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Reddito di Cittadinanza, Occhiuto: “Conte strumentalizza disperazione della gente”

CATANZARO – “Il reddito di cittadinanza è stato un errore dei Cinque Stelle, è stato sbagliato descriverlo come un beneficio a tempo indeterminato. Ma ad un errore si ripara con una soluzione efficace. In Italia i centri per l’impiego e i meccanismi necessari ad incrociare domanda e offerta di lavoro non funzionano”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Libero”.

“Bisogna intervenire subito sul mercato del lavoro e sulla formazione. Altrimenti in una Regione come la mia, che ha 240mila percettori di reddito di cittadinanza, coloro che perderanno il sussidio difficilmente troveranno lavoro in 7-8 mesi”.

“Giuseppe Conte strumentalizza la disperazione della gente. Mi preoccupa perché sta riportando i grillini agli albori, con un atteggiamento incendiario, con toni irresponsabili, e gettando benzina sul fuoco. Qualche giorno fa abbiamo condannato le minacce di morte rivolte al presidente Meloni e alla sua bimba. Forse qualcuno dovrebbe riflettere, e cambiare registro”, sottolinea il governatore Occhiuto.

Occhiuto: “Meloni sta stupendo tutti, non fallirà”

“Il rapporto tra il mio partito e il governo non è cominciato con il piede giusto. Forse anche per questo, adesso, ogni volta che Forza Italia fa delle osservazioni, queste vengono ritenute polemiche”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Libero”.

“Ma il presidente Meloni sta stupendo tutti per capacità e autorevolezza: governerà per cinque anni e non fallirà. Anche perché, se dovesse fallire, perderebbe Forza Italia, perderebbe il centrodestra e perderebbe l’Italia”, sottolinea il governatore Occhiuto.

Sanità, Occhiuto al Governo: “Serve riforma coraggiosa per assumere medici”

CATANZARO – “Ho raccolto un sistema sanitario in macerie, sono commissario da un anno e lo sono perché prima di me per 12 anni la sanità della Calabria è stata guidata dal governo nazionale. Per intenderci, non c’è stato un assessore calabrese che si occupasse di governare la sanità, piuttosto ci hanno mandato generali dei Carabinieri o della Guardia di Finanza, spesso senza nessuna competenza in materia di organizzazione sanitaria. Questi commissari dovevano realizzare due cose: migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e accertare il debito della sanità. Non hanno fatto niente”.

Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Omnibus”, su La7.

“Io, invece, in un anno sono riuscito a dimostrare che la sanità calabrese non è in deficit, ho addirittura un avanzo di amministrazione quest’anno, e accerteremo entro fine anno, grazie anche alla collaborazione della Guardia di Finanza, il debito.
C’è dunque una grande responsabilità del governo nazionale verso la Calabria, anche se il commissariamento è avvenuto perché la politica calabrese negli anni precedenti aveva fatto disastri.
Ma sulla sanità vorrei che il governo si occupasse davvero delle riforme che servono a tutto il Paese, e ancor di più alla Calabria. Ad esempio, c’è un problema gigantesco che riguarda il reclutamento dei medici che è stato trascurato, anche perché per anni gli Ordini dei medici si sono opposti al numero aperto nelle Università, e non si è investito sulle specializzazioni che sarebbero servite nelle corsie degli ospedali.
Oggi abbiamo difficoltà a reperire medici e a tenere aperti i pronto soccorso, soprattutto in quegli ospedali come Polistena, Locri o Gioia Tauro, nei quali i medici non vogliono andare. Ma sta accadendo anche che molti medici italiani si dimettono dal sistema sanitario pubblico per andare a lavorare a gettone nelle cooperative, dove guadagnano anche dieci volte di più, facendo spendere al sistema sanitario cifre enormi.
Inoltre, tanti giovani medici italiani preferiscono lavorare all’estero, e purtroppo di queste cose la politica nazionale negli ultimi anni non si è accorta.
La sanità è uno di quei settori dove oltre alle risorse occorrono riforme coraggiose nella direzione di consentire ai medici italiani di lavorare in sicurezza negli ospedali e di essere retribuiti come meritano”, ha sottolineato il governatore Occhiuto.

Sanità, Occhiuto: “alla Calabria 26mln in più da Fondo Ssn e 36mln in più da Pnrr”

CATANZARO – “La Conferenza delle Regioni nella riunione odierna ha dato il via libera al riparto del Fondo per il servizio sanitario nazionale per il 2022 e ai criteri per quello del 2023.
Alla Calabria andranno, per l’anno che sta per concludersi, 26 milioni di euro in più rispetto a quelli preliminarmente stanziati.
Per il 2022 avremo, dunque, 3.690 milioni di euro, 15 milioni in più rispetto ai 3.675 che la Regione aveva avuto, con più abitanti, nel 2021.
Un risultato importante, per nulla scontato, e che ci riporta in linea con l’incremento pro capite medio nazionale.
Ma oggi è arrivata anche un’altra buona notizia.
Il Ministero dell’Economia e delle finanze ci ha comunicato che la Calabria avrà ulteriori 36 milioni di euro per le Case di Comunità, per gli Ospedali di Comunità, per le Centrali Operative Territoriali e per gli interventi di adeguamento sismico degli ospedali, ad integrazione dei circa 204 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza già previsti per queste linee d’investimento dal Contratto Istituzionale di Sviluppo sottoscritto lo scorso maggio con il ministro della Salute.
Queste nuove risorse, previste per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, ci consentiranno di affrontare con maggiore fiducia lo sviluppo dei progetti degli interventi Pnrr e la loro effettiva realizzazione, sulla base di una dotazione finanziaria aggiornata e coerente con gli attuali costi dell’energia e delle materie prime”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Maltempo, Occhiuto: “da quando ci sono io in Calabria tolleranza zero su reati ambientali” (VIDEO)

CATANZARO – “Sono molto preoccupato per l’allerta meteo emanata dalla Protezione Civile nella mia Regione. Ci sono Comuni che vedono le strade trasformate in torrenti, ci sono smottamenti, c’è stato un tornado a Crotone.
Purtroppo si tratta di fenomeni a cui assistiamo ormai ordinariamente dopo allerta gialla o fenomeni temporaleschi. Questo tema dei cambiamenti climatici, che per tanti anni abbiamo considerato un fenomeno secondario, quasi un vezzo degli ambientalisti, oggi è invece sotto gli occhi di tutti”.

Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg2 Post”, su Rai 2.

“Credo che la nostra epoca stia pagando anche le conseguenze di un consumo del suolo fatto dalle generazioni precedenti, e che oggi espone molta parte della popolazione a gravi rischi.
In Calabria ci sono dei fiumi che sono tombati. Il problema è che la natura non sa che quel fiume non c’è più e che al suo posto c’è una strada, e quando piove si trasforma di nuovo in un torrente, in un fiume, trascinando tutto ciò che si trova davanti.

Nella mia Regione da un anno a questa parte, da quando io mi sono insediato, c’è tolleranza zero sui reati ambientali, non sono solo quelli relativi all’abusivismo ma anche quelli relativi alla mala depurazione, agli incendi boschivi.
Siamo stati per la prima volta la Regione che quest’anno ha avuto meno incendi. La tolleranza zero può arrivare anche fino all’abbattimento delle case abusive.

Questo tema della difesa del suolo e della lotta all’abusivismo dovrebbe essere in cima all’agenda politica di tutti i decisori, sia di quelli che partecipano alle scelte del governo nazionale, sia di quelli regionali e comunali.
È davvero importante che ci sia una coscienza collettiva che deve riguardare anche i cittadini, spesso autori degli abusi.
Si dice che occorrono risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Ed è vero. Nella mia Regione io, appena insediato, ho trovato 500 milioni di euro da spendere nelle attività per fronteggiare il dissesto idrogeologico, con una progressione della spesa di circa 9-10 milioni all’anno. L’ho raddoppiata, portandola a 20 milioni nel 2022, ma è comunque pochissimo perché se non c’è una struttura capace di metterle a terra queste risorse non producono gli effetti che invece potrebbero produrre.
Presto incontrerò i sindaci per mettere a punto un piano per la difesa del territorio e chiederò loro molta attenzione al presidio. I fenomeni che si sono verificati ad Ischia hanno interessato zone abitate, ma molti dimenticano che nelle Regioni del Sud – dove ci sono paesi montani nei quali non c’è più l’uomo e dove dunque non c’è la manutenzione del territorio – questi fenomeni si verificano più assiduamente”, ha sottolineato il presidente Occhiuto.

Autonomia, Occhiuto: “Così non va, la riforma esclude diritti sociali e civili”

CATANZARO – “L’autonomia differenziata? Per come è ora questa è una riforma sbilanciata, che guarda troppo all’autonomia differenziata e poco ai diritti sociali e civili. Cioè pretende di attuare un principio (l’autonomia, ndr) che la Costituzione contiene come possibilità al suo articolo 116, e non altri (i diritti civili e sociali, ndr) che invece sono indicati come un dovere. E lo stesso, peraltro, riguarda la perequazione presente all’articolo 119. Per cui, il mio punto di vista è piuttosto semplice. Attuiamo prima ciò che è doveroso e poi, anche un’istante dopo, passiamo all’autonomia differenziata”. Cosi Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Il Messaggero”.

“Riparto dalla Costituzione che ci dice come i diritti sociali e civili dei cittadini, che poi sono tradotti in risorse proprio attraverso i Lep, debbono essere garantiti su tutto il territorio. Solo che oggi e all’interno della riforma di cui stiamo discutendo sono finanziati attraverso il principio ingiusto della spesa storica. Cioè vengono storicizzate le disuguaglianze tra Nord e Sud. Faccio un esempio: ipotizziamo che la città di Crotone spenda solo 100mila euro all’anno per gli asili e Treviso un milione, anche se lo Stato l’anno successivo stanziasse più risorse ne sarebbero sempre destinate di più alla seconda“.

Ma quindi lei è a favore della riforma o no? “Ho un approccio un po’ diverso rispetto ai miei colleghi governatori del Sud. A me non piace l’idea di un Mezzogiorno che gioca sempre in difesa. Dobbiamo avere la capacità di rilanciarci e anche con l’autonomia differenziata potremmo ricavarne benefici. Io faccio sempre l’esempio dell’energia: in Calabria ne produciamo più di quanta ne consumiamo, eppure i calabresi pagano le bollette quanto gli altri italiani. Non è giusto. E ancora: io incontrerò a breve un gruppo industriale che vuole impiantare nella mia Regione un parco eolico off-shore grandissimo, se io potessi dire ai cittadini che quel parco abbasserebbe direttamente le loro bollette per me sarebbe molto più semplice. In altri termini, se prima dell’autonomia otteniamo il passaggio dei finanziamenti dalla spesa storica ai fabbisogni reali, le Regioni del Sud ci guadagnerebbero”.

Ci sono materie che escluderebbe? “Terrei fuori la scuola sicuramente, su una materia come la formazione dei saperi se si dovessero creare più sistemi scolastici si aumenterebbe il divario tra Nord e Sud. Mi permetta una precisazione però. Il ministro Calderoli è sì un uomo del Nord, ma è anche un uomo molto intelligente. Ha già capito che senza chiudere il capitolo Lep e fabbisogni questa riforma è difficile che vada avanti. Credo che già in legge di bilancio ci sarà l’istituzione di una cabina di regia che ha il compito proprio di accelerare il processo di passaggio al regime dei fabbisogni”, sottolinea il presidente Occhiuto.

Sanità “Faremo ricognizione del debito, risultati già dalla prossima settimana”

CATANZARO – “La volontà di fare la ricognizione del debito del settore sanitario è più forte di qualsiasi interesse. Per 12 anni i commissari non hanno avuto la possibilità o la capacità di fare la ricognizione. Noi, invece, stiamo procedendo anche molto velocemente, con la Guardia di finanza che ci dà una mano, a valutare tutti i titoli di credito”. Così  Roberto Occhiuto, a margine della presentazione del libro “Amara verità” di Carlo Guccione, ex consigliere regionale del PD e responsabile Sanità per il Mezzogiorno del partito, che si è tenuta nella Cittadella regionale. “Dimostreremo – ha aggiunto Occhiuto – che la sanità in Calabria può essere governata e può avere i conti in chiaro. Il lavoro produrrà dei risultati già a partire dalla prossima settimana”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Occhiuto ha negato che ci sia stata una scarsa adesione da parte dei fornitori, come sostenuto da più parti, all’iscrizione come debitori alla piattaforma creata dalla Regione proprio ai fini della ricognizione del debito. “Quando avremo i dati – ha detto il Presidente – tutti si renderanno conto che non c’è una scarsa adesione. Ad oggi hanno risposto 730 fornitori. Mancano le società di factoring che hanno acquisito gran parte dei crediti, ma tutto procede secondo le previsioni. Ci sono fornitori iscritti nei bilanci delle Aziende sanitarie, come debitori delle aziende stesse, i quali, poiché abbiamo specificato che la ricognizione sarà fatta insieme alla Guardia di finanza, hanno comunicato alla piattaforma di non avere alcun credito nei confronti della sanità. Il fatto che ci siano 730 società iscritte alla piattaforma dimostra che molti hanno capito che in Calabria è passato il tempo in cui chiedeva di essere pagato anche chi non doveva avere nulla dal sistema sanitario”.

Per quanto riguarda la sentenza della Corte costituzionale riguardo la possibilità di intraprendere azioni esecutive a carico degli enti del servizio sanitario regionale, Occhiuto ha detto di avere “chiesto al Governo ed al Parlamento di intervenire. E credo che questo sarà fatto già nei prossimi giorni in sede di conversione del ‘Decreto Calabria’. C’è un emendamento che fissa il termine al 31 dicembre 2023. Un termine che non lede le prerogative dei creditori, ma ci consente di valutare anche il contenzioso. Molti non si sono iscritti alla piattaforma, ma hanno avuto decreti ingiuntivi pagati, spesso, due o tre volte. Oltre a fare, una valutazione sui titoli di credito, quindi, faremo con la Guardia di finanza una valutazione, con i dati del tesoriere, anche sulle somme pagate per decreti ingiuntivi. Se una clinica privata ha fatturato X, deve essere pagata X. Ma se ha ricevuto X più Y più Z, significa che qualcosa non ha funzionato”. Temi in sinergia con quelli trattati nel libro di Carlo Guccione, secondo il quale “parliamo di un disavanzo e di un debito sanitario che producono una sottrazione delle risorse destinate a curare i calabresi. Risorse che in realtà vengono utilizzate per pagare doppie o triple fatture e interessi di mora. Poi ci sono i casi delle gare in proroga. Ciò che ne scaturisce è un debito che rischia anche di fare fallire il Pnrr. Io ho apprezzato l’approccio del presidente Occhiuto di risolvere le difficoltà con la collaborazione della Guardia di finanza. Perché se non si quantifica il debito non si capirà mai la reale situazione della Calabria sotto questo aspetto. Fatto questo, capiremo chi ha prodotto il debito, chi ci ha guadagnato e chi ha tenuto la Calabria in queste condizioni. Perché c’è qualcuno che non vuole che si quantifichi il debito. Un sistema che non conviene solo alla Calabria, ma anche a pezzi dello Stato”.

«Senza programma operativo no Tavolo Adduce»

“Ho avuto modo di parlare a lungo dei problemi complessivi della Sanità con il ministro Schillaci. Col ministro Giorgetti, che conosco da 15 anni, no. In ogni caso, né con l’uno né con l’altro ho parlato del Tavolo Adduce. Spero, comunque, che i funzionari che compongono l’organismo ministeriale ci restituiscano entro qualche settimana, con la loro approvazione, il Programma operativo per la sanità che abbiamo elaborato e presentato come Regione”.

“In caso contrario – ha aggiunto Occhiuto – parlerò con Schillaci e Giorgetti per dire loro che il Presidente della Regione Calabria e Commissario della Sanità non è più disponibile a sedere al Tavolo Adduce. A quel punto si dovrà sostituire il presidente della Regione e commissario della Sanità della Calabria o i funzionari del Tavolo Adduce”.

Occhiuto: “Vogliamo ammodernare tutti i Pronto Soccorso calabresi” – VIDEO

“Vogliamo ammodernare tutti i Pronto Soccorso degli ospedali calabresi.
Nella giornata di ieri abbiamo inaugurato, con la partecipazione attiva di tanti cittadini, quello di Polistena.
 
Un restyling costato 155mila euro, con la rigenerazione dei percorsi di accesso, con la realizzazione ex novo della camera calda, di una zona filtro per lo smistamento dei vari codici, rifatta anche l’accessibilità pedonale per arrivare al triage e all’accettazione.
 
Il Pronto soccorso è dotato ora di nuove tecnologie tra le quali un ecografo di ultima generazione.
Piccolo passo avanti, c’è tanto da fare, ma io sono determinato a riuscirci”. Lo scrive il presidente della Regione Calabria su Facebook, postando un video.

Decreto Calabria in scadenza. Occhiuto “il Governo lo proroghi di 6 mesi”

CATANZARO – “Il prossimo 10 novembre scade il cosiddetto decreto Calabria.
Il governo proroghi questo provvedimento per 6 mesi, ci servono per completare il consolidamento della struttura manageriale della sanità che ho costruito in questi mesi e per continuare con le manovre che abbiamo avviato sulle risorse umane, sull’eliminazione del precariato, e con l’opera di ricostruzione della contabilità e del debito.
Abbiamo ancora bisogno di qualche mese per far partire a pieno regime Azienda Zero, ed avere così operativa la struttura di governance della sanità regionale.
Lo stesso tempo ci serve per chiarire lo scenario economico-finanziario nel quale si muoveranno le Asp e le Ao alla fine del commissariamento, e per farlo entro il 31 dicembre completeremo la circolarizzazione come previsto dalla legge e immediatamente nei mesi successivi ne analizzeremo gli esiti anche con il contributo di altre istituzioni come la Guarda di Finanza.
Vogliamo poter chiudere bene questo scrupoloso lavoro che rappresenterà il punto di partenza della nuova stagione della sanità calabrese”.

Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Due anni dalla morte di Jole Santelli. Il ricordo dell’ex presidente della Regione sui social

COSENZA –  Sono trascorsi due anni dalla morte di Jole Santelli. L’allora presidente della Regione Calabria lottava da tempo contro un tumore e fu trovata senza vita in casa sua. In memoria della sua scomparsa sono diversi i post sui social da parte di politici ed ex politici a lei vicini.

“Il 15 ottobre di due anni fa veniva a mancare Jole Santelli. Una donna forte, la prima alla guida della nostra Regione, coraggiosa, determinata, passionale. Amava in modo viscerale la Calabria, e stava lavorando con grande entusiasmo per il cambiamento. Manca a tutti noi”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“Resti fiera come un guerriero in battaglia e bella come un aneglo in volo”. Anche Nino Spirlì, che divenne presidente facente funzioni della Regione Calabria subito dopo la morte della governatrice di Forza Italia, la ricorda sulla sua pagina facebook.

Mentre l’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo, le dedica un post breve ma carico di affetto.