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Pro loco Pentone, eletto il consiglio direttivo

pro loco pentonePENTONE (CZ) –  Eletto il consiglio direttivo della Pro Loco di Pentone. Alla presidenza,  con 46 voti  su 50, si riconferma Vitaliano Marino. Sono stati eletti consiglieri: Michele Capicotto, Alfio Riccelli (vice presidente), Maria Paonessa (segretaria), Alida Serafini Lamanna (delegata delle donne), Giulio Greco (direttore artistico), Geltrude Marino (resp. tradizioni popolari), Giuseppe Noto (delegato giovanile e resp. ambiente). Nel Collegio sindacale, Ottavio Capicotto, Angelo Chiarella, Sergio Rocca. Buona la partecipazione alle operazioni di voto. La commissione elettorale è stata costituita da Francesco Citriniti (presidente), Maria Emanuela Marino (segretaria) e Amerigo Marino. La gestione dei beni della Pro Loco è affidata alla commissione patrimonio, ne fanno parte Giuseppe Parrotta, Giuseppe Valentini e Francesco Greco.

La Pro Loco è già al lavoro per i prossimi eventi. Vitaliano Marino illustra gli obiettivi dell’associazione: «ci impegneremo per lo sviluppo del territorio e per la costituzione della Consulta delle Associazioni – ha dichiarato – per lavorare in sinergia con tutti gli attori presenti sul territorio». Il presidente ha aggiunto che «si lavorerà anche per  il recupero delle tradizioni popolari e del dialetto con la ristampa del dizionario del Dialetto Pentonese e il potenziamento del Museo della Civiltà Contadina e Pinacoteca di arte contemporanea  in collaborazione anche con l’amministrazione Comunale di Pentone». Impegno a livello provinciale e regionale per l’approvazione della Legge Regionale delle Pro Loco Calabrese. Tra i prossimi eventi culturali,  quelli dedicati al pittore Colelli che si terranno in tutta la provincia: prossimamente a Zagarise si ripeterà la mostra già fatta a Pentone l’anno scorso.  

Pentone, dibattito sulla Resistenza per ricordare e riflettere

Da sx Rosella Tallerico, Vincenzo Marino e Mario Saccà
Da sx Rosella Tallerico, Vincenzo Marino e Mario Saccà

PENTONE (CZ)  – Memoria, ma anche riflessione e ricostruzione delle storie dei singoli che confluiscono nella storia locale: ieri sera, presso la sala consiliare di Pentone, si è tenuto un dibattito per il 70esimo anniversario della Resistenza. Grazie al gruppo di minoranza ‘Rinascita per Pentone’, anche il centro presilano ha avuto la possibilità di ricordare la Resistenza, riflettere sulla sua contemporaneità e conoscere alcuni passaggi della storia pentonese. Ospite illustre della serata, lo storico Mario Saccà. Sono intervenuti Vincenzo Marino, consigliere di minoranza e Rossella Tallerico, già candidata con il gruppo ‘Rinascita per Pentone’. Ma anche i presenti hanno espresso le loro valutazioni. Assente l’amministrazione comunale. Trattenuto da un impegno, il sindaco è arrivato a fine serata.

Vincenzo Marino ha introdotto i lavori con una breve ricostruzione delle vicende che hanno seguito l’annuncio alla radio di Sandro Pertini e delle principali tendenze storiografiche attuali, alcune percorse da un certo revisionismo, altre che hanno messo in luce aspetti prima trascurati come il ruolo della donna. Per il consigliere di minoranza, l’attualità della Resistenza è messa in dubbio dai vilipendi alla Costituzione e dalla poca sensibilità verso queste ricorrenze. Liberazione è richiesta di diritti e libertà, ma è anche rispetto delle regole e impegno perché tutti possano esprimersi. Vincenzo Marino, infatti, ha citato Pertini che a sua volta citava Voltaire, perché il senso della Liberazione fosse la possibilità di esprimere la propria opinione rispettando quella degli altri. L’auspicio generale è che si possa continuare a conoscere la storia, anche a Pentone che non è dotato di archivi storici ordinati.

Sulla storia pentonese si è focalizzato l’intervento di Rossella Tallerico. Nei giorni scorsi ha intervistato dieci pentonesi che hanno vissuto la seconda guerra mondiale da bambini. Ieri sera ha presentato gli elementi emersi. Le sensazioni spiacevoli legate al ricordo dei 10/15 aerei che ogni giorno sorvolavano Pentone (ancora oggi una signora, quando sente i fuochi di artificio, si ritira in casa). Le fughe in campagna e il pane o qualche patata che ci si portava dietro nel caso in cui l’allarme fosse stato protratto. I piccoli tenuti in braccio tra le coperte e i ragazzini che prendevano per mano i genitori. La decisione di non scappare per morire eventualmente in casa. La solidarietà con gli sfollati e l’aiuto offerto dai soldati ad esempio in occasione di un’alluvione (a Pentone furono presenti la divisione Mantova e la divisione Pistoia). I matrimoni tra le ragazze pentonesi e i soldati “altoitaliani”. Rosa, la civile che perse la vita in un bombardamento a Catanzaro. La difficoltà dei bombardieri a individuare Pentone attribuita a un miracolo della Madonna. Rossella Tallerico ha raccontato che gli intervistati si sono commossi, per i ricordi e per gli immigrati nei quali in qualche modo si identificano. Il senso di queste storie sembra essere sintetizzato dalla frase di un signore: non si può dire che Pentone non abbia vissuto la guerra perché non è stato bombardato, già aver vissuto la fame è stato terribile.

Dopo gli interventi dei presenti, Mario Saccà ha concluso il dibattito. Lo storico è solito intervistare reduci della seconda guerra mondiale e non solo. Infatti, ha evidenziato l’importanza della ricostruzione del passato attraverso la storia orale. Ha spiegato che la Calabria fu liberata dagli anglo-americani e che alcuni partigiani meridionali hanno combattuto nel Nord. Per Mario Saccà, «fermo restando i valori e applicando Voltaire» è fondamentale conoscere tutto quello che è accaduto, tutti gli aspetti e far esprimere tutti, poi si avrà la capacità di separare gli elementi buoni da quelli cattivi. La sua idea di fondo è che il ‘900 sia finito e che, quindi, sia inutile riproporre vecchie polemiche collegate a categorie scomparse. Secondo lo storico, la storia sarà scritta quando tutti gli archivi saranno aperti. «Ma se già ora diamo una mano, facciamo il nostro dovere».

 

25 Aprile, a Pentone un dibattito per attualizzare

notte bianca pentonePENTONE (CZ) – Non dimenticare, ma soprattutto attualizzare: questo è l’intento di Rinascita per Pentone, il gruppo di minoranza che il 26 aprile ha organizzato una manifestazione per ricordare i 70 anni dalla Resistenza. “Dopo 70 anni, in una società che trita tutto è attuale ancora parlare e riflettere sulle lotte che hanno portato alla nascita della democrazia italiana?” Questo l’interrogativo provocatorio lanciato in quest’occasione e che sarà alla base del dibattito animato dal capogruppo in consiglio comunale, Vincenzo Marino, dalla già candidata, Rossella Tallerico, che si avvarranno della presenza illustre dello storico Mario Saccà. La serata avrà scopo storico e sociale e saranno sviluppate sia tracce di storia nazionale sia di storia locale attraverso delle testimonianze che ripercorreranno quell’epoca. Mai come oggi è opportuno ricordare e riflettere su quelle battaglie e su quell’epoca che ha determinato la nostra storia democratica – aggiunge Vincenzo Marino – è fondamentale ripensare alle radici del nostro Paese per vivere all’insegna di quei valori che i padri fondatori ci hanno lasciato in eredità. Appuntamento presso la Sala Consiliare del Comune di Pentone domenica 26 aprile alle ore 18,00.

 

Pentone, l’autobus non parte

notte bianca pentonePENTONE (CZ) – L’autobus non parte e lascia i passeggeri nel centro presilano. Per un guasto tecnico, il mezzo non può partire per raggiungere Catanzaro. Disagi per gli studenti e i lavoratori che lo prendono ogni giorno. Già si stava usando un mezzo più piccolo perché anche l’autobus grande aveva avuto dei problemi, riferiscono alcuni passeggeri. ” Non è la prima volta che capita – denunciano alcuni pendolari – paghiamo biglietti e abbonamenti per vivere contibnui disagi”.

Cani maltrattati in provincia di Catanzaro: intervento dei forestali

PENTONE (CZ) – Nove cani vivevano legati e rinchiusi in anguste gabbie all’interno di un terreno agricolo. A scoprirne l’esistenza è stato il Corpo Forestale dello Stato. Terribili le condizioni in cui versavano gli animali: alcuni erano costretti in minuscoli ricoveri al buio, altri venivano tenuti legati a cortissime catene sotto delle tettoie di lamiera. Dopo essere stati salvati, i cani sono stati affidati al canile di Cirò Marina. Scatta invece per il padrone una denuncia per maltrattamento di animali

Speciale Interviste/Francesco Colelli e l’eredità artistica del ‘700 calabrese

Un momento del convegno @ Foto Giulio Greco

PENTONE (CZ) – Giovedì, presso la chiesa di Pentone, si è tenuto il convegno ‘Eredità artistica del ‘700 calabrese – Francesco Colelli e la sua produzione nella Sila Catanzarese’. L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco di Pentone in collaborazione con la parrocchia di Pentone. Presentata anche la mostra itinerante delle opere di Francesco Colelli. Toccherà Albi, Magisano, Taverna e Zagarise, i paesi della Presila catanzarese nei quali il pittore nicastrese è stato attivo. Dopo il convegno, moderato da Maria Paonessa, si è tenuto il concerto ‘La musica incontra l’arte’, presentato da Maria Tarantino. Si sono esibiti Giovanna Massara (soprano), Amerigo Marino (tenore) e Amedeo Lobello (pianoforte).

L’evento, reso possibile dai numerosi sponsor e da quanti si sono impegnati per la sua realizzazione, segue il rientro a Pentone di una tela di Francesco Colelli. Il quadro Madonna della Grazie tra i santi Antonio e Anna, rientrato a Pentone a venti anni dal suo ritrovamento, è stato restaurato a cura della Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza.

Dopo i saluti di Vitaliano Marino (presidente della pro loco Pentone), Don Gaetano Rocca (parroco della Chiesa San Nicola di Bari) e Michele Merante (sindaco di Pentone), al convegno sono intervenuti Giuseppe Valentino, fondatore e direttore del Museo Civico di Taverna, Mario Panarello storico dell’arte e docente Unical, massimo esperto del pittore e Gianluca Nava che ha restaurato la tela rientrata a Pentone. Li abbiamo sentiti per conoscere la figura di Francesco Colelli, il quadro di Pentone e i possibili interventi per valorizzare il patrimonio artistico e culturale.

 

 Le interviste

a cura di Rita Paonessa

 

 

 

 

 

 

Convegno sull’Eredità Artistica del Pittore del ‘700 Nicastrese Francesco Colelli

PENTONE (CZ) –  Si terrà giovedì 4 settembre presso la Chiesa S. Nicola di Bari il convegno “Eredità artistica del ‘700 calabrese – Francesco Colelli e la sua produzione nella Sila Catanzarese.” Protagonista sarà appunto Francesco Colelli illustre pittore del ‘700 nato a Nicastro, ma la cui produzione è presente in tanti paesi della provincia. La recente presentazione dopo il restauro di una sua tela a Pentone ha dato il via all’idea di realizzare una mostra itinerante in tutti quei paesi della Presila che conservano quadri del Colelli. Ad attivarsi in primis la Pro Loco di Pentone insieme alla Parrocchia S. Nicola di Bari che hanno cercato di coinvolgere le comunità e le parrocchie di Albi, Magisano, Taverna e Zagarise dove il pittore morì e dove ha lasciato il maggior numero di opere. Per celebrare e omaggiare prima di tutto Francesco Colelli ecco dunque un convegno in cui meglio apprezzare un artista longevo che tanto ha dato alla Presila. Ad intervenire al convegno il massimo esperto del maestro nicastrese, Mario Panarello, autore tra l’altro di un volume a lui dedicato; poi Giuseppe Valentino, direttore del museo di Taverna e Giancarlo Nava. L’idea di promuovere il territorio attraverso arte, ambiente e cultura è uno degli obiettivi che la Pro Loco sta cercando di portare avanti ormai da tempo e con il Colelli e la sua produzione artistica si è riusciti anche in un altro impegno: quello di coinvolgere e fare sintesi di realtà limitrofe, accomunate da storie e cultura tanto simili. La serata del 4 settembre sarà l’occasione anche per dare spazio all’arte, in particolare alle opere del  Colelli conservate nelle Chiese della Presila, cercando in tal modo di dare un’ulteriore spinta alla promozione della nostra cultura. Grande il lavoro per la realizzazione del convegno e poi della mostra itinerante che lungo l’itinerario artistico del Colelli nella Presila toccherà nei prossimi mesi Albi, Magisano, Taverna e Zagarise. Per Francesco Colelli probabilmente le committenze nella Presila sono da attribuire alla ricostruzione avvenuta dopo il disastroso terremoto del 1783 e sono sia di impronta ecclesiastica sia privata, ecco il perché di quest’importante produzione che molti ignorano e a cui si vorrebbe invece dare la giusta attenzione.

In Mostra i Ricordi di Giuseppe e Francesco Capilupi

PENTONE (CZ) – Giorno 23 agosto alle ore 18.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Pentone, si terrà l’inaugurazione della mostra organizzata dalla Dott. Ssa Rossella Tallerico, in collaborazione con la  Famiglia Capilupi, su Francesco e Giuseppe Capilupi, Ufficiali pentonesi, che parteciparono alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel corso della serata, interverranno Rossella Tallerico, Dott. Ssa in Filologia Moderna; Stefania Orsini, Dott.ssa in Belle Arti; Dottor Michele Merante, Sindaco di Pentone; Dottor Corrado Capilupi, fratello di Francesco e Giuseppe.

Per l’occasione, saranno esposte lettere, cartoline, cimeli personali dei due militari, e in particolare, parte dei trecento dipinti e schizzi, realizzati da Giuseppe, molti dei quali rappresentano gli anni trascorsi in guerra e durante la prigionia.

Francesco Capilupi apparteneva alla Divisione Fanteria Ferrara, combatté sul fronte greco, e durante uno scontro fu colpito e morì il 31 ottobre del 1940. Fu insignito della Medaglia d’argento al valor militare, primo Ufficiale italiano caduto in Grecia.

L’Ufficiale Giuseppe Capilupi combatté in Etiopia, a Gondar, contro lo schieramento anglo-abissino. Fu fatto prigioniero dagli inglese, e rinchiuso nel campo di prigionia, La Farak, in Kenya. Ritornò a Pentone nel 1947, ma un anno dopo, morì di setticemia, per una ferita, procuratasi durante uno scontro in guerra.

Attraverso i due militari, in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, celebrato il 28 luglio 2014, si vogliono omaggiare tutti quei soldati, che coraggiosamente e dignitosamente combatterono per la causa italiana, durante i due grandi conflitti mondiali.

La mostra sarà aperta anche nella giornata del 24 agosto, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 19.00 alle 22.00.

Rossella Tallerico

Pentone: “A Nottata” tra musica, arte e sapori locali

PENTONE (CZ) – Si svolgerà sabato 16 agosto la VII edizione de “A nottata”, la notte bianca targata Pentone. Dopo i successi delle edizioni precedenti, ad organizzare l’evento ancora una volta la Pro Loco che quest’anno ha cercato di realizzare un format più coinvolgente sia per i pentonesi sia per quanti vorranno venirvi dalle zone limitrofe. “A nottata- divertimento da sira alla matina” è il nome completo dato alla serata che aspira ad essere l’evento clou dell’estate pentonese con la sua forza, la sua organizzazione peculiare e soprattutto con le tante offerte che quest’anno riempiranno le strade e i vicoli del centro presilano. Tante le collaborazioni messe in cantiere per la buona riuscita della grande festa: l’amministrazione comunale, la Parrocchia, i tanti commercianti, le associazioni e tanti volontari che non hanno voluto far mancare il loro impegno. Si comincerà alle ore 20.00 e si proseguirà fino alla mattinata in un divertimento senza sosta che si articolerà seguendo due percorsi: uno enogastronomico, l’altro artistico. A partire da Corso De Laurenzi fino a Corso del Popolo, passando per via Giardino e Piazza Mons. Virgilio Tarantino ci saranno stand dove sarà possibile la degustazione di pietanze tipiche e cibi casarecci il tutto condito con tanta buona musica grazie al “Rapper nero e il suo gruppo”, a Michele Tosi, a Pino Arcuri, all’Associazione “Ballando cantando”, al gruppo “Old story group”, ancora all’associazione “Non solo Liscio” e a vari musicisti locali. Uno spazio sarà dedicato anche ai bambini per i quali sarà prevista l’animazione specifica. Poi ancora tanti artisti perché non c’è festa senza arte nella nottata pentonese: Luigi Paone, Rosalba Russo, Giovanni Chiarella, Yvonne Leone, Maurizio Veraldi, Concetta Rubino, Rosalba Cioffi Rubino, Stefania Platì, Caterina Gigliotti che arricchiranno l’intrattenimento con le loro piccole grandi opere d’arte. Sarà inoltre possibile visitare la Chiesa Madre e le sue straordinarie reliquie, il centro di documentazione di Invicta Palestina e per i più temerari affrontare la parete free clinbilng predisposta dagli “Angeli della Sila”. Musica, arte, degustazione, lavoro, impegno e voglia di divertirsi saranno insomma le noti salienti de “A nottata” a cui è impossibile non partecipare. Così come vuole la tradizione, anche questa notte bianca vedrà principali protagonisti i commercianti e i loro prodotti, Pentone e le sue bellezze, ma soprattutto i pentonesi che hanno tanta voglia di divertirsi e far divertire dando il meglio di se. Appuntamento a sabato per una nottata indimenticabile.

“To The South of Things”: Presentata a Pentone l’Opera del Lametino Bongiovanni

Ph. Michele Marino

PENTONE (CZ) – Nei giorni scorsi Pasqualino Bongiovanni ha presentato la sua opera prima “A sud delle cose” nell’edizione bilingue italiano-inglese “To the south of things” nella Sala Consiliare del Comune di Pentone, gremita di pubblico e appassionata di Calabria e poesia.
L’evento organizzato dalla Pro Loco di Pentone ha riscontrato un enorme successo ed ha regalato ai presenti momenti di commozione e di ritorno indietro nel tempo.
Pasqualino Bongiovanni con i suoi versi tocca le corde più intime dell’animo, le piaghe più profonde che ogni Calabrese possiede.
Dopo i saluti iniziali da parte del presidente dell’Associazione Pro Loco Vitaliano Marino e del consigliere comunale  Angelina Capicotto si è entrati nel cuore dell’evento celebrativo.
Pasqualino Bongiovanni giovane poeta di Lamezia Terme (Cz) ha già ricevuto numerosi premi per la sua opera ed è stato paragonato ai grandi della letteratura italiana e ad uno in particolare che ha donato molto alla nostra Regione: Franco Costabile.
L’attaccamento alla  propria terra ed il desiderio di raccontare di ogni cosa che le appartiene, è uno dei tratti che li accomuna in assoluto.
Tramite gli ospiti seduti alla tavola rotonda l’uditorio ha avuto la possibilità di entrare nei meandri della poesia di Bongiovanni e di coglierne ogni aspetto.
Enza Andricciola docente di lettere classiche a Roma , esperta e critica della poesia di Bongiovanni, ha sottolineato le tematiche più importanti trattate dal poeta, dando le chiavi per comprendere al meglio certi pilastri, come il concetto di “Sud” che non è solo geograficamente inteso , ma che diviene una “condizione”, un fardello pesante per coloro che vivono in terre come la Calabria ma che non accettano silenziosamente il ruolo marginale che gli è stato affidato. Il poeta racconta senza mezzi termini le difficoltà e  le miserie di ritrovarsi in ogni “Sud”.

RESISTERE:Per resistere/non sempre/è necessario/essere/pietra nel pugno/scoglio in tempesta/roccia nel vento./Si può,/forse con più coraggio,/resistere docili/come primula al gelo.
Giuseppe Villella professore di lingue e letterature straniere ha curato la traduzione in inglese dell’opera, pubblicata a Thunder Bay – Ontario nel 2013, e che  in precedenza era stata tradotta e pubblicata in spagnolo. Per presentare le edizioni il poeta si è recato dapprima in Argentina  e poi Canada dove ad accoglierlo ha trovato comunità di emigrati italiani.
Villella ci ha fatto capire come minuzioso ma anche sorprendente sia il lavoro di traduzione di una poesia dall’italiano all’inglese e come certi significati diventino più carichi e come la lingua restituisca note inaspettate.
Durante il corso della serata sono state lette alcune tra le poesie più belle della raccolta da lettrici madrelingua inglese, figlie di italiani emigrati in Canada, Mirella Rubino e Teresa Marino; e da giovani pentonesi, Sofia Marino, Maria Tarantino, Antonia Marino, Emanuela Pugliese, Amerigo Marino.

A SUD DELLE COSE:In silenzio/torniamo/dove il mare,/in inverno,/ha colori/sporchi/di sabbia e di sale,/e onde schiumose,/che opacizzano occhiali,/mosse da un vento d’Africa/saturo di polvere./Dai  finestrini/giungiamo/a Sud,/dove una madre consuma/ad un focolare/la sua gioventù,/ed un bimbo piange/al suono lento/
e grave/delle campane./Dove le preghiere/sono lunghi mormorii/avvolti in scialli neri./Dove la vita è silenzio,/e la morte, una colpa./Dove il sorriso/è il peccato di una ruga,/ed il pianto,/gocce di sudore nei campi./Così/torniamo a Sud,/a sud delle cose,/dove l’amore è muto/e si dà solo ai Santi.
Altro ospite della serata è stato Franco Santopolo, biologo ed esperto di questioni sociali calabresi, che ci ha raccontato tra storia e tradizione il fenomeno dell’emigrazione, flusso iniziato nell’anno dell’unità d’Italia il 1861, per accentuarsi negli anni 50′ e 70′ del 900 per non arrestarsi più e farsi ancora più forte oggi.
Un fenomeno che ha costretto centinaia di persone ad abbandonare la propria terra per mancanza di lavoro e di possibilità e portare nel cuore ricordi e legami indissolubili, a doversi adattare ad altre culture e sentirsi inadeguati in certi posti perchè Italiani e calabresi.

CANTO DEI NUOVI EMIGRANTI-(Omaggio a Franco Costabile):Non chiedeteci altro!/Abbiamo serrato/le lacrime/con grimaldelli/di rabbia,/con niente./Abbiamo chiuso/con vergogna/tutte le vocali/ampie e sgangherate./Abbiamo imparato/
a ripiegare/in una valigia/la vita,/a riporre/ordinatamente/l’anima/in una  scatola./Abbiamo/titoli di speranza/chiusi nella cartella./Cantiamo/musiche a memoria./Bussiamo a tempo/e rispondiamo al ritmo/di qualsiasi pretesa./Svoltiamo/ad ogni nome/segnato sulla carta;/scendiamo alle fermate richieste./Paghiamo il giusto,/prendiamo il resto,/e basta.
Una testimonianza commovente e condivisa da molti nel pubblico è stata quella di Maria Pugliese Potestio che ha raccontato la sua partenza per le Americhe da giovanissima. Oggi a distanza di molti anni sente un richiamo fortissimo verso il suo paese e vi ritorna per molti mesi . Ha parlato di una ferita che non si è mai riemarginata che la fa soffrire ogni volta che lascia i suoi luoghi natii e ai quali pensa con nostalgia.
La poesia di Bongiovanni ha quindi accomunato tutti.

Ogni donna ha ritrovato le proprie mani ed il proprio mondo che una strofa ha  rievocato, conducendo a sensazioni antiche.

MANI DI DONNE:Erano livide e fredde/le mani delle donne/curvate a lavare lungo il fi ume/o alle vasche di cemento/al Muraglione./Unghie consumate/a raccogliere olive/
tra foglie secche/e pietre d’arenai,/a raschiare la terra/(come galline e cani)/per scovare patate/o in cerca di cicoria e talli/lungo i sentieri./Erano mani di donne/
a infuocare i forni,/a impastare/la farina con l’acqua/e la fatica col sale./Mani a sfogliare vigne/come pagine di calendario/e di un anno intero/da strappare amaro./
Mani pazienti/a rammendare la vita,/mani a tessere/dentro al telaio./Mani forti/
ad ammaccare il pane,/il pane duro e nero/dentro al mortaio./Mani azzurre/
a sciogliere al pozzo/la pietra del verderame,/mani d’inchiostro/immerse nel mosto/
in cerca di raspi/da ripulire./Mani bambine/che portano il sonno/tenere e dolci/
mani a cullare,/giunte e silenti/nelle notti fredde/sotto le coperte/mani a pregare./
Erano queste/(e lo sono ancora)/le mani di molte donne:/mani amorevoli e calme/
che pure non vennero/sfiorate mai/da due labbra d’amante,/da un bacio galante/
o una carezza appena./

Dedicarsi alla poesia, ad incontri come questi che Pasqualino Bongiovanni ha donato alla comunità pentonese, significa riappropriarsi  della propria identità di calabrese, di resistere alle vicende anguste della vita e del tempo, che molto si può portare nei luoghi in cui ci si  reca spesso contro la volontà ma per il bisogno di vivere una vita dignitosa. Non è cancellando dalla propria parlata una “cadenza” linguistica forte per la vergogna di essere riconosciuti,  che si cancella l’essere calabresi.
Calabresi si nasce e si resta con orgoglio.

Maria Emanuela Marino