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Cariati, in progetto l’apertura del Museo del mare

CARIATI (CS) – «L’amministrazione comunale di Cariati ha intenzione di aprire nel centro storico il Museo del mare, del mondo rurale e delle migrazioni. L’esposizione dovrebbe essere allestita all’interno di Palazzo Chiriaci». È quanto si legge in un avviso diffuso dal Comune di Cariati a firma dell’assessore alla Pesca e all’Agricoltura Ines Scalioti e del responsabile dell’Area Tecnica Bruno Morise Guarascio.

L’OBIETTIVO DEL PROGETTO

«Si tratta di un progetto che ha come obiettivo principale quello di conservare la memoria di un popolo e delle sue tradizioni –ci fa sapere l’assessore Scalioti– . Per questo, abbiamo pensato di chiedere il contributo ai diretti interessati: i cittadini, ma anche le associazioni, le imprese, gli artigiani, i pescatori e gli agricoltori. Se hanno oggetti da esporre, che possono con la propria presenza raccontare la bellissima storia della nostra gente, dei mestieri che ha fatto e continua a fare, delle partenze e degli arrivi, allora saremo contenti di valutarne la presenza all’interno del Museo».

L’ITER

Gli interessati in possesso di oggetti, suppellettili, utensili, attrezzi, materiale documentale, materiale fotografico che hanno voglia di contribuire, possono cedere in donazione o comodato d’uso gratuito al Comune di Cariati gli eventuali reperti. Una commissione nominata dall’Amministrazione valuterà quali esporre. Ogni reperto che sarà poi presente all’interno del Museo avrà una targhetta nella quale sarà riportato il nome del proprietario o del donatore. Gli interessati possono presentare domanda direttamente al Protocollo generale o scrivendo all’indirizzo pec: protocollo.cariati@asmepec.it entro il 5 ottobre. L’apposito modulo si può ritirare presso gli uffici comunali dell’Area Segreteria AA. GG. o scaricare dal sito internet istituzionale del Comune di Cariati: www.comune.cariati.cs.it.

 

 

Montepaone, inaugurato il museo del mare e della pesca

MONTEPAONE (CZ) – Accompagnato dal presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno e dal sindaco di Montepaone Mario Migliarese, il presidente della Regione Mario Oliverio ha inaugurato presso il piccolo comune della provincia di Catanzaro il Museo della Pesca e del Mare. Un obiettivo straordinario raggiunto grazie soprattutto alla tenacia, alla passione e ai sacrifici di due giovani biologhe marine, Stefania Giglio ed Elena Madeo che, insieme ad altre ragazze che collaborano con loro, sono riuscite a dare vita ad una struttura di altissimo e riconosciuto spessore scientifico, il cui valore aggiuntivo è rappresentato dal centro di recupero tartarughe e altri animali marini formato da un equipe di esperti con cui un folto gruppo di neolaureati svolge stages per accrescere la propria preparazione.

Prendendo la parola il presidente della Regione ha ringraziato innanzitutto le artefici di questa importante iniziativa.

«E’ un lavoro, quello che avete svolto in questi anni a titolo assolutamente gratuito e volontario – ha detto Oliverio rivolgendosi alle due biologhe – davvero encomiabile. Una struttura come questa non si crea se non ci sono la passione e le giuste sensibilità verso un settore così delicato ed importante come il mare. Solo un atto d’amore poteva spingervi a realizzare tutto questo, lavorando tutti i giorni dell’anno, con il bello e il cattivo tempo. Grazie alla vostra tenacia in questi anni sono stati recuperati tantissimi esemplari marini di grandissima importanza. Salvare e proteggere la biologia marina è un fatto di straordinaria valenza dal punto di vista scientifico, ma anche per quanto riguarda l’economia e lo sviluppo della nostra regione. Farlo in una realtà come la nostra, nel nostro mare, dal profondo sud, da una proiezione importante come è quella della Calabria nel Mediterraneo, riveste ancora maggiore importanza. Naturalmente ora questo lavoro deve essere sostenuto e incoraggiato perché questo museo, oltre ad avere un enorme valore scientifico, arricchisce e valorizza questo territorio e l’intera regione. Montepaone, attraverso questa realtà, certamente diventerà punto di riferimento per tantissimi ricercatori e per quanti vogliono conoscere, studiare ed approfondire la ricchezza e la bellezza del nostro mare. E sarà meta anche di tantissimi visitatori. Penso alle scuole, per esempio. Noi abbiamo il compito di investire su questa struttura per accrescere una “cultura del mare”, per valorizzarla al massimo e per farla diventare un punto di riferimento, un luogo di ricerca oltre che di intervento per il salvataggio di specie che, altrimenti, andrebbero perdute per sempre».

«In Calabria si può fare tanto…»

«Tutto il lavoro che è alle spalle di questo museo – ha concluso Oliverio – è la prova tangibile che anche in Calabria si può fare tanto anche in questo settore e che l’assenza delle istituzioni spesso può trovare, così come ha trovato, nel volontariato una supplenza ad una funzione così importante che deve essere assolutamente recuperata e posta al centro della nostra attenzione».