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Referendum, Giovani Udc convinti per il No

VIBO VALENTIA – La direzione nazionale dell’Udc, recentemente a Roma per la nascita del comitato per la costituzione e le riforme, rimane, insieme al movimento giovanile, decisa e coesa per il no referendario di ottobre. Nella capitale presente una folta delegazione dei giovani, da tutta Italia, e proprio i giovani Udc hanno espresso convintamente il loro no al referendum in linea con il partito.

Questo quanto si legge nella nota stampa del gruppo nazionale Giovani Udc: «Uno sguardo al futuro, con la forza della storia dello scudocrociato alle spalle, con la consapevolezza di migliorare ma non di ammodernare. La costituzione non è un oggetto da ammodernare a colpi di maggioranza, ma tutte le forze dovrebbero, non il maniera populista o autoritaria, contribuire a migliorarla nel nome del popolo italiano, che è sovrano, e deve rimanere tale, dando un netto no anche a questa legge elettorale dei capi lista bloccati imposti dall’alto. Il popolarismo che cerchiamo giorno dopo giorno di incarnare, vuole colmare il divario tra istituzioni e cittadini, la politica che si fa espressione del popolo nelle istituzioni, la più alta forma di carità per un cristiano».

Lamezia dice NO alla Riforma Costituzionale

LAMEZIA TERME- Nella giornata di ieri il Consiglio Comunale di Lamezia Terme ha approvato a larghissima maggioranza una mozione per dire NO alle riforme costituzionali varate dal governo Renzi.

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Ecco le dichiarazioni di Rosario Piccioni, consigliere di Lamezia Terme: <<In vista del referendum di ottobre che già ci vede tutti mobilitati, ritengo importante che la terza città della Calabria sia il primo Comune nella nostra Regione e uno dei primi in Italia a dichiarare formalmente la propria opposizione al disegno del governo Renzi di stravolgere la nostra Carta costituzionale a colpi di maggioranza, imponendo le logiche dell’uomo solo al comando e facendo passare per fantomatico risparmio una pericolosa operazione di svuotamento del Parlamento e della democrazia. Nei prossimi mesi proseguirò il mio impegno sul territorio come consigliere comunale di “Lamezia Insieme”, perché da Lamezia e dalla Calabria giunga un apporto decisivo per il No al referendum e la salvaguardia dello spirito della nostra Carta Costituzionale.>>

Cassano allo Ionio: ” Il mare non si tocca”

CASSANO ALLO IONIO (CS)- Il Partito Democratico di Cassano allo Ionio si è espresso in merito al referendum del 17 aprile: “Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)” limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale?” Parlando in parole povere ciò che ci viene chiesto è se abolire oppure no la norma che consente alle società petrolifere già in possesso delle relative concessioni di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine fino all’esaurimento del giacimento. Sottolineiamo le parole “già in possesso” perché, lo ribadiamo, la legge di Stabilità 2016 esclude già la possibilità di richiedere e stipulare nuove concessioni entro questo limite. Inoltre occorre tenere in considerazione che il referendum non cambierà assolutamente nulla per le trivellazioni sulla terraferma o in mare oltre la distanza di 12 miglia dalla costa. Nel caso in cui vincesse il Sì, le concessioni già in essere potrebbero continuare ad operare fino alla loro scadenza naturale. Una volta raggiunto il suddetto termine però non si potranno più concedere rinnovi o proroghe, anche nel caso in cui nei giacimenti ci fossero ancora materie prime da estrarre. Se invece vincesse il No scadute le concessioni stipulate negli anni passati, le compagnie petrolifere avranno la possibilità di richiedere, previa Valutazione di impatto ambientale, un rinnovo dei contratti e le operazioni di ricerca ed estrazione si protrarranno fino all’esaurimento totale del giacimento.

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Noi del Pd di Cassano allo Ionio voteremo SI il 17 aprile e lo faremo per diversi motivi: innanzitutto la tutela del nostro prezioso ecosistema marino e costiero sui cui le attività di ricerca, di estrazione e di trasporto hanno un impatto rilevante. Proprio su questo ecosistema esiste già un sistema economico consolidato e fiorente fatto di turismo, pesca, beni ambientali e culturali. Voteremo sì contro trivellazioni perché riteniamo insensato puntare sull’estrazione di gas e petrolio per garantire la nostra indipendenza energetica. Un affare conveniente solo per le compagnie petrolifere che pagano al nostro paese royalties irrisorie. Infine il nostro sarà un voto a favore delle energie rinnovabili e soprattutto di un sistema energetico che punti finalmente sul risparmio, sull’efficienza, sull’autoproduzione distribuita. La Calabria vive principalmente di Turismo e noi tutti abbiamo il diritto dovere di tutelare il nostro mare , il Partito Democratico di Cassano Jonio non si astiene… ma grida a voce unanime “NO TRIV il nostro MARE NON SI TOCCA!!!! IL 17 aprile votiamo SI AL REFERENDUM”

D’Ascola: ” Il risultato del voto in Grecia richiede una revisione delle strategie europee”

dascola“Il risultato del referendum in Grecia indica il prevalere dei sentimenti nazionali dei cittadini, nei confronti dell’Unione Europea, che con una politica di austerità ed a trazione tedesca, ha contribuito a dividere e non ad unificare gli Stati membri”.

A dichiararlo è senatore Nico D’Ascola, responsabile giustizia Area Popolare. “Le pressioni a livello internazionale su un Paese già duramente provato dalla crisi economica, non potevano che portare a questo risultato. Questa politica creerà nuove crepe nella coalizione internazionale, i cui effetti non sono possono essere prevedibili. Un contesto in cui l’ Europa è fortemente indebolita, perché insieme alla Grecia molti altri Paesi potrebbero scegliere la via dell’allentamento delle politiche di austerità. La Grecia, tuttavia, deve svolgere il suo ruolo di debitore, facendo fronte agli impegni che sono stati sottoscritti e che hanno consentito al Paese di superare la fase più dura e difficile di congiuntura economica. Un quadro dinanzi al quale la Commissione Europea deve cercare di trovare nuove soluzioni, facendo leva sulla necessità di rispondere alle esigenze dei singoli Stati, ma anche difendere la missione che la stessa si era inizialmente data. Il risultato del voto in Grecia – prosegue D’Ascola – richiama ad una revisione delle strategie europee per la salvaguardia economica dei paesi, unendo al rigore il rispetto per ogni Stato membro. L’estrema severità delle politiche di austerità imposte dalla Germania,  se da un lato ha consentito il superamento di una crisi finanziaria senza precedenti, dall’altra ha risvegliato sentimenti nazionalistici i cui prodromi sono visibili anche in Italia. Con amarezza mi sento di concludere che non è questa l’Europa che ci aveva fatto sognare”.

Centrale Mercure, sindacati: lavoratori pronti a ricorrere a Capo dello Stato

Catanzaro – ”’Se i supremi giudici del Consiglio di Stato avessero riconosciuto un motivo tecnico che rendeva non compatibile la Centrale con l’ambiente, ce ne saremmo fatta una ragione, ma bloccare tutto per un vizio di forma e’ proprio difficile, se non impossibile, da accettare”.

Le segreterie regionali di Filctem Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil intervengono sulla vicenda della centrale del Mercure, la cui riconversione e’ bloccata dal Consiglio di Stato.

”I lavoratori elettrici, ma anche quelli delle ditte appaltatrici e quelli della filiera del legno .- avvertono – sono pronti a ricorrere al Capo dello Stato per chiedere di non perdere questa speranza per quel lembo di territorio che e’ la Valle del Mercure. Non sara’ certamente il periodo estivo e vacanziero a distrarci – concludono – da questo pericolo che incombe sulle teste e sulle famiglie dei lavoratori che gia’ da oggi sono in Stato di Agitazione”.