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Caretta Caretta recuperata da pescatori, si salverà? FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME – Una domenica mattina passata al mare nei pressi del pontile ex Sir. Due pescatori – uno è accompagnato dalla famiglia – avvistano un elemento in acqua: è una tartaruga. Una Caretta caretta, specie protetta. È ferita da un amo, sul guscio presenta della mucillagine. La tartaruga viene recuperata, nel frattempo viene chiamata la Guardia costiera. L’animale viene idratato, invano si cerca di liberarlo dall’amo che mette a repentaglio la sua vita. Sul posto giungono La Gamba, maresciallo della Guardia Costiera, Stefania Giglio, biologa del Centro Studi Cetacei Onlus, Battista Bonello e Antonio Romanello, veterinari dell’Asp – area C di Lamezia Terme. La tartaruga è stata chiamata Marti, è un piccolo di circa 5 anni del quale non è stato possibile individuare il sesso. E’ stata portata nel centro di recupero di Isola Capo Rizzuto: deve essere operata urgentemente altrimenti rischia di non sopravvivere.

Non è la prima tartaruga ritrovata sul Tirreno: negli ultimi due mesi si contano fino a tre esemplari al giorno ritrovati sulle coste tirreniche. Nel 90 % dei casi si tratta di animali morti. Le cause di una simile moria sono ancora sconosciute, le analisi per individuarle sono in corso. Quanto agli animali vivi, il più delle volte sono intrappolati dai fili delle lenze.

Quando viene avvistato un animale, è molto importante segnalarne la presenza. Si attiverà così la rete d’intervento per gli spiaggiamenti degli animali acquatici, individuata con DPGR – CA n. 104 del 29 Luglio 2013. Ne fanno parte le Asp (Azienda Sanitaria Provinciale), le sezioni degli IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) e, tra gli altri, le Capitanerie di Porto e il Centro Studi Cetacei Onlus che opera a titolo gratuito e volontario.

 

 

Il video

 

 

 

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Rita Paonessa

Operazione riciclaggio nella provincia di Cosenza

assessore francesco puglianoCosenza. L’Assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano e il DG del Dipartimento Ambiente Bruno Gualtieri hanno inviato – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – una lettera ai Sindaci dei Comuni di Tarsia, Spezzano Albanese, Bisignano, San Marco Argentano, Roggiano Gravina, Altomonte, Firmo, Lungro, Saracena, Castrovillari, San Basile, Morano, Frascineto, Luzzi, Lattarico, Torano Castello, Mongrassano, Cervicati, S. Sofia d’Epiro, S. Lorenzo del Vallo, Terranova da Sibari, relativa alla manifestazione di interesse per l’individuazione di un sito in cui ubicare la piattaforma di recupero/riciclaggio spinto prevista nell’area nord ovest della provincia di Cosenza.Risulta  di fondamentale importanza ed impellenza colmare la carenza infrastrutturale e tecnologica della cosiddetta macro area Calabria Nord, con una pianificazione “intelligente e di concreta attuazione”, proiettata nel futuro e, quindi, volta inesorabilmente al potenziamento e valorizzazione della raccolta differenziata e della selezione delle materie prime seconde, anche in considerazione della attuale presenza nell’intero territorio provinciale del solo impianto MBT di Rossano, in località Bucita. L’ Amministrazione – affermano  nella lettera l’Assessore Pugliano e il Dg Gualtieri – intende predisporre gli strumenti necessari al completamento del sistema impiantistico regionale, recuperando un decennio di ritardi e disattenzioni, visto che, nello strumento di programmazione disponibile del POR Calabria 2007-2013, non è stato previsto l’impegno delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi basilari (tra i quali detto completamento impiantistico), previsti tra l’altro nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti del 2002, aggiornato al 2007”. Per far ciò, grazie alla redazione ed approvazione delle suddette Linee Guida, si è potuto formulare la richiesta delle risorse necessarie al completamento ed ammodernamento del sistema impiantistico, a valere sulla Delibera CIPE n. 79/2012, fondi FSE. “