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Coronavirus, in Calabria 555 casi totali. Aumentano i guariti

CATANZARO – Il bollettino ufficiale della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che in Calabria ad oggi sono stati effettuati 5968 tamponi.
Le persone risultate positive al Coronavirus sono 555 (+61 rispetto a ieri), quelle negative sono 5413.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: 135 (16 in reparto; 13 in rianimazione; 100 in isolamento domiciliare; 4 guariti. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro);

– Cosenza: 151 (40 in reparto; 2 in rianimazione; 99 in isolamento domiciliare; 10 deceduti);

– Reggio Calabria: 155 (28 in reparto; 6 in rianimazione; 106 in isolamento domiciliare; 7 guariti; 8 deceduti);

– Vibo Valentia: 36 (3 in reparto; 1 in rianimazione; 31 in isolamento domiciliare; 1 deceduto);

– Crotone: 80 (20 in reparto; 58 in isolamento domiciliare; 2 deceduti).

I soggetti in quarantena volontaria sono 8104, così distribuiti:

– Cosenza: 2181

– Crotone: 859

– Catanzaro: 973

– Vibo Valentia: 662

– Reggio Calabria: 3429

Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 12.099

Arresto Mehdi, nei video che guardava preghiere e guerra

COSENZA – Hamil Medhi, il giovane marocchino, arrestato ieri dalla polizia di Stato perche’ accusato di auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, ha trascorso in maniera tranquilla la prima notte di isolamento nel carcere di Cosenza.

Per lui parla il suo difensore legale, l’avvocato Francesco Porto:”Non ho ancora avuto modo di incontrare il mio assistito ma da quanto ho saputo dalla sua famiglia il ragazzo e’ andato in Turchia per pregare. Sia il ragazzo che la sua famiglia – ha aggiunto il legale – sono ormai da anni in Italia e non hanno mai avuto nessun tipo di problema. Sono persone che lavorano e vivono la loro vita tranquillamente e sono perfettamente integrati nella comunita’ locale di Luzzi”.

Intanto, dopo il blitz antiterrorismo di ieri, la Polizia di Stato, ha diffuso i video inerenti l’attività investigativa effettuata dagli uomini della Digos nel corso di circa 7 mesi. A scandire le giornate e la vita del Mehd, la consultazione sistematica e ripetuta in modo ossessivo di video di auto addestramento che riproducono scenari di guerra nelle zone controllate dal “Daesh e sui quali campeggia l’immancabile bandiera nera del califfato, nonchè decapitazioni e omicidi di massa .

Particolarmente significative le immagini inerenti i preparativi del martirio di tale Abu Salem Addarawi il quale, comunica che il destino dei fratelli musulmani è quello della lotta armata e poi, con espressione particolarmente efficace, si fa collegare da un fratello i fili di una cintura esplosiva e, quando una voce fuori campo gli chiede se non gli faccia paura l’esplosivo, risponde che la cosa importante è quella di uccidere i nemici di Allah; mentre in una scena successiva lo stesso riferisce che: “ sta legando le chiavi del paradiso con le sue mani”.

Nei prossimi giorni sara’ fissata la data dell’interrogatorio di garanzia.

 

In manette una ventina di persone per associazione a delinquere

REGGIO CALABRIA  – Una ventina di persone sono state arrestate questa notte per ordine della Dda di Reggio Calabria nella Piana di Gioia Tauro fra Cinquefrondi, Anoia e altri centri del comprensorio.

Nella medesima zona, il 15 dicembre, 36 persone, considerate tutte espressione della locale di Cinquefrondi, erano state fermate per ordine della Dda di Reggio Calabria. I principali indagati – si e’ scoperto con quella prima tranche di indagine – gestivano un vero e proprio “supermarket delle armi” in cui si rifornivano pregiudicati della zona e non solo.

I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.