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Denis Bergamini, oggi la riesumazione della salma

COSENZA – È attesa per le 17,30 circa di questo pomeriggio, nel cimitero di Argenta (FE), la riesumazione del corpo di Denis Bergamini per decisione del Tribunale di Castrovillari su richiesta del procuratore Eugenio Facciolla. Al procedimento sarà presente l’avvocato Rita Gavioli, socia dell’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia. Difficile dire se ci sarà anche Donata Bergamini, sorella del calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose nel novembre del 1989.

In serata la salma sarà condotta nel polo ospedaliero di Cona, nel ferrarese, per procedere ad una tac utilizzando un’apparecchiatura all’avanguardia. L’avvocato Anselmo e la famiglia Bergamini si aspettano che dagli esami disposti sul corpo di Denis emergano elementi utili a stabilire che fosse già morto, o comunque vittima di una precedente aggressione, nel momento in cui il camion guidato da Raffaele Pisano ha sormontato il povero Bergamini, sulla statale 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico.

Anche l’associazione “Verità per Donato Bergamini”, che in tutti questi hanno ha sostenuto la battaglia di Donata Bergamini, si auspica che emerga la verità: «Oggi sarà il corpo di Denis a parlare e crediamo che di cose da dire ne abbia molte. Siamo più che mai vicini alla famiglia Bergamini, a papà Domizio, a mamma Maria, a sorella corario Donata, a tutti. Ci auguriamo che emerga la verità, che si abbia il coraggio di mostrarla e si cancellino 28 anni di menzogne e vergognose lacune».

Caso Bergamini, Facciolla: «Non fu suicidio». Il 2 maggio la riesumazione del corpo

COSENZA – «Procederemo con la riesumazione del cadavere di Denis Bergamini perchè vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti di quello che non è un suicidio, non è ipotizzabile come un suicidio». Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, in un’intervista a RaiSport, annunciando che è stata riaperta l’inchiesta sulla morte del calciatore del Cosenza il 18 novembre del 1989 ed il cui decesso è stato sempre attribuito a suicidio. Secondo quanto è emerso dalla prima inchiesta, Bergamini si sarebbe suicidato facendosi travolgere da un camion. Due informazioni di garanzia sono state notificate all’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, ed a Raffaele Pisano, conducente del camion che investì il calciatore. La riesumazione dei resti di Bergamini verrà effettuata il prossimo 2 maggio in provincia di Ferrara. Alla domanda sul perché Bergamini sarebbe stato ucciso, Facciolla risponde che emerge «un mix di questioni sentimentali e di questioni legate ad altre tematiche. Il discorso droga è presente fin dai primi atti dell’indagine. La storia giudiziaria più o meno recente ci consegna Padovano (Michele, anch’egli giocatore del Cosenza, ndr), come un amico stretto di Bergamini. I due erano molto legati e avevano una conoscenza di rapporti e di situazioni diversa da quella di altri. Bergamini non era legato solo a Padovano ma anche ad altri, tra cui l’ex portiere Simoni e comunque c’erano anche altri soggetti». Bergamini era entrato in un giro di droga dal quale voleva uscire? E’ ipotizzabile? «Le variabili ipotizzabili – risponde il procuratore Facciolla – possono essere tante. Sembrerebbe una vicenda chiusa in un rapporto tra pochi soggetti che evidentemente hanno goduto di protezione: è stata creata una cortina fumogena per evitare che venisse fuori la verità». Altra domanda: coinvolgimento della mafia? «Può essere» risponde Facciolla. Il procuratore, inoltre, nell’intervista, racconta due episodi: «Il giorno del funerale sul pullman del Cosenza c’era anche la fidanzata di Bergamini con una busta che conteneva i vestiti del calciatore. Questa busta se la passarono, per un fatto affettivo, i calciatori. Poi però sparì. Gli abiti di Bergamini, infatti, non ci sono più. Subito dopo il funerale, inoltre, Padovano accompagnò la fidanzata di Bergamini a casa, fu invitato a salire con insistenza. Lui andò sopra e si trovò di fronte ad una festa. C’erano delle paste. Il giorno del funerale, quindi, stavano festeggiando? E’ un omicidio in concorso».