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A Cosenza arriva la prima donna questore. E’ Giovanna Petrocca

COSENZA – Oggi 31 luglio  2018 il Dirigente Superiore della Polizia di Stato dott. Giancarlo CONTICCHIO lascia la direzione della Questura di Cosenza per assumere l’incarico di Vice Direttore della Scuola Superiore di Polizia e Direttore di quel Servizio Affari Generali.

A succedergli, domani 1 agosto, sarà il Dirigente Superiore della Polizia di Stato dott.ssa Giovanna PETROCCA, prima donna a rivestire questo prestigioso incarico per la provincia di Cosenza. Calabrese di nascita, laureata in Giurisprudenza, entra nella Polizia di Stato nel settembre 1988 con la qualifica di Vice Commissario e fino al 1992 presta servizio presso il Reparto Volanti della Questura di Roma. Dal 1992 e fino al 1995 svolge funzioni di Vice Dirigente  presso il commissariato “Porta Maggiore” della Questura di Roma; Dal 1995 al 1997 , dirige di seguito due commissariati distaccati di Roma (Genzano e Albano Laziale) per poi passare a dirigere il Commissariato romano di “Sant’Ippolito”. A giugno ‘98 viene trasferita alla Squadra  Mobile di Roma dove presta servizio per oltre 10 anni rivestendo, negli ultimi tre, il ruolo di Vice  Dirigente (primo Vice dirigente donna nella storia della Mobile romana).

Nel 2009 viene promossa Primo Dirigente e fino a giugno 2010 dirige il Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica “Lazio – Umbria – Abruzzo”.

Dal 2010 e fino al 2016 viene chiamata a dirigere  il Commissariato di P.S. “San Lorenzo” di Roma e successivamente, fino all’attuale promozione, primo Dirigente Superiore donna promossa direttamente nella storia della Questura di Roma, il Commissariato “Viminale”.

 

 

Cosenza, daspo urbano del questore ai parcheggiatori abusivi (VIDEO)

COSENZA – Il questore di Cosenza Giancarlo Conticchio dichiara guerra ai parcheggiatori abusivi emettendo nei loro confronti cinque daspo urbani. «Questo provvedimento – ha detto il questore – nasce dalla necessità che ci sia rispetto delle regole e del decoro urbano. Il parcheggiatore, se vuole svolgere legalmente la sua attività, può consorziarsi in cooperative e chiedere la concessione di spazi pubblici. Stiamo avendo un feedback positivo – ha aggiunto Conticchio – da parte dei cittadini, stanchi dei parcheggiatori abusivi». La zona monitorata è in pieno centro di Cosenza. Il questore ha emesso anche 11 daspo nei confronti di altrettante prostitute che svolgevano la loro attività in alcuni centri della costa ionica cosentina.

Si è insediato il nuovo Questore di Cosenza Giancarlo Conticchio

DSC_0461-001-001COSENZA – Si è insediato il nuovo questore di Cosenza, Giancarlo Conticchio. Pugliese, 55 anni, Dirigente superiore della Polizia di Stato, Conticchio proviene dal Compartimento Polizia Ferroviaria per la Puglia, Basilicata e Molise. E’ laureato in giurisprudenza e si è specializzato in Criminologia clinica e psichiatrica forense all’Università di Bari. Sposato e padre di due figli, è in polizia dal 1988. Ha prestato servizio nel VII Reparto Mobile di Bologna, occupandosi della gestione di manifestazioni di ordine pubblico, tra cui i servizi di ordine pubblico in occasione dei Mondiali di calcio del 1990. Ha lavorato poi alla Questura di Taranto come vice dirigente della Squadra mobile e alla Questura di Matera come dirigente della Squadra Mobile. Ha svolto servizio a Torino in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 e nella Scuola della Polizia di Stato di Vibo Valentia come direttore. Conticchio è stato poi vicario nelle Questure di Gorizia, La Spezia e Campobasso e ad Agrigento, per la quale è stato in missione a Lampedusa impegnato nei servizi finalizzati a fronteggiare il massiccio fenomeno del flusso migratorio. Ha lavorato inoltre nel Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, con l’incarico di Direttore della Divisione ispettori del Servizio dirigenti, direttivi ed ispettori. Prima di lavorare alla Polfer della Puglia, è stato dirigente reggente del Compartimento Polizia ferroviaria per la Calabria, con sede a Reggio.

Chiuso un altro centro scommesse nel cosentino

COSENZA – Il Questore di Cosenza ha provveduto alla chiusura di un centro per la raccolta di scommesse. Questi esercizi vengono utilizzati dalle cosche per il riciclaggio di beni di provenienza illegale, frutto dei proventi delle estorsioni, traffico di droga e altre attività economica delittuose. Questi provvedimenti sono mirati ad impedire il reimpiego in attività legali dei beni di provenienza non lecita. Negli ultimi due anni, la Questura di Cosenza ha potenziato gli strumenti d’indagine volti ad individuare tali meccanismi che, molto spesso, vengono innescati attraverso insospettabili teste di legno fittiziamente interposte nella gestione di rilevanti attività economiche. In questo caso, fa sapere la Questura, è stata colpita la cosca Muto di Cetraro che, per quanto emerso dagli accertamenti, ha tentato di inserire un prestanome nell’amministrazione di un esercizio operante sulla costa tirrenica nei confronti del quale, oltre al rifiuto di sanatoria, è stata disposta la chiusura immediata. Analoghi e numerosi provvedimenti avevano riguardato anche altre cosche malavitose (Rango-Zingari, Lanzino, Tundis, Calvano).

Arrestato per spaccio di droga un pluripregiudicato

COSENZA – E’ stato arrestato dalla Polizia, questo pomeriggio, il pluripregiudicato Filippo Meduri di 37 anni, nell’ambito del piano straordinario del controllo del territorio predisposto dal questore di Cosenza Luigi Liguori, al fine di contrastare lo spaccio di droga. Meduri è stato trovato in possesso di 40 grammi di eroina e cocaina, durante un perquisizione domiciliare e personale. Durante la stessa perquisizione sono stati trovati, nascosti nella stanza da letto, banconote di piccolo taglio.

Meduri, con precedenti penali in particolare per spaccio di stupefacenti, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre proseguono le attività di indagine della Squadra mobile della Questura di Cosenza per contrastare l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel cosentino.

Prostitute e clienti multati a Corigliano

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Due giovani prostitute straniere e sei clienti con i quali le lucciole si erano appartate in auto nei pressi della statale 106 sono stati multati a Corigliano Calabro dal personale del Commissariato di Rossano della Polizia di Stato. Sequestrate anche le sei automobili utilizzate dai clienti per intrattenersi con le prostitute. Le due donne di origini romene, entrambe di 22 anni, e i sei uomini sono stati sorpresi dai poliziotti nell’ambito delle attività di contrasto alla prostituzione. Alle ragazze e ai loro clienti e’ stata elevata una multa di 500 euro per la violazione di un’ordinanza del sindaco in materia di contrasto alla prostituzione. Alle due giovani donne e’ stato notificato, inoltre, un avviso di inizio procedimento amministrativo, per la successiva emissione del foglio di via obbligatorio da parte del Questore di Cosenza.

Reggio Calabria, emergenza criminalità

REGGIO CALABRIA – L’esecuzione dell’imprenditore edile Giovanni Vilasi, freddato a colpi di pistola in pieno giorno a Reggio Calabria, ha riacceso i riflettori sull’escalation criminale che soffoca la regione, in particolare l’area dello Stretto. Il fatto di sangue, sul quale indagano polizia e carabinieri, si è consumato nel pomeriggio. L’uomo, ritenuto dagli investigatori vicino alla cosca Libri, era appena uscito da una pasticceria e mentre si accingeva ad entrare nella sua auto, è stato ucciso con tre colpi di pistola alla testa. Secondo una prima ricostruzione del fatto, il killer è giunto a bordo di un motorino sul quale si è poi dileguato insieme ad un complice. Non ci sarebbero testimoni. Immediatamente il prefetto Claudio Samartino ha convocato una seduta del comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a cui hanno preso parte il Procuratore della della locale Direzione Distrettuale Antimafia, il Questore ed i Comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza.
Nei giorni scorsi il ripetersi degli attentati di ndrangheta, anche nei confronti di pubblici amministratori, aveva spinto il Ministro dell’Interno Alfano a presiedere a Reggio Calabria la Conferenza delle Autorità di Pubblica Sicurezza. Un segnale della presenza dello stato in un territorio che continua però a rimanere ostaggio della criminalità.

Terrorismo, arresto di Hamil Mehdi a Luzzi. Il riepilogo della giornata e le reazioni della politica

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Aveva in programma di trasferirsi in Belgio Hamil Mehdi, 25 anni, il cittadino di nazionalità marocchina, da dieci anni trapiantato a Luzzi, nel cosentino, e tratto in arresto dal personale della Digos di Cosenza, coordinato dal servizio centrale antiterrorismo, diretto da Claudio Galzerano e dal questore di Cosenza Luigi Liguori. I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato anche Giovanni Bombardieri, magistrato della Dda di Catanzaro, che ha coordinato le indagini. Su Hamil Medhi le forze dell’ordine hanno cominciato ad interessarsi dal luglio dello scorso anno, quando il giovane è stato respinto alla frontiera di Istanbul per motivi di sicurezza. Le autorità turche lo hanno rispedito in Italia poiché non aveva bagagli con sé, non aveva il biglietto di ritorno ed era sospettato di voler raggiungere, attraverso la Turchia, i territori islamici per unirsi ai guerriglieri dell’Isis. Al suo rientro il marocchino era stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, dove i poliziotti gli avevano trovato uno zainetto con all’interno un paio di pantaloni militari, una pubblicazione dei Fratelli Musulmani sui comportamenti che deve tenere un buon musulmano secondo il Corano, due telefoni cellulari e 800 euro. Neanche ai familiari Mehdi aveva svelato le sue intenzioni. Quando gli agenti della Digos si presentarono a casa sua a Luzzi, a luglio, i familiari dissero che il giovane sarebbe rientrato quella stessa sera. Sulla vicenda dell’espulsione il giovane si difende sostenendo che era andato in Turchia “solamente per pregare”. Ai poliziotti che stamani lo hanno arrestato, il giovane ha ribadito che gli avevano à’ contestato di appartenere all’Isis, ma di avere spiegato che non era vero. Per oltre sei mesi la Digos di Cosenza, sotto le direttive della Dda di Catanzaro, ha monitorato il marocchino, nell’ambito di un’indagine di prevenzione che ha consentito di accertare che Hamil Mehdi aveva un12633298_934550579962159_309948123_o accanito interesse per immagini, filmati e altri contenuti propagandistici riferiti all’organizzazione terroristica dello Stato Islamico, linkati quotidianamente tramite diversi siti telematici d’area, i cui contenuti rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dall’inconfondibile “brand” dello Stato Islamico. Notato nel giovane anche l’estremo rigore nel seguire i dettami del Corano, oltre agli accorgimenti che il cittadino marocchino teneva durante la navigazione in internet per evitare di ricevere virus e di essere intercettati. Inoltre, le indagini hanno appurato che Hamil Mehdi aveva contatti indiretti con utenze di soggetti che sono stati accertati essere responsabili di attività a’ riconducibili al terrorismo internazionale, tra cui anche una a cui faceva capo anche Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. I numerosi elementi raccolti, hanno costituito una solida base per applicare la recente normativa di contrasto al terrorismo internazionale con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, ovvero persone che si autoaddestrano con la finalità di unirsi alla battaglia condotta dall’Isis. Per questo la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha proposto al competente Gip l’adozione della misura di custodia cautelare che ha portato all’arresto di questa mattina. All’arresto si è giunti anche per evitare che il giovane riuscisse a fuggire, considerato che dopo l’espulsione in Turchia aveva manifestato l’intenzione di volersi trasferire in Belgio, viaggio poi rinviato per motivi di famiglia. Questo ulteriore elemento ha spinto il coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ed il sostituto procuratore Paolo Petrolo a chiedere l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’arresto di Hamil Mehdi è ritenuto dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un “caso importante” perche’ rileva come “internet sia utilizzata da Isis per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione”.

 

LE REAZIONI:

Matteo Renzi (Presidente del Consiglio) – Il potenziale terrorista arrestato a Cosenza questa mattina non è il primo e non sarà l’ultimo. Perché il lavoro delle nostro Forze dell’Ordine è straordinario. Quelli che dicono alziamo i muri e chiudiamo le frontiere non si rendono conto che molti sono già in Europa

Filippo Bubbico (Viceministro dell’Interno) – Il decreto anti terrorismo ha messo a disposizione del Paese strumenti molto importanti che funzionano. Questa operazione è stata resa possibile esattamente in ragione dei contenuti di quel provvedimento che ha garantito alle forze di polizia e alla nostra intelligence di poter analizzare, controllare e valutare meglio i fattori di rischio.

Antonio Gentile (Senatore Area Popolare) – L’operazione condotta oggi dalle Forze dell’Ordine a Cosenza e che ha portato all’arresto di un marocchino per terrorismo dimostra il livello altissimo di attenzione in Italia e l’efficienza del nostro sistema sicurezza. Tutto ció conferma l’ottimo operato del governo ed in particolare del ministro Alfano, la cui fermezza e decisione ha consentito il varo di norme, da ultimo proprio il decreto antiterrismo, che hanno rafforzato le difese del nostro territorio fornendo allo stesso tempo strumenti efficaci per il contrasto e la lotta al terrorismo internazionale. Sono azioni brillanti come queste che danno la misura del buon operato del governo, facendo giustizia delle demagogiche e populistiche dichiarazioni di chi invece sa soltanto fomentare le paure degli italiani. E’ anche questo il senso dello stare al governo e di essere una forza responsabile di governo come Area popolare

Rosa Calipari (vice presidente della commissione Difesa e componente del Copasir) – Complimenti alla Digos di Cosenza e allo Sco, il Servizio centrale antiterrorismo, per l’operazione che ha portato ad individuare un giovane pronto a trasformarsi in un foreign fighters. L’arresto di questa mattina dimostra che le norme esistenti, insieme a quelle di recente approvazioni con il decreto antiterrorismo, la preparazione e la professionalità delle nostre forze di sicurezza nel loro complesso sono efficaci. Possiamo senz’altro affermare che il nostro Paese oggi è all’avanguardia nel contrasto al terrorismo internazionale, un mostro particolarmente feroce e con molte teste, contro il quale la tecnologia può molto ma solo insieme al dispiego intelligente e generoso delle risorse umane.

Roberto Occhiuto (deputato Forza Italia) – Oggi è il giorno dei complimenti alle forze dell’ordine per la brillante operazione che hanno messo a segno. Ma non solo. Oggi deve essere anche il giorno in cui ci chiediamo quanto siano sicure le nostre città e cosa stia facendo il governo per garantire la sicurezza di tutti noi. Il governo non può fare finta di nulla, limitandosi a festeggiare l’evento, facendosi forza del successo della polizia. L’Italia, purtroppo, è un paese ad alto rischio di infiltrazioni terroristiche, anche per colpa delle politiche messe in campo da Renzi e Alfano, che stanno dimostrando di non essere assolutamente in grado di gestire queste emergenze. Mehdi sembrava perfettamente integrato, mentre questo parlava con terroristi e aspirava ad allacciarsi le cinture per l’ascesa al suo paradiso: attenzione, perché questa non è una rara eccezione, ma la regola di questi terroristi.

Ernesto Magorno (Deputato Partito Democratico) – Le forze di polizia calabresi hanno compiuto un’importante operazione antiterrorismo. A loro un grazie, il terrore non vincerà mai.

Operazione antiterrorismo a Luzzi. Arrestato presunto foreign fighter marocchino

questura-csCOSENZA – E’ scattato alle prime luci dell’alba il blitz antiterrorismo condotto dagli uomini della Digos di Cosenza che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un presunto foreign fighter marocchino. L’operazione è stata coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo. In manette è finito un giovane di 25 anni, Hamil Mehdi, Commerciante ambulante residente a Luzzi, in provincia di Cosenza: gli uomini della Polizia, che indagavano su di lui dal luglio scorso, lo hanno bloccato nella sua abitazione. Il marocchino è indagato per i reati previsti dalla nuova legge antiterrorismo in vigore da aprile 2015 ed in particolare gli viene contestato l’articolo 270 quinques del codice penale che disciplina il reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Secondo quanto si è appreso era pronto per raggiungere gli scenari di guerra e per combattere nelle file dell’Isis. Era arrivato in Turchia lo scorso 10 luglio, dove è stato fermato dalle autorità per un controllo. Al termine degli accertamenti, le autorità turche, d’intesa con gli uomini dell’Antiterrorismo italiano, lo hanno respinto per motivi di “sicurezza pubblica” e lo hanno fatto rientrare in Italia. “Sono andato in Turchia solamente per pregare” ha detto il marocchino ai poliziotti nel momento dell’arresto. “Mi avevano già contestato di appartenere all’Isis ma io ho sempre negato. Ed anche ora ribadisco che non appartengo all’Isis. Sono andato in Turchia solamente per pregare”. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 in questura a Cosenza alla presenza del questore Luigi Liguori e del coordinatore della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri.

Incontro tra il presidente Algieri della Camera di Commercio di Cosenza e il Prefetto

Cosenza – Domani, giovedì 19 febbraio 2015, alle ore 10.30, nella sede dell’Ente camerale di Cosenza, il presidente Klaus Algieri, alla guida della Camera di Commercio di Cosenza, incontrerà nuovamente il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, il Questore Luigi Liguori, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Giuseppe Brancati, e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Giosuè Colella.

Con l’occasione si illustrerà un primo bilancio delle iniziative economiche e istituzionali avviate dalla Camera per sostenere le piccole e medie imprese della provincia cosentina, ma anche per fornire i primi risultati di quanto riscontrato nei primi sei mesi di attività attraverso l’opera di trasparenza incluse nel progetto Open Camera, fortemente voluto da tutti i componenti che sostengono questa Presidenza. L’incontro di domani vuole rappresentare anche un momento di partenza delle attività a sostegno della legalità, del rispetto delle regole per una concorrenza leale e delle azioni di contrasto ai fenomeni criminali della corruzione, della contraffazione, dell’usura e delle estorsioni a commercianti e imprenditori attraverso la pratica della richiesta del pizzo. Una disponibilità e una collaborazione fattiva che il presidente Algieri vuole rafforzare con i rappresentanti dello Stato per tutelare gli interessi sani presenti nella provincia cosentina. Un disegno di governance del territorio e di sviluppo unitario che vuole mettere a punto un coordinamento effettivo degli interventi a favore di cittadini, imprenditori e consumatori.