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A Cristina Comencini la X edizione del Premio Tropea

TROPEA (VV) – L’autrice Cristina Comencini con il libro “Essere vivi” ha vinto la decima edizione del Premio Nazionale Letterario “Tropea – Una regione per leggere”. La nota scrittrice, assente per motivi personali dalla serata finale della manifestazione, ha ottenuto il 48% dei voti della giuria lasciandosi alle spalle il collettivo Lou Palanca (rappresentato da Valerio De Nardo e Nicola Fiorita), in concorso con “Ti ho vista che ridevi” (Rubettino editore), che ha ottenuto il 42,8%, e staccando Demetrio Paolin, autore di “Conforme alla gloria” (Voland), che ha raccolto l’8,9% dei voti.
I voti sono stati espressi dalla Giuria dei sindaci del territorio e dalla Giuria popolare (studenti e personaggi della cultura e della società della città), che hanno ricevuto gli ebook dei tre libri e hanno comunicato la propria preferenza nel mese di agosto.

Essere vivi” ha segnato il passaggio di Cristina Comencini alla casa editrice Einaudi. Queste le sue dichiarazioni dopo aver appreso la notizia della vittoria: «Ringrazio la Giuria dei Sindaci e la Giuria popolare per avere votato un romanzo a cui ho lavorato per molto tempo e che segna credo una svolta nel mio lavoro di scrittrice. Ho scritto “Essere vivi” due volte interamente perché volevo che l’esperienza e l’energia uniche dell’infanzia prendessero forza da parole e silenzi forti come pietre. E il viaggio dei due protagonisti per ricollegarsi alla loro origine, in presenza della morte dei genitori, fosse il percorso di ognuno di noi per trovare il senso dell’essere vivi. Importanti motivi personali non mi hanno permesso di essere con voi durante la votazione ma a distanza vi invio il mio ringraziamento e la grande gioia di averlo conquistato».  

Premio Tropea, da Gratteri agli autori finalisti. Il racconto della prima serata

TROPEA (VV) – La decima edizione del Premio Tropea si apre con l’ingresso sul palco del presidente dell’Accademia degli Affaticati Michele Accorinti, accolto dai giornalisti Michele Cucuzza e Livia Blasi, in un’atmosfera che solo il centro storico di Tropea sa regalare.

Dopo aver presentato i libri in concorso, Accorinti ha annunciato però l’assenza di Cristina Comencini, una dei tre autori in lizza per il Tropea a causa di problemi familiari. Accorinti, infine, ha spiegato che durante queste prime dieci edizioni del Premio, l’Accademia ha distribuito oltre 12mila ebook e libri a oltre 4mila tra giurati e sindaci della Calabria. Una parentesi molto importante per gli “Accademici” è stata poi dedicata ai due soci Lino Daniele e Pasquale D’Agostino, a cui è stato tributato un lungo applauso da parte del pubblico.

Subito dopo una parentesi musicale del pianista Dario La Torre, il palco ha ospitato il procuratore Nicola Gratteri. Per lui immancabile la domanda sullo scioglimento del Comune di Tropea per infiltrazioni mafiose. «Di solito un magistrato non commenta mai – ha esordito Gratteri – il lavoro di un collega, ma è ovvio che quando si preparano le liste nei paesi piccoli, chi le compone sa chi sceglie. Le liste vengono fatte in base al numero delle parentele. Non voglio riferirmi allo scioglimento del Comune di Tropea, ma è questo quello che accade in genere. I patti col diavolo, i politici, i candidati, sia ai Comuni, sia alle Regionali e alle Politiche, si fanno nelle ultime 48 ore, quando al candidato viene l’ansia di non essere votato. E i patti col diavolo non si sciolgono mai, quindi bisogna non farsi prender l’ansia di non essere eletti, ma la volta successiva bisogna farsi trovare preparati». «Sapete perché non cambia nulla? – ha proseguito Gratteri – Perché con lo scioglimento si mandano a casa gli amministratori, ma non i quadri, spesso risultato di quella maggioranza politica. Spesso il responsabile di un settore, che è la cinghia di trasmissione, il collettore tra lo ‘ndranghetista e l’amministrazione. Non penso a Tropea, ma faccio un discorso che ho sempre fatto: non cambia nulla perché all’interno del Comune il cavallo di Troia resta sempre. Andrebbe rivista la norma in modo che possano essere rimossi anche i funzionari comunali. C’è chi vorrebbe cacciare solo il candidato che ha avuto rapporti con la ‘ndrangheta. Ma è troppo facile, perché senza i suoi voti non ci sarebbe stato il sindaco. Io proporrei di eliminare tutti i soggetti border line».

Dopo il seguitissimo intervento di Gratteri, è stata la volta degli autori dei libri in lizza del Premio Tropea. L’assenza della Comencini è stata in parte colmata dalla competenza della dirigente scolastica Bice Lento, accademica affaticata, che ha presentato “Essere vivi al pubblico”. L’attrice Noemi Di Costa ha letto alcune pagine del libro della Comencini, mentre Bice Lento ha sottolineato l’importanza del tema dell’adozione e dell’armonia che si deve creare affinché ciò possa avvenire nel miglior modo possibile.
È poi stata la volta di Nicola Fiorita, Maura Ranieri e Valerio De Nardo, del collettivo Lou Palanca, autori del libro “Ti ho vista che ridevi”. Rispondendo a Cucuzza, curioso per la novità del collettivo, gli autori hanno spiegato come scrivere assieme sia più semplice, per via delle varie revisioni e della possibilità di confrontarsi. A leggere alcune pagine del libro è stato ancora l’attrice Noemi Di Costa, mentre gli autori hanno spiegato il parallelismo tra le vicende delle donne protagoniste del libro e quelle di tante donne che ancor oggi, in vari paesi del mondo, vivono le stesse problematiche.
A chiudere è stato l’autore Demetrio Paolin, autore di “Conforme alla gloria”. A Paolin è stato chiesto di soffermarsi sull’ elemento che domina la trama: la deportazione. L’autore piemontese si è dunque soffermato su alcuni dettagli del romanzo e sulla sua volontà di raccontare “il male di sopravvivere”, cioè l’esperienza di disagio vissuta dai deportati al loro ritorno a casa. Anche le pagine del libro di Paolin sono state lette al pubblico dall’attore Francesco Saverio Rombolà, dopo una profonda riflessione sulla disumanizzazione dei deportati fatta dall’autore.
Dopo lo stacco musicale del violino di Antonio Pontoriero, sono saliti sul palco del Tropea Carlo Minervini (ComeTe, Falco Editore), Antonio Pugliese (La civiltà contadina in Calabria, Calabria Letteraria Editrice), Ruggero Grio (La mia sfida, Laruffa), Pasquale De Luca (I figli di Filomena, Meligrana), Pino Vita (La treccia rossa. Storia della cipolla di Tropea, Pellegrini), Antonio Il Grande (Nella terra dei sogni proibiti, Meligrana).

Nicola Gratteri ospite alla Xª edizione del Premio Tropea

TROPEA (VV) – La prima delle due serate in programma, che domani apriranno ufficialmente il premio, avrà tra i suoi ospiti Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, tra i più conosciuti magistrati della DDA ed apprezzato scrittore.
Nato a Gerace nel 1958 si laurea in Giurisprudenza all’Università di Catania ed entra in magistratura. Dall’aprile del 1989 vive sotto scorta, per essere in prima linea contro la ‘ndrangheta, nel 2009 viene nominato Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e, nel 2013, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta lo nomina componente di una task force contro la criminalità organizzata. Con il Governo Renzi il suo nome viene fatto circolare con insistenza per il ruolo di Ministro della giustizia, ma alla fine verrà prima nominato consigliere della Commissione parlamentare antimafia dal presidente Rosy Bindi e poi presidente della Commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Viene nominato nel 2016 Procuratore Capo di Catanzaro, con una pratica d’urgenza che raggiunge larga maggioranza del Csm.

Oltre che per il suo ruolo di apprezzato scrittore, la presenza di Gratteri a Tropea, in occasione del premio letterario, è dunque ancor più interessante, visto il recente commissariamento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi dell’ente. Gratteri, infatti, è considerato il maggiore esperto mondiale in tema di criminalità organizzata e di ‘ndrangheta e tutto quello che vorrà dire sulla situazione della città che ospita una manifestazione culturale così importante, avrà di certo un grande peso mediatico.

Premio Tropea: Comencini, Lou Palanca e Paolin sono i finalisti dell’edizione 2016

TROPEA (VV) – Si è svolta nella serata di ieri, sabato 9 luglio alle ore 19:00, nella sala convegni del Museo Diocesano, la selezione della terna di scrittori che parteciperà alle serate finali della X° edizione del Premio Letterario Tropea, il 3 e 4 settembre 2016.

L’Avv. Michele Accorinti, presidente dell’Accademia degli Affaticati, ha aperto la serata salutando gli ospiti e il pubblico e ricordando con molta emozione il compianto socio fondatore, Prof. Pasquale D’Agostino. Ha poi ringraziato i partners dell’evento tra cui l’Istituto d’Istruzione Superiore, nella persona del dirigente scolastico Beatrice Lento, il Sistema Bibliotecario Vibonese, nella persona del direttore Gilberto Floriani, l’Associazione Tropeaeventi, Romano Arti Grafiche, Asmenet Calabria e il Comune di Tropea.

Il presidente dell’Accademia ha inoltre illustrato le novità salienti della decima edizione tra cui la presenza nel Comitato tecnico-scientifico dei vincitori delle precedenti edizioni: Carmine Abate (già vincitore Premio Tropea edizione 2009), Mattia Signorini (vincitore edizione 2010), Donatella Di Pietrantonio (vincitrice edizione 2011), Mimmo Gangemi (vincitore edizione 2012); Vito Teti (vincitore edizione 2013), Simona Sparaco (vincitrice edizione 2015).

«Non è una novità, ma una conferma, la location che ospiterà le serate finali del Premio: Largo Galluppi, luogo dove si respira la storia millenaria della cittadina».

L’Avv. Michele Accorinti ha infine messo in evidenza l’avvenuta istituzionalizzazione del Premio da parte dell’amministrazione comunale di Tropea che ha deciso di puntare su questo evento di rilievo nazionale, inserito tra i primi 7 premi letterari d’Italia.

Il sindaco Giuseppe Rodolico, intervenuto per portare i saluti, ha ribadito l’importanza della kermesse letteraria per la cittadina e per l’intera Regione. A fargli da eco è stato anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Tropea, Maria Stella Vinci.

Il direttore del Museo Diocesano, Don Ignazio Toraldo di Francia ha fatto gli “onori di casa” ricordando che il Museo non deve essere inteso come un “ricovero per le opere d’arte”, bensì un luogo nel quale possano essere realizzate svariate iniziative culturali di ampio respiro.

Gilberto Floriani, direttore del Sbv, ha augurato lunga vita al Premio, giunto ai suoi primi dieci anni, invitando gli organizzatori a portare avanti questa manifestazione nonostante le solite difficoltà che possono essere incontrate nel percorso di promozione della cultura.

Alessandro Vicari, rappresentante di Asmenet Calabria, ha ricordato il ruolo che questa società di servizi per gli Enti pubblici svolge durante il Premio, raccogliendo ed elaborando i voti espressi dai sindaci calabresi coinvolti nella Giuria popolare che ricevono le opere da leggere nel formato e-book.

Ad intervenire è stato anche il prof. Vito Teti, ordinario di Antropologia Culturale presso l’Università della Calabria, nonché vincitore dell’edizione 2013 e componente del Comitato tecnico-scientifico del Premio, che ha espresso il suo amore per la città di Tropea, ribadendo l’importanza che le istituzioni lavorino in sinergia per portare la cultura ai massimi livelli nella nostra Regione.  Teti ha concluso: «I nostri due slogan? Coltura e Cultura. Valorizzare le risorse naturali e quelle culturali.»

premio tropeaLa serata è entrata nel vivo con la presentazione, da parte dei componenti del comitato tecnico-scientifico del Premio, dei sette libri in concorso: Ugo Sammartino ha presentato l’opera “Etica dell’acquario” di Ilaria Gaspari; Gilberto Floriani ha illustrato i temi del libro “L’albero di Stanze” di Giuseppe Lupo; Pasquale De Luca ha parlato del libro “L’Arca” di Ester Armanino; Vito Teti ha esposto i contenuti salienti del romanzo “Conforme alla gloria” di Demetrio Paolin; Beatrice Lento ha declamato una brano tratto da “Essere vivi” di Cristina Comencini, Giuseppe Meligrana ha parlato del romanzo “La moglie perfetta” di Roberto Costantini; Maria Stella Vinci ha infine illustrato la trama del libro “Ti ho vista che ridevi” del collettivo di scrittori calabresi “Lou Palanca”.

Ogni componente del Comitato tecnico-scientifico è stato poi chiamato ad esprimere due preferenze tra le opere in concorso, quindi è avvenuta la votazione palese che ha decretato i tre libri finalisti della decima edizione del Premio Letterario.

A comunicare la terna di opere che si contenderanno la vittoria dell’edizione 2016 è stato il Presidente dell’Accademia degli Affaticati, Michele Accorinti, dopo aver ricevuto i dati definitivi dal segretario Giuseppe Meligrana:

  • Ti ho vista che ridevi, Lou Palanca, Rubbettino, 2015 (7 voti)
  • Essere vivi, Cristina Comencini, Einaudi, 2016 (7 voti)
  • Conforme alla Gloria, Demetrio Paolin, Voland, 2016 (6 voti)

Gli altri romanzi hanno ottenuto il seguente numero di preferenze:

Etica dell’acquario, Ilaria Gaspari, Voland, 2015 (1 voto); L’albero di stanze, Giuseppe Lupo, Marsilio, 2015 (3 voti); L’Arca, Esther Armanino, Einaudi, 2016 (1 voto); La moglie perfetta, Roberto Costantini, Marsilio, 2016 (1 voto).

L’appuntamento per conoscere il vincitore della X° edizione e vivere le emozioni del Premio Tropea è fissato per le serate del 3 e 4 settembre a Tropea in Largo Galluppi!


Premio Tropea, cresce l’attesa per la terna finalista

TROPEA (VV) – Manca ormai pochissimo alla serata di selezione della terna finalista del Premio Tropea che si terrà il 9 luglio presso il Museo Diocesano con inizio alle ore 19:00.

Sarà una piacevole anteprima della kermesse letteraria giunta alla sua decima edizione, promossa come sempre dall’Accademia degli Affaticati, presieduta dall’Avv. Michele Accorinti: il gran finale, infatti, si svolgerà nella cittadina nelle serate del 3 e 4 settembre 2016.

La prima importante novità di questa decima edizione è data dalla presenza nel comitato tecnico-scientifico dei vincitori delle passate edizioni: Mattia Signorini (già vincitore Premio Tropea edizione 2010), Donatella Di Pietrantonio (vincitrice edizione 2011), Mimmo Gangemi (vincitore edizione 2012); Vito Teti (vincitore edizione 2013), Carmine Abate (vincitore edizione 2009), Simona Sparaco (vincitrice edizione 2015).

Queste autorevoli voci della letteratura italiana saranno affiancate dai componenti dell’Accademia degli Affaticati: Michele Accorinti, Ugo Sammartino Giuseppe Carone, Giuseppe Meligrana, Beatrice Lento, Vittoria Saccà, Pasquale De Luca. A completare il comitato vi sono l’assessore alla cultura del Comune di Tropea, Maria Stella Vinci, e il direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani.

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La serata di selezione della terna finalista sarà caratterizzata dagli interventi di: Michele Accorinti, Presidente dell’AdA; Giuseppe Rodolico, sindaco del Comune di Tropea, che porterà i saluti dell’amministrazione comunale insieme all’assessore alla cultura, Maria Stella Vinci. Interverranno anche: il direttore del Museo Diocesano, Don Ignazio Toraldo di Francia; il direttore del Sbv, Gilberto Floriani; il presidente di Tropeaeventi, Francesco Monteleone, il rappresentante di ASMENET Calabria, Alessandro Vicari.

Il Museo Diocesano, con la sua atmosfera solenne e i pregiati capolavori di arte sacra, farà da ottima cornice alla serata che sarà impreziosita dall’intermezzo musicale di Giovanna Carignano.

Il comitato tecnico-scientifico sarà protagonista dell’evento poiché ogni suo componente sarà chiamato a scegliere con votazione palese due titoli tra quelli in concorso. A passare in finale saranno le tre opere che otterranno il maggior numero di preferenze. Il regolamento completo è pubblicato sul sito www.premiotropea.it

Questi i libri che sabato si contenderanno un posto nella terna:

  • Etica dell’acquario, Ilaria Gaspari, Voland, 2015: La giovane scrittrice si presenta al suo esordio letterario con un noir ambientato in un contesto a lei noto, la Normale di Pisa, dove si è laureata in Filosofia.
  • L’albero di stanze, Giuseppe Lupo, Marsilio, 2015: «Lupo traccia un bilancio esistenziale e morale che va oltre il rimpianto, sfidando il futuro con l’entusiasmo del sogno e la concretezza del gesto. Di questa epopea Lupo, con ‘L’albero di stanze’, si conferma appassionato e sincero testimone, autentico e luminoso cantore, in un romanzo che segna con dolente e sofferta coscienza la conquista di una vita nuova» (Cesare De Michelis).
  • L’Arca, Esther Armanino, Einaudi, 2016: Un romanzo poetico ed emozionante sulla vulnerabilità e sulla tenacia dei legami più veri. Ester Armanino trova le parole precise per raccontare il dolore e la separazione, l’attrazione e la meraviglia, confermando il suo talento di scrittrice entomologa dei sentimenti.
  • Conforme alla Gloria, Demetrio Paolin, Voland, 2016: Un romanzo sorprendente, dallo stile intenso e nitido, che è anche una riflessione sul rapporto tra vittima e carnefice, su quale sia il confine tra umano e disumano.
  • Essere vivi, Cristina Comencini, Einaudi, 2016: «“Essere vivi” è il titolo del nuovo romanzo di Cristina Comencini ed è anche il sentimento e la forza di questa storia. E’ la vertigine provata durante l’infanzia e poi sepolta sotto la corsa a diventare chi siamo: sentirsi vivi senza dover fare qualcosa, senza doversi riempire di persone, doveri, dedizione, essere felici di stare al mondo per quell’energia interiore che si sposa con il cielo, gli alberi, gli animali, e non ha bisogno di dimostrazione di sé, perché è uno stato dei sensi.» (Annalena Benini, «IO donna» del 16 aprile 2016)
  • La moglie perfetta, Roberto Costantini, Marsilio, 2016: Forse su Roma capitale del crimine è stato scritto tutto, o forse non ancora.La Trilogia del Male di Roberto Costantini ha certo contribuito a creare intorno a Roma quell’alone di mistero che negli ultimi anni ha ispirato romanzi, film, serie tv e nuovi filoni d’inchiesta, fino alla definizione di “Mafia Capitale”, il fenomeno che vede la mafia avanzare strisciante fuori dai confini del Sud. Dopo il successo internazionale della Trilogia del Male, il commissario Balistreri torna in un thriller che trascina il lettore nelle spire di una suspense mozzafiato “La moglie perfetta”. È proprio lei, la moglie perfetta, che teniamo d’occhio sin dalle prime pagine, una donna da cui ci aspettiamo l’inevitabile e amaro tradimento. Perché si sa, la moglie perfetta non esiste, in nessuno dei mondi possibili.
  • Ti ho vista che ridevi, Lou Palanca, Rubbettino, 2016: «L’ultimo lavoro polifonico del collettivo calabrese Lou Palanca, edito dalla casa editrice Rubbettino, riconsegna alla Storia le vicende delle contadine che negli anni Sessanta lasciavano la Calabria per le Langhe piemontesi, grazie a matrimoni combinati da abili bacialé, intermediari tra famiglie» (Emilia Croce)

L’Accademia degli Affaticati nominerà, inoltre, una Giuria Popolare, formata dai 50 sindaci della provincia di Vibo Valentia, dai sindaci dei capoluoghi di provincia della Regione Calabria, da studenti, bibliotecari, membri della società civile tropeana e da tutti i soci dell’Associazione organizzatrice per un totale massimo di 100 componenti.

Conclusa la prima serata del “Premio Tropea”

Premio Tropea 4TROPEA(VV)Si è conclusa la prima serata del Premio Tropea. La serata è stata magistralmente condotta da Michele Cucuzza e Livia Blasi.Cucuzza ha esordito affermando: «Sono grato agli organizzatori per avermi proposto di presentare il Premio. Essendo di origini meridionali, mi sento a casa qui». Inoltre, ha evidenziato:«Eventi come questo fanno capire che il sud è presente e vivo».Livia Blasi invece ha voluto ricordare i passi avanti che la manifestazione ha compiuto in questi anni nella promozione della lettura: «Il motto che l’ha accompagnata sin dalla prima edizione, “una regione per leggere” fa capire che l’intento è quello di far leggere i calabresi, stimolare l’attenzione verso la cultura letteraria» – ha spiegato la conduttrice. La conduttrice ha poi aggiunto: «quest’anno la formula con cui si vota il vincitore del Premio è un po’ cambiata. Infatti i membri della giuria popolare sono 100 tra cui i 50 sindaci della Provincia di Vibo e i primi cittadini degli altri quattro capoluoghi di provincia insieme a studenti tropeani, bibliotecari calabresi e a tutti i soci dell’Accademia degli Affaticati, associazione organizzatrice del Premio Tropea.A salire sul Palco per primo è stato Michele Accorinti, presidente dell’Accademia degli Affaticati il quale ha detto: «E’ un debutto anche per me. Raccolgo un’eredità molto pesante perché le prime 8 edizioni sono state presiedute da Pasqualino Pandullo e se il Premio si trova ad essere inserito tra i primi 7 eventi letterari d’Italia è sicuramente merito suo. Noi ci impegneremo a farlo crescere ulteriormente». Accorinti ha inoltre ringraziato gli sponsor e i partner dell’iniziativa: Comune di Tropea, guidato da Giuseppe Rodolico, Sistema Bibliotecario Vibonese, diretto da Gilberto Floriani, Istituto di Istruzione superiore di Tropea, diretto da Beatrice Lento, Asmenet Calabria, presieduta da Gennaro Tarallo e Tropeaeventi, presieduta da Francesco Monteleone.L’assessore alla cultura del Comune di Tropea, Maria Stella Vinci ha poi ricordato l’importanza di un evento culturale prestigioso per la cittadina.Si è passati poi a parlare delle opere finaliste con gli autori che si sono fatti intervistare dai conduttori Michele Cucuzza e Livia Blasi sugli aspetti salienti dei loro romanzi.La lettura di alcuni brani estratti dai libri è stata magistralmente eseguita dall’attore Renato Albanese.Il primo a salire sul palco è stato Santo Gioffré, autore del romanzo storico “ll Gran Capitàn e il mistero della Madonna nera”, edito da Rubbettino,Dario Vergassola, autore del libro “La ballata delle acciughe”, pubblicato con Mondadori, E’ stata poi la volta degli ospiti letterari: Franca Giansoldati, vaticanista de “Il messaggero” ha parlato del suo libro “La marcia senza ritorno. Il genocidio armeno” che ha l’introduzione di Papa Francesco e racconta la tragicità del genocidio armeno che causò un milione e mezzo di morti nel 1915.Mario Rossetti, nel suo libro “Non avevo l’avvocato” racconta «una storia di mala giustizia». .La serata è stata poi caratterizzata da due intervalli musicali del tenore Giancarlo Paola, tenore lametino. Al pianoforte si è esibito Saverio Muscia.Angela Milella ha parlato della condizione precaria degli insegnanti, una situazione tutta italiana, raccontata nel suo libro “Precarious. Quello che della scuola non si dice”. Loredana La Torre, ha presentato il suo libro “Triangoli dimenticati”, Titti Preta, ha parlato della sua opera “Rosaria, detta Priscilla e le altre”, in cui si raccontano dieci storie di donne che lottano, di violenza e femminicidio. Infine, Maria Antonietta Artesi, ha parlato del suo libro “Marvarosa”, un’opera che parla del legame con la propria terra, partendo dall’esperienza traumatica della morte della madre per ragionare sulla diversità con cui si affronta il dolore nella società contemporanea.Luigia Barone, Presidente onorario del Tribunale dei Minori di Catanzaro, ha poi parlato del suo impegno a favore delle fasce deboli: « La mia professionalità la sto mettendo al servizio della mia terra di origine e questo dà un valore aggiunto al mio lavoro. Fare la stessa cosa a casa propria vale di più. Ho pensato che donne e minori della mia terra dovessero avere gli stessi diritti delle donne e dei bambini di Roma, dove lavoravo precedentemente. La prospettiva di un futuro lontano dalla violenza deve essere supportata dalla professionalità»Infine, sono saliti sul palco Francesco Apriceno e Dario Godano, componenti del comitato per le celebrazioni del IV centenario della liberazione di Tropea insieme a Pasquale Rizzo e Saverio Muscia, evidenziando il ruolo dell’Accademia degli Affaticati che nel ‘600 chiuse i battenti per protesta alla notizia dell’avvenuta vendita della città demaniale al principe Vincenzo Ruffo di Scilla e li riaprì quando si venne a conoscenza dell’avvenuta liberazione. E’ stato infine proiettato un documentario storico che ripercorre le tappe principali di questo importante capitolo di storia locale.Stasera alle ore 21.00 in Largo Galluppi si svolgerà la serata finale, condotta da Michele Cucuzza e Livia Blasi, che sarà caratterizzata dalla frenetica attesa per scoprire chi sarà il vincitore della IX edizione del Premio Tropea tra Dario Vergassola, Simona Sparaco e Santo Gioffré.

Intervista ad Alessandro Vicari, consulente Asmenet

TROPEA (VV) Alessandro Vicari è consulente di Asmenet Calabria che è partner del Premio Tropea. L’azienda sin dalla seconda edizione ha avuto l’importante ruolo di coordinare le operazioni di voto della Giuria popolare per quanto riguarda i sindaci calabresi. Quest’anno i primi cittadini coinvolti, secondo il regolamento, sono tutti i sindaci dei 50 comuni della provincia di Vibo Valentia, unitamente ai 4 sindaci dei rimanenti capoluoghi di provincia. Il dott. Vicari ci ha illustrato le modalità con cui Asmenet opera nell’ambito del Premio, e i riscontri avuti dal rapporto con le pubbliche amministrazioni coinvolte. Il dott. Vicari ha messo infine in evidenza il fatto che “un evento di questa portata, per potersi mantenere e continuare a crescere, necessiti di fondi e risorse notevoli” e quindi la necessità di dare priorità ad iniziative come questa e di «non sottovalutare i riflessi che un premio come “il Tropea” può avere».

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Dott. Vicari, quando e come è iniziata la partnership tra Asmenet Calabria e Premio Tropea? Quale sarà il ruolo di Asmenet nell’ambito dell’evento?

La collaborazione ha avuto inizio sin dalla seconda edizione del premio, ed è nata dalla intuizione che la diffusione della cultura, promossa dal premio letterario Tropea, e l’innovazione tecnologica, promossa da Asmenet Calabria, oggi costituiscono un binomio inscindibile.

Asmenet, in veste di partner tecnico del premio, cura i rapporti con i sindaci, i quali rappresentano una componente significativa della giuria popolare. Tutti i sindaci dei 50 comuni della provincia di Vibo Valentia, unitamente ai 4 primi cittadini dei rimanenti capoluoghi di provincia, attraverso le PEC istituzionali, hanno ricevuto gli e-book finalisti e, conseguentemente, espresso la propria preferenza. In tutta questa procedura, di acquisizione della terna finalista e di comunicazione della preferenza, Asmenet ha svolto attività di assistenza e supporto.
L’azienda che rappresenta si occupa di fornire servizi digitali ai Comuni. A che punto sono gli Enti locali nell’utilizzazione di queste risorse?

Direi a buon punto. I Comuni sono ormai largamente informatizzati. La Posta Elettronica Certificata (PEC), giusto per fare un esempio, ha conseguito un forte incremento nella diffusione presso gli enti locali, raggiungendo, negli ultimi anni, un elevato numero di caselle registrate in IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni). Stesso discorso per altri servizi di E-government altrettanto fondamentali, come la firma digitale, ormai utilizzata costantemente da amministratori e dipendenti per il disbrigo di atti e bandi comunali, il protocollo informatico, l’albo pretorio online, il portale “Amministrazione Trasparente”, ed altri ancora. Mediante questi servizi, le amministrazioni locali svolgono la propria attività istituzionale in maniera più efficiente, efficace ed economica.
Asmenet è partner del Premio sin dalla seconda edizione. Quali aspetti positivi o negativi ha riscontrato nel rapporto con gli Enti?

I rapporti con gli enti locali sono stati sempre molto positivi ed improntati alla massima collaborazione. La scelta di coinvolgerli fattivamente in una iniziativa così prestigiosa, rendendoli protagonisti, ha entusiasmato molti sindaci ed assessori alla cultura, i quali hanno inteso il premio come strumento che può contribuire alla crescita culturale del territorio. In un’ottica, appunto, di proficua collaborazione, ed al fine di migliorare alcuni aspetti organizzativi, sono stati anche avanzati alcuni suggerimenti da parte dei sindaci, come l’opportunità di trasmettere la terna finalista con maggiore anticipo.


Come giudica la scelta di adottare l’e-book quale mezzo di lettura delle opere da parte dei giurati? Come è stato recepito?

È stata certamente una scelta interessante, innovativa, e al tempo stesso sperimentale. A livello nazionale, credo che il premio Tropea sia stato il primo ad aver introdotto questa formula. Dal canto loro, i primi cittadini hanno accolto positivamente questa novità, anche se, in tutta sincerità, non sono pochi quelli che continuano a preferire la tradizionale modalità di fruizione libraria. Più in generale, occorre considerare che, se fino ad alcuni anni addietro la carta era l’unico mezzo con il quale fruire un libro, oggi vi sono più opportunità: si può scegliere la carta, oppure un  e-book reader. Offrendo una gamma di opportunità superiore c’è una maggiore probabilità di intercettare dei lettori che altrimenti non comprerebbero un libro o non entrerebbero in libreria.

Come giudica la formula del Premio Tropea così com’è oggi? Quali potrebbero essere le prospettive future?

La formula credo sia vincente. È indubbio che il premio letterario abbia dato lustro alla città di Tropea in campo culturale. Parliamo di un evento di successo, un appuntamento di prestigio nel panorama delle manifestazioni culturali italiane. Del resto, la manifestazione ha tra le sue finalità principali la promozione della cultura e in particolare della cultura letteraria. Quanto alle prospettive, va da sé che un evento di questa portata, per potersi mantenere e continuare a crescere, necessiti di fondi e risorse notevoli. Se, come purtroppo accade spesso dalle nostre parti, si dà priorità ad altre tipologie di iniziative, trascurando, o peggio ancora, sottovalutando i riflessi che un premio come “il Tropea” può avere, allora credo proprio occorrerà ridimensionare le aspettative.

Francesco Apriceno

Premio Tropea 2014: vince “La Lucina” di Antonio Moresco

È Antonio Moresco, con La lucina, a conquistare l’ottava edizione del “Premio Letterario Tropea”. Tra i finalisti presenti alle serate del 26 e del 27 Luglio, il suo libro, edito nella collana “Le libellule” per i tipi di Mondadori, è stato preferito ad altri due ottimi romanzi, totalmente diversi per genere, cioè Almanacco del giorno prima (Einaudi 2013) di Chiara Valerio, e Marguerite (Neri Pozza 2014) di Sandra Petrignani.

“Sono venuto qui per sparire, in questo borgo abbandonato e deserto di cui sono l’unico abitante”. È questo l’incipit con cui si apre La lucina, di Antonio Moresco. Una storia dalla trama originale, che sovverte la normale concezione del tempo e dello spazio, fino a capovolgere la percezione che si ha della realtà. Quello che l’autore mantovano ha definito “un libricino”, presentandolo al proprio editore, è invece un romanzo che conquista il Premio Tropea ed entrerà di diritto tra i più bei libri italiani di questo periodo.

In un vecchio borgo abbandonato, tra i boschi e lontano da tutto, un uomo sceglie di vivere in solitudine. La sua quotidianità è però turbata da un mistero: una lucina che, distante, si accende ogni sera alla stessa ora. La curiosità lo spinge a dare una risposta al suo interrogativo. Parte alla ricerca e dapprima si imbatte in un personaggio, anch’egli alla ricerca di qualcosa, che è convinto di essere di fronte a fenomeni alieni. Ma questa risposta non soddisfa l’uomo, che si spinge fino a trovare il punto esatto da cui proviene la lucina. Trova una casa, in mezzo al bosco, con dentro un bambino che vive in solitudine, come lui, ma che  sembra provenire da un tempo ormai passato. La risposta apre quindi la strada ad altre domande: chi è il bimbo? da dove viene?  Ha inizio un rapporto tra i due che giungerà ad un epilogo per niente scontato.

 

Premio Tropea: i 18 libri per la selezione finale

Sono stati resi noti i titoli dei 18 libri che prenderanno parte alla selezione ufficiale per la terna finalista all’ottava edizione del “Premio letterario nazionale Tropea”.

Come da tradizione, i libri saranno presentati al grande pubblico, in occasione dell’incontro di domenica 4 maggio, alle ore 10, presso la sala conferenze del Museo diocesano di Tropea. Questo compito spetterà ai membri del Comitato tecnico scientifico, presieduto da Gian Arturo Ferrari, già presidente del “Centro per il Libro e la Lettura” e con un passato da direttore generale della divisione libri Mondadori. A condurre la manifestazione sarà il giornalista Rai Pasqualino Pandullo, patron del Premio e presidente dell’Accademia degli affaticati di Tropea, associazione ideatrice e organizzatrice dell’evento.

La terna scaturirà da una rosa incredibilmente variegata, con titoli provenienti da 13 case editrici: Le voci di Berlino di Mario Fortunato (2014) e Il sale rosa dell’Himalaya di Camilla Baresani (2014) per BompianiAlmanacco del giorno prima di Chiara Valerio (2013) e Condominio R39 di Fabio Deotto (2014) perEinaudiPer dieci minuti di Chiara Gamberale (2013) e Il sorriso di don Giovanni di Ermanno Rea (2014) per FeltrinelliRitorno all’inferno di Luigi Renzo (2013) per FerrariCadavere squisito di Luigi Carletti (2013), Nuovo dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini (2014)  e La lucina di Antonio Moresco (2013) per MondadoriMarguerite di Sandra Petrignani (2014) per Neri PozzaOvunque proteggici di Elisa Ruotolo (2013) per NottetempoLe macerie dentro di Carlo Simonelli (2013) per PellegriniTrattato generale dei pesci e dei cristiani di Maro Genco (2013) per Prova d’autoreMarina bellezza di Silvia Avallone (2013) per RizzoliDa che parte sta il mare di Annarosa Macrì (2013) per RubbettinoCarta vetrata di Paola Bottera (2013) per Sabbia rossa;L’ultima indagine del Commissario di Davide Cammarone (2013) per Sellerio.

Novità per l’ottava edizione del “Premio Tropea Letterario Nazionale”

TROPEA (VV) – Con la pubblicazione del Regolamento 2014 sul sito www.premioletterariotropea.org è partita l’ottava edizione del “Premio Tropea Letterario Nazionale”, che per il terzo anno si svolge nel contesto del “TropeaFestival Leggere&Scrivere”.

Concluso il ciclo dei primi sette anni, l’associazione culturale “Accademia degli Affaticati”, titolare dell’evento, ha proceduto ad un rinnovamento del Comitato tecnico-scientifico. La presidenza è stata affidata a Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Promozione della lettura del Consiglio dei Ministri. Ferrari succede a Isabella Bossi Fedrigotti, il cui prestigio e il cui rigore hanno assicurato al Premio Tropea, nel breve volgere di sette anni, un successo riconosciuto anche all’estero.

Della giuria di esperti fanno parte quest’anno quattro dei soci fondatori dell’Accademia degli Affaticati (col presidente Pasqualino Pandullo, Antonio Pugliese, Pasquale D’Agostino e Giuseppe Meligrana). Gli altri componenti del comitato tecnico-scientifico sono: Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese; Pierfranco Bruni, scrittore e vice presidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani; Vito Teti, antropologo; Mimmo Gangemi, scrittore; Lionella Morano, presidente della Fondazione “Antonio Liotti”; Piero Violante, scrittore, giornalista. Il nome del dodicesimo componente sarà comunicato a breve.

Per l’edizione 2014, il Premio Tropea ritroverà la sua collocazione nel periodo estivo e si svolgerà nelle serate del 26 e 27 luglio presso il Teatro del Porto di Tropea.

L’appuntamento per la selezione della terna dei finalisti è fissato per domenica 4 maggio, alle ore 10, presso la Sala del Museo Diocesano di Tropea.

A decretare il vincitore assoluto, saranno tutti e 409 i sindaci calabresi, affiancati da una giuria popolare formata, anche, da studenti. Il “Tropea” è il primo Premio letterario ad essere veicolato in formato e-book.