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Catanzaro, al Museo Marca la rassegna Rivelazioni Calabre

CATANZARO – Sarà inaugurata domani alle 18.00 al Museo Marca la rassegna Rivelazioni Calabre, progetto culturale promosso dalle associazioni CulturAttiva e Terre Ioniche. Il taglio del nastro del percorso fotografico Il borgo sulla traccia della nostra storia sarà preceduto dagli interventi delle autorità e degli organizzatori dell’iniziativa. A seguire la performance teatrale dell’attrice Emanuela Bianchi. In occasione di Rivelazioni Calabre, Emanuela Bianchi racconterà la Calabria soffermandosi sul tema del viaggio con il suo monologo Dietro il sud, una performance che non mancherà di regalare forti emozioni facendo leva sul nostro essere viaggiatori, come calabresi, alla ricerca di quella gratificazione che la nostra terra sembra non poterci offrire. La rassegna si protrarrà fino al 28 gennaio. Tante saranno le sorprese che schiuderanno agli occhi dei visitatori i segni tangibili del grande valore della nostra cultura. Articolato il programma della settimana: 21-28 gennaio, percorso fotografico Il borgo, sulle tracce della nostra storia (Ph Nicola Romeo Arena e Anna Rotundo); 23 gennaio, presentazione libro La seta a Catanzaro e Lione di Angela Rubino; interverranno i ragazzi della Cooperativa Nido di Seta; 24 gennaio Un viaggio nella dimensione umana e della demenza, intervento dell’associazione Ra.Gi. Onlus; 25 gennaio, presentazione libro Orme dimenticate di Silvana Franco; 26 gennaio, A tourism product is what you buy, a tourism experience is what you remember, intervento dell’associazione Riviera e borghi degli angeli; 27 gennaio, presentazione libro Alimentazione e cibo nella Calabria popolare di Luigi Elia; interverrà Salvatore Mongiardo, scolarca della Nuova Scuola Pitagorica, che condurrà il rito pitagorico della condivisione del bue di pane; 28 gennaio, il filo dello strummolo, intervento dell’associazione Route 106. Il 26 e 27 gennaio, nel primo pomeriggio, a cura dell’associazione CulturAttiva verranno svolte le passeggiate a tema Sulle vie del filo di seta, breve itinerario che condurrà il visitatore per le vie del centro storico di Catanzaro, in alcuni dei luoghi che furono maggiormente significativi per la nobile arte della seta.

Museo Marca, venerdì una conferenza stampa per presentare la programmazione

Provincia_di_Catanzaro-StemmaCATANZARO – Nella sala della Giunta dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, venerdì 31 luglio alle ore 12, si terrà una conferenza stampa per fare il punto sull’attività culturale svolta al Museo Marca in seguito alla convenzione tra la Fondazione Guglielmo e la Provincia di Catanzaro. Nell’incontro sarò illustrata anche la successiva programmazione compresa la mostra “Alberto Biasi. Una nuova ottica”, uno dei 23 eventi storicizzati finanziati dalla Regione Calabria. Alla conferenza stampa saranno presenti il presidente dell’amministrazione provinciale, Enzo Bruno, il presidente della Fondazione, il notaio Rocco Guglielmo, il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Nicola Ventura.

Gli spazi del Museo Marca saranno a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale

thCATANZARO – Gli spazi del Museo Marca saranno a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale per eventi promossi dal Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca, garantendo la presenza di operatori culturali per visite e laboratori didattici, favorendo la collaborazione fra scuola e museo. E’ questo l’oggetto del protocollo d’intesa siglato questa mattina dal presidente dell’Ente intermedio, Enzo Bruno, e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Diego Bouchè, alla presenza del dirigente provinciale del settore competente, Anna Perani. Provincia di Catanzaro e Ufficio scolastico regionale collaboreranno attivamente alla realizzazione di percorsi volti alla promozione e alla valorizzazione dell’arte in tutte le sue forme attraverso attività didattiche, visite guidate, mostre, esposizioni, convegni, conferenze, incontri culturali, performance teatrali, musicali e cinematografiche attivati dal Museo provinciale. “L’amministrazione provinciale custodisce all’interno del Museo delle Arti di Catanzaro un patrimonio storico artistico unico nel panorama dei musei di Enti locali della Calabria. Intendiamo favorire per il futuro, come abbiamo fatto fino ad oggi, lo sviluppo e la divulgazione dell’arte in tutte le sue manifestazioni coinvolgendo le scuole di ogni ordine e grado – ha affermato il presidente Bruno – non soltanto in progetti didattici elaborati sulla base dei programmi scolastici, ma in tutti gli eventi artistico-culturali che saranno presentati al Marca. Gli studenti potranno anche assumere un ruolo di coprotagonisti degli eventi da realizzare. Il ruolo del museo, insomma, deve essere non solo quello classico ma anche quello di costituire una importante opportunità per l’intera collettività. Per questo – ha detto ancora il presidente della Provincia di Catanzaro – è necessario avvicinare ed informare i giovani e le scuole: la crescita culturale in tutte le sue forme rappresenta un fattore determinante per lo sviluppo armonioso di ciascun individuo, nonché elemento fondamentale per il progresso della società civile nel suo complesso”. Il protocollo d’intesa siglato questa mattina si compone di quattro articoli: prevede l’impegno dell’amministrazione provinciale a mettere a disposizione, compatibilmente con la programmazione artistica in atto, gli spazi del Marca per eventi promossi dal Miur o patrocinati aventi ad oggetto approfondimenti culturali di ogni genere e garantite la presenza di operatori culturali di comprovata professionalità per visite e laboratori didattici, favorendo la collaborazione fra scuola e museo. Il protocollo d’Intesa ha la durata di cinque anni dalla sottoscrizione, fatto salvo le disposizioni previste ai sensi della legge Delrio e di eventuali nuovi provvedimenti.

Il futuro della leucemia mieloide cronica al Marca

CATANZARO – Domani, venerdì 21 marzo, alle 16.00, presso il Museo MARCA di Catanzaro, si terrà il convegno “Leucemia mieloide cronica: insieme guardando il futuro”.

L’iniziativa, parte di una campagna nazionale, prevede la realizzazione di incontri educazionali durante i quali i pazienti hanno la possibilità di confrontarsi con gli specialisti del loro centro.

“La leucemia mieloide cronica colpisce in Calabria 40 persone ogni anno – ha dichiarato Stefano Molica, direttore della Struttura Complessa di Ematologia presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio”– ma oggi grazie alla disponibilità di farmaci innovativi la malattia è curabile nel 100% dei pazienti”.

Il commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, ha evidenziato la grande vicinanza al dipartimento onco-ematologico dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, “che da sempre rappresenta una eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed internazionale, oltre che un patrimonio di risorse professionali che assicura a tutta la Calabria un riferimento costante per i pazienti oncologici”.

Il direttore Generale dell’AOPC di Catanzaro Elga Rizzo sottolinea come la Struttura Complessa di Ematologia sia un riferimento per i pazienti calabresi e “in questa direzione va il recentissimo accreditamento del laboratorio di Ematologia che è stato inserito all’interno del Labnet – rete italiana dei laboratori standardizzati per la biologia molecolare in grado di assicurare prestazioni di altissimo livello nel monitoraggio molecolare della leucemia mieloide cronica”.

L’evento per la modalità di realizzazione rappresenta un approccio nuovo attraverso il quale le istituzioni rendono fruibile per un intero pomeriggio a pazienti e operatori sanitari il MARCA che rappresenta una fra le più significative realtà culturali della nostra città.

Oltre al commissario Wanda Ferro, al dg Elga Rizzo e al dr Stefano Molica, all’evento prenderanno parte Giovanni De Sarro, direttore della Cattedra di Farmacologia della Facoltà di Medicina dell’Università della Magna Grecia di Catanzaro; Luciano Levato, dirigente medico della Struttura Complessa di Ematologia; Felice Bombaci, presidente del gruppo AIL pazienti LMC; Ornella Rania, Coordinatore infermieristico Struttura Complessa Ematologia.

L’Armonia degli Opposti nelle Tele di Agostino Bonalumi al Museo Marca

Rosso e Nero, 1968
CATANZARO- A pochi mesi dalla sua scomparsa, il MARCA dedica una grande retrospettiva all’artista Agostino Bonalumi, protagonista indiscusso della fervida stagione di rinnovamento artistico in Italia. La mostra, curata da Alberto Fiz e dal figlio dell’artista Fabrizio, ripercorre la sua carriera dalle prime prove di carattere informale fino alle sue recenti sperimentazioni. Per comprendere “l’alfabeto bonalumiano”, espressione coniata dal critico d’arte Gillo Dorfles, bisogna conoscere il clima all’interno del quale egli ha sviluppato la propria ricerca pittorica.
Nero, 2009

Durante i rivoluzionari anni ´60 nel mondo dell’arte avviene un’importante trasformazione: gli artisti sentono la necessità di smuovere la massa e di ridurre lo iato esistente tra opera d’arte e pubblico attraverso una serie di provocazioni e di sperimentazioni. Mentre il sodale Piero Manzoni sfida le regole del sistema dell’arte con la celebre “Merda d’artista” e con i suoi “Acromes” in polistirolo, Bonalumi non abbandona la pittura e realizza le prime “estroflessioni”: rigonfiamenti e avvallamenti della tela ottenuti grazie a particolari strutture retrostanti. Le tele monocromatiche presentano all’interno delle imbottiture in paglia o in gommapiuma che servono a dare un effetto scultoreo. In seguito, l’artista inserisce delle tavolette di legno e anche dei fili di ferro. Le prime tele sono cucite grazie all’aiuto della moglie con una vecchia macchina Singer acquistata a poco prezzo.

Come molti artisti della sua generazione, Bonalumi subisce il fascino dei celebri “tagli” di Lucio Fontana, ma il suo interesse principale non è varcare la superficie del quadro per raggiungere “l’infinito”, bensì dilatare lo spazio di là dello spettatore. Egli si propone di creare un rapporto simbiotico tra il quadro e chi osserva, dando così avvio a una pittura-oggettuale basata sul delicato equilibrio tra rigore geometrico e impatto sensoriale. Il culmine della sua ricerca è raggiunto con l’opera di quasi due metri e mezzo d’altezza intitolata Rosso e nero del 1968. Realizzata in ciré, materiale molto elastico e lucido, la tela è costituita da forme geometriche acuminate che si inseguono in una specie di arabesco vivificato da una luce molto intensa. L’universo pittorico di Bonalumi è un continuo andirivieni di linee rettilinee e convesse, di contrasti tra forze centrifughe e centripete.

Durante tutta la sua carriera l’idea progettuale rimane sempre quella: una perfetta sintesi tra rigore geometrico e sfera dei sensi. Se con la Scultura di bronzo del 2010 assistiamo a un’esaltazione di forme vibranti e baroccheggianti, con Nero si ha quasi la sensazione di trovarsi di fronte a un ventre materno. Un cambio di rotta nel percorso dell’artista lombardo avviene, alla fine dalla sua carriera, grazie all’uso del filo di ferro che determina un tracciato irregolare all’interno della tela. Infinite diramazioni, rettilinee e curvilinee, non scaturiscono più della volontà dell’artista ma sono determinate esclusivamente dal “caso”. Compare, dunque, una riflessione sull’azione della componente irrazionale prima assente nel suo lavoro.

Artista versatile, dedito anche alla poesia, Bonalumi sarà sempre ricordato per aver saputo instaurare un legame profondo tra opera d’arte e ambiente circostante e per aver ribaltato il concetto di visione con la messa a punto di un gioco di luci e ombre che provoca un senso di straniamento nello spettatore. Forse l’ambiguità e il fascino della sua opera scaturiscono proprio dalla presenza simultanea di elementi discordanti, oltre che da un’incessante smania di ottemperare una riconciliazione tra natura e artificio.

                                                                                                   Marianna Leone

Scultura di Bronzo, 2010

La mostra di Bonalumi sulle pagine del Corriere della Sera

CATANZARO – Agostino Bonalumi e la mostra che sarà inaugurata sabato al Marca conquistano l’apertura della pagina culturale del Corriere della Sera.

“Ogni cosa è arte se sfugge alla banalità” è il titolo dell’intervento, riportato dal Corsera, con cui Agostino Bonalumi, muovendo una critica alla globalizzazione e al nichilismo, s’interrogava sulla contemporaneità. Una visione, quella di Bonalumi, che trova spazio nella mostra curata da Alberto Fiz, che sarà ospitata al Marca fino al 31 maggio.

Quella voluta dalla Provincia di Catanzaro è la prima personale di Bonalumi in uno spazio pubblico dopo la sua scomparsa. Comprende una selezione di 50 opere di grandi dimensioni che spaziano dalleprime esperienze informali (Rosso del 1957) per giungere all’indagine dell’ultimo decennio documentata da Bianco, un trittico del 2009 di tre metri. In mostra anche Bianco del 1969, una installazione di 13 metri divisa in 13 pannelli esposta una sola volta nel 1973 alla galleria del Naviglio di Milano. Bonalumi si è imposto nell’ambito dello Spazialismo, ma è stato un artista eterodosso. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con una selezione di testi scritti da Bonalumi.

“E’ con particolare soddisfazione che il Marca corona la sua attività realizzando un omaggio ad Agostino Bonalumi, tra i maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea che, insieme a Fontana, Manzoni e Castellani, ha saputo modificare radicalmente il linguaggio”, ha affermato il commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, annunciando la mostra che rappresenta un nuovo fiore all’occhiello nell’attività espositiva del museo provinciale di arte contemporanea. “L’attenzione che ancora una volta la stampa nazionale riserva alla nostra programmazione culturale, e in particolare alle nostre iniziative nell’arte contemporanea, dimostra la bontà delle nostre scelte – dice ancora Wanda Ferro – che servono non soltanto a mettere in luce la nostra realtà artistica e culturale, ma anche ad accendere i riflettori sulla città e sul territorio, offrendo opportunità di crescita turistica e di occupazione”.

Finanziamento per il Museo Marca di Catanzaro

CATANZARO  – La Giunta regionale ha destinato 550 mila euro alla Provincia di Catanzaro per lavori di ristrutturazione della sede del Marca – Museo delle Arti di Catanzaro, per la realizzazione di una sezione dedicata alle sculture. Il finanziamento è stato proposto dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri nell’ambito del Piano degli edifici storici, che va a completare il Piano dei beni culturali della Regione Calabria.  “Ringrazio il presidente Scopelliti e l’assessore Caligiuri – dice il commissario straordinario della Provincia Wanda Ferro –  per avere giustamente deciso di destinare queste risorse ad una struttura museale tra le più vive e dinamiche della scena nazionale, e che ospita eventi culturali di grande qualità capaci di dare un reale ritorno al territorio, in termini di economia, lavoro e di crescita sociale. Basti pensare allo straordinario successo dell’ultima mostra allestita al Marca, Bookhouse,  che ha fatto registrare uno straordinario numero di visitatori paganti, oltre ad una grande attenzione da parte delle stampa nazionale. Senza dubbio il successo del Marca è  un motivo di soddisfazione e di orgoglio per tutti i cittadini della provincia di Catanzaro, ed è giusto che venga salvaguardato e valorizzato l’impegno della Provincia di Catanzaro nell’arte contemporanea, che con l’attività espositiva del Marca, la Mostra Intersezioni e il grande patrimonio del Parco Internazionale della Scultura, rappresenta il più grande investimento culturale nella storia del nostro territorio”.

La porta magica al Marca

Catanzaro – L’arte di Savelli vista con gli occhi dei bambini. E’ stata inaugurata questa mattina al Museo Marca di Catanzaro la quinta edizione del progetto didattico “La Porta Magica. Scuola al Museo” ideato per i piccoli studenti della provincia di Catanzaro.

Quest’anno la mostra si è ispirata alle opere di Angelo Savelli, il Maestro del Bianco al quale il museo ha dedicato un’antologia inedita che ripercorrere tutte le fasi della sua arte.

Oltre 300 i bambini che hanno partecipato alla giornata inaugurale per ammirare le 600 opere da loro realizzate ed allestite all’interno del chiostro del museo. Targhe ricordo e riconoscimenti sono stati consegnati alle otto scuole partecipanti: l’Istituto comprensivo “Don Milani” di Lamezia Terme, l’Ic “Centro storico Mazzini”, l’Ic “Manzoni”, il Convitto “Galluppi”, l’Ic “Pascoli-Aldisio” e la scuola elementare e media dell’Ic “Casalinuovo” di Catanzaro e l’Ic “Maraziti” di Marcellinara. Hanno partecipato anche l’associazione catanzarese “Ottava Nota” ed  il Centro Padre Pino Puglisi Bosco di Bovalino.

Ospite d’eccezione della mostra il maestro Alessandro Mendini: l’architetto di fama internazionale ha infatti partecipato con il suo “Teatro degli Oggetti” al ciclo d’incontri organizzato dal Marca in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Rai Educational.

“Le tante ed interessanti mostre di questo museo – ha affermato il maestro Mendini –  lo hanno reso un importante centro di ricerca in tutta Europa. Io ho avuto la fortuna di fare una mostra qui e di avere successivamente dei rapporti con la città. Venire qui è per me un grande piacere ed una opportunità speciale. Questa presenza di bambini nel museo fa capire che rapporto si può creare tra la creatività dell’infanzia e la creatività degli artisti”.

Le ragioni dell’iniziativa sono state illustrate nel corso di una breve conferenza alla quale hanno preso parte il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, il direttore artistico del Marca Alberto Fiz e Carmela Porco, responsabile dei servizi educativi.

L’attività didattica è stata definita dal direttore artistico del Marca, Alberto Fiz, “il centro educativo permanente del museo”.

Il programma didattico è stato particolarmente articolato, partendo dalle lezioni in aula, per proseguire con visite guidate e veri e propri laboratori ai quali i ragazzi hanno lavorato dal vivo e sotto il controllo e l’indirizzo di personale altamente specializzato.

“I bambini delle prime tre classi delle scuole elementari – ha spiegato Carmela Porco – hanno utilizzato la carta, rigorosamente bianca, creando delle forme geometriche creando composizione astratte, mentre i bambini delle quarte e quinte classi hanno lavorato con la corda, uno degli elementi utilizzato da Angelo Savelli. Gli studenti delle scuole medie, invece, hanno lavorato sull’autoritratto di Savelli travestito da diavolo. I ragazzi hanno portato da casa una loro foto modificandola con dei colori incollatati sulla tela  e colorato con colore acrilico bianco, e utilizzando la spatola hanno ricreato quegli stessi effetti cromatici creati anche da Savelli. La fotografia viene quindi modificata attraverso un gioco, esprimendo le caratteristiche delle loro personalità. Di anno in anno ci rendiamo conto dell’importanza di questo progetto: i bambini che hanno partecipato negli altri anni ricordano ancora gli artisti e le opere, oltre che all’attività manuale. Questo è il vero successo: potere approcciarsi all’arte contemporanea attraverso il gioco, così i ragazzi si rendono conto che il museo non è un luogo in cui ci si annoia, ma un luogo in cui si scoprono cose nuove e artisti diversi”.

La scelta del Marca di istituire una sezione dedicata ai servizi educativi si basa sulla consapevolezza di riconoscere alla didattica museale il fondamentale compito di mettere in comunicazione il pubblico con il patrimonio storico-artistico trasformando il museo in un luogo vivo di promozione culturale, in grado diadattarsi alle esigenze specifiche delle diverse fasce di fruitori. Attraverso laboratori creativi, visite didattiche e incontri, vengono forniti gli strumenti di interpretazione e di lettura dei linguaggi figurativi e delle tecniche artistiche consentendo una rinnovata percezione dello spazio espositivo. Un’attenzione particolare è rivolta alla didattica dell’arte contemporanea con l’intento di costruire un rapporto con i più giovani e soprattutto con le scuole impiegando metodologie educative in linea con le più aggiornate ricerche del settore.

I progetti di didattica museale del Marca nascono con l’intento di offrire alla scuola uno spazio alternativo dove stimolare la fantasia dei bambini e dei ragazzi, basandosi sulle tecniche dell’educazione visiva. I laboratori si svolgono in due fasi: una visita didattica alla quale segue un approccio diretto alle tecniche artistiche con attività creative e multisensoriali. I laboratori incentrati sull’arte contemporanea sono costruiti specificatamente sulle esposizioni temporanee in corso ed aggiornati in base alla programmazione del museo. Le attività possono essere articolate in più moduli, partendo da un incontro propedeutico a scuola, per spostarsi poi negli spazi del museo; ladurata ed i contenuti sono studiati in rapporto all’età degli studenti. Tutti i laboratori sono condotti da operatori culturali specializzati e si concludono con una mostra degli elaborati prodotti da bambini e ragazzi con il coinvolgimento delle scuole aderenti. Le attività sono gratuite per gli insegnati e gli accompagnatori.

Attività didattica del Marca per giovani e giovanissimi

CATANZARO – Venerdì 7 giugno è la giornata dedicata dal MARCA ai giovani e ai giovanissimi. Si parlerà di didattica museale e dei 600 lavori realizzati quest’anno dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato ai laboratori sul lavoro di Angelo Savelli, il Maestro del Bianco.

La Porta Magica, così si chiama il progetto didattico del Museo, giunto alla sua quinta edizione, ha coinvolto anche quest’anno centinaia di ragazzi, fornendo strumenti e conoscenze per approfondire nella maniera loro più congeniale ilavori degli artisti presenti al MARCA; da quelli storici i cui lavori sonocustoditi all’interno della Pinacoteca, ai contemporanei protagonisti delle grandi esposizioni del museo catanzarese.

Come è ormai consuetudine il programma didattico è stato particolarmente articolato, partendo dalle lezioni in aula, per proseguire con visite guidate e veri e propri laboratori ai quali i ragazzi hanno lavorato dal vivo e sotto il controllo e l’indirizzo di personale altamente specializzato.

“L’attività didattica del MARCA – sottolinea Wanda Ferro, commissario e già presidente della Provincia di Catanzaro – è fin dal primo momento uno dei punti di eccellenza del nostro museo e tende a coinvolgere i giovani rendendoli prima consapevoli e poi partecipi di un processo creativo rigoroso eppure divertente. Il tutto in linea con la programmazione di questi anni, che ha dimostrato come sia possibile fare cultura di altissimo livello senza che la stessa risulti noiosa o incomprensibile. I successi di pubblico di questi anni e i risultati della stessa attività didattica, sono il segno di una maturità e di un entusiasmo del quale andiamo particolarmente orgogliosi”.

Anche Alberto Fiz esprime soddisfazione per quanto il museo di Catanzaro ha saputo realizzare: “La didattica è parte integrante della nostra attività espositive e sono le opere degli artisti ad ispirare direttamente i lavori dei più giovani che dimostrano spesso una sorprendente libertà espressiva che gli adulti possono solo invidiare.”

Dopo un breve saluto e le premiazioni di rito, si inaugurerà la mostra, quest’anno allestita nel chiostro del Museo, che rappresenta una lettura del lavoro di Angelo Savelli, la cui esposizione ha chiuso da poco i battenti.

Intorno ai suoi lavori, alle mille interpretazioni del bianco, alle sue corde e ai suoi segni, oltre 600 studenti provenienti da otto istituti, hanno dimostrato la loro capacità di essere artisti creando opere originali, libere dai tanti pregiudizi che, talvolta, ostacolano la creatività degli adulti.

 

 

Sul Manifesto la mostra “Bookhouse” del Marca di Catanzaro

CATANZARO – E’ ancora in via d’allestimento, in vista dell’inaugurazione in programma per il 4 maggio, ma la mostra “Bookhouse” che sarà ospitata al museo Marca di Catanzaro su iniziativa della Provincia, ha già attirato l’interesse di organi di stampa nazionali. Sono state le pagine culturali del “Manifesto” a dedicare un’approfondita anteprima, a firma di Arianna Di Genova, alla rassegna curata da Alberto Fiz, nella quale cinquanta artisti danno forma ad una “biblioteca eccentrica” costruita con libri in ferro, in stoffa, in bronzo, bruciati, liquefatti. Pagine che esplodono invadendo gli spazi urbani e creando un itinerario che passa per le microsculture in carta di Sabrina Mezzaqui, alla biblioteca di nove metri di Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen, proveniente dal museo di Sant’Etienne. E ancora i libri sciolti in un acquario del coreano Ki-bong Rhee, la voliera-biblioteca di Mark Dion, i libri-natura morta di Pierpaolo Calzolari, la dentiera di Dennis Oppenheim. Un’esposizione, quella del Marca, dalla quale scaturiranno pure una serie di iniziative didattiche e scientifiche sul territorio, con workshop, conferenze, incontri con gli artisti e laboratori didattici. “L’approfondimento del Manifesto – dice Wanda Ferro – un quotidiano che evidentemente non mi è vicino politicamente, ma che attesta il valore e l’importanza della mostra Bookhouse, è un ulteriore riconoscimento per il lavoro che da anni stiamo conducendo nel settore dell’arte contemporanea, e che ormai attira l’attenzione della stampa specializzata e non solo: alla mostra dedicata ad Angelo Savelli, ad esempio, il Corriere della Sera ha dedicato due pagine, ed anche Sky Arte ha realizzato uno speciale sulla retrospettiva dedicata al ‘Maestro del Bianco’.  Grazie alle nostre iniziative sull’arte contemporanea – conclude Wanda Ferro – siamo riusciti anche a dare grande visibilità alla città di Catanzaro e all’intero territorio, attirando l’attenzione non solo sul nostro patrimonio artistico e culturale, ma anche sulle ricchezze naturali e paesaggistiche della nostra terra, contribuendo così alla sua crescita sociale, culturale ed economica”.