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No Triv, Coscarelli (M5S) critica il silenzio del PD

COSENZA – Il Movimento 5 Stelle di Cosenza interviene sul dibattito No Triv con una dichiarazione rilasciato dal candidato sindaco Gustavo Coscarelli che, rilanciando l’appuntamento per la marcia cittadina in programma domenica 10 aprile, critica l’atteggiamento del premier Renzi e sottolinea il silenzio del PD locale.

Siamo ormai alle porte del referendum abrogativo che si terrà il 17 aprile sulle trivellazioni. Il PD nazionale si è espresso in merito invitando la popolazione ad astenersi, Renzi si auspica che il referendum fallisca. C’è da ricordare al premier che la legge punisce da sei mesi a tre anni di reclusione i pubblici ufficiali che incitano all’astensionismo” – ha dichiarato il candidato sindaco del M5S.

“Il Movimento 5 Stelle da sempre è contro tutte le trivellazioni perché l’energia fossile rappresenta il passato mentre il futuro è e deve essere incentrato sulle energie rinnovabili – sottolinea Coscarelli – Domenica 10 aprile il Movimento 5 Stelle cosentino ha organizzato la marcia No triv per incentivare il voto del “Si” al referendum del 17 aprile. Auspichiamo la partecipazione di tutta la cittadinanza e degli gli esponenti politici a prescindere da ogni colore partitico. A proposito, il PD locale in merito come si esprime?

Trivellazioni, Graziano soddisfatto del referendum abrogativo

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“Apprendo con estrema soddisfazione l’adesione del presidente Oliverio all’iniziativa referendaria atta a chiedere l’abrogazione dell’articolo 35 del Decreto Sviluppo che autorizza le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi a terra e in a mare. Il Governatore, partecipando al tavolo tecnico dei presidenti delle regioni meridionali e aderendo all’iniziativa inter-istituzionale, ha dato una risposta concreta e rassicurante alle preoccupazioni di tutti quei calabresi, soprattutto quelli residenti lungo i territori della costa ionica, che da tempo stanno lottando per la difesa dell’ambiente e dell’ecosistema. Ed è questa un’iniziativa che sto perorando da tempo, convito che uno Stato incapace di essere rispettoso delle vocazioni e della microeconomia dei territori, debba essere smentito e bloccato dal suffragio popolare. Ora la parola passerà al Consiglio regionale chiamato a ratificare, spero all’unanimità dei consensi, questa importante e strategica decisione mirata a bloccare la campagna neocolonialista del Governo Renzi.”

È quanto dichiara soddisfatto il consigliere regionale Giuseppe Graziano plaudendo all’iniziativa promossa dal presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, che stamani (venerdì 18) ha convocato a Bari un incontro, al quale hanno preso parte il Governatore Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, per discutere delle proposta referendaria contro le trivellazioni nell’Adriatico e nello Jonio.

Con l’incontro di oggi – dichiara Graziano – si intraprende un percorso amministrativo-istituzionale che sicuramente è sinonimo di coraggio. Coraggio di cambiare e sovvertire quelle incomprensibili logiche della politica che, spesso, tendono bloccare e sottomettere le volontà dei cittadini. Sicuramente, in questo caso specifico, Oliverio così come molti dei presidenti delle regioni meridionali partecipanti al tavolo e vicini alle linee del Governo Renzi, almeno per il momento, hanno dimostrato obiettività, prendendo le distanze da un provvedimento che, se attuato, decreterebbe la fine del Mezzogiorno. Sono cautamente ottimista  – aggiunge il Consigliere della Cdl, annunciando sin d’ora il suo voto favorevole alla mozione pro referendum di cui è promotore insieme ad altri colleghi consiglieri – perché potremo dire di aver vinto questa battaglia solo all’esito della consultazione plebiscitaria, il cui esito – conclude – dipenderà molto dall’impegno che la classe politica regionale dedicherà a far comprendere a tutti i cittadini calabresi le ragioni per le quali è necessaria l’abrogazione dell’art.35 del decreto Sblocca Italia.