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Il post Sambiase-Acri è dolce per Giuseppe Minisci

La copertina del finale di Sambiase – Acri è tutta per lui: l”eroe di giornata è il portiere rossonero Giuseppe Minisci. Incredibile la favola di questo 27enne ragazzo acrese: giocatore di calcetto e cronista per AcriTv a seguito della stessa squadra rossonera fino a qualche settimana fa, secondo portiere dell’Acri da due settimane, dopo l’addio di Marchese e l’infortunio di Palumbo. Minisci entra in campo al 37’ dopo l’espulsione di Di Iuri, non si fa ipnotizzare  dal discetto dal forte Saturno parandogli il rigore, per poi blindare la porta rossonera nel secondo tempo con almeno un paio di miracolose parate agli attaccanti giallorossi. A fine gara commenta cosi il suo “pomeriggio da leoni”: “Sono felicissimo e emozionatissimo. Non ha ancora realizzato di aver fatto un esordio cosi. Non posso che ringraziare mister Mario Pascuzzo per la fiducia che mi ha dato, Francesco Di Iuri per il grande esempio che è per me, gli amici Umile Luzzi, Paolo Gallo, Andrea Sposato, Christian Scarlato, Tullio Maio e gli altri compagni di squadra per avermi fatto sentire fin da subito parte del gruppo. Ringrazio anche i tifosi per avermi sostenuto”. 

L’Acri si coccola quindi il suo nuovo portiere, una scommessa vinta per mister Pascuzzo che domenica dovrò di nuovo affidargli il difficile compito di blindare la porta contro Isola dagli attacchi di Turano e compagni. “Domenica contro Isola CR sarà difficile – conclude Minisci –  ma ora che abbiamo ottenuto il nostro obiettivo della salvezza tranquilla potremo giocarcela a viso aperto  e senza nulla da perdere. Io mi farò trovare pronto“.

Non possono dirsi altrettanto sereni e soddisfatti in casa Sambiase. La sconfitta sull’Acri pesa molto su Saturno e compagni che si vedono superare al 5° posto dalla Taurianovese. Domenica prossima si va a Palmi senza i portieri Maruca e Verterame, squalificati, ma con l’ambizione di dover ottenere i tre punti per ritornare prima possibile in zona play off. Laconico il segretario F. Guadagnolo: “Non siamo preoccupati, siamo ancora artefici del nostro destino“.

Andreina Morrone