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Festival di Castrovillari, tutto pronto per la 21esima edizione: ecco il programma

L’autunno è una nuova primavera, almeno per il teatro. Lo storico festival di Castrovillari dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea inaugura la sua XXI edizione in ottobre, e non a fine maggio come avviene da oltre vent’anni.

Da oggi al 14 ottobre Primavera dei Teatri, diretto da Scena Verticale, presenta un programma intenso che offre, come sempre, uno sguardo attento sulle contraddizioni del presente. In programma una prima giornata ricca di eventi, tra debutti e inaugurazioni.

Si inizia alle 10:30 nella Sala 8 del Protoconvento con “Lo stato dell’arte”un progetto di C.Re.S.Co, articolato in due giornate e quattro incontri, che vuole far dialogare tra loro le voci più significative della creazione contemporanea italiana del teatro e della danza. L’incontro, coordinato da Antonella Iallorenzi, Ester Tatangelo, Elena Lamberti, oggi sarà riservato ai soli artisti, i quali si confronteranno tra loro in presenza di un testimone interessato e un narratore.

Alle 12:00 il consueto appuntamento per la conferenza stampa di presentazione delle compagnie protagoniste al Protoconvento francescano.

 

Ad arricchire l’edizione 2020 ci sarà anche “Fra(m)menti di Primavera”, un progetto ideato e diretto da Maria Genovese. “Radio Frammenti” è un racconto itinerante del Festival fatto di voci e suoni, a partire da quei luoghi che da oltre vent’anni sono il punto di riferimento al Sud per la scena contemporanea.

 

Al Castello aragonese alle 16:30 il primo evento di Primavera Kids – il cartellone dedicato ai più piccoli realizzato in collaborazione con Associazione Menodiunterzo e Apustrum – con l’apertura della “Mostra del Ronzinante” a cura di MenodiunterzoLo scopo della mostra è quello di accompagnare i bambini a ragionare sul loro essere nel mondo e sulla loro percezione della diversità.

Alle ore 18:00 al Castello aragonese una delle tante novità di quest’edizione, Primavera Food: un aperitivo enogastronomico realizzato grazie ad alcune strutture ristorative della città, con il coordinamento dello chef Giovanni Spina.

A seguire, l’evento di punta della giornata: l’inaugurazione dell’istallazione “ALLA LUCE DEI FATTI. FATTI DI LUCE. Opera di teatro/architettura in cinque atti simultanei”, un progetto inedito di Giancarlo Cauteruccio, fondatore di Teatro Studio Krypton, per Primavera di Teatri 2020. Il Castello Aragonese, palazzo di Città, la “Cattedrale”, palazzo Cappelli, l’Ospedale, saranno i protagonisti di cinque atti teatrali simultanei, cinque grandi attori di luce nello scenario urbano, che recitano la propria storia, immersi nella grande scena che è la città.

Alle 20:00 al Castello aragonese Angelo Campolo apre il cartellone degli spettacoli di Primavera dei Teatri 2020 lo spettacolo vincitore di In-Box 2020 “STAY HUNGRY. Indagine di un affamato”, prodotto da DAF. Uno spettacolo nato dai laboratori in riva allo Stretto condotti dall’autore messinese, impegnato da anni in un percorso di ricerca teatrale nei centri di accoglienza.

Chiusura di giornata con l’anteprima nazionale del nuovo lavoro di Fabrizio Sinisi diretto da Claudio Autelli: alle ore 21:30 al Teatro Sybaris in scena “La fine del mondo”, opera inedita nata per sensibilizzare sull’emergenza ambientale e dare voce a una generazione che si trova forse per la prima volta ad interrogarsi sulla possibilità di una prossima propria estinzione.

La Ruina di scena all’Acquario con “POLVERE Dialogo tra uomo e donna”

COSENZA – Sabato 4 e Domenica 5 Maggio alle  20.30, continua la Stagione del Teatro dell’Acquario con la Compagnia Scena Verticale di Castrovillari e lo spettacolo “POLVERE Dialogo tra uomo e donna”  di Saverio La Ruina con Saverio La Ruina e Cecilia Foti musiche originali Gianfranco De Franco contributo alla drammaturgia Jo Lattari.

Testo tradotto in inglese (Dust) da Thomas Haskell Simpson e selezionato per l’International Voices Project 2016 e presentato in forma di reading al Victory Gardens Theater di Chicago il 10 aprile 2016. 

Lo spettacolo ha vinto il Premio Lo Straniero 2015, il Premio Enriquez 2015 alla drammaturgia, il Premio Enriquez 2015 Miglior Attore e il Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia. 

«Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce». Queste le parole dell’attore e regista La Ruina.

Scena Verticale, al Morelli “Il diario di Adamo ed Eva”

COSENZA – Arriva per la prima volta in città la nuova produzione di Scena Verticale “Il diario di Adamo ed Eva” in scena domenica 9 dicembre alle ore 18.00 al teatro Morelli di Cosenza.

Lo spettacolo diretto da Dario De Luca racconta il mito biblico, in un lavoro che affascina grandi e piccoli. La nuova produzione della pluripremiata compagnia di Castrovillari si ispira liberamente all’omonimo romanzo di Mark Twain per affrontare con leggerezza e sarcasmo gli stereotipi che da sempre hanno diviso il mondo maschile da quello femminile. Adamo ed Eva si ritrovano improvvisamente catapultati nel giardino dell’Eden, ma non vanno per niente d’accordo.

In scena due giovanissimi attori: Elisabetta Raimondi Lucchetti e Davide Fasano nei panni dei primi abitanti del pianeta. La guerra dei sessi è antica quanto l’umanità.

Ed è quello che scopre Mark Twain traducendo il manoscritto originale – come lui stesso scrive con il suo consueto senso dell’umorismo – dei diari di Adamo ed Eva. Partendo da questa “storica” traduzione, lo spettacolo racconta le inquietudini ed il modo di pensare dei primi esseri umani, che cercheranno di intendersi nonostante le loro evidenti diversità. Una storia di costole, serpenti e mele qui si trasforma in una dissertazione sulle relazioni tra uomo e donna usando le armi dello humor e del nonsense.  Avremo accesso ai pensieri segreti del primo uomo e della prima donna, constatando con allegria che le relazioni tra i due sessi non sono poi così cambiate da quando Dio ha creato il nostro mondo. Scopriremo infatti che questa coppia dell’Eden non è molto diversa da qualsiasi altra coppia di oggi, che essa viva a New York, Parigi o Cosenza.

Con Il diario di Adamo ed Eva si avvia una riflessione che parte dall’archè e torna all’archè per raccontare ai ragazzi che la differenza di genere non porta allo scontro: la differenza di genere è la grande arma dell’uomo per affrontare la vita, in una società sempre meno abituata a cogliere la diversità come un valore aggiunto.

Uno spettacolo rivolto ai più piccoli che strizza l’occhio al pubblico adulto, consigliato da o a 99 anni.

“Invito a Teatro”, al Sybaris “Il Vangelo secondo Antonio”

CASTROVILLARI (CS) – “Il Vangelo secondo Antonio” di Scena Verticale è il terzo appuntamento della rassegna “Invito al Teatro”, organizzata dall’associazione culturale Aprustum in collaborazione con il Comune di Castrovillari e il patrocinio della Gas Pollino. Lo spettacolo, in programma al teatro Sybaris domenica 8 aprile alle 18,30, è scritto diretto e interpretato da Dario De Luca. L’attore veste i panni di Don Antonio un parroco di una piccola comunità, vicario generale del vescovo che si ammala di Alzheimer. Al suo fianco la sorella (Matilde Piana), devota perpetua dal carattere rude e un giovane e candido diacono (Davide Fasano).

La trama

La malattia colpirà la mente brillante di questo sacerdote e nulla sarà più come prima: i congiunti si muoveranno a tentoni in un terreno per loro sconosciuto, con rabbia, insofferenza e shock. Don Antonio, entrato nella nebbia, inizierà a perdere tutti i riferimenti della sua vita ma allaccerà un rapporto nuovo e singolare con Cristo che porterà avanti anche quando, alla fine, si sarà dimenticato della malattia stessa. In Italia il tabù della demenza è ancora un macigno, un qualcosa che si nasconde dietro giri di parole. A più di 100 anni dalla scoperta del morbo si fa fatica ad abituarsi all’idea che tanto non c’è cura, che tanto non ci sono vere e proprie terapie. In Italia i malati sono più di un milione. A tutti loro e alle loro famiglie questo spettacolo è dedicato. Spettacolo da non perdere “perché scava nella complessità dell’animo umano mettendone in discussione logiche e reazioni” – così come scrive Valentina De Simone su Repubblica.it. – Perché sa mostrare la tenerezza della fragilità senza cadere nello sgambetto del pietismo o dell’eccessivo sentimentalismo”.  “Il Vangelo secondo Antonio” ha vinto il “Premio per la migliore regia” al Premio per il Teatro e la Drammaturgia Tragos 2017 e il testo è stato segnalato al “Premio Fersen alla drammaturgia” 2017.

Scena Verticale, al More doppio appuntamento con Saverio La Ruina

COSENZA – Al Teatro Morelli di Cosenza arriva l’immancabile appuntamento delle festività natalizie con Scena Verticale: la doppia replica – 26 e 27 dicembre, ore 20.30 – vedrà in scena Saverio La Ruina nel suo ultimo lavoro, “Masculu e fìammina”. Terza data in cartellone per il More, la stagione di teatro contemporaneo diretta dalla compagnia di Castrovillari, con il partenariato del Comune di Cosenza, della Regione Calabria e del MiBACT.

“Interprete sensibile” e “autore dal tocco profondo e emozionale, antropologo culturale e dei sentimenti” (Corriere della Sera) acclamato in tutta Italia, Saverio La Ruina sarà in scena al Morelli per la prima volta con questo spettacolo.

La trama

In “Masculu e fìammina” un uomo semplice parla con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.               
Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.          
E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.     
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.

 

Ritorna al Morelli Scena Verticale con il progetto More

COSENZA – Scena Verticale ritorna in città con More, la stagione del Teatro Morelli dedicata alla scena contemporanea che a dicembre ripartirà con la nuova programmazione. Attivo dal 2012, ilProgetto More è un punto di riferimento per la scena teatrale di Cosenza ed è letteralmente “qualcosa di più”: la compagnia di Castrovillari, da sempre attenta ai linguaggi coevi e agli artisti emergenti, propone un ampio cartellone dedicato non solo al teatro, con artisti di rilievo nazionale ed internazionale, ma anche alla musica e alle attività formative, sempre nella prospettiva del contemporaneo. Occuparsi del contemporaneo significa imparare a leggere la nostra società. Una necessità del teatro che non si ferma all’intrattenimento ma si rivolge all’indagine e alla considerazione dell’epoca che viviamo, del luogo che abitiamo.

Progetto More nasce nel 2012 da un’idea di Scena Verticale, in partenariato con il Comune di Cosenza, e da allora ospita all’interno del Teatro Morelli alcuni tra i massimi esponenti del teatro contemporaneo d’autore nazionale e internazionale. Dal 2013 al 2015, grazie al sostegno del Comune di Cosenza e della Regione Calabria, diventa residenza teatrale con un progetto triennale ampio che, oltre a spettacoli, concerti, incontri e workshop, ha visto nascere la Scuola di Teatro diretta da Dario De Luca. Dal 2015 al 2017 prosegue il progetto di residenza con il cofinanziamento del MiBACT e della Regione Calabria.

Il Progetto More oggi recupera la sua essenza e la sua vocazione al contemporaneo con l’obiettivo di creare occasioni di incontro e confronto tra scena e platea, tra il teatro e la città.
Realizzato in collaborazione con il Comune di Cosenza, il MiBACT, la Regione Calabria e lo storico festival Primavera dei Teatri, il nuovo cartellone del More – La scena contemporanea a Cosenza, inserito nella programmazione unica di Cosenza Cultura, verrà a breve presentato in conferenza stampa. Tra i nomi in cartellone artisti di rilievo come Ascanio Celestini e i Motus.

 

Cosenza, affascina e convince il Progetto More

COSENZA – Tre giorni intensi di appuntamenti artistici hanno scandito il Focus Calabria del Progetto More, ideato e diretto da Scena Verticale, articolato su un programma di dieci rappresentazioni, con trenta artisti coinvolti. Le performance sono state ospitate al Castello Svevo, location principale di questa full immersion, trasformato in una piccola cittadella dello spettacolo, e al Teatro Morelli. La rassegna ha attirato l’attenzione e destato la curiosità anche degli studenti dell’Università della Calabria: sei quelli che hanno lavorato come supporto allo staff tecnico e organizzativo del Focus Calabria e tre quelli partecipi come giovani aspiranti giornalisti, due dalla redazione del Gr di Ponte Radio Unical e uno dalla tastata Fatti al Cubo. Anche fuori regione il Progetto More raccoglie l’entusiasmo dei più giovani, come Roma Tre Radio dell’Università di Roma Tre che ha seguito a distanza la rassegna, a testimoniaropera-aperta-nino-raccoe l’ulteriore sviluppo del percorso di audience devolepment al quale Scena Verticale lavora da anni. «È stata una vera e propria festa del teatro calabrese – commenta Settimio Pisano, direttore organizzativo di Scena Verticale – Abbiamo raggiunto il
nostro obiettivo, raccogliere il bisogno forte di confronto tra artisti. Non volevamo fare la solita rassegna di teatro ma qualcosa che avesse un significato importante per gli artisti. È stata una bella vetrina per il panorama teatrale calabrese che ha presentato quanto di più interessante il territorio propone e i critici intervenuti hanno riscontrato una grande capacità da parte delle compagnie ospiti a mettersi in gioco. Per questo progetto abbiamo deciso di utilizzare la formula del festival, perché corrisponde alla nostra vocazione artistica, al nostro modo di lavorare e di fare teatro. Ci interessa, infatti, creare iniziative che possano far partecipare tutti, artisti, pubblico, giornalisti e in più spazi della città. Ce ne sono tanti teatrali e teatrabili come il Castello».

Cosenza, il teatro al Castello. Focus Calabria è il nuovo evento di Scena Verticale

COSENZA – Riparte la stagione 2016/2017 del Progetto More, ideato e diretto da Scena Verticale in partenariato col Comune di Cosenza, il MiBACT e la Regione Calabria. Per l’occasione è stato allestito un mini festival autunnale per presentare la nuova stagione teatrale, concentrato nelle giornate 21, 22 e 23 ottobre. Si tratta di Focus Calabria, una manifestazione dedicata ad artisti e compagnie provenienti da tutta la regione, ma anche residenti al di fuori, purchè di origini calabresi. Nei tre giorni previsti si susseguiranno spettacolo, ma anche letture sceniche, incontri, dibattiti. Non è una novità per il More, basti pensare alla vetrina Calabria del 2013 e la trasformazione, nel già più lontano 1999, da Compagnia teatrale ad attività culturale attenta alle proposte teatrali calabresi. Del tutto nuova è, invece, la location stessa del Focus, cioè il Castello Svevo di Cosenza, con il ritorno alla cornice consueta del Teatro Morelli solo per l’ultimo spettacolo in programma. «Per tre giorni – ha spiegato il direttore artistico Dario De Luca – vogliamo trasformare il Castello di Cosenza in una piccola roccaforte teatrale, luogo di visione, con 10 appuntamenti tra spettacoli, performance e letture sceniche, ma anche luogo di confronto  e  perché no di incontri conviviali».Questi ultimi saranno altresì arricchiti dalla presenza di un osservatorio composto da tre critici nazionali: Graziano Graziani (Radio3 Rai, Rai 5, minima&moralia), Sergio Lo Gatto (TeatroECritica) e Nicola Viesti (Hystrio). «È un confronto sul sistema teatrale calabrese – prosegue De Luca – che spesso facciamo tra di noi,  concentrandoci sulle implicazioni politiche; questa volta vogliamo dare un quadro del sistema teatrale calabrese a livello artistico-culturale, in modo che ognuno dopo possa fare la sua riflessione». È per tale ragione che gli incontri in programma tra osservatorio critico e compagnie saranno aperti al pubblico, nell’ottica della condivisione tra scena e platea, tra teatro e città, rendendo continuativo il percorso di audience development che vuole avvicinare lo spettatore alle poetiche degli artisti coinvolti nella rassegna. Soddisfazione e orgoglio per la ricchezza e articolazione della manifestazione ha espresso Rosaria Succurro, assessore cittadino agli eventi: «Scena Verticale, con professionalità, passione e competenza riesce ogni anno a proporci qualcosa di diverso, che apre a nuovi interessanti stimoli. A noi il compito di far emergere sempre le professionalità e mantenere saldo il legame con il territorio. Vorrei che questa rassegna costituisse anche uno sprone ad approfondire la conoscenza del nostro territorio, vivere il teatro in un luogo che non è quello del teatro può aprire prospettive differenti ed avvicinare anche un pubblico nuovo».

Ricco e interessante il programma previsto da Focus Calabria. La rassegna sarà aperta da “La città e il desiderio”, un percorso interattivo sensoriale, curato da Confine Incerto e Conimieiocchi, alla scoperta della propria città interiore. Un “cantiere di teatro” finalizzato alla formazione di un gruppo di ricerca artistica sul linguaggio dei sensi e sul teatro in spazi non convenzionali. Manolo Muoio porta in scena Rock Oedipus, prodotto da Teatro Rossosimona, un viaggio in bilico tra teatro propriamente inteso e rock, sulle note della Stratocaster di Luca Pietramala, un “deposito perduto di testi, memorie e oggetti-feticcio, precipitato in piccolo-privato-perverso immaginario rock”. Ernesto Orrico e Massimo Garritano presentano “La mia idea. Memoria di Joe Zangara”, il racconto in prima persona del piccolo emigrante calabrese giustiziato per aver attentato alla vita del presidente Roosevelt. Saverio Tavano porta in scena “Formiche”, sul tema della solitudine dell’anima, dell’alienazione. Teatro ,della Maruca presenterà in prima nazionale  “Il servo di Amleto”, un’indagine sul passaggio da un’epoca all’altra in cui il teatro di prosa si incontra con l’arcaico teatro di figura. Nino Racco va in scena con “Opera aperta – in memoriam Rocco Gatto”, mugnaio della provincia reggina vittima della ‘ndrangheta. Scena Nuda presenta “Un vecchio gioco”, uno spettacolo che indaga la natura dell’uomo e la sua innata indole votata alla violenza, in un’alternanza continua tra mondo quotidiano e mondo visionario.

Oltre a tali spettacoli, sono previsti anche due work in progress. Tra questi, “L’incidente. Io sono già stato morto” dell’attore cosentino Francesco Aiello, che racconta l’ipocondria di un ansioso patologico. Il secondo è “Tette – Mastoplastica elementare” della Compagnia Ragli che vuol essere uno sguardo sulla attuale dimensione estetica del cibo.

Chiuderà la rassegna la Compagnia Arciere con la prima nazionale di “Francesco e il Re”, con testo di Vincenzo Ziccarelli e messo in scena da Adriana Toman. Il re Luigi XI, dopo aver ben governato e resa forte la Francia, non si rassegna a lasciarsi consumare dalla malattia e invoca l’intervento di Francesco di Paola, già noto per le sue doti taumaturgiche e per aver compiuto dei miracoli.

 

 

Primavera dei Teatri, programmazione del sesto giorno di festival

CASTROVILLARI (CS) – Il sesto giorno di Primavera dei Teatri, festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea ideato e diretto da Scena Verticale, si apre alle 10 al Protoconvento Francescano  con un importante appuntamento: l’incontro Le Buone Pratiche oltre il decreto. Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia: Primavere a Sud, un focus group a cura di Associazione Ateatro e Scena Verticale, in collaborazione con Festival Città delle 100 Scale, Rete Latitudini, Teatro Koreja e Teatri di Bari. L’Associazione Culturale Ateatro, attraverso il percorso delle Buone Pratiche del Teatro, cerca di dare il suo contributo analizzando gli effetti del Decreto 1° luglio 2014 sul sistema teatrale, in una serie di incontri di livello nazionale, anche in vista della normativa che regolerà il triennio 2018-2020.  Un gruppo di lavoro ristretto di cinque operatori per regione, a porte chiuse, esaminerà in modo approfondito la situazione dei rispettivi territori (la geografia – nuova o vecchia? – dei sistemi regionali, la normativa, le politiche e le opportunità, progetti e ipotesi di sviluppo). Alle 16 si apriranno le porte presentando gli esiti della discussione.

Per il Primavera Kids a Palazzo di Città alle 17 Conimieiocchi mette in scena lo spettacolo per bambini e adulti Quel pazzo di Orlando.

Una favola moderna, un fantasy rocambolesco, per avvicinare i ragazzi e gli adulti al patrimonio letterario italiano. Quel pazzo di Orlando, attraverso la logica del cartone animato e un linguaggio diretto e multiforme, ripercorre la storia del cavaliere Orlando e la sua follia per l’amore non corrisposto di Angelica con il susseguirsi di vari personaggi, dalla maga Logistilla all’Ippogrifo, dal gentile Medoro al mostro Orrilo.

Alle 19 al Capannone dell’autostazione Scena Verticale debutta con Il Vangelo secondo Antonio, scritto diretto e interpretato da Dario De Luca, con Matilde Piana e Davide Fasano. Don Antonio, un parroco di una piccola comunità, vicario generale del vescovo, si ammala di Alzheimer. Al suo fianco la sorella, devota perpetua dal carattere rude e un giovane e candido diacono. La malattia colpirà la mente brillante di questo sacerdote e nulla sarà più come prima: i congiunti si muoveranno a tentoni in un terreno per loro sconosciuto, con rabbia, insofferenza e shock. Don Antonio, entrato nella nebbia, inizierà a perdere tutti i riferimenti della sua vita ma allaccerà un rapporto nuovo e singolare con Cristo che porterà avanti anche quando, alla fine, si sarà dimenticato della malattia stessa.

Alle 21 al Teatro Sybaris Proxima Res mette in scena in anteprima nazionale lo spettacolo  Geppetto e Geppetto scritto e diretto da Tindaro Granata. Una coppia di uomini, Tony e Luca, da anni formano una famiglia. Come il Geppetto della favola più conosciuta al mondo, i due “danno” vita al proprio figlio. Il piccolo Pinocchietto, di nome Matteo, nasce con la pratica dell’utero in affitto. I primi anni di vita del bimbo sono pieni di gioia fino alla morte di uno dei due Geppetto, Tony. Crescendo, Matteo, orfano del padre biologico, rifiuta l’affetto dell’altro padre che lo ha cresciuto e amato ma con il quale, per legge, non ha nessun legame di parentela. Questa condizione di figlio “non riconoscibile” gli farà rinnegare tutto l’amore che ha ricevuto. Matteo chiede al suo Geppetto, Luca, le ragioni per le quali lo hanno fatto nascere in una famiglia “diversa”, perché lo hanno “creato” a tutti i costi.

La sesta giornata di Primavera si conclude al Blocco G del Castello Aragonese dove, dalle 24, si esibirà la band Sing Swing in un concerto dal sapore puramente swing.

Premio Annibale Ruccello a Saverio La Ruina: gli auguri del Sindaco di Castrovillari

Saverio La RuinaCASTROVILLARI (CS) – Il Sindaco di Castrovillari, Antonio Lo Polito, ha espresso le sue congratulazione a Saverio La Ruina che ha appena ricevuto un nuovo riconoscimento a livello nazionale. La Ruina, fondatore insieme a Settimio Pisano e Dario De Luca, della Compagnia Teatrale Scena Verticale, ha ricevuto il Premio Annibale Ruccello, giunto alla terza edizione, come Autore di testi rappresentati allo Stabia Teatro Festival 2015.

Essendo la compagnia originaria della città del Pollino, Lo Polito ha sentito l’esigenza di complimentarsi con La Ruina, non soltanto per il prestigioso riconoscimento appena ricevuto, ma anche per la sua capacità di “interpretazioni uniche della realtà con interessanti chiavi di lettura e arguti messaggi che fanno degna d’attenzione la nostra comunità e preziose le nostre radici.
Un patrimonio inestimabile, insomma, che questi Testimoni dell’espressività rilanciano, anche con la loro “penna” nelle pieghe del loro ininterrotto mettersi in gioco tra copioni ideati a partire dalle connotazioni delle proprie origini e passi della cultura italiana”.