumori ginecologici), la migrazione sanitaria oncologica in Calabria nel 2015 ha superato il 40 per cento e nella città di Crotone, nello stesso anno, addirittura il 51 per cento. «Pur nella consapevolezza che il polo oncologico Marrelli non potrà essere, nel breve termine, risolutivo in toto del problema della mobilità sanitaria dalla Calabria – sottolinea Matteoli – esso rappresenta il primo vero tentativo di contenerla e, successivamente, arginarla».

La ministra Lorenzin parla delle Case della salute della Regione Calabria

CATANZARO – Sul sito internet del Formez Pa, in un intervista alla ministra della salute Beatrice Lorenzin sul ruolo del Poat salute nel supporto alle Regioni dell’Obiettivo convergenza, si parla anche della Regione Calabria.
Il Formez Pa – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha affiancato l’Amministrazione regionale nella messa a punto di specifiche Linee guida per l’organizzazione delle Case delle salute costruite nei territori di riferimento, conducendo anche un’analisi della sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento.
Nel virgolettato la ministra Lorenzin parla di “una Regione che sta procedendo alla riorganizzazione della rete di assistenza territoriale in modo integrato con quella ospedaliera e dell’emergenza urgenza attraverso la sperimentazione di un modello calabrese di Casa della salute”. “Il lavoro svolto nella Regione Calabria – dichiara ancora la ministra nell’intervista rilasciata ad A. Tortorella –  appare innovativo e permette di cogliere, grazie ad una accurata ricerca, analisi e sistematizzazione di dati, i benefici sulla vita e sulle abitudini della popolazione e del personale dipendente. Questa sperimentazione può costituire sicuramente una buona pratica per lo sviluppo di metodologie di presa in carico integrata e continuativa sul territorio che dia anche una risposta ai bisogni assistenziali complessi delle persone affette da patologie croniche”.

Le Case della salute che sorgeranno in Calabria negli ex presidi saranno otto. Attualmente, dopo la ratifica degli studi di fattibilità, con decreti del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, nella sua qualità di Commissario ad acta per il Piano di rientro, approvati dalle Asp competenti, sono state firmate le convenzioni relativamente alle Case della salute di Chiaravalle Centrale, Siderno e San Marco Argentano. Queste tre realtà sono state prese a modello per la realizzazione della rete territoriale delle Case della Salute così ripartite: quattro in provincia di Cosenza: Praia a Mare, Trebisacce, San marco Argentano, Cariati; due nella provincia di Reggio Calabria: Scilla, Siderno; una nella provincia di Catanzaro: Chiaravalle Centrale; una nella provincia di Crotone: Mesoraca.

Nell’intervista alla ministra della salute si argomenta anche delle attività realizzate nelle Regioni dell’Obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) sul  Progetto operativo di assistenza tecnica–Poat salute, attivato nel 2007 dal Ministero della salute, a valere sui fondi Fesr 2007-2013, di cui il Dipartimento della funzione pubblica è ente intermedio e il Formez Pa uno degli enti attuatori.
La Lorenzin, tra l’altro, evidenzia “che attraverso il Poat salute il Ministero ha voluto proseguire e rafforzare le azioni di assistenza tecnica indirizzate alle Regioni dell’Obiettivo convergenza per  potenziare le capacità di programmazione delle Regioni stesse e creare nuovi modelli di gestione e di governance. L’affiancamento alle Regioni attraverso l’utilizzo delle risorse aggiuntive – specificato ancora Beatrice Lorenzin –  è stato utile per supportare  le strategie e le azioni concrete legate ai Piani di rientro sostenendo, con contributi tecnici specifici e mirati, il percorso di riorganizzazione dei sistemi sanitari regionali”.