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Torna a Castiglione Cosentino la Giornata della Memoria. Tra gli ospiti Rosanna Scopelliti

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Sarà focalizzata sulla figura del giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991, l’edizione 2018 della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime della ‘ndrangheta. La manifestazione è promossa dall’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità, guidata da Salvatore Magarò.

La manifestazione si svolgerà il 24 marzo prossimo nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino alle ore 17,30. Parteciperanno Rosanna Scopelliti, figlia dell’indimenticato magistrato, monsignor Giuseppe Satriano, vescovo di Rossano-Cariati, Biagio Politano, giudice della Corte d’Appello di Catanzaro. Interverrà inoltre Anna Maria De Luca, dirigente scolastica ed autrice del libro “Nel cuore di chi resta”.

Diversi gli ospiti per la manifestazione

Ispirato alla manifestazione nazionale promossa da Libera nel primo giorno di primavera, l’appuntamento si rinnova ogni anno dal 2012, quando Magarò da presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, la introdusse a Palazzo Campanella. La cerimonia si aprirà con la lettura dei nomi delle vittime della ‘ndrangheta a cura di Alessia Primavera, giovane consigliera comunale di Castiglione Cosentino. Interverranno per un indirizzo di saluto i sindaci di Castiglione Cosentino e San Pietro in Guarano Dora Lio e Francesco Cozza e la presidente della Pro Loco di Castiglione Mariangela Sicilia.  

Francesco Farina

“Grandi sfide per piccoli comuni” , legalità e buona pratica amministrativa. Esperienza e formazione a confronto

Foto di gruppo con discenti e organizzatori Intervento di Franco Rossi Franco Rossi e il prof. Rolli da sx Bruno, Gonzales, Cozza Franco Bruno e Salvatore Magarò Aspiranti amministratori diplomatiL’associazione Ottoetrenta.it presieduta dalla giornalista Fiorenza Gonzales e l’Associazione Più di Cento – Tana per la Legalità presieduta da Salvatore Magarò, insieme per garantire una maggiore azione amministrativa, hanno chiuso il primo corso di formazione gratuita per amministratori locali, aspiranti amministratori locali e dipendenti pubblici con una tavola rotonda sul tema “Grandi Sfide per piccoli comuni”.

Si è trattato di un’iniziativa che rappresenta una novità assoluta, svolta con il contributo di autorevoli docenti e che ha inteso offrire un’pportunità di crescita per gli enti decentrati, sotto il profilo della qualità della classe dirigente politica e burocratica. Il corso dal titolo PractiCAL PoliCS è stato articolato in 12 moduli fornendo nozioni e strumenti utili agli amministratori per garantire maggiore qualità e trasparenza della cosa pubblica.

Ottoetrenta è un’associazione giornalistica che si occupa di contenuti d’informazione e di formazione, nata dall’esperienza di tre giornalisti, Fiorenza Gonzales, Salvatore Bruno, Francesco Pirillo che, come giornalisti e dopo essersi formati in redazioni giornalistiche come Tv, radio e giornali, ha spostato la propria attività negli enti pubblici, in particolare negli uffici stampa di alcune pubbliche amministrazioni che hanno avuto la fortuna di essere rappresentate da lungimiranti organi di vertici che hanno molto investito sulla comunicazione.

Per questo motivo è stata analizzata la situazione degli enti pubblici di questa regione e, a parte pochi esempi e quindi poche amministrazioni, esiste un grave gap, un vuoto che riguarda la comunicazione e l’informazione negli enti pubblici nonostante da 16 anni sia stata varata una legge, la 150/00 che disciplina le attività di comunicazione e d’informazione proprio nelle pubbliche amministrazioni.

Dopo aver studiato, analizzato le esigenze di questi comuni di queste amministrazioni, si è pensato di fornire una serie di strumenti utili non solo a chi amministra ma anche ai cittadini perché se è vero che l’amministratore di turno deve pensare e saper ben governare la città che rappresenta anche i cittadini hanno bisogno di avere maggiori conoscenze della macchina burocratica.

Alla chiusura del primo ciclo di seminari svoltasi presso la sala gremita del Frantoio dei saperi di Castiglione cosentino, hanno preso parte il deputato l’on Franco Bruno, l’assessore regionale Franco Rossi, il professore renato Rolli dell’Università della Calabria, Franco Iacucci, sindaco di Aiello Calabro e coordinatore dello staff del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Al termine della tavola rotonda sono stati consegnati gli attestati agli allievi del corso.

Agenda Cosenza – Idee in rete. Uno spazio libero per ripensare la città

COSENZA – L’imperativo è quello di tornare ai programmi, lasciando da parte, almeno per il momento, le schermaglie politiche. Con questo spirito nasce su facebook uno spazio aperto, un contenitore virtuale. Si chiama Agenda Cosenza – Idee in rete. E’ uno spazio libero, una pagina “easy and fast” dove scambiarsi idee, programmi, proposte, contenuti, senza guardare agli schieramenti e ai candidati. Senza etichette o steccati, “perché – si legge in una nota – la città ha bisogno di una partecipazione ampia e qualificata. Ha bisogno del contributo dei suoi professionisti, dei suoi intellettuali, delle sue personalità, ma anche di raccogliere il punto di vista del mondo vitale dell’associazionismo, delle imprese, dei cittadini. Costruiamo una rete per alimentare il dibattito sulla Cosenza che verrà: non un libro dei sogni ma tracce che aiutino l’Atene della Calabria a recuperare il ruolo di “capitale” culturale e politica che le compete. Cosenza deve uscire dall’isolamento in cui è caduta nell’ultimo periodo. Senza Cosenza che gioca fino in fondo la sua parte, la Calabria rischia di non farcela. La stessa Regione di Mario Oliverio ha bisogno di Cosenza. Senza eccessive pretese – prosegue il comunicato stampa – raccoglieremo in questo spazio i contributi più autorevoli, in vista dell’organizzazione di una pubblica iniziativa, in cui presenteremo un nucleo di proposte operative da offrire alla città e, in particolare, a quanti, da qui a breve, avranno la responsabilità di amministrarla. L’iniziativa sarà presentata in una conferenza stampa convocata per venerdì 1 aprile alle ore 11 presso la Sala Coni di Piazza Matteotti a Cosenza. Parteciperanno Cesare Marini, Elio Bozzo, Giuseppe Aloise e Salvatore Magarò.

Il ricordo dei caduti di ‘ndrangheta con la partecipazione di Monsignor Oliva (AUDIO)

L'intervento di Monsignor OlivaCASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Una lunga lista quella delle vittime innocenti di ‘ndrangheta. Nomi e cognomi scanditi dal giovane consigliere comunale di Castiglione Cosentino, Alessia Primavera, sulle suggestive note musicali di una bandura ucraina, accompagnata dalle voci dei soprani Dalila De Leo, Caterina Vignardi, Annarita Pichierri e Stefania Bilik, guidate dal M° Francesco De Leo. Si è aperta così la celebrazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno organizzata dall’Associazione Culturale Più di Cento – Tana per la legalità presieduta da Salvatore Magarò che, in testa a questo movimento, sta proseguendo nelle attività di educazione alla legalità intraprese alla guida della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio Regionale. Alla manifestazione, ospitata nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino ed introdotta dai saluti del sindaco Dora Lio, e da Francesco Cozza, primo cittadino del vicino comune di San Pietro in Guarano, sono intervenuti il Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva e la docente dell’Università della Calabria Donatella Loprieno. <Il senso profondo di questa nostra manifestazione, giunta alla quinta edizione – ha spiegato Magarò nel corso del suo intervento – è quello di alimentare la riflessione e il ricordo, ma anche di assumere l’impegno preciso ad improntare la nostra vita quotidiana alla legalità ed al rispetto delle regole. Perché se da una parte occorrono le manette e le sentenze, per contrastare la ‘ndrangheta è necessario soprattutto rendersi promotori di una rivoluzione culturale. Dobbiamo sottrarre terreno alla criminalità, attraversoNutrita partecipazione di pubblico un’antimafia sociale che garantisca diritti, lavoro e opportunità. E serve la presenza delle istituzioni. Avremo maggiori possibilità di sconfiggere la ‘ndrangheta se essa diventerà una grande questione di interesse europeo>. Visibilmente emozionato, ha preso la parola anche Giovanni Gabriele, papà del piccolo Dodò ferito mortalmente alla testa il 25 giugno del 2009 mentre si trovava in compagnia del genitore in una struttura sportiva di Crotone. <Abbiamo avuto giustizia, ma oltre il settanta per cento dei delitti di ‘ndrangheta rimangono ancora impuniti – ha affermato – I colpevoli della tragica morte di Dodò sono stati condannati all’ergastolo. Ma i veri ergastolani siamo noi familiari delle vittime, costretti a vivere con la consapevolezza che mai più potremo riabbracciare i nostri cari. Tante volte mi è stato detto che la sfortuna di Dodò è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato. Invece no – ha ribadito Giovanni Gabriele – Dodò era nel posto giusto, stava trascorrendo una giornata serena in un campo di calcetto, una struttura sportiva affollata di persone sorridenti. Erano i suoi assassini a trovarsi nel posto sbagliato. Il prossimo 25 giugno – ha infine annunciato – porteremo i ragazzi sul quel campo, teatro del drammatico evento, per una manifestazione sportiva organizzata con la FIGC dal titolo Liberi di giocare>. Un violento attacco influenzale ha impedito al procuratore aggiunto del Tribunale di Cosenza, Marisa Manzini, di partecipare all’iniziativa, ma il magistrato ha voluto ugualmente inviare il proprio contributo attraverso un messaggio indirizzato agli organizzatori: “La storia di questa terra è segnata da gravi episodi di violenza che hanno colpito persone che con la ‘ndrangheta non avevano nulla a che vedere. E’ il caso del piccolo Dodò – ha scritto la dott.ssa Manzini – Proprio questi gravi fatti, che hanno interessato vittime innocenti e lontane dal mondo criminale, ci devono convincere della necessità di non disinteressarci di un fenomeno così devastante. Quando mi succede di parlare nelle scuole, con i ragazzi che vivono in famiglie normali e che vedono distante il fenomeno della criminalità organizzata, ricordo loro che, solo per caso, possiamo, nel corso della nostra vita, essere esclusi dalla violenza criminale. Ma, sempre per caso, anche se il fenomeno ci sembra lontano e pare non doverci mai interessare, in un attimo possiamo, come è successo al piccolo Dodò e a tanti altri, essere colpiti in modo devastante ed irreparabile. Per questo, è così importante ricordare. Solo la L'accompagnamento musicaleconoscenza del fenomeno ci consente di raggiungere quella forza necessaria per isolare i criminali ed escluderli dalla vita sociale. La mia esperienza professionale mi ha portato a conoscere testimoni di giustizia e vittime di ‘ndrangheta che, con encomiabile forza, hanno denunciato soprusi e violenze. Questa forza va premiata anche e soprattutto con la vicinanza della società”. Monsignor Francesco Oliva ha tratto le conclusioni della manifestazione:
<Non possiamo restare chiusi nelle chiese e nelle sagrestie. Dobbiamo entrare nelle famiglie, assumere un ruolo di guida della società, strappare i giovani dalle strade ed istruirli alla legalità. La locride paga un prezzo altissimo in termini di vite umane, ma anche di arretratezza, mancanza di collegamenti e di infrastrutture. I nostri ragazzi lasciano questa terra bellissima dopo il diploma, e non tornano più. Il fenomeno dilagante della corruzione politica allontana le persone perbene dalla partecipazione civile. Lo sviluppo – ha denunciato Monsignor Oliva – è bloccato dalla ‘ndrangheta che attecchisce perché favorita da una mentalità distorta che tocca anche i percorsi di fede. La Chiesa deve recuperare la sua credibilità e tradurre i valori cristiani in impegno civile e impegno sociale. Il passato insegna sempre – ha concluso il presule – insegna a non ripetere gli errori commessi e a guardare al futuro con maggiore fiducia>.

In basso le interviste realizzate con Monsignor Francesco Oliva e con Giovanni Gabriele.

 

Magarò, collegamento Cosenza-Catanzaro è strategico

COSENZA – “La sfida lanciata da Oliverio di collegare Cosenza con Catanzaro in 55 minuti si può fare”. Lo afferma in una nota Salvatore Magarò di Calabria in Rete. “Il presidente della Regione sta iscrivendo nell’agenda politica calabrese progetti ambiziosi che puntano ad un miglioramento sostanziale della vita dei cittadini, e che intervengono in un settore nevralgico come quello delle infrastrutture e della mobilità. Quest’opera sarà strategica sia per creare un asse di contatto tra due importanti atenei come l’Università della Calabria e quella della Magna Grecia, sia per valorizzare i centri della valle del Savuto, promuovendo lo sviluppo a sud di Cosenza, oltre che per rendere più fruibili i servizi erogati dal polo ospedaliero di Germaneto”.

Bozzo e Magarò : Cosenza ha bisogno di una coalizione autorevole e compatta

Cosenza ( Cs) – “Nel prossimo incontro con Lucio Presta- si legge in una nota congiunta degli esponenti di Calabria in Rete Elio Bozzo e Salvatore Magarò-  avremo modo di spiegare che vanno ricercate per intero tutte le ragioni per presentare alla città una coalizione autorevole e compatta. E, tuttavia, la possibilità di presentare una vasta alleanza civica non può essere perseguita ad ogni costo. Profondere ogni sforzo per raggiungere l’unità è doveroso da parte di tutte quelle forze che si richiamano anche alle posizioni del governo di centrosinistra di Matteo Renzi. Ma, qualora ciò non fosse possibile, né praticabile, non ci sarebbe nessun particolare dramma politico. La legge elettorale, con il primo turno, consente ugualmente di misurarsi con gli elettori in presenza di differenze, in alcuni casi anche marcate, sul metodo che caratterizza l’agire politico. E che esistano delle diversità almeno sul piano comportamentale è ormai evidente a tutti. Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Verificare se Cosenza preferisca una proposta che ad ogni campagna elettorale ripresenta la solita personale disponibilità o una ipotesi nuova può essere la strada maestra per un primo turno elettorale da vivere come una sorta di primarie legittimate. Anche perché altri sistemi per tenere primarie senza il sospetto di taroccamenti, a Cosenza sono difficilmente sostenibili. Del resto questa strada smentirebbe clamorosamente ogni ipotesi di qualsivoglia  congiura a danno dello sfiduciato sindaco uscente. Se poi l’obiezione principale che viene mossa sul nome di Lucio Presta è il fatto che egli sia sconosciuto, bisognerebbe interrogarsi sulla veridicità di questa affermazione. Abbiamo come la sensazione che al di fuori di certi quartieri della città altri siano i nomi non particolarmente noti. Per questo riteniamo inutile, oltre che dannoso, proseguire con questo stillicidio di polemiche. Per quanto ci riguarda, la scelta sarà quella della coalizione. Noi siamo interessati ad aprire un confronto sui contenuti, sui programmi e sulle scelte chiare e per questo pensiamo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità rispetto alla città”

Cicloturismo, in Calabria un progetto ambizioso

COSENZA – «Da più tempo, insieme all’On. Franco Bruno, stiamo lavorando ad un progetto di greenway calabrese che possa valorizzare il turismo sostenibile e la bellezza delle nostre coste.  Si chiama Cal.Ma, la Calabria del Mare, e ne abbiamo parlato col presidente Oliverio. Siamo veramente entusiasti delle sue parole oggi alla Bit perché riteniamo che una cosa del genere possa risollevare la nostra regione e cambiare il suo volto, attirando cicloturisti da tutto il mondo come avviene per la pista del Danubio, la più lunga d’Europa». Così Elio Bozzo e Salvatore Magarò hanno commentato le parole di Mario Oliverio che alla Bit ha dichiarato tra l’altro di avere intenzione di realizzare delle piste ciclabili lungo la costa per promuovere il cicloturismo. «Abbiamo immaginato – hanno aggiunto Bozzo e Magarò – una pista ciclabile lunga più di 800 km che punti sul muoversi slow come modello di vita. Lungo la pista si snoderanno diversi punti di sosta, ecosostenibili anch’essi, e dove il cicloturista può trovare informazioni sulle bellezze religiose e artistiche da visitare e gustare i prodotti tipici calabresi. Il presidente Oliverio, attento e sensibile a tutte le idee di sviluppo per la nostra regione, saprà utilizzare al meglio le nostre idee che mettiamo al servizio della Calabria e dei calabresi, sperando che si avvii al più presto il lavoro. Consideriamo, inoltre, che realizzare la pista verrebbe a costare quanto 4 km di autostrada e permetterebbe un indotto straordinario come dimostrano le altre esperienze europee e non solo».

Salvatore Magarò scrive a Klaus Davi

Targa affissa a Longobucco (Cs)COSENZA(CS)«Da qualche settimana sto seguendo con vivo interesse lo svolgimento della campagna “100 comuni contro le mafie” avviata a Trezzano sul Naviglio in Lombardia insieme all’ANCI, pronta per essere esportata anche in Calabria.Probabilmente resterà sorpreso nell’apprendere che, in realtà, già da qualche anno sulla porta di ingresso della maggior parte dei comuni calabresi, è affissa una targa recante la dicitura Qui la ‘ndrangheta non entra».Così Salvatore Magarò si rivolge a Klaus Davi, in una lettera aperta che l’ex consigliere regionale della Calabria ha indirizzato al noto massmediologo. «Ho ideato e promosso questa campagna di sensibilizzazione a partire dal 2010 nella mia qualità di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del consiglio regionale, riscuotendo apprezzamenti a livello istituzionale, ma anche nel mondo cattolico, dalle associazioni e in alcuni settori della società civile.Non cerco primogeniture, mi creda. Al contrario. Il fatto che anche Klaus Davi si sia reso protagonista di una iniziativa analoga a quella condotta dalla mia più modesta persona, è una piccola rivincita nei confronti di alcuni settori della stampa locale e nazionale che non hanno mancato di criticare aspramente la mia attività.Si figuri: sull’argomento c’è chi ha scritto addirittura l’intero capitolo di un libro, inciampando in una serie di errori dettati dalla fretta e dalla disinformazione.Del resto, il tempo è galantuomo. La ‘ndrangheta si nutre anche di simboli, di simboli del potere ai quali ho cercato di contrapporre alcuni semplici oggetti di consumo quotidiano in cui racchiudere un pensiero, un breve ragionamento, anche dal tono di voce umoristico e spesso utilizzando il dialetto.Tra questi – spiega Magarò – anche una pillola, la pasticca antindrina: una scatolina dal packaging molto simile a quello dell’aspirina con all’interno una bustina di dischi di cioccolato ed un particolare bugiardino farmaceutico contenente alcuni appunti di tipo sociologico rivolti agli studenti calabresi. Un modo per ricordare che la ‘ndrangheta si propaga alla stregua di un virus e che le manette e le sentenze non sono sufficienti a debellare il morbo. Bisogna scuotere le coscienze, in particolare dei nostri giovani.Un altro prodotto bistrattato a queste latitudini e riabilitato dalla misericordina del Papa.Giocando sul significato metaforico della parola, abbiamo prodotto anche un particolare tipo di pasta: il pacchero alla ‘ndrangheta, che poi si è trasformato in un premio, il “pacchero d’argento” di cui tra pochi giorni, il 18 settembre, celebreremo la sesta edizione.Certamente una targa non sconfigge la ‘ndrangheta, qualsiasi sia il messaggio che contiene.Ma ogni cerimonia di affissione ha coinvolto nei vari comuni le istituzioni, le scuole, la parte sana della società civile. Ed è servita per ribadire da quale parte deve stare lo Stato: dalla parte dei giusti, degli onesti, delle persone perbene.C’è poi anche il rovescio della medaglia, come la vicenda di un sindaco che quella targa se l’è tenuta per oltre un anno in un cassetto, finché non l’hanno arrestato proprio per i suoi rapporti con la ‘ndrangheta.Tutto questo per dirle che sottoscrivo in pieno l’iniziativa che sta portando avanti con l’ANCI. Continuo a battere il terreno della legalità attraverso l’associazione Più di Cento – Tana per la legalità.Non mi reputo – conclude Magarò – un professionista dell’antimafia e forse gli otto colpi di pistola che qualche buontempone ha fatto esplodere contro il portone della mia segreteria, dovrebbe dissuadermi.Ma lo devo alle persone che mi hanno sostenuto ed ai miei collaboratori, coloro che hanno partorito buona parte delle idee che hanno contraddistinto il mio percorso, a cominciare proprio dalla targa contro la ‘ndrangheta. Persone che, probabilmente, e lo dico con una punta di amarezza, se avessero avuto la fortuna di nascere e vivere a Milano forse oggi sarebbero validi collaboratori del suo staff invece di andare ad ingrossare le fila dei disoccupati in Calabria».

Salvatore Magarò: perché ci sia cambiamento è necessario fare squadra

Salvatore-MagaroCosenza(Cs)Salvatore Magarò, presidente dell’Associazione “Più di Cento – Tana della Legalità” intervenendo ad una manifestazione politica organizzata a Cosenza con gli aderenti al movimento ha dichiarato «Alla stagione del cambiamento servono alleati e squadra per consentire alla Calabria di prendere in mano il proprio destino, mettere a frutto le risorse infinite del proprio capitale umano e dare la sveglia senza più complessi al proprio futuro addormentato».I recenti risultati elettorali – ha aggiunto l’ex consigliere regionale – hanno mutato la mappa della geografia politica italiana, con le Regioni del Sud,  governate tutte dal centrosinistra.In questo Mezzogiorno , Mario Oliverio ha una maggiore responsabilità che gli deriva da quel consenso elettorale superiore che gli impone di correre verso quel processo di riforme e di cambiamento che era alla base del suo programma elettorale.Il successo del presidente è stato frutto di un forte progetto di cambiamento; la capacità di mobilitare una squadra intorno al progetto; aver costruito un dialogo con i calabresi.«Per questo- continua Magarò- se davvero Mario Oliverio ha intenzione di continuare a spingere sul cambiamento, come ha attestato in campagna elettorale, gli serve una squadra non di fedelissimi, ma di capaci.Questo attende la Calabria per bene, quella che lavora o vuole assolutamente lavorare, questo attendono i calabresi che hanno a cuore la legalità e la solidarietà».

“Più di cento. Quelli della legalità.” di Salvatore Magarò

COSENZA –

Il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio Regionale della Calabria, Salvatore Magarò, presenta il suo progetto “Più di cento. Quelli della legalità”. L’idea nasce dal voler dare un seguito alle iniziative, provvedimenti e disegni di legge da messi in campo da Magarò. Le proposte sono quasi cento, tutte raccolte in un libricino e in un blog (quasicento.blogspot.it). Andiamo dall’uso dei beni confiscati alla criminalità organizzata, all’urgenza di introdurre misure che garantiscano legalità e trasparenza negli appalti; da una legge regionale che apre corsie preferenziali nei concorsi regionali ai testimoni di giustizia e alle vittime della criminalità organizzata a norme per il contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore dell’edilizia. “Alcune di queste proposte sono divenute leggi e oggi occorre fare in modo che il maggior numero di persone possibile ne venga a conoscenza e che vengano applicate in modo sistematico; altre non sono state mai approvate ed è necessario e urgente che il nuovo consiglio regionale dia loro continuità. Occorre lanciare grandi campagne di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole – dove è sempre più necessario contrastare il fenomeno del bullismo che è un precursore – quando non del tutto coincidente – dello stile ‘ndranghetistico. “ asserisce Magarò.

“Più di cento”, associazione apartitica di promozione sociale, vuole porsi come punto di riferimento per tutti coloro che –  a Cosenza e in Calabria – vogliono impegnarsi su questi temi.