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Basketball Lamezia sabato di nuovo in campo con «un primato da consolidare»

LAMEZIA TERME (CZ) – A due settimane dall’ultimo match giocato, i giallo blu del Basketball Lamezia tornano in campo. Avversaria nel primo turno della fase ad orologio sarà la Virtus Catanzaro di coach Ceroni. Squadra formata totalmente dal settore giovanile giallorosso con ottimi prospetti che sta crescendo in questo torneo. I precedenti stagionali delineano una partita già scritta; la gara di andata terminò 103-51 mentre quella di ritorno 71-115. Netto il divario tra le due compagini ma risultato mai scontato. I lametini nelle due settimane senza gare giocate hanno lavorato duro in palestra per farsi trovare pronti e concentrati in vista di questa nuova fase del campionato che delineerà la griglia playoff. Lamezia al momento gode di due punti di vantaggio sulla Vis e quattro su Rende. Le altre compagni sono tagliate fuori dalla lotta per la prima posizione con Soverato e Villa che si daranno battaglia per l’ultima posizione utile per accedere al playoff a 4 squadre.  La palla a due è in programma sabato 10 febbraio ore 20.30 presso il PalaPulerà di Catanzaro Lido.

Il Team Manager Danilo Cirelli

«Queste due settimane ci hanno permesso di rimettere le cose a posto, di recuperare qualche influenzato e di allenarci in tranquillità. Entriamo nella fase calda del torneo, il nostro primato è molto appetito dalle squadre con cui lottiamo per questo ogni match sarà importante. I ragazzi si sono allenati molto bene in questi 10 giorni di stop del campionato e credo che non vedano l’ora di scendere nuovamente in campo. Catanzaro, come tutte le squadre, va affrontato con la mentalità giusta consapevoli della nostra forza ma concentrati e determinati perché sappiamo che non possiamo permetterci cali di tensione. Sinceramente non vedo l’ora di vedere i miglioramenti della nostra squadra».

 

Il Crotone non perdona: splendida rivincita sul Pescara. Allo Scida si sogna la A

ff3b99b3-87c5-4931-9002-3099253a8236Allo Scida le squadre scendono in campo per disputare il posticipo domenicale della Serie B ConTe.it valido per la 32ª giornata di campionato. Il Crotone deve rispondere al Cagliari che ha vinto in casa del Vicenza e si è riportato in vetta alla classifica.
Il match si conclude sul risultato finale di 4 a 2 in favore del Crotone.

Mister Juric si affida al classico 3-4-3; deve però rinunciare a Salzano, Capezzi e Di Roberto che sono squalificati, mentre Yao e Fazzi sono ancora indisponibili a causa di un infortunio. Massimo Oddo opta per un 4-3-2-1, con Lapadula che sfida il bomber di casa Budimir.

Al fischio dell’arbitro Maresca, il Crotone batte palla. La partita si sblocca subito con la rete che permette ai padroni di casa di portarsi in vantaggio: al 5′, sugli sviluppi di un corner calciato da Paro, Claiton sorprende la difesa bianco azzurra e infila la palla di testa. Crotone 1 Pescara 0. Gli ospiti cercano di rispondere subito, ma non trovano gli spazi per aggredire. Al 9′ si fa vedere anche Budimir che tocca per Ricci, ma il sinistro termina di poco alto sulla traversa. In casa i rossoblu hanno sempre imposto il loro gioco; l’arbitro interviene tanto per tenere il controllo del match, molto sentito da entrambe le parti. I rossoblu continuano a pressare e al 16′ trovano il gol del raddoppio: Palladino sbuca da una mischia in area e calcia di destro. Crotone 2 Pescara 0. Ma la partita non si spegne. Dopo i primi venti minuti di gioco gli abruzzesi sembrano entrare nella partita e al 25′ ci provano con Lapadula, palla fuori. I delfini hanno trovato il loro equilibrio e al 27′ trovano anche il gol che accorcia le distanze: Caprari calcia di destro da fuori area, Lapadula devia di poco la traiettoria e mette in rete. Crotone 2 Pescara 1. La gioia dura poco perché, appena due minuti dopo, il Crotone segna il gol del 3 a 1: Palladino crossa dalla sinistra, Fiorillo sbaglia a calcolare i tempi di uscita e Zampano ne approfitta, colpendo di testa. Crotone 3 Pescara 1. I ritmi di gioco si sono nettamente alzati e sono spezzati solo dai numerosi interventi arbitrali. I rossoblu riescono a riprendere in mano la partita, ma gli ospiti non mollano la presa e al 31′ sfiorano il gol prima con Lapadula, poi con un sinistro di Verre al 43′ che viene deviato in corner. Il match si conferma entusiasmante e ricco di emozioni. Il primo tempo termina dopo tre minuti di recupero e sul risultato parziale di 3 a 1 a favore dei padroni di casa.

Foto F.C. Crotone Pagina Ufficiale
Foto F.C. Crotone Pagina Ufficiale

La seconda frazione di gioco inizia senza cambi e con il Pescara che tocca il primo pallone. Dopo appena due minuti dall’inizio, gli abruzzesi si rendono pericolosi sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma Martella difende la sua porta fermando il tiro di Lapadula. Al 53′ il Crotone si porta nell’area di rigore avversaria, il sinistro di Zampano viene deviato in corner. Ed esattamente come nel primo tempo,  i rossoblu vanno a segno: dalla bandierina va ancora Paro, sulla palla arriva Ferrari che colpisce di testa. Crotone 4 Pescara 1. I bianco azzurri rimangono aggrappati al match che l’undici di Juric sta decisamente comandando. Quando al 64′ Maresca assegna un penalty al Pescara, che Memushaj trasforma battendo Cordaz, la battaglia si infuoca ancora di più. Crotone 4 Pescara 2. Manca mezz’ora alla fine e i gol segnati sono già sei! Una gara davvero avvincente tra due delle migliori squadre del campionato di Serie B che non smettono di darsi battaglia. Al 77′ uno splendido intervento del numero 1 di Juric nega a Pasquato la gioia del gol. Il Crotone risponde con un tiro a giro di Palladino, che Fiorillo spedisce in angolo. Gli ultimi dieci minuti non lasciano respiro. È un botta e risposta: all’81’ Sabbione serve Budimir che tira al volo, ma Fiorillo compie un miracolo; all’82’ Lapadula ci prova di destro, ma la palla vola alta. La partita finisce al 95′, dopo quattro minuti di recupero. Crotone batte Pescara 4 a 2.

Con questa vittoria, i rossoblu volano di nuovo al comando della classifica e si portano a +1 dal Cagliari e a +14 dal Novara, quando mancano appena dieci turni alla fine del campionato. Ottima prestazione e ottimo spirito. I ragazzi di Juric e tutta la città di Crotone possono davvero iniziare a sognare.

TABELLINO

CROTONE: Cordaz; Garcia Tena (56′ Ferrari), Claiton, Ferrari; Zampano, Barberis, Paro (78′ Sabbione), Martella; Ricci (83′ Stoian), Budimir, Palladino. A disp: Festa, Balasa, Modesto, Delgado, De Giorgio, Torromino. All. Juric

PESCARA: Fiorillo; Crescenzi, Fornasier, Mandragora, F. Zampano;  Torreira (78′ Verde), Verre, Memushaj; Caprari (84′ Cocco), Benali (58′ Pasquato); Lapadula. A disp: Aresti, Selasi, Zuparic, Bruno, Mitrita, Vitturini. All. Oddo

Reti: 5′ Claiton (C), 16′ Palladino (C), 27′ Caprari (P), 29′ G. Zampano (C), 53′ Ferrari (C), 66′ Memushaj su rigore (P)

Arbitro: Maresca di Napoli
Assistenti: Bottegoni di Terni e Di Iorio di Verbania
Quarto uomo: Martinelli di Roma2

Ammoniti: Garcia Tena (C), G. Zampano (C), Lapadula (P), Claiton (C), Budimir (C), Cremonesi (C)

Corner: 5 a 8

Rec: 3’pt, 4’st

Note: 67′ allontanato dalla panchina Juric (C) per proteste

Spettatori: 8.736

di Patrizia Palermo

Crotone straordinario. Espugna Novara e va in fuga verso la promozione in serie A

Novara-Crotone 0-1

NOVARA (4-2-3-1): Da Costa 6; Garofalo 6,5 Poli 6,5 Troest 6 Dickmann 5,5; Viola 6,5 Buzzegoli 6,5 (25′ st Lanzafame 6); Faragò 6 Gonzalez 6 (37′ st Adorjan sv) Corazza 5,5 (6′ st Evacuo 6,5); Galabinov 5,5. All. Baroni

CROTONE (3-4-3): Cordaz 7; Yao 6,5 (29′ st Cremonesi sv) Claiton 6 Ferrari 6,5; Balasa 6,5 Capezzi 6 (1′ st Salzano 6,5) Barberis 6 Martella 6,5; Ricci 7 Budimir 6,5 Stoian 6 (17′ st De Giorgio 6). All. Juric

Arbitro: Abbattista di Molfetta

Marcatore: 33′ pt Ricci

Note: Spettatori 6.000 circa. Ammoniti: Capezzi, Buzzegoli. Angoli: 14-5 per il Novara. Rec. 1′ pt: 4′ st.

NOVARA – Il Crotone va in fuga. vince anche a Novara in uno scontro diretto e continua la sua corsa verso la promozione in serie A. Ha sofferto la squadra di Juric, ma ha fatto tesoro della rete siglata da Ricci nel primo tempo, difesa strenuamente contro un avversario che, sia pure solo a sprazzi, è riuscito a schiacciare il Crotone nella propria metà campo. Ci ha pensato Cordaz a mettere in cassaforte i tre punti con almeno due ottimi interventi. Il Novara avrebbe meritato il pari, ma nel calcio, si sa, vince chi mette il pallone in rete. RicciBaroni deve fare a meno di Faraoni, sostituito da Dickmann. Nessuna sorpresa nel Crotone, che conferma il tridente. Le due squadre si studiano a lungo. La posta in gioco è alta ed il match stenta a decollare. Balasa prova a pungere al 13′ con un bel tiro che però non inquadra lo specchio della porta. Rompe gli indugi anche il Novara al 21′ con una sassata di sinistro scagliata da Galabinov sulla quale Cordaz si fa trovare pronto a deviare in corner. Il Crotone sembra contratto, teso, ma trasmette costantemente la sensazione di poter accelerare da un momento all’altro. E quando preme sul pedale del gas, trova subito la via della rete. Il cronometro segna il 33′ quando Ricci cattura un pallone al limite dell’area e scarica un sinistro teso e preciso che non lascia scampo a Da Costa. Per il Novara è un pugno nello stomaco. Come un pugile colpito duro, il Novara barcolla, commette diversi errori in fase di disimpegno, smette di dialogare nell’area nevralgica. solo in prossimità dell’intervallo gli azzurri si scuotono e si presentano dalle parti di Cordaz con un tiro di Viola deviato fortuitamente in angolo da un difensore. Juric si cautela e ad inizio ripresa rinuncia a Capezzi per inserire Salzano. Baroni invece si affida al sempreverde Evacuo che rileva Corazza. Intanto Buzzegoli sfiora la traversa e poco dopo Faragò da due passi fallisce un’ottima opportunità. Il Crotone è alle corde, ma stringe i denti. Al quarto d’ora strepitoso intervento di Cordaz che chiude lo specchio per due volte in sequenza prima su Viola e subito dopo su Evacuo. Gli ospiti sono in grave difficoltà mentre il Novara spinge in maniera forsennata. Debutta anche Lanzafame che rileva Buzzegoli. Proprio su un traversone di Lanzafame, Gonzalez  colpisce al volo da due passi e scheggia la traversa. Il Novara si getta in avanti a testa bassa ma senza riuscire a pareggiare e nel finale rischia di subire il raddoppio in contropiede da Martella che, su precisa verticalizzazione di Ricci, coglie in pieno l’incrocio dei pali.

Pulsano in casa della De Seta per ribattere i cosentini- Ancora volley fra pettegolezzi e orgoglio

COSENZA – Il tempo delle vacche grasse per i cosentini del volley è finito. In questo periodo di crisi economica e di risultati altalenanti, gli uomini di Marano sentono con più frequenza il godimento dei nemici e il rumore degli invidiosi. Attorno a loro, l’entusiasmo è in leggero calo e i sistemi di informazione non sono mai stati adeguatamente attenti, anche perché la società non ha ancora capito quanto lo sport e gli sportivi possano divertire e, con le dovute precauzioni, insegnare qualcosa. Nonostante questa incomprensione però, il volley continua. Nella prossima partita, la De Seta ospiterà la Vibrotek Volley Pulsano.

Uno scontro diretto che la stampa filo de setiana ha presentato come possibilità di rinascita per i lupi. E’ stato anche invocato il mito dell’ Araba Fenice, la figura mitologica che rinasce dalle proprie ceneri. Ma l’invocazione è sbagliata. Domenica non ci sarà nessuna rinascita, perché prima non c’è stata nessuna morte, nessun trapasso o “passaggio a miglior vita” (l’espressione è pessima). Semmai, ci sono state ferite, sgambetti, blocchi mentali. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza ha perso due scontri diretti fondamentali (il derby lametino delle due palle match fallite e la trasferta contro Alessano) e non è più prima. Ha il compito di inseguire e di rimettere in discussione il proprio ruolo. La matematica e l’imprevedibilità sensuale dello sport non l’hanno condannata alla permanenza nel dimenticatoio, nel Purgatorio degli spiriti belli ma illusi. Il tecnico Marano, per non lasciare che la squadra si lasci rapire da questo complesso di insicurezze, ha disegnato un quadrato con tinte forti.

Oggi, giocatori e allenatore cosentini hanno capito che spesso la stampa e la voce popolare (entrambe rispettabili) possono sbagliare, se non sono abbastanza oneste intellettualmente. Acclamano una squadra quando vince e la ripudiano quando perde due, tre partite. In questo pozzo sovrappopolato, quando si esprimono giudizi non si ha quasi mai la giusta distanza o un pensiero puro. O si specula per frustrazione o si mettono mani sul culo perché una buona dose di successo senza sacrifici non disgusta. La De Seta, comunque, vuole battere Pulsano e tornare a festeggiare con i suoi tifosi. Domenica, al “Pala Ferraro”, proverà a vendicare i tre set a zero subiti all’ andata (la sola sconfitta della stagione senza vincere un set). Gli uomini della Pulsano, allenati da Narracci, sussultano solo immaginando una vittoria in terra bruzia. Sono un collettivo scoppiettante e che i lupi stimano: l’ opposto italo-venezuelano Matheus, il centrale Barbone, i laterali Lo Re e Maiorana, il palleggiatore Passato.

La partita sarà fra due squadre degne della serie A2. La De Seta è seconda a pari punti con Lamezia, mentre Pulsano è terza a un punto di distanza. I presupposti per una partita coinvolgente non mancano. Scontro di nervi, di ambizioni e di brutalità sportiva fra atleti tecnicamente preparati a tutto e mentalmente non liberi da tutto.

Buon volley agli amanti dello sport !

Francesco Cerminara

I cigni del Club Italia non cantano, i lupi della De Seta si: 3 a 0 a Bracciano

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza è una realtà sportiva rassicurante. Vince, convince e vende quantità industriali di ambizioni. Nell’ultimo periodo anche la stampa locale se ne è accorta e perciò si compiace nel raccontare la squadra del tenente Kojak in tuta Marano. A Bracciano, per la prima partita del girone di ritorno, il canto dei cigni del Club Italia è stato strozzato dai lupi cosentini. La De Seta ha vinto tre set a zero (23-25,  24-26, 20-25). I probabili campioni della nazionale del domani non sono stati spazzati via, lo scarto dei punti non è una voragine e questo dato può essere una lezione magistrale. I cigni non si sono schiariti la voce e il loro timbro non è ancora riconoscibile. Il volley maschile non aspetta altro che prendere tra le braccia nuovi e promettenti campioni.

La De Seta Casa invece, la si sente di frequente cantare. Con quell’attacco che è un uragano (Lotito, Galabinov, Testagrossa, Di Fino), con quel muro che è semplicemente se stesso (10 muri utili) e con una ricezione più pulita rispetto al passato (77% positiva, 54% perfetta), non può che mordere per altre nove partite. Coach Marano, che un anno fa faceva il secondo, ha grande voglia di vincere. Se non ci credete, guardatelo durante gli allenamenti settimanali: corre da una parte all’altra del campo, serve contro la difesa che perde il punto e contro il giocatore che sbaglia la ricezione, recupera palloni, scruta il posizionamento delle squadre, urla quando vede scemenze e punisce i più irregolari, che dopo la punizione si rialzano più capaci di prima.

Così va lo sport: c’è chi crede nel valore dell’allenamento e chi, lasciandosi bluffare dal successo, vanifica i buoni risultati; ci sono i più saggi che consigliano i più inesperti, i più grandi che allevano i più piccoli, i loro possibili eredi. Ma prima di poter scrivere di dinastia, c’è la necessità che la squadra cosentina costruisca qualcosa di bello e duraturo da lasciare in eredità.

Francesco Cerminara