Archivi tag: processo

Processo “Gotha”, torna in libertà l’ex senatore Antonio Caridi

REGGIO CALABRIA – Nell’agosto 2016 giunse a carico dell’allora senatore Antonio Caridi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha invece annullato tale ordinanza. Antonio Caridi, imputato nel processo “Gotha”, era ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa, sarebbe stato insieme al collega Alberto Sarra, uno strumento attraverso il quale la cupola massonica della ‘ndrangheta avrebbe infiltrato le istituzioni.Gli avvocati di Caridi, Carlo Morace e Valerio Spigarelli, sottolineano che «il  provvedimento esclude la partecipazione di Caridi alla struttura segreta della ‘ndrangheta, contestata nel processo Gotha in corso di celebrazione a Reggio Calabria».

Money Gate, ecco quando si terrà il processo d’appello

Si terrà martedì 13 febbraio il processo d’appello dell’inchiesta “Money Gate” che vede coinvolte Avellino e Catanzaro che, secondo l’accusa della Procura Federale, avrebbero alterato il risultato del match disputato al Ceravolo il 5 maggio 2013. Il processo d’appello si terrà a Roma, presso la sede della Corte Federale d’Appello Nazionale

Continua a leggere su IrpiniaOggi

Il 26 maggio la sentenza per il caso del cane “Angelo” di Sangineto

PAOLA (CS) – Il giudice monocratico del tribunale di Paola ha rinviato al 26 maggio prossimo la sentenza per il caso del cane “Angelo” torturato e ucciso a Sangineto da quattro giovani finito sotto processo a Paola, secondo quanto si legge nel capo di accusa, per avere “in concorso tra loro e con crudeltà e senza necessità, in un medesimo disegno criminoso, torturato un cane randagio, catturandolo, impiccandolo ad un albero, stringendogli una fune intorno al collo, colpendolo ripetutamente e con violenza con una spranga fino a cagionare la sua morte. Il tutto riprendendo la scena in un video successivamente pubblicato su facebook”. L’accusa ha chiesto una condanna esemplare a sedici mesi di reclusione per ciascuno degli imputati. Si tratta di Nicolas Fusaro, Giuseppe Liparato e dei fratelli Francesco e Luca Bonanata.

Omicidio del piccolo Cocò Campilongo, sentito in aula uno dei testimoni

COSENZA – Davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza ha deposto in aula Cristian Belmonte, testimone nel processo sulla morte del piccolo Cocò Campolongo, ucciso a soli tre anni con il nonno Giuseppe Iannicelli e la compagna marocchina del nonno Ibtissam Touss a Cassano allo Jonio. Gli imputati, accusati del triplice omicidio, sono Faustino Campilongo e Cosimo Donato. Belmonte ha riferito di conoscere Iannicelli, di averlo visto a volte insieme ai due imputati ma di non averlo mai visto vendere droga. Il testimone ha inoltre precisato che tra Giuseppe Iannicelli e Cosimo Donato intercorrevano rapporti anche in virtù del fatto che il figlio di Iannicelli aveva una relazione sentimentale con la figlia di Cosimo Donato. Tra le dichiarazioni rese da Belmonte al pm della Direzione Distrettuale Antimafia Saverio Bertuccio, anche il racconto di una conversazione con il figlio di Iannicelli: «Dopo il funerale mi disse che aveva incontrato Donato e Campilongo la sera della scomparsa del padre e che puzzavano di benzina». Come si ricorderà le tre vittime sono state ritrovate qualche giorno dopo la loro scomparso in un’auto data alle fiamme.  Il processo è stato aggiornato al 18 maggio prossimo.

Cane seviziato e ucciso, processo iniziato e subito rinviato al 18 maggio

PAOLA (CS) – Hanno chiesto il rito abbreviato i quattro giovani accusati di avere seviziato ed ucciso a Sangineto un cane randagio, Angelo, e di avere postato poi il video su Facebook. Il gup del Tribunale di Paola ha aggiornato l’udienza al 18 maggio per la decisione. Entro quella data il giudice deciderà anche sulle questioni preliminari, compresa la costituzione di parte civile di Enpa, l’Ente per la protezione degli animali, presente oggi in aula con l’avvocatessa Claudia Ricci, che ha sottolineato «l’estrema pericolosità sociale degli imputati». Questi ultimi, ha sostenuto il legale, secondo quanto riferito in una nota, «non solo avrebbero seviziato e barbaramente ucciso il povero animale, ma si sono pubblicamente vantati del loro gesto criminale, riprendendo il tutto con un uno smartphone e pubblicando il relativo video su Facebook. Siamo in presenza di un comportamento di inaudita crudeltà, che desta grande preoccupazione sulla personalità degli imputati, poiché trasforma in motivo di vanto la tortura e le sofferenze imposte a un altro vivente». Stamani centinaia di volontari di Animalisti Italiani e di altre associazioni hanno manifestato davanti al Tribunale di Paola. Al termine dell’udienza, è partito un corteo silenzioso diretto al Santuario di San Francesco di Paola.

Oggi a Paola a processo i quattro che uccisero il cane Angelo

SANGINETO (Cosenza) – Angelo, cane dal pelo bianco, era conosciuto da tutti nel paese di Sangineto, in provincia di Cosenza, dove tranquillamente viveva da randagio. Fino al 24 giugno 2016. Quel giorno, quattro giovani del luogo, hanno deciso, chissà per quale impulso, che la sua vita doveva finire lì. Lo hanno appeso per il collo e ucciso a bastonate, riprendendo il tutto con i cellulari per poi postare il video sui social, scatenando furenti e continue reazioni di condanna da parte (non soltanto) degli animalisti, e innescando una dura polemica tra e con gli abitanti di Sangineto. I quattro sono stati denunciati, dopo indagini, dai carabinieri, per uccisione di animale. Rischiano dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione, e oggi compariranno per il processo davanti al Tribunale di Paola. Per l’occasione, il Partito Animalista Europeo ha organizzato, insieme al Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, un presidio davanti allo stesso Tribunale, a partire dalle 8 del mattino. Più tardi, alle 11,30, da lì partirà un corteo di Animalisti italiani onlus “In marcia per gli Innocenti”, diretto verso verso il Santuario di quello che è considerato il primo santo animalista nella storia della chiesa San Francesco da Paola.

Seviziarono e uccisero un cane a Sangineto, inizia il processo

PAOLA – Compariranno davanti al tribunale di Paola il prossimo 27 aprile le quattro persone di Sangineto rinviate a giudizio per avere colpito un cane con una mazza ferrata dopo averlo impiccato ad un albero, lasciandolo poi a terra senza vita. Il gesto è stato ripreso anche con un telefonino ed il video postato su facebook. Le immagini hanno indignato gli utenti della rete. Numerose le segnalazioni pervenute ai carabinieri da privati ed associazioni animaliste. Il caso ha catturato anche l’attenzione dei media nazionali.

Processo contro cosca Grande Aracri, 25 condanne

CATANZARO – Venticinque condanne e tre assoluzioni. Si è concluso così il processo con rito abbreviato per le 28 persone coinvolte nell’operazione “Kyterion” contro la cosca Grande Aracri della ‘ndrangheta. La sentenza è stata emessa dal Gup distrettuale di Catanzaro Carlo Saverio Ferraro. La pena più pesante, 30 anni, è stata inflitta al capo della cosca, il boss Nicolino Grande Aracri. A 24 anni sono stati condannati, invece, Ernesto Grande Aracri, fratello di Nicolino, e Angelo Greco. La pubblica accusa, rappresentata dai pm Domenico Guarascio e Vincenzo Capomolla, aveva chiesto, tra l’altro, la condanna all’ergastolo per i fratelli Grande Aracri e per Angelo Greco. Condanna a quattro anni di reclusione, inoltre, per gli avvocati Lucia Stranieri e Benedetto Giovanni Stranieri, imputati di concorso esterno in associazione mafiosa e per i quali la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a nove anni. I tre assolti sono Dario Cristofaro, Luigi Martino e Carmine Riillo. Agli imputati venivano contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e tentata estorsione, violazione delle leggi in materia di armi, omicidio, ricettazione, violenza privata, lesioni personali, rapina e usura. L’inchiesta che ha portato al processo ha fatto luce, tra l’altro, sull’omicidio del boss di Cutro Totò Dragone, avvenuto il 10 maggio del 2004 e contestato a Nicolino Grande Aracri, al fratello Ernesto e ad Angelo Greco. La cosca, con ramificazioni nel nord Italia, ed in particolare in Emilia Romagna, avrebbe imposto, secondo l’accusa, estorsioni e subappalti nella realizzazione e nella gestione di un parco eolico nel Crotonese noncé’ ad alcuni villaggi turistici del litorale ionico sempre del Crotonese, a cui sarebbero stati imposti servizi e prestazioni da parte di imprese vicine al gruppo criminale.

Ergastolano meditava la fuga, arrestato dai carabinieri

COSENZA – Condannato all’ergastolo lo scorso 23 settembre nell’ambito del processo “Tela del ragno”, Giacomino Guido è stato posto agli arresti dai carabinieri di Amantea. I militari hanno accertato che più volte Guido aveva richiesto documenti validi per l’espatrio. Per scongiurare il pericolo di fuga il procuratore aggiunto della Dda Giovanni Bombardieri ha chiesto l’emissione della misura cautelare in carcere, richiesta accolta dalla Corte d’Assise di Cosenza.

Tribunale Vibo, smarrito fascicolo. Salta processo per procurato aborto

VIBO VALENTIA – Una notizia che ha dell’incredibile quella proveniente dal Tribunale di Vibo Valentia. Il processo a carico di un ginecologo, Rocco Fiasché, accusato di procurato aborto, è saltato a causa della inspiegabile scomparsa del fascicolo processuale. Il dibattimento avrebbe dovuto svolgersi davanti al giudice monocratico Anna Moricca che, all’inizio dell’udienza, è stata costretta a rinviare il processo medesimo perchè il fascicolo, composto da numerosi faldoni, non era stato rinvenuto. L’annuncio del giudice relativamente all’impossibilità di celebrare il processo è stato accolto dalle grida di disapprovazione e rabbia della madre della vittima del procurato aborto. La nuova udienza è stata fissata per il 14 ottobre, sperando che il fascicolo salti fuori.