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Annunziata, tecnologie avanzate e tecnica mini-invasiva in Chirurgia Toracica

COSENZA – E’ all’Annunziata di Cosenza la Chirurgia toracica  iscritta al Registro Italiano Lobectomie in video (VATS Group: Video Assisted Thoracic Surgery), il  registro che dal 2014  annovera le chirurgie d’Italia che eseguono interventi con tecnica mini-invasiva e video assistita,   per l’asportazione di lobo polmonare in presenza di tumore.

Sono stati eseguiti già diversi interventi con risultati eccellenti e un decorso post operatorio meno invasivo, sia per quanto riguarda i tempi di permanenza in ospedale, del paziente, sia per gli effetti post operatori: dolore toracico più contenuto, assenza di cicatrici.

E’ un intervento video assistito – ha spiegato il direttore della UOC Chirurgia Toracica  Andrea Denegri –  Attraverso un accesso toracoscopico di 2 cm  avviene l’estrazione del lobo affetto da neoplasia. L’intervento di VATS lobectomia garantisce la stessa sicurezza in termini di  radicalità dell’intervento a campo aperto, con enormi vantaggi per i pazienti che saranno in grado di alzarsi già il giorno successivo all’intervento e verranno dimessi dopo solo 4/5 giorni”.

La VATS è possibile in sale operatorie ad alta tecnologia multimediale – ha aggiunto il dr Denegri che è stato per due anni nel Comitato Scientifico del VATS Group – come quelle allestite all’ Annunziata di Cosenza, che, confesso, sono state per me una sorpresa positiva; una strumentazione tecnologica avanzata di cui pochi altri centri dispongono”

E un nuovo corso si inaugura anche per quanto riguarda la presa in carico dei pazienti affetti da patologie polmonari: attivato il D.M.T. (Disease Management Team) un approccio multidisciplinare con l’identificazione dei ruoli e delle responsabilità dei diversi professionisti coinvolti che consente di contenere l’intervallo di tempo dalla diagnosi alla cura in massimo 30 giorni.

  

 

All’Annunziata il primo intervento di defibrillazione con utilizzo minimo di radiazioni

COSENZA – All’Annunziata di Cosenza debutta una nuova metodica nella diagnostica cardiologica. L’UOC di Cardiologia-UTIC diretta dal dr Francesco Mario De Rosa, ha implementato un modernissimo sistema di mappaggio elettro-anatomico del cuore, che consentirà di effettuare le procedure interventistiche di impianto di pacemaker e defibrillatori e quelle di ablazione, con utilizzo minimo di radiazioni – raggi X.

Il sistema consente, attraverso un elettrocatetere inserito per via venosa all’interno del cuore, la ricostruzione dell’attivazione e della morfologia delle camere cardiache, elementi fondamentali per la precisione ed il successo delle procedure interventistiche.

Il team di elettrofisiologi della UOC, (Antonello Talarico, Gianluca Quirino, Caterina Tomaselli ed il gruppo infermieristico di supporto, Rosaria Bruno, Nicola Affuso, Donatella De Fazio, Emanuele Mazzei, Orazio Chiarello e Caterina Fortuna) coordinati dal Dott. Francesco Mario De Rosa, esperto del settore, ha eseguito con successo il primo impianto di defibrillatore automatico utilizzando tale metodica.

“La nuova metodica – ha dichiarato il direttore della UOC Franco De Rosa – è un ulteriore passo in avanti che allinea la nostra Cardiologia ai Centri di riferimento nazionali. L’orizzonte diagnostico-terapeutico spazia dalla terapia elettrica in acuto al monitoraggio a distanza dei nostri pazienti, grazie ai moderni sistemi di tele-cardiologia e all’alta formazione del team di esperti, acquisita nei Centri aritmologici d’eccellenza, nazionali ed internazionali”.

Covid, grave emergenza all’Annunziata: Occhiuto chiede intervento dell’esercito. Lunedì scuole chiuse

“La situazione non è più sostenibile e richiede soluzioni immediate e non più rinviabili. Sono circa una cinquantina i pazienti positivi al covid ammassati nei locali del Pronto soccorso e nelle ambulanze. Occorre, pertanto, pensare seriamente all’intervento dell’esercito con l’allestimento di un ospedale da campo”.

Lo ha affermato il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, molto preoccupato per le condizioni in cui versa l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, travolto dall’epidemia di Covid-19.

“I medici e gli infermieri – ha sottolineato Occhiuto in una dichiarazione -mi segnalano gravissime difficoltà. Ecco perché ritengo che sia importante l’intervento dell’esercito. Oppure – ha detto ancora Occhiuto – bisogna  ragionare sull’utilizzo dei locali dell’Inrca, struttura sanitaria che potrebbe rivelarsi utilissima in questa fase”.

Il Sindaco di Cosenza, dopo un confronto con il dirigente regionale Antonio Belcastro, ha annunciato di essere, inoltre, pronto, da lunedì prossimo, a chiudere le scuole per procedere alla loro sanificazione, in attesa che la Regione e le Asp si organizzino per processare i tamponi e consentire ai ragazzi della scuola primaria di riprendere le lezioni in presenza. Il Sindaco Occhiuto ha sottolineato che “non possono essere i ragazzi a pagare per le inefficienze di altri” e Belcastro ha rassicurato il primo cittadino sulla tempestività delle operazioni. “Le materne, elementari e le prime medie –ha annunciato Occhiuto – rimarranno chiuse per sei giorni. Resteranno aperti gli asili nido”.

Covid, ispezione dei Nas nel laboratorio tamponi dell’Annunziata

Cosenza – Stamattina i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Cosenza hanno fatto incursione nel laboratorio dell’Azienda ospedaliera dell’Annunziata dove vengono processati i tamponi per attestare il coronavirus.

 L’ispezione dei militari ha l’obiettivo di accertare i tempi necessari per processare i tamponi ed eventualmente rilevare criticità nelle procedure.

 

I militari del Nas sono andati anche negli uffici della task force dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

L’ispezione dei carabinieri è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha avviato un’indagine conoscitiva che mira ad accertare i tempi di processazione e, di conseguenza, di consegna dei referti, ma anche a verificare l’adozione dei piani Covid da parte dell’Asp e dell’Azienda ospedaliera. Disposti anche accertamenti sui costi dei tamponi nei laboratori privati. 

Covid, Annunziata al collasso. Occhiuto: “Assumere subito personale sanitario”

Il Sindaco Mario Occhiuto ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente con la quale, facendo ricorso ai suoi poteri in materia sanitaria, ha intimato al legale rappresentante pro tempore dell’Azienda Ospedaliera, di provvedere, immediatamente, al reclutamento, a tempo determinato, di personale sanitario (medici, infermieri, Oss, Tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia), per far fronte alla situazione di grave emergenza che sta vivendo in queste ore l’Ospedale della città di Cosenza, che, alla luce della sempre maggiore diffusione dei contagi da Covid-19,  non riesce più, con le risorse umane in organico, a soddisfare il bisogno di cure dei pazienti ricoverati, ed alla situazione, di altrettanta gravità, in cui versa il Pronto soccorso dello stesso Ospedale dove stazionano in corsia numerosi pazienti in attesa di ricovero in reparto. L’ordinanza, con la quale Occhiuto ha anche chiesto la più celere conclusione delle procedure di reclutamento nei termini massimi di pubblica evidenza di sette giorni, in considerazione della assoluta eccezionalità della situazione attuale di grave pericolo che coinvolge l’intera collettività locale, è stata firmata dal Sindaco dopo il sopralluogo che questa mattina il primo cittadino ha effettuato presso l’Azienda Ospedaliera incontrando il personale sanitario. Nel corso del confronto con i medici sono emerse criticità di assoluto rilievo che rendono non più rinviabile il reclutamento di:

–          20 medici, anche in possesso della mera abilitazione all’esercizio della professione;

–          30 infermieri;

–          40 Oss;

–          7 tecnici di laboratorio;

–          3 tecnici di radiologia.

Nell’ordinanza del Sindaco viene ribadita la necessità che le procedure per il reclutamento siano snelle e semplificate e senza pregiudizio per eventuali graduatorie a tempo indeterminato in modo da non distogliere dal partecipare i professionisti potenzialmente interessati. Sull’argomento il Sindaco ha consultato il Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Cosenza, dott.Eugenio Corcioni, che ha manifestato la massima disponibilità nel supportare l’Azienda Ospedaliera al fine di sensibilizzare i propri iscritti alla partecipazione alle procedure straordinarie di reclutamento. Il provvedimento del Sindaco è stato, inoltre, preventivamente comunicato al Prefetto, come previsto dall’art. 54, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000.

L’ordinanza del Sindaco è un atto unico nel panorama nazionale al quale Occhiuto ha fatto ricorso ai sensi dell’art. 54, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000, che prevede espressamente che “Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. Nella motivazione del provvedimento con il quale ha intimato all’Azienda Ospedaliera l’assunzione immediata di nuovo personale sanitario, Occhiuto fa riferimento alla  necessità di contenere la diffusione del coronavirus “che ha comportato, finora, – scrive il Sindaco – l’emanazione di numerosi provvedimenti, sia a livello nazionale che regionale, che non hanno sortito gli effetti sperati, considerato che siamo in presenza, ormai, della cosiddetta “seconda ondata”, altrettanto, tragicamente, problematica quanto la prima. Addirittura, a differenza della “prima ondata”, durante la quale sembrava che la Calabria fosse meno attinta dal virus, la regione è stata classificata “zona rossa”, con conseguente regime giuridico di massima allerta e di profonde restrizioni alla mobilità ed alla libertà di iniziativa economica. Questa classificazione estrema – sottolinea Occhiuto nel suo provvedimento – promana non tanto da una rilevanza dei numeri in senso assoluto, palesemente più contenuti che in altre zone d’Italia, ma da carenze strutturali del sistema sanitario regionale che non è capace di fronteggiare nemmeno i numeri attuali. Negli ultimi giorni – scrive ancora il Sindaco -si è assistito ad un vergognoso susseguirsi di eventi, che hanno avuto rilevanza mediatica non solo nazionale, che hanno comprovato l’assenza di competenza e di senso di responsabilità delle strutture verticistiche sanitarie titolari della governance in Calabria, rispetto alla quale il giudizio di profondo biasimo non può limitarsi solo a tale livello, ma anche a chi ha operato certe scelte scellerate. Nonostante la formale presenza di un Piano Covid regionale- si legge ancora nelle motivazioni dell’ordinanza del Sindaco Occhiuto – lo stesso, per ciò che è emerso sui media nazionali, è da considerarsi mero adempimento formale/burocratico, ma di fatto palesemente inattuato e lettera morta. La Sanità in Calabria è commissariata da circa 11 anni senza alcuna efficacia, , traducendosi, il commissariamento, sostanzialmente in una occupazione e usurpazione di prerogative costituzionalmente sancite, con il risultato di creare solo rimpalli deresponsabilizzanti e confusione di competenze, nonché una perenne conflittualità tra Stato e Regioni, sì da poter sostenere il paradosso che se così è si abbia il coraggio di modificare la costituzione e abolire il regionalismo. Già a marzo – scrive ancora Occhiuto – per l’ incapacità gestionale degli organi preposti, fui costretto ad emettere un’ordinanza contingibile ed urgente, disponendo “di destinare l’intero immobile di malattie infettive alla sua funzione originaria al fine di sopperire al prevedibile aumento di necessità di cure infettivologiche; (…) , chiedendo, infine, di provvedere a ridurre la carenza di personale saitario nei punti di cura di terapia intensiva e infettivologia”. 

L’Azienda Ospedaliera di Cosenza è centro HUB e, come tale, deve soddisfare le richieste di tutto il territorio provinciale. Inoltre, essa è unico Centro di riferimento regionale per alcune attività di altissima specializzazione che necessitano un impegno in termini di personale ed attrezzature assai elevato. Quotidianamente – prosegue l’ordinanza di Occhiuto – arrivano nuovi casi (a fronte di un numero inferiore di dimissioni) che stazionano nel Pronto Soccorso, aumentando l’emergenza di posti letto attrezzati e di personale sanitario dedicato. Ormai i nuovi casi vengono stabilmente e giornalmente rubricati, dai siti dedicati di raccolta dati, come “nuovo record”, con conseguente ovvia previsione di una implosione della struttura ospedaliera sia per i malati di covid che per le altre patologie. Tutto questo ha  comportato lo spostamento del personale sanitario dalle proprie precipue mansioni verso l’utilizzo dello stesso in materia di emergenza covid, distogliendo forza lavoro a tutte le altre attività e prestazioni ospedaliere proprie di altre patologie, che non certo si sospendono per la presenza della pandemia.

L’attuale dotazione di personale – sottolinea ancora Occhiuto nell’ordinanza – è sottodimensionata rispetto alla pianta organica, con conseguente necessità ed urgenza di dotare l’Azienda ospedaliera di Cosenza del personale necessario a garantire il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa Regionale vigente, al fine di consentire l’erogazione delle prestazioni sanitarie come previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La cronica carenza di personale, che si è andata accentuando negli anni, ha determinato:

  • problematiche organizzative che hanno inciso in maniera preoccupante sull’aumento della “sinistrosità” ospedaliera.
  • aumento dei casi di allerta e/o allarme mediatico.
  • incremento delle richieste di risarcimento per presunti casi di “malasanità” che ha indotto in tutto il personale un senso di insicurezza e demotivazione.

A fronte delle risorse impegnate ed assegnate all’Azienda Ospedaliera di Cosenza dalla Regione Calabria (Euro 2,8 mln) sono state utilizzate solo Euro 557.000,00;

-come da comunicato istituzionale del 27 ottobre 2020, la Regione ha impegnato la ulteriore cifra pari a Euro 45 mln per acquisto macchinari ed implementazione delle risorse;

-gli ulteriori 54 mln di euro previsti dal Decreto Rilancio possono essere gestiti direttamente dalle aziende sanitarie e ospedaliere, individuate come soggetti attuatori dei singoli interventi.

Considerato che le attività dei reparti ospedalieri non possono essere depauperate senza le immaginabili conseguenze per la salvaguardia della pubblica incolumità della città di Cosenza e del territorio provinciale, è necessario porre rimedio a questa Emergenza Sanitaria, essendo urgente la necessità di anteporre la salute dei cittadini, inclusi gli operatori dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, a qualsiasi altra diversa esigenza.

Già nel luglio del 2014 il Sindaco Occhiuto aveva emanato un’ordinanza contingibile ed urgente, analoga a quella di oggi, con la quale aveva ordinato, all’allora Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera, di provvedere immediatamente, nelle more ed anche in assenza del superamento del temporaneo blocco del turn-over che il primo cittadino di Cosenza ha sempre contestato, al reclutamento di personale medico per il Pronto Soccorso e per l’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione per far fronte ai picchi di criticità che si manifestavano nel periodo estivo dinanzi ad una domanda di accessi enorme ed alla quale l’azienda ospedaliera rispondeva con grande difficoltà. Anche in questo caso un atto senza precedenti in Italia per dire basta a situazioni che mettono in serio pericolo la salute pubblica e l’intera collettività locale. All’epoca l’ordinanza del Sindaco Occhiuto fu rigettata dal TAR, ma oggi siamo di fronte ad una pandemia e i Sindaci hanno visto rafforzarsi il loro potere di ordinanza come massime autorità sanitarie sul territorio.

 

All’Annunziata di Cosenza ripristinato l’assetto emergenza Covid-19

La task force COVID-19 dell’ Annunziata ha ripristinato i setting ospedalieri  messi a punto per affrontare la prima ondata pandemica.

Riattivati n° 14 posti di degenza COVID-19 al Santa Barbara di Rogliano e già da ieri sono stati trasferiti i primi sette pazienti: cinque dal reparto di Malattie Infettive e due dalla Pneumologia.

30 i posti in Terapia Intensiva: 11 in più che si aggiungono agli ordinari 19.

36 le degenze Covid al Presidio dell’Annunziata: 18  in Malattie Infettive e 18 in Pneumologia – 10 dei quali di terapia semintensiva.

Il ripristino integrale dell’assetto ospedaliero emergenza COVID-19 si è reso necessario in relazione all’aumento di ricoveri. La situazione, al momento,  è sotto controllo,  anche rispetto agli operatori sanitari.

Cosenza, neonato muore dopo parto all’Annunziata: aperta inchiesta

È morto dopo un’ora dal parto all’ospedale Annunziata di Cosenza, lasciando straziati i suoi genitori. Così la Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto un’inchiesta sulla morte di un neonato disponendone l’autopsia.

L’indagine é stata avviata dopo che i genitori del bimbo, una coppia di Castrovillari, hanno presentato una denuncia per chiedere che vengano accertate eventuali responsabilità.

Secondo quanto riporta l’Ansa,  la madre, una 34enne alla sua seconda gravidanza, avrebbe riferito che il piccolo le sarebbe stato tolto senza, a suo dire, una chiara motivazione e dopo diverso tempo è stato comunicato il decesso al padre.

I genitori del neonato, che sono difesi dall’avvocato Giorgio Pisani, chiedono di sapere precisamente cosa sia accaduto nel lasso di tempo trascorso tra la sottrazione del neonato alla madre e la comunicazione del decesso.

Pasqua in corsia, i carabinieri forestali fanno visita ai piccoli malati dell’Annunziata

COSENZA – I piccoli degenti dell’Ospedale Civile dell’Annunziata hanno vissuto una Pasqua davvero particolare; sono stati, infatti, piacevolmente sorpresi dall’arrivo dei Carabinieri Forestali del Reparto Biodiversità di Cosenza, comandato dal Ten. Col. Gaetano Gorpia, che, congiuntamente al personale operaio dipendente hanno voluto manifestare loro  vicinanza  e solidarietà nel giorno di festa.

La felice iniziativa che rientra nell’ambito dell’operazione “BIODIVERSITA’ IN CORSIA: UNA PASQUA SPECIALE PER I PICCOLI DEGENTI”, assume infatti il significato di  una giornata speciale di educazione ambientale e solidarietà.

Una giornata vissuta in maniera intensa e particolare dal personale militare del Reparto di Cosenza e dalle maestranze operaie del Cupone presso i reparti di medicina pediatrica, chirurgia pediatrica e pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Civile dell’Annunziata, intesa  ad avvicinare alla biodiversità i bambini ricoverati e il personale sanitario del nosocomio cittadino. Biodiversità in corsia: un momento per i piccoli degenti e per i loro familiari di svago e  per far conoscere il ruolo dell’Arma a tutela della natura e a sostegno delle fasce più deboli L’educazione ambientale è una mission propria dei Carabinieri Forestali. E’ un’attività diretta a prevenire condotte che mettano in pericolo l’ambiente e la salute. Le attività proposte ai bambini sono caratterizzate da grande impatto emozionale e tendono a generare una particolare empatia con la natura e con l’Arma. Vengono svolte con successo da anni con migliaia di studenti in tutta Italia. Da oggi sarà possibile “vivere la natura” anche per quei bambini costretti a trascorrere le festività o addirittura parte della loro vita in strutture ospedaliere.

Durante la visita sono stati donati piccoli oggetti in legno realizzati dalle maestranze del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza.

I Carabinieri Forestali si sono avvalsi, nell’occasione, del prezioso e consolidato contributo dell’Associazione “Gianmarco de Maria” di Cosenza, specializzata nell’assistenza ai piccoli ricoverati presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata ed ai loro genitori.

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Cosenza, importante intervento di chirurgia oncologica eseguito dall’equipe di Vaccarisi

COSENZA – Un importante intervento di chirurgia oncologica è stato eseguito all’Ospedale Annunziata di Cosenza dall’equipe   di Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica e Trapianti,  diretta dal dott. Sebastiano Vaccarisi in collaborazione con i dottori Vincenzo Pellegrino, Massimo Canonaco, Silvano Rizzuti e Giuseppina Fusilli – e dall’equipe di Anestesia e Rianimazione diretta dal dott. Pino Pasqua – dottori Cosimo Stefano e Valeria Gambardella,

Su una paziente di 50 anni,  affetta da multiple metastasi  epatiche  bilobari da tumore del colon, sono state asportate  21 ( ventuno) metastasi da tutti i segmenti  del fegato ad eccezione del primo, l’unico indenne da localizzazioni metastatiche.

L’intervento, svolto in un’ unica seduta,  è durato  poco meno di sette ore e ha comportato  la resezione di alcune parti del fegato,   la resezione del colon sinistro,  l’ asportazione della colecisti e  l’ ileostomia temporanea di protezione.

Non è stata necessaria alcuna trasfusione, per la paziente, proveniente dal Centro di Oncologia Medica del Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro, poichè ha perso pochissimo  sangue: la donna è stata dimessa e non presenta   residui di malattia, come evidenziato dalla TC eseguita   prima delle dimissioni.

Il fegato rappresenta la sede più frequente di metastasi da carcinoma colorettale e, nella maggioranza dei casi, l’interessamento epatico determina la durata e la qualità di vita del paziente.  I notevoli progressi nelle tecniche chirurgiche e farmacologiche e una più approfondita conoscenza della patologia, hanno reso il tumore metastatico del fegato sempre più curabile, anche nella nostra realtà locale, grazie alla presenza di un gruppo di professionisti  che, ormai da tempo, ha raggiunto un elevato livello di conoscenza scientifica e di competenza specifica, apprezzate anche a livello nazionale. Di recente l’ASL TO 3  ha richiesto la collaborazione del dott. V. Pellegrino, per l’esecuzione di un intervento di elevata complessità sul pancreas.

L’Equipe di Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti diretta dal Dott. S. Vaccarisi, dal 1° Gennaio 2015 a tutt’oggi, ha eseguito oltre 170 resezioni epatiche per tumori primitivi e secondari del fegato, alcune delle quali effettuate anche con tecnica laparoscopica; oltre 30 resezioni pancreatiche per tumori del pancreas; 10 resezioni delle Vie Biliari per Tumori primitivi ed oltre 50 Trapianti di Rene   su pazienti molto spesso “ difficili”, che complessivamente pochissime complicanze.

«Un lavoro di squadra   – ha dichiarato soddisfatto il Commissario Achille Gentile – che ha visto in campo  chirurghi,  oncologi, radiologi e anestesisti. Un altro intervento importante che porta la chirurgia dell’Annunziata a collocarsi tra le migliori d’Italia. Gli investimenti in  nuove tecnologie e l’impegno e la professionalità dei medici, hanno contribuito a costruire una realtà sanitaria competitiva con gli standard del resto del Paese che diventa giorno dopo giorno polo di riferimento in grado di ridurre la migrazione sanitaria».

L’emodinamica dell’ospedale Annunziata protagonista al congresso di cardiologia interventistica

COSENZA –  L’ emodinamica dell’Ospedale dell’Annunziata protagonista della 39° edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia Interventista.
Il centro, coordinato dal dr Francesco Greco è stato selezionato dal Consiglio Direttivo e dal Comitato Scientifico della Società di Cardiologia, tra i 5 centri che, nella mattinata di oggi hanno condotto, in diretta satellitare, ben due distinti live cases.
Le sessioni didattiche, alle quali hanno assistito in diretta più di 1500 cardiologi, hanno riguardato due casi di angioplastica con l’impiego di tecniche/dispositivi nuovi su due pazienti che presentavano criticità cliniche, da rendere il trattamento interventistico particolarmente complesso.
I pazienti, entrambi di sesso maschile, ai quali è stato praticato il trattamento percutaneo programmato, presentavano, uno, un alto rischio di sanguinamento, l’altro era affetto da coronarie aneurismatiche.
In entrambi i casi, l’equipe coordinata dal dr Greco (dott.ri Daniela Chiappetta, Roberto Caporale, Angelo Leone, Federico Battista) ha applicato stent coronarici di nuova concezione. Nel caso del paziente ad alto rischio sanguinamento, affetto, tra l’altro da fibrillazione atriale, lo stent introdotto consentirà di ridurre al minimo la terapia antitrombotica riducendo notevolmente le difficoltà della gestione farmacologia del post operatorio e il rischio sanguinamento.
Nel secondo paziente, affetto da coronarie aneurismatiche (si tratta di un paziente con coronarie dilatate del diametro di 5-6 millimetri a fronte di un diametro di 3 millimetri fisiologici) è stato applicato uno stent auto espandibile, in grado di adattarsi ai differenti calibri vasali del paziente.
Al termine degli interventi, prima di partire alla volta di Milano per partecipare alle nutrite sessioni congressuali il dr Greco ha ringraziato i colleghi dell’equipe della Cardiologia Interventistica che hanno preso parte ai lives e ha sottolineato «l’importanza dell’opportunità offerta dalla Società Italiana di Cardiologia Invasiva – GISE, che rappresenta sicuramente un’attestazione di stima per il Centro di Emodinamica cosentino, ma ci spinge a proseguire con determinazione e alta professionalità sulla strada tracciata». «Il centro di emodinamica dell’Annunziata – ha detto il Direttore Generale, Achille Gentile complimentandosi con l’equipe guidata dal dr Greco – è un centro di eccellenza che gli eventi di oggi certificano senza tema di smentita. Gli investimenti tecnologici – ha aggiunto il massimo vertice aziendale, che sulla UOC di Cardiologia e Emodinamica ha giocato una scommessa personale avendola creata con il nuovo Atto Aziendale – l’acquisto di un nuovo angiografo e la nuova sala di emodinamica, che entrerà in funzione a breve, dedicata anche agli interventi di neurochirurgia, consentirà di poter intervenire simultaneamente con un notevole incremento dei trattamenti percutanei, trans catetere di cardiologia e neurologica».