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Ospedale Annunziata, una giornata dedicata alle donne

COSENZA – La festa della donna sarà la protagonista nei reparti di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Dalle ore 11,30 saranno allestite due aule di make up nelle quali si terranno dei corso di autotrucco per le pazienti. Il tutto sarà curato dalle estetiste dell’Aura Mediterranea.

La festa della donna

L’evento è promosso dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza in collaborazione con A.Me. e con il patrocinio di SIPO Calabria. Ciò che si propone alla donna è un percorso integrato di cure. Tutto ciò mira a favorire l’adattamento psicologico alla malattia riducendone il rischio di sviluppare possibili traumi aggiuntivi derivanti proprio dagli effetti collaterali dei trattamenti oncologici.

A tal scopo, già da circa due anni, è partito in ospedale un progetto denominato Oncoasis. È stato attivato un ambulatorio gratuito di Estetica Oncologica, dove le estetiste di A.Me, adeguatamente formate alle tematiche oncologiche, si prodigano per aiutare le pazienti a prendersi cura della propria immagine.

Diversi gli interventi in programma

I lavori saranno presentati dal dottor Serafino Conforti, direttore della UOC di oncologia medica, e dal dottor Francesco Amato, direttore del Dipartimento di Oncoematologia. Questi si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 11,30. A moderare i lavori ci sarà il dr. Mario Veltri, Direttore Sanitario aziendale. Numerosi gli interventi previsti tra i quali Massimo Gentile ed Ernesto Vigna responsabili dell’UOC di Ematologia, Angela Piattelli coordinatore regionale di SIPO e Antonella Primerano, responsabile del settore Estetista oncologica di A.Me Academy. Relatrici della giornata saranno le psiconcologhe Maria Domenica Iuvaro ed Eleonora Colistra. Madrina dell’evento sarà la dottoressa Simona Loizzo presidente Dama2 sezione di Cosenza.

Gli attestati per l’attività di volontariato

Alle estetiste, impegnate nel progetto Oncoasis, durante la manifestazione saranno consegnati degli attestati per la meritoria attività di volontariato. Da due anni, tutto questo, permette di sostenere il progetto Oncoasis.

Parte a Cosenza Oncoasis, il primo progetto di oncologia estetica

COSENZA – “Carcinoma della mammella avanzato: trattamenti di I e II linea” è il tema della tavola rotonda tenutasi presso la sala Mito dell’U.O.C. di Oncologia medica dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza. Il convegno organizzato dal provider Improve, è stato basato su “come affrontare la decisione di trattamento secondo i criteri di efficacia, sicurezza, qualità e consistenza degli studi e permissibilità”.

Durante il convegno è stato presentato ONCOASIS, il progetto di “Estetica oncologica” , un servizio già istituto gratuitamente presso il nosocomio cosentino e promosso dai dottori Salvatore Palazzo e Serafino Conforti in collaborazione con il Dott. Giuseppe Li Preti, medico estetico, fondatore della scuola per estetiste A.Me. Aura Mediterranea.

Più che un progetto si tratta di un nuovo approccio al benessere delle persone afflitte da patologie oncologiche e che stanno affrontando terapie oncologiche che viene eseguito da personale qualificato. Infatti gli interventi eseguiti dalle estetiste appositamente qualificate, avranno effetti anche sulla sfera sociale e psicologica del paziente, per migliorarne la qualità della vita. I trattamenti estetici sono fondati su principi medico-scientifici e nascono da una strettissima sinergia tra le professioni sanitarie e quelle del benessere seppure differenziate nelle rispettive competenze e mansioni. La salute infatti viene intesa non semplicemente come assenza di malattia ma come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale. Le terapie oncologiche oggi sono sempre più efficaci in termini di sopravvivenza ma introducono effetti secondari e tossicità cutanee con ripercussioni sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali e lo stato d’animo dei pazienti con un possibile impatto anche sul decorso della stessa terapia.

Il progetto Oncoasis, nasce anche con la finalità di garantire ad ogni donna in terapia oncologica, in quanto persona prima che malato, il diritto a mantenere per quanto possibile il proprio stile e qualità della vita a tutti i livelli, personale, familiare e sociale.

Apprezzato anche dalla consigliera comunale Francesca Cassano che ha seguito con interesse la presentazione, intervenendo con visibile partecipazione. <<A qualcuno può sembrare banale o superficiale, afferma la Cassano, ma i cambiamenti estetici spaventano più delle conseguenze sulla salute e riguardano tutte le donne anche quelle che fino al giorno prima non badavano alla propria immagine. E’ vero che l’aspetto esteriore non è l’elemento fondamentale che ci contraddistingue ma è pure vero che attraverso il corpo, il viso e la chioma che comunichiamo col mondo esterno. La maggior parte delle terapie lascia segni sul corpo che sono un rimando continuo alla condizione di malato e che impattano negativamente sulla vita sociale di chi la sta vivendo. Per una donna, in particolare, quando bellezza e femminilità vengono intaccate viene meno la propria identità, e insieme a dolore fisico e mentale subentrano insicurezza, imbarazzo e disagio per un’immagine nella quale non si riconosce».

Sapere che oggi nel nostro ospedale, che deve affrontare quotidianamente problematiche di diverso genere, da quelle strutturali a quelle igienico-sanitarie, dalla logistica e alla carenza di personale, esista la possibilità di curare il benessere della donna in concomitanza alle terapie oncologiche intraprese, può cambiare molto la percezione di se stesse la propria qualità di vita ripercuotendosi anche sull’andamento della malattia.

I due termini ESTETICA e ONCOLOGIA sembrano distanti perché sembra quasi poco realistico pensare che una donna a cui è stato diagnosticato il cancro abbia ancora il desiderio – e il tempo – di sentirsi bella. In questo modo non ci rendiamo conto di quanto, invece, in un percorso di guarigione, siano importanti l’aspetto psicologico e le relazioni sociali. Ed è per questo che non posso che essere soddisfatta del risultato raggiunto dal Dott. Conforti che insieme al Dott. Li Preti e con il supporto del Dott. Palazzo hanno creato la “tenda del benessere” all’interno del Reparto di Oncologia medica dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. E’ un primo ma importante passo verso un nuovo modo di affrontare la malattia. Non possiamo che augurarci che questo sia solo l’inizio di un progetto che si sviluppi sempre di più sul territorio attraverso la collaborazione ed il supporto delle istituzioni. Mi piace pensare, conclude Francesca Cassano, che in breve tempo possa nascere un Albo di estetiste qualificate per indirizzare i pazienti e le figure professionali specificatamente formate in modo sempre più specialistico>>.

Fiorenza Gonzales

I Carabinieri sequestrano sette sale operatorie dell’Annunziata

COSENZA – Su ordine della Procura della Repubblica di Cosenza, i Carabinieri della Compagnia di Cosenza insieme ai militari del Nas stanno procedendo al sequestro preventivo, con facoltà d’uso condizionata, di sette sale operatorie dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza. Nello specifico i sigilli sono stati apposti alle sale operatorie dei reparti di Chirurgia Generale e di Ortopedia, dove è presente anche una sala di day surgery per oculistica.

Il provvedimento, disposto dal sostituto procuratore Donatella Donato, sotto la supervisione del Procuratore capo Mario Spagnuolo e del Procuratore aggiunto Marisa Manzini, scaturisce dagli accertamenti svolti dai militari che hanno eseguito approfondite ispezioni anche con l’ausilio del personale dello Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Catanzaro. I risultati dei controlli hanno evidenziato una serie di carenze sotto il profilo igienico-sanitario con particolare riferimento a rischi di contaminazione derivanti dalla promiscuità nel ciclo sporco-pulito, dalla presenza di locali adibiti a stoccaggio di rifiuti speciali in aree non previste, nonché dal mancato rispetto dei parametri microclimatici e microbiologici previsti con la pressurizzazione delle sale operatorie. Sono state altresì contestate violazioni in tema di sicurezza dell’ambiente di lavoro. Nel provvedimento di sequestro sono state indicate una serie di prescrizioni a cui è subordinata la facoltà d’uso, in caso contrario l’utilizzo delle sale operatorie è da ritenersi interdetto.

All’Annunziata di Cosenza un giardino terapeutico per malati oncologici

COSENZA – Mercoledì 15 Giugno si terrà l’inaugurazione del giardino terapeutico “Healing Garden”, primo del suo genere in tutto il meridione, realizzato all’interno del Reparto di Oncologia dell’Ospedale Civile dell’Annunziata. L’Healing Garden è uno spazio appositamente progettato per promuovere e migliorare la salute e il benessere delle persone. La funzione terapeutica e rigeneratrice dei giardini come supporto alle cure di tipo farmacologico è riconosciuta ormai ovunque. Lo scopo del giardino è di creare un luogo di tranquillità, comfort e che sia terapeutico per i pazienti oncologici, che ispiri forza e ringiovanisca lo spirito dei pazienti, dei loro amici e dei familiari. La realizzazione dell’Healing Garden è stata possibile grazie all’impegno sinergico dei Rotaract Club Cosenza e Rende. I Presidenti dei due Club, Annafrancesca Stella e Davide Graziano, infatti, hanno fortemente creduto nella possibilità che uno spazio “di risulta” potesse acquisire identità mediante un progetto di riqualificazione e riconfigurazione dello spazio, operazione avvenuta allestendo con piante profumate, sedute, zone d’ombre e giochi d’acqua. Il progetto architettonico è stato curato da Francesco Spada, giovane ingegnere socio del Rotaract Club Cosenza, che si è avvalso della collaborazione di Luigi Andreoli, artigiano, per la realizzazione dell’intervento. L’allestimento è stato concepito secondo la concezione contemporanea di allestimenti di spazi a verde mediante box in legno contenitivi della vegetazione. Il risultato è stato quello di riuscire ad impreziosire un’area del reparto ospedaliero con interventi non invasivi e reversibili, a beneficio della vivibilità di uno spazio prettamente di sofferenza.

All’interno dell’Healing Garden sarà collocata la scultura dell’artista Gennaro Branca che la Galleria d’arte Ellebi di Cosenza donerà in ricordo di Giancarlo Sirangelo.

Assessore Bozzo: Il consiglio comunale sulla sanità si svolga in Ospedale

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Assessore Bozzo

“Ben venga la proposta bipartisan, formulata da 29 consiglieri comunali, di dedicare una seduta ad hoc della massima assemblea cittadina ai temi della sanità. Non possiamo che accoglierla con favore, alla luce del fatto che la richiesta riconferma l’impegno del Consiglio comunale, sempre vigile e attento sulle questioni sanitarie e dopo che personalmente, insieme al Sindaco Occhiuto e all’Intersindacale dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata, abbiamo da un anno e mezzo a questa parte sollecitato le istituzioni tutte, nessuna esclusa, a cominciare da quelle nazionali e regionali, a porsi realmente il problema delle drammatiche condizioni di carenza di personale e di insicurezza per la salute dei cittadini, in cui versa il nosocomio cittadino”.

Lo afferma l’Assessore   alla sanità, qualità della vita e alla salute pubblica Massimo Bozzo che lancia una sua idea chiedendo al Presidente del Consiglio Comunale Luca Morrone che la seduta monotematica sulla sanità venga convocata direttamente in Ospedale ed ivi si svolga, anche in uno spazio all’aperto e di sera, considerata la calura estiva. “Vogliamo con questo gesto, che potrebbe sembrare una provocazione – dice Bozzo – richiamare l’attenzione di tutti e dare sostanza al nostro disappunto per come stanno andando le cose dopo gli annunci roboanti delle ultime settimane, anche e soprattutto con riferimento alle più volte annunciate assunzioni di personale, rimaste però, ancora una volta, lettera morta.

La convocazione del Consiglio comunale direttamente in Ospedale per dibattere gli ormai cronici problemi della sanità cittadina ed anche il rischio di una penalizzazione sempre più marcata del nostro territorio, in un momento in cui stanno per essere assunte decisioni che peseranno sul futuro di tutto il comparto, diventa un’occasione da non perdere per una mobilitazione che sia veramente tale, L’auspicio è che siano presenti soprattutto i cittadini sulla cui pelle ricadono le carenze e le disfunzioni che si protraggono da tempo immemorabile nell’Ospedale cosentino.

In questi ultimi diciotto mesi abbiamo visto medici e infermieri adoperarsi con tutte le forze per garantire il diritto alla salute del cittadino. Abbiamo toccato con mano i loro sacrifici e il loro spirito di abnegazione, ma abbiamo visto anche medici gettare la spugna e preferire, anche a costo di abdicare alla loro passione, vissuta come una nobile missione, andare anzitempo in pensione, mentre avrebbero potuto restare al loro posto ancora qualche anno.

Ora, però, occorre un ultimo scatto di orgoglio ed è per questo che la prossima seduta del Consiglio comunale sulla sanità, aperta alla cittadinanza, non può essere un’occasione sprecata”.

 

 

 

 

 

 

 

Calabria: continua l’emergenza Sanità

ROMA – Il cittadino eletto alla camera, Sebastiano Barbanti (Alternativa Libera) informa:

In Calabria, lo stato di emergenza sanitaria continua e i problemi si moltiplicano: assenza di “commissario ad acta” per il piano di rientro sanitario, reparti che chiudono, tagli del personale (e quello che sta succedendo all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza ne è, purtroppo, un triste esempio), carenze tecniche, qualità dei servizi assente e livelli minimi di assistenza a rischio.

Se non è emergenza questa, davvero non so cos’altro debba succedere prima che il Governo decida di interrompere questo silenzio imbarazzante per correre ai ripari. Dobbiamo aspettare che succeda qualche tragedia per intervenire?
Per una volta sarebbe bello se si potesse intervenire prima, piuttosto di essere costretti a mettere delle pezze. Ed è proprio quello che sta succedendo in Calabria, dove si rincorrono soluzioni tappabuchi per cercare di tenere a freno un problema da affrontare per tempo.
E se il Governo resta immobile, continuando a ignorare le nostre parole e le diffide che sono state fatte dalle diverse associazioni, dall’altra parte la Regione latita, mancando di far sentire la sua voce e far valere il suo ruolo.
Da parte mia – così come altri miei colleghi – non ho ignorato il problema, cercando di lanciare un campanello d’allarme in tempi non sospetti: avvisi caduti nel vuoto.
Per questo motivo, invito a raccolta tutti i parlamentari calabresi affinché facciano sentire la loro voce nei confronti di Governo e Regione, in modo tale che la sanità – che non ha colore politico – torni ad essere un diritto di tutti in Calabria. Per una volta sarebbe bello che il Governo e tutte le istituzioni mettano da parte gli interessi personali e i soliti giochi politici per preoccuparsi del bene della collettività. Chiedo forse la luna?

Sciopero dei medici dell’Annunziata: alla manifestazione partecipa il Sindaco Occhiuto

COSENZA – Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha partecipato questa mattina alla giornata di sciopero indetta dall’Intersindacale dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione in cui versa il nosocomio cittadino e che sta minando alle fondamenta la tutela del diritto alla salute dei cittadini.

Dopo aver guidato il corteo che dal vecchio pronto soccorso dell’Annunziata è arrivato al Cinema Italia-Tieri per la prosecuzione della giornata di mobilitazione, il Sindaco Occhiuto, con tanto di fascia tricolore, è stato invitato a prendere la parola.

“Ho volutamente indossato la fascia di Sindaco – ha esordito Occhiuto – per conferire

maggiore rappresentatività ai cittadini in questa battaglia. Forse non è consono alle prerogative di un Sindaco partecipare ad uno sciopero di questa natura, ma stavolta ho ritenuto che fosse assolutamente giusto. In questi anni di sindacatura ho visto che non c’è ancora molta partecipazione dei cittadini ai diritti collettivi. E’ una rotta che deve essere invertita”.

Poi Occhiuto ha definito grave la  situazione che si è determinata nel presidio ospedaliero della città. “Una situazione – ha aggiunto – che merita il massimo dell’attenzione e che, però, è stata prodotta da anni di gestione e di programmazione sbagliate in ambito sanitario.

Nelle altre regioni – ha detto ancora il primo cittadino – esiste uno spirito di rivendicazione che qui non abbiamo”.

Mario Occhiuto è tornato ancora una volta sull’ordinanza contingibile ed urgente che emanò a suo tempo per l’assunzione di 7 medici. Un provvedimento adottato per la prima volta da un Sindaco, esercitando i suoi poteri sostitutivi, di fronte all’inerzia degli organismi preposti.

“Ho fatto l’ordinanza – ha ricordato Occhiuto- e qualcuno la derubricò ad iniziativa che travalicava i poteri del Sindaco. Così non è, perché il Sindaco interviene laddove c’è un problema che può riguardare l’incolumità delle persone o la salute dei cittadini. Il paradosso è stato, però, che, una volta richiesta l’ordinanza dall’allora direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gangemi, lo stesso ente che l’aveva sollecitata, per una questione politica o forse per paura di assumersi delle responsabilità, la impugnò davanti al Tar. Ma non è ancora detta l’ultima parola – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – perché abbiamo adìto il Consiglio di Stato e siamo in attesa del suo pronunciamento”.

Occhiuto rivendica ancora la legittimità di quella ordinanza ed ammette tranquillamente che la rifarebbe “perché – ha aggiunto – se c’è una situazione grave, anche di pericolo per i cittadini, non si può restare con le mani in mano. Il diritto alla salute è un diritto imprescindibile che non riguarda solo i cittadini, ma anche la salute dei medici, la loro dignità personale e quella di tutti gli operatori che lavorano all’interno dell’Ospedale.

Non si possono far ricadere le responsabilità della classe dirigente politica sulle spalle dei cittadini. Ci vuole un’assunzione dei responsabilità e di coraggio della classe politica, perché alcune scelte devono essere fatte con coraggio. Al di là della nomina del commissario regionale alla sanità, che pure va fatta, ciò che dobbiamo portare all’attenzione del Governo nazionale sono le azioni concrete e immediate, ciò che in realtà serve perché l’Ospedale di Cosenza diventi una struttura degna di questo nome. Questo è il modo giusto e questo interesse e questa attenzione  non possono scemare. I cittadini devono capire che loro sono l’utenza dell’Ospedale.

L’Ospedale di Cosenza – ha concluso Occhiuto – è l’unico ospedale in cui non si è investito, sia in termini di risorse che di organizzazione servizi. C’è una carenza di programmazione e una cattiva gestione dovuta alle politiche clientelari che hanno gestito la sanità. Attraverso queste rivendicazioni, però, il problema lo risolveremo”.

Subito dopo il Sindaco ha preso la parola l’Assessore alla sanità del Comune di Cosenza Massimo Bozzo. “Come politico, anche se non ho responsabilità dirette – ha detto Bozzo – io oggi mi vergogno perché la classe politica di questa regione ha permesso che un intero Ospedale interrompesse le attività per protestare rispetto a tutto quello che è stato fatto in questi ultimi anni. Da presidente della commissione sanità e da persona che da quindici anni vive l’Ospedale dell’Annunziata e i plessi del Mariano Santo e di Rogliano, ho capito quella che si stava vivendo era una situazione di estrema gravità. Va detto grazie a chi è oggi qui e a chi quotidianamente sta nelle corsie e nei nostri presidi ospedalieri a fare dei sacrifici.

I medici dell’Ospedale di Cosenza, del Mariano Santo e di Rogliano – ha aggiunto Bozzo – sono professionisti seri e preparati che si sacrificano da anni per la cittadinanza cosentina e per i calabresi. Spesso a Cosenza non ci sono posti letto perché il nostro Ospedale è costretto a sopperire alle mancanze degli altri ospedali.

E’ il momento di ritrovarsi tutti insieme per rivendicare un diritto alla salute migliore.

Non possiamo più permettere a nessuno di mortificare questa città e la sanità di questa città. Noi non ci fermeremo. Se servirà – ha concluso Bozzo – saremo pronti ad andare ad occupare anche la Salerno-Reggio Calabria”. Ed indica la data del 4 aprile lanciando la sfida al Governo nazionale “se nel frattempo non avrà sbloccato questa situazione”.

Blocco dei ricoveri all’Annunziata, Occhiuto asserisce

COSENZA – Il primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto, si espresso in merito al blocco momentaneo dei ricoveri, ordinari e programmati, al nosocomio dell’Annunziata, deciso dalla direzione ospedaliera per via di un perturbante aumento dei pazienti, che è stato registrato negli ultimi giorni al pronto soccorso. Queste le parole del Sindaco:

L’offerta nella cura della salute in Calabria va necessariamente migliorata con un provvedimento urgente che faccia correre ai ripari in merito a un sistema che è imploso e che non rispetta i diritti costituzionali delle persone. Visti i numerosi punti sanitari chiusi in provincia, l’Annunziata di Cosenza si trova a fronteggiare eccessive domande rispetto alla effettiva possibilità di risposta. Ho già personalmente denunciato più volte questo stato di cose. I posti letto disponibili andrebbero riequilibrati, così come pure sarebbe necessario incrementare il personale sanitario arrivato a tenere turni oltre il limite delle ore dovute,  con conseguenti rischi sulla sicurezza dei pazienti. In questa battaglia civile da un anno sono al fianco delle organizzazioni sindacali dei medici che al momento non hanno interlocutori con cui rapportarsi. Auspico quindi che il governo regionale sia posto prestissimo nelle condizioni di intervenire, al fine di risolvere rapidamente un problema ormai atavico e non più accettabile.

Blitz di Barbanti e Miceli (M5S) all’Annunziata: Ospedale sottodimensionato e datato

COSENZA – Blitz a sorpresa del deputato del Movimento 5 Stelle Sebastiano Barbanti all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Il parlamentare, accompagnato dal consigliere M5S al Comune di Rende, Domenico Miceli, e dagli attivisti Giuseppe Scarcello e Diego Segreto, ha voluto ispezionare dal “vivo” la situazione al collasso che vive il nostro Hub provinciale. Una situazione di snervamento generale che si è resa palese già a partire dal “famoso” pronto soccorso, Dea – (Dipartimento di Emergenza e di Accettazione di II livello) del nosocomio cittadino. Un pronto Soccorso di nuova costruzione ma con delle pecche non trascurabili: per esempio, come fa ad essere concepito un Ps moderno con dei camminamenti interni quasi chilometrici che lo separano dai punti nevralgici delle chirurgie?

Il Dea, come concezione teorica dovrebbe garantire dei flussi veloci per le prestazioni in emergenza, e qua ci dicono che ilrange di attesa dei codici è rispettato nei termini ragionevoli delle prestazioni d’urgenza ospedaliere: bianco… circa tre ore, giallo… 20 min.,   per il rosso ci rassicurano che l’ingresso alle cure è immediato! Tuttavia, il nostro sguardo si è fermato alle stanze dove in genere vengono stabilizzati i pazienti, per poi, dopo un breve periodo di osservazione, – max tre giorni – destinati ai reparti. Ma la realtà si dice che sia diversa dalla teoria, infatti, nelle stanze cui ci siamo soffermati, i letti, tripli e quadrupli erano stracolmi di utenti in attesa di accettazione nei vari reparti. E così il pronto soccorso di Cosenza, nonostante sia stato da poco inaugurato dalla giunta Scopelliti in pompa magna, invece di fungere da “corridoio veloce” verso i reparti, si dimostra, in pratica, cul – de – sac dell’intera struttura con parcheggi dei malati sino allo sblocco dei posti letto, come le vecchie e desuete astanterie d’un tempo.

Tutto ciò, malgrado gli sforzi immani degli operatori sanitari, medici e paramedici, i quali fronteggiano un ingresso giornaliera sulle 300 persone e annuale, all’incirca, sui 100.000 individui, con una forza lavoro di 19 medici in organico.

È stato scioccante visitare un reparto “strategico” per importanza, quale quello della “Chirurgia Pediatrica”, e conoscere un medico primario donna che, solamente per il suo spirito umanitario e battagliero, è riuscito a dare alla sua divisione una aurea di efficienza e di accoglienza. Ci ha mostrato le suppellettili, le pitturazioni dei muri, alcuni mobili sia da studio medico che da cucina, interamente finanziati da qualche benefattore e associazioni. Le chirurgie funzionano per gli interventi importanti e complessi, quali quelli a carattere oncologiche, mentre quelle “generali” o di piccola chirurgia vengono affrontati con liste di attese anche superiori ai 12 mesi.

Insomma, reparti monchi e depotenziati per le ottime capacità e potenzialità del personale tutto. Abbiamo notato demoralizzazione e distacco come se a tanti medici avessero tarpato le ali e li avessero privati di qualcosa: in effetti, i chirurghi vorrebbero qualche sala operatoria in più e l’appoggio, il supporto fattivo, di qualche anestesista in più!

In conclusione tutto l’ospedale è sottodimensionato come personale medico e infermieristico, la struttura vecchia, quella originaria e dove si concentrano i reparti più importanti è ‘ fatiscente e non consona a supportare i 155 comuni che gravitano, a livello assistenziale, sulla schiena di un Hub che Hub non è. Basti pensare che non vi è una Pet, e non vi è cardiochirurgia, e coloro che devono fare esami di imaging impegnativi per tracciare cellule tumorali, sanno molto bene che devono affrontare viaggi anche extraregionali per eseguirne le prescrizioni. Il degrado non manca: ambienti non climatizzati, sporcizia in alcuni arredi controllati, standard igienici generali scadenti.

“La politica – dice Sebastiano Barbanti – ridimensioni il suo ruolo all’interno della sanità e faccia il mea culpa per i danni provocati agli utenti e al personale medico. Il diritto alla salute delle persone non può essere subordinata ad un budget economico e non si può utilizzare questo settore per creare clientele e perpetrare così il potere politico”.

“Bisogna agire subito per non perdere quel continuum di professionalità che è sempre stato il fiore all’occhiello dell’Annunziata – dice Domenico Miceli -. Oggi, dopo 20 anni e più di malapolitica, sono evidenti i guasti provocati dalla gestione partitica della sanità calabrese. È necessario un cambio di marcia”.

Emergenza del personale all’Annunziata, il sindaco Occhiuto con un atto “ordina” l’assunzione di sette medici

COSENZA – Lo aveva annunciato lo scorso 18 giugno dopo l’ennesimo passaggio istituzionale nel Pronto soccorso di Cosenza, il sindaco Mario Occhiuto. Anche quel giorno insieme agli esponenti consiliari della Commissione Sanità di palazzo dei Bruzi  aveva portato al primario Francesco Crocco ed a tutto il personale medico e infermieristico la propria vicinanza per le condizioni di lavoro praticamente al limite in cui da tempo si ritrovano ad intervenire nell’ospedale dell’Annunziata, centro Hub e pertanto riferimento principale per l’intera provincia, dove si raggiungono picchi di criticità nel periodo estivo con una domanda di accessi enorme alla quale si risponde con difficoltà. Il primo cittadino, oltre alla riconoscenza verso chi svolge mansioni delicatissime in uno stato precario dovuto al blocco dei turnover, in quella circostanza aveva detto di meditare “un atto concreto” per iniziare a dire basta a situazioni che mettono in serio pericolo la salute pubblica.

E oggi quell’atto è arrivato. Si tratta di un’ordinanza contingibile e urgente che ordina “alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza di provvedere immediatamente, nelle more ed anche in assenza del superamento del temporaneo blocco del turn-over, all’ulteriore prosieguo dell’avviato procedimento per il reclutamento di n. 4 unità di personale medico per il Pronto Soccorso e n. 3 unità di personale medico per l’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, garantendone la più celere conclusione, in sintonia con i principi fissati dalla legge n. 241 del 1990, in considerazione della assoluta eccezionalità della prospettata situazione attuale di grave pericolo che involge l’intera collettività locale”.
Il Sindaco insomma impone l’assunzione immediata di 7 medici attraverso  una responsabilità personale che forse non ha precedenti in Italia. Un’azione “anomala”, eccezionale, nonostante la legittimità della decisione attribuitagli dai poteri che la legge mette a sua disposizione.
Mario Occhiuto lo ha spiegato convocando questa mattina in Comune una conferenza stampa molto partecipata, con la presenza del management sanitario e di numerosi medici: “In questi ultimi mesi abbiamo avuto diversi incontri con i medici e con i dirigenti sanitari oltre che con il Prefetto che ha dimostrato una sensibile attenzione alla vicenda – ha esordito il Sindaco nel salone di rappresentanza – ma le situazioni di emergenza nonostante le riunioni e i proclami perdurano tuttora, registrando addirittura un’intensificazione nella stagione in corso. Ho quindi fatto una cosa strana,se volete, emettendo un’ordinanza in cui si ordina di assumere dei medici attraverso i poteri che la legge mi dà come massima autorità sanitaria presente sul territorio. Il senso qual è? Non è più possibile doverci muovere sempre in emergenza. Ci muoviamo in emergenza per i rifiuti, i trasporti, per la sanità. La provincia di Cosenza – ha proseguito ancora Occhiuto – nella ripartizione complessiva della spesa sanitaria ha somme inferiori rispetto alle altre province. Ne ho chiesto spesso conto e nessuno mi ha saputo rispondere perché. All’Annunziata c’è un numero di accessi assolutamente sproporzionato rispetto al personale che vi opera. Questo attiene al campo dell’incolumità delle persone e della salute pubblica, ecco perché questo mio atto straordinario vuol suscitare una riflessione. Oggi – ha poi sottolineato – abbiamo messo una toppa a un problema serio, ma questa toppa ovviamente non risolve il problema. L’ordinanza è un fatto limitato che non dissolve la crisi della sanità sul territorio. Io interpreto la politica in questa maniera: a favore del bene collettivo, favorendo ciò che è assolutamente necessario. Il mio atto mira a scuotere le coscienze e ad evitare dei rischi ai cittadini”.

Occhiuto ha ricevuto gli apprezzamenti diretti dei vertici sanitari locali e dei medici seduti in sala fra i giornalisti.
William Auteri, direttore sanitario dell’Azienza ospedaliera, al tavolo dei relatori lo ha rimarcato con forza: “Ringrazio il sindaco perché ho visto ogni volta la sua enorme disponibilità ad ascoltare. In questo momento rappresento l’area strategica dell’ospedale dell’Annunziata e intendo sottolineare il suo intervento perché so bene quale atto di responsabilità sta facendo con questa ordinanza. Si tratta di un atto d’amore verso l’ospedale della sua città. Un ringraziamento speciale voglio riservarlo inoltre al signor Carmine (il capo di gabinetto Carmine Potestio pure lui presente, ndp), disponibile e attento. Quattro medici per il pronto soccorso e tre per la rianimazione – ha detto Auteri – non sono cosa da niente. E’ un grande messaggio”.
A seguire, l’intervento incisivo di Teresa Papalia della CGIL Medici che nell’occasione ha anche parlato in rappresentanza delle sigle CISL UIL Aroi Fassid Anao e Ampo: “Al momento  – ha dichiarato – il sindaco Occhiuto è l’unico politico e amministratore che ha accolto tutti i nostri appelli, e non sono stati pochi, nei confronti degli enti e degli organi centrali. Mi piace evidenziare come pure il Prefetto abbia condiviso l’atto odierno del primo cittadino. Ciò che è importante è che oggi si realizzi anche una minima cosa nell’oceano  ospedaliero dei nostri disagi”. La sindacalista Papalia non ha risparmiato accuse “ai vari management che nel tempo hanno mal governato”, ed ha chiuso tenendo ad esprimere gratitudine, oltre che al Sindaco, al presidente della Commissione consiliare Sanità di palazzo dei Bruzi Massimo Bozzo (“un’altra persona che ci è stata molto vicina”). Quest’ultimo ha preso la parola per rassicurare:  “Il lavoro della nostra Commissione nei mesi passati era iniziato ricevendo il direttore generale Gangemi a proposito del reparto Pediatria. Già allora erano stati avanzati degli allarmi. La commissione non molla, continueremo a incalzare la dirigenza. Ne approfitto per sollecitare il qui presente dott. Auteri non solo su Pediatria ma anche sul padiglione di Dermatologia dell’ospedale Mariano Santo”.

Il direttore generale Asp Gianfranco Scarpelli, dal canto suo, pur approfittando del microfono per replicare ai sindacati che ne hanno chiamato in causa la politica gestionale e per mettere in guardia dal Piano operativo 2013-2015, si è unito al coro dei consensi nei confronti dell’ordinanza di Occhiuto: “E’ un punto di partenza adottato dal Sindaco per smuovere il panorama regionale, anche se credo che questa sua decisione avrà eco nazionale, essendo un gesto a mio parere mai fatto in precedenza da parte di un primo cittadino”.
Infine, altrettanto entusiasmo è stato espresso da Franco Pichierri, responsabile amministrativo dell’Inrca: “Abbiamo un grande Sindaco scelto dalla città, che ha utilizzato in maniera straordinaria i suoi poteri. Questo atto dovrà meritoriamente avere un rilievo nazionale. Il sindaco di Cosenza – ha affermato Pichierri – ha in questo modo sfidato il Ministro della Salute. Come ha egregiamente esposto il professore Ettore Jorio qualche giorno fa sul Sole 24 Ore, un piano di riorganizzazione non è solo un piano dei tagli. Dobbiamo smetterla di trasformare un problema umanistico sanitario in un problema ragionieristico”.