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Grimaldi dice no a Maria Cristina di Savoia

GRIMALDI (CS) – Una petizione con oltre 500 firme per esprimere il dissenso contro l’intitolazione della piazza antistante l’ex convento di S. Antonio di Grimaldi a Maria Cristina di Savoia. “I sottoscritti cittadini – è scritto nella istanza – si sarebbero aspettati che la piazzetta fosse Grimaldiintitolata o al fondatore del complesso conventuale Fra’ Desiderio Saccomanno o alle benemerite Elisa Giardino e Antonietta Comi, che si sono prese cura di tanti sventurati, accolti e assistiti nell’ospizio S. Antonio, istituito nei locali adiacenti alla chiesa: scelte parimenti rispettose del comune sentire, poco attratto, viceversa, da una sconosciutissima Maria Cristina di Savoia, estranea a ogni memoria locale orale e scritta”. La decisione di dare questo nome alla piazza è stata presa nell’aprile del 2014 dalla precedente amministrazione comunale che ha accolto la richiesta del Comitato Mileti nato per la valorizzazione della storia e delle tradizioni grimaldesi. Ai firmatari della petizione questo non va giù perché – affermano – l’identità grimaldese è data dai cittadini illustri del paese e non da altri.  Si attendono sviluppi in merito: le firme raccolte sono rappresentative di quasi tutto il paese.

 

Il degrado della Piazza delle Grazie di Reggio Calabria

Un attento lettore, il signor Sergio Notaro ha inviato alcune foto per denunciare lo stato di abbandono in cui versa la zona della Piazza delle Grazie di Gallico Superiore, periferia nord di Reggio Calabria.

Rifiuti che impediscono la viabilità
Rifiuti di ogni genere
Fango e rifiuti che sommergono le strade

 

Rifiuti che "adornano" la flora della piazza
La strada inagibile che costeggia la piazza

Piazza Loreto, parte la programmazione dei quartieri

Cosenza.Partirà ufficialmente giovedì 8 agosto, con il concerto del cantante cosentino Mario Gualtieri in Piazza Loreto, il programma musicale pensato dall’Assessore allo spettacolo e agli eventi Rosaria Succurro, in accordo con l’Assessore al Decentramento e cura dei quartieri Massimo Lo Gullo, per il mese di agosto e per gli inizi “D’intesa con il collega di giunta Massimo Lo Gullo che sull’argomento aveva preventivamente consultato i consiglieri dei quartieri più popolosi e periferici della città – ha dichiarato l’Assessore Rosaria Succurro – abbiamo ritenuto di mettere in piedi un programma di eventi musicali che fungessero da richiamo per tutti coloro che risiedono nei diversi quartieri e nelle frazioni della città e che vivono Cosenza anche d’estate rinunciando, per motivi di lavoro od anche a causa della crisi economica, alle vacanze. Ci è sembrato giusto – ha detto ancora la Succurro – puntare soprattutto su quegli artisti locali che sono maggiormente vicini alla gente e che presso i quartieri della Cosenza più periferica e decentrata hanno sempre riscosso consenso e apprezzamento. Non è un caso che ad aprire la serie dei concerti e delle esibizioni sarà Mario Gualtieri, uno dei più famosi interpreti della canzone popolare calabrese e vero e proprio beniamino del pubblico cosentino, senza contare il successo che i suoi concerti hanno da sempre riscosso presso i nostri connazionali all’estero. Per lui è stata scelta una delle piazze più capienti della città, come Piazza Loreto. Il viaggio musicale nei quartieri e nelle periferie della città proseguirà per tutto il mese di agosto e siamo certi che catturerà l’attenzione di chi sarà costretto a rinunciare alle vacanze.” Le serate musicali di agosto e del 5 settembre saranno presentate da Fabio D’Ippolito.

Precisazione del Sindaco Occhiuto su piazza Santa Teresa e piazza XXV Luglio

 

piazza XXV luglio cosenza

Cosenza.In merito alle preoccupazioni espresse a mezzo stampa dal Comitato di quartiere sull’imminente riqualificazione di piazza Santa Teresa e di piazza XXV Luglio, occorre innanzitutto precisare che l’idea di città dell’Amministrazione comunale è un’idea d’insieme, che punta alla rigenerazione urbana in tutte le sue componenti e non a interventi sui singoli quartieri come spazi a sé, distaccati dal resto dell’assetto urbanistico. “Noi – afferma al riguardo il sindaco Mario Occhiuto – intendiamo la città come una città che si vive. Un luogo dove il verbo vivere sia sempre associato in primis ai pedoni e non a cittadini automobilisti. Perché una città che prediliga la qualità esistenziale è, infatti, una città a misura delle persone e non a misura di macchine”. In tal senso, l’Amministrazione comunale sta attuando, com’è noto, un programma incentrato su una serie di progetti urbanistici che pongono in primo piano, fra le altre cose, la pedonalizzazione, la mobilità sostenibile, le piste ciclabili e il potenziamento delle aree verdi. “Fra i nostri obiettivi – prosegue Occhiuto – c’è quello di recuperare ville, spazi pedonali, giardini e piazze per darne maggiore piacere alle persone nella riscoperta dell’aggregazione e della partecipazione all’aria aperta. Sembra francamente riduttivo, da parte del Comitato di quartiere, citare ad esempio piazza XXV Luglio come piazza già dedita alle frequentazioni in quanto ritrovo di ‘studenti in caso di filoni o di scioperi’.

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa

Paese natale intitola piazza Mirigliani

Sindaco Santa Caterina a figlia Patrizia, ‘per noi un simbolo’

CATANZARO, 16 NOV – Santa Caterina dello Jonio, paese natale di Enzo Mirigliani, intitola una piazza al fondatore di Miss Italia. A comunicare la decisione alla figlia di Mirigliani, Patrizia, e’ stato il sindaco di Santa Caterina, Domenico Criniti, prendendo spunto dal docu-film ”Enzo Mirigliani, Storia di un ragazzo calabrese” presentato al Festival del Cinema di Roma.

Criniti ha definito Mirigliani ”orgoglio e simbolo della comunita’ di Santa Caterina dello Jonio”.