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Studente tenta di aggredire sacerdote, panico all’Università della Calabria

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Uno studente dell’Università della Calabria al terzo anno del Corso di Laurea in Lingue, per cause in corso di accertamento, ha aggredito il cappellano dell’ateneo di Arcavacata, padre Mario, mentre questi stava celebrando la messa.  Secondo quanto si è appreso il ragazzo, accompagnato dalla madre mentre percorreva il Ponte Bucci è entrato nella Cappella situata nei pressi del Rettorato. Ha quindi afferrato un cestino e con esso ha poi scaraventato a terra alcune lampade votive poggiate sull’altare, cercando successivamente di colpire il padre Mario con calci e pugni, mentre la madre e gli altri presenti tentavano inutilmente di calmarlo. Nel frattempo sul posto sono giunte le forze dell’ordine e gli agenti della vigilanza. Il ragazzo, prima di darsi alla fuga, ha colpito con una pietra uno dei finestrini dell’auto dei vigilanti. I carabinieri lo hanno rintracciato, con indosso abiti femminili, mentre camminava a piedi scalzi lungo la vicina statale 107, mentre brandendo una spranga, tentava di danneggiare il guard rail. Condotto in caserma è stato sottoposto a controllo sanitario. Secondo quanto si è appreso, soffrirebbe di problematiche di carattere psicologico.

Miriam Caruso

Aggressione sacerdote, quattro arresti per favoreggiamento. Le immagini shock (VIDEO)

REGGIO CALABRIA – I carabinieri hanno arrestato a Reggio Calabria quattro giovani con l’accusa di favoreggiamento personale nei confronti di Giacomo Gattuso, il 25enne già in stato di fermo per tentato omicidio in relazione all’aggressione, il 24 maggio scorso, ai danni di monsignor Giorgio Costantino, di 74 anni, parroco della chiesa di “Santa Maria del Divin Soccorso”. Nei confronti dei quattro giovani i carabinieri hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip. I militari hanno anche eseguito un analogo provvedimento, confermando la contestazione di tentato omicidio, nei confronti di Gattuso, che resta così detenuto in carcere.

I quattro giovani arrestati per favoreggiamento, Agostino Ceriolo, di 25 anni, Domenico Zampaglione, di 19, Salvatore D’Agostino e Simone Liconti, entrambi di 26 anni, secondo l’accusa, nel corso delle indagini hanno reso false dichiarazioni per coprire la condotta posta in essere da Giacomo Gattuso. Il gip, nell’emettere le ordinanze di custodia cautelare a carico di Gattuso e degli altri quattro giovani coinvolti nella vicenda, ha recepito le richieste formulate dal sostituto procuratore titolare delle indagini, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho e del Procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni.

 

Cosenza, sottrae la carta di credito a un sacerdote per giocare on line

COSENZA – Ha sottratto la carta di credito a un sacerdote per pagare dei giochi on line. Per questo motivo il pm di Cosenza Donatella Donato ha chiuso le indagini, coordinate  dal procuratore capo Dario Granieri, nei confronti di Domenico Anghelone, 39enne di Reggio Calabria. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe più volte utilizzato la carta di credito in uso a un parroco che svolge la sua missione anche nel carcere di Cosenza. Anghelone, ex detenuto, veniva ospitato nella casa canonica di Lattarico, in cui il religioso esercita il suo sacerdozio. Il parroco, in un primo momento, aveva accolto il 39enne al quale faceva da guida spirituale per condurlo sulla retta via, ma dopo alcuni episodi di furto lo aveva allontanato dalla casa canonica. Nell’ottobre del 2015 il sacerdote denunciò ai carabinieri di Lattarico degli ammanchi sulla sua carta di credito dalla quale erano sparite delle somme usate per pagare dei giochi online. Dalle indagini, avviate dai carabinieri, si è risalito al numero di cellulare di Anghelone dal quale venivano effettuate le ricariche per i giochi on line usando la carta di credito del parroco sottratta illecitamente al sacerdote.

Tropea, sacerdote si sfracella al suolo. Suicidio o incidente?

TROPEA (VV) – Aveva chiesto ai fedeli di pregare per lui. Non era più lo stesso da qualche tempo a questa parte padre Aldo La Manna. Aveva l’espressione assorta e il viso scuro, come se qualche problema lo assillasse. Questo hanno riferito i fedeli dopo che il parroco dell’Annunziata, intorno alle 17,30 di oggi, si è sfracellato al suolo a Tropea, cadendo dalla rupe. Un volo di circa 30 metri. Il sacerdote è morto sul colpo, lasciando nello sgomento la comunità. Padre Aldo La Manna era originario di Cosenza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il medico legale ed il magistrato di turno. Secondo quanto si è appreso, alcuni testimoni hanno riferito che Padre Aldo si sia allontanato nel corso di una funzione religiosa e che si sia gettato dalla rupe vicino all’ingresso del Convento. Religioso dell’ordine dei Frati minori del Convento della Modonna della Sanità, era parroco della Santissima Annunziata e punto di riferimento di tanti giovani che frequentano l’oratorio “Amico del Cuore” che egli stesso aveva contribuito a creare nei locali della casa canonica. Le indagini chiariranno se si sia trattato di un suicido o di un tragico incidente. La comunità è in lutto.

Cosenza, abuso su minore, svolto l’incidente probatorio

COSENZA – Su richiesta del pm Antonio Bruno Tridico si è svolto presso il Tribunale di Cosenza, il confronto tra il minore ed il sacerdote ritenuto responsabile di violenza sessuale ai suoi danni. L’uomo, insegnante di religione in una scuola media del centro città, ruolo al quale ha già rinunciato, secondo l’accusa avrebbe molestato il ragazzino, di undici anni, proprio all’interno dell’istituto di istruzione. La testimonianza del minore è stata ascoltato in audizione protetta in presenza di psicologi. Secondo quanto si è appreso, avrebbe confermato l’episodio contestato, cioè quello in cui il prete durante una pausa delle lezioni lo avrebbe palpeggiato. Il sacerdote, assieme al suo legale l’avvocato Rossana Cribari, ha ascoltato in un’altra stanza la ricostruzione del ragazzino. Per la difesa, infatti si sarebbe trattato semplicemente di una manifestazione d’affetto. Nel dettaglio lo avrebbe sfiorato con la mano, e non di una volontà di adescamento del minore. Nelle scorse settimane, è emerso che gli accertamenti sul materiale informatico sequestrato al prete non avrebbe portato ad alcun risultato rilevante. Sembrerebbe, infatti, che non sarebbero state trovate particolari immagini pedopornografiche compromettenti.

Presunto abuso su minore. Il 18 gennaio l’incidente probatorio

Immagine utilizzata per prete pedofiloCOSENZA – Sarà ascoltato dal giudice del Tribunale il prossimo 18 gennaio il minore che avrebbe subito abusi sessuali da un sacerdote. Il gip ha accolto la richiesta del pm Antonio Bruno Tridico. Il religioso, insegnante di religione in una scuola media del centro città, avrebbe molestato un suo alunno di 11 anni. Il sacerdote è accusato di violenza sessuale ai danni di un minore. L’incidente probatorio si svolgerà lunedì prossimo: il ragazzino sarà ascoltato in audizione protetta in presenza di psicologi. E anche in presenza del prete, che ascolterà però in un’altra stanza, e che potrà intervenire tramite il suo legale. Intanto, proseguono le indagini sul sacerdote, difeso dall’avvocato Rossana Cribari. E da alcune indiscrezioni trapelate sembrerebbe che, fino a questo momento, le indagini sul pc sequestrato al prelato non avrebbero portato ad alcun risultato rilevante. Sui dispositivi informatici in uso al sacerdote non sarebbe stato trovato alcun tipo di materiale compromettente. La vicenda ha preso il via lo scorso mese di novembre quando gli agenti della Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Zanfini, perquisirono la casa del sacerdote e sequestrarono materiale informatico e altri documenti. Un accertamento seguito dopo un esposto presentato in Procura dai familiari del piccolo che vive in una casa famiglia. Secondo quanto emerso, il ragazzino avrebbe riferito a un assistente sociale e poi ai suoi parenti di alcuni palpeggiamenti e attenzioni particolari subite dal sacerdote, suo professore di religione, durante le pause delle lezioni. Ma sarebbero state le suore della casa famiglia a convincere familiari a presentare denuncia.

Arrestato sacerdote. Adescava minorenni in chat

PedofiliaREGGIO CALABRIA – Prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni. Con queste accuse, la squadra mobile di Reggio Calabria ha tratto in arresto un sacerdote di 44 anni della Piana di Gioia Tauro. Secondo quanto si è appreso le indagini hanno preso avvio nel marzo scorso quando i poliziotti hanno sorpreso casualmente il sacerdote, a bordo della sua automobile, in compagnia di un ragazzo minorenne con il quale aveva consumato un rapporto sessuale pagando la somma di venti euro. Il minore ha riferito di aver conosciuto il sacerdote attraverso una chat per incontri omosessuali, attraverso la quale però il prete si fingeva un ricercatore scientifico e si presentava sotto falso nome. Dopo i primi contatti attraverso la chat i due hanno stretto rapporti più stretti, messaggiandosi con Whatsapp. Il sacerdote ed il minorenne hanno quindi fissato un incontro e pattuito la somma di 20 euro per la prestazione sessuale. Il rapporto è stato consumato ed il denaro pagato poco prima che i poliziotti rintracciassero i due a bordo dell’auto del sacerdote. Dopo il racconto del minorenne, gli agenti hanno avviato una serie di verifiche durante le quali hanno accertato che l’uomo era il prete di una parrocchia della Piana di Gioia Tauro. Gli investigatori hanno effettuato anche numerose intercettazioni telefoniche dalle quali è emersa la conferma al racconto del minorenne. Durante una perquisizione, nell’abitazione del religioso sono state rinvenute tracce di numerose chat con richieste di incontri sessuali, con ragazzi minorenni o con persone adulte, a pagamento ed anche gratuiti, alcuni dei quali consumati. Gli agenti della squadra mobile reggina hanno trovato e sequestrato anche video autoprodotti con incontri sessuali e file con immagini a sfondo omosessuale. Il sacerdote è stato trovato anche in possesso di materiale pedopornografico che aveva acquisito chattando ed aveva memorizzato nei suoi smartphone di ultima generazione. Il prete è indagato anche per sostituzione di persona perché durante gli incontri si attribuiva falsi nomi e diceva di svolgere professioni diverse da quella effettiva. La diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, dopo la notizia dell’arresto, ha diffuso una nota nella quale invita i “fedeli tutti a restare uniti nella preghiera per esprimere la vicinanza al sacerdote nel clima di quest’anno della Misericordia”.

Cosenza, ha un nome e un volto il sacerdote indagato per abuso su minore

tribunale cosenzaCOSENZA – In città non si parla d’altro, nel passeggio centrale del sabato sera e nei bar della domenica mattina. Ma nessuno si interroga più sul nome del sacerdote indagato dalla procura di Cosenza per abusi su minore. Semplicemente perché è diventato di dominio pubblico. E’ un nome che circola ormai da diverse ore di bocca in bocca, alimentando commenti, reazioni e discussioni. In redazione ci siamo a lungo interrogati sull’opportunità di pubblicare questa notizia, ma abbiamo deciso che non saremo noi di ottoetrenta.it a puntare il dito su un prete che merita la presunzione di innocenza, almeno finché non si farà chiarezza sul quadro indiziario. Secondo alcune indiscrezioni il sacerdote sarebbe stato chiacchierato già alcuni anni fa, quando venne trasferito ad altro ruolo per una presunta cattiva gestione patrimoniale della parrocchia di cui era responsabile. Ed anche adesso che insegna religione, non è passata inosservata la sua abitudine di chiedere ai ragazzi di sedersi alla cattedra, vicino a lui. Smentita invece la notizia secondo la quale sarebbe stato in procinto di ricevere una promozione. Pesante l’accusa: avrebbe palpeggiato un 12enne in aula. I genitori della vittima hanno sporto denuncia in procura. Le indagini sono condotte dal Pm Antonio Tridico.