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L’attualità di Romero nella Chiesa di Francesco

presentazione romeroCOSENZA – A pochi giorni dalla sua beatificazione, il Centro Diocesano Missionario e il SAE (Segretariato Attività Ecumeniche) di Cosenza ricordano la figura di Oscar Romero, nella Sala Rogliano della parrocchia di Loreto. Attraverso le parole di Vincenzo Altomare e don Michele Fortino è stato presentato il libro “La Chiesa non può stare zitta”, che raccoglie scritti inediti del vescovo martire di El Salvador, ucciso il 24 marzo 1980, per mano di un mercenario assoldato dagli squadroni della morte filogovernativi.

Un appuntamento per accendere i riflettori su un testimone scomodo della cristianità dello scorso secolo, che la Chiesa ufficiale ha cercato quasi di nascondere, ma che i cuori dei campesinos salvadoregni non hanno mai dimenticato. La Parola che si fa azione, fino al sacrificio estremo della vita. Una “pastorale dell’accompagnamento” che ha caratterizzato la sua missione, rendendo la sua vocazione prossima agli ultimi. Una prossimità non solo di facciata o di buone intenzioni, ma una lotta quotidiana per i diritti di coloro che sono calpestati dalle logiche di potere. In una terra divisa tra militari e latifondisti, tra interessi multinazionali e corruzione dilagante, tra violenza inaudita e povertà stratificata ha saputo camminare accanto alla sua gente, condividendone i dolori, le speranze, le lotte.

Un percorso di consapevolezza, quello seguito da mons. Romero, che lavorava essenzialmente sulla presa di coscienza del popolo, per rovesciare le dinamiche della Storia dall’interno.

Il ricordo si è poi allargato a tutte le vittime che hanno insanguinato quelle terre, martiri per giustizia e testimoni di verità.

Un richiamo forte che interpella, ancora oggi, le coscienze di ciascuno: qual è il grado di coraggio e di  consapevolezza che guida le nostre scelte? Qual è l’impegno per gli ultimi e con gli ultimi?

Mariacristiana Guglielmelli

Piccolo Teatro dell’Università della Calabria e il docufilm formula Sae

invito formula sae (1)Lunedì 25 maggio alle ore 17:30, nel Piccolo Teatro dell’Università della Calabria, verrà proiettato il docufilm che racconta l’esperienza realizzata dal reparto corse dell’Ateneo nella formula SAE Italy svoltasi a Varano nell’agosto del 2014.Il docufilm ripercorrerà ogni fase della bellissima esperienza vissuta dagli studenti: dalla costruzione di una vettura altamente competitiva fino alla conclusione della gara. Sono passati nove anni da quando l’Università della Calabria decise di cimentarsi nella Formula SAE: una manifestazione che si svolge in varie parti del mondo e che rappresenta per gli atenei che vi partecipano, un’ importante occasione per unire all’insegnamento accademico lo sviluppo delle abilità pratiche dell’ingegneria. Agli studenti, infatti, sono richieste capacità tecniche, di marketing e relazionali, una buona conoscenza dell’inglese nonchè abilità nella presentazione del proprio lavoro.  Alla quinta partecipazione alla Formula SAE, nel 2014, l’Unical per la prima volta è riuscita a completare tutte le prove previste conseguendo il punteggio totale più alto della storia del team: circa 100 punti in più rispetto al pur significativo risultato ottenuto nel 2012.  La classifica finale ha visto il team dell’Unical piazzarsi al 26mo posto (nella categoria a combustione) su 44 università provenienti da tutto il mondo (14 Germania, 10 Italia, 3 Israele, 1 Grecia, 2 Repubblica Ceca, 1 Francia, 1 Austria, 1 Malta, 2 Russia, 2 Polonia, 4 India, 1 Turchia, 1 Serbia, 1 Croazia), e al 5° posto tra le università italiane. L’analisi dei risultati delle singole prove evidenzia come l’Unical reparto corse ha ottenuto l’ottavo posto nel cost event, prima tra le università italiane, nonché il 17esimo posto su 44 nel Design event (prova che giudica la progettazione), che è valso all’Unical la quinta posizione a livello italiano. Ottime anche le performance nelle prove di skidpad e accelerazione, con meno di 1 secondo dalla prima classificata, così come riguardo ai consumi di carburante, quasi da primato.  Insieme ai notevoli risultati sportivi, la SAE ha messo in luce un aspetto di fondamentale importanza: 19 ragazzi calabresi, tutti ingegneri meccanici e gestionali tra i 21 e i 25 anni, uniti da una passione incredibile, hanno rinunciato al loro tempo libero ed alle loro vacanze per dedicarsi a questa incredibile esperienza. Hanno progettato e costruito un’auto da corsa in grado di percorrere 75 mt con partenza da fermo in 4.5 secondi; hanno lavorato in team, fianco a fianco per un intero anno; si sono confrontati con colleghi provenienti da tutto il mondo; hanno sfidato la redbull austriaca e sono stati esaminati da grandi professionisti del settore motorsport.