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Mercoledì 24 luglio sciopero nazionale dei trasporti

COSENZA – Amaco ha fatto sapere all’utenza che per mercoledì 24 luglio 2019 è stato proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore dalle segreterie nazionali delle OO.SS. FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA CONFAIL, UGL FNA e FAST CONSAL.

«Si precisa – è scritto nella nota – che pur non essendo pervenuta dalle organizzazioni sindacali territoriali nessuna comunicazione riportante l’orario di astensione dal lavoro, singoli lavoratori dell’Azienda potrebbero autonomamente decidere di aderire allo sciopero.
In tal caso potrebbero verificarsi dei disagi per la conseguente soppressione di alcune corse del servizio urbano che, ad oggi, non possono prevedersi.

Si precisa che sarà comunque garantito il servizio nelle seguenti fasce orarie: la mattina dalle 5.00 alle 8.00, la sera dalle 18.00 alle 21.00».

Sciopero telecomunicazioni. Presidi a Catanzaro, Cosenza e Reggio

CATANZARO – Questa mattina si sono svolte tre manifestazioni di protesta davanti alle sedi di Confindustria di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria dei lavoratori del comparto telecomunicazioni in occasione dello sciopero di otto ore proclamato dai sindacati di categoria Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom. I lavoratori chiedono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da oltre due anni.
«Oggi siamo in piazza – afferma Cristina Spadafora, della Fistel Cisl Calabria – per chiedere la riapertura del tavolo di contrattazione per rinnovo del contratto, che non avviene da due anni, e perché le proposte del sindacato sono state tutte respinte a favore delle aziende. Nella sola provincia di Cosenza – prosegue Spadafora – l’indotto delle telecomunicazioni include oltre cinquemila lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, a questi si aggiungono altri tremila lavoratori con contratti a tempo determinato».

LSU/LPU: nessuna Ri-convocazione dopo il rinvio. Lunedì si riparte con le lotte in tutta la regione

COSENZA – Dopo il rinvio della riunione Roma del 21 u.s. a  data da destinarsi, da ieri si sono susseguite una serie di telefonate e di e-mail, tra il gabinetto del Vice Ministro della funzione pubblica Patroni Griffi, il presidente della regionale Calabria e la USB regionale, sola organizzazione sindacale interessata che, però, ancora oggi non hanno portato alla riconvocazione del tavolo per discutere della stabilizzazione di questi lavoratori.
Perché di questo la USB vuole sentir di parlarle – della stabilizzazione – e non di contentini come il pagamento di due mensilità per gli LSU/LPU, o aleatori impegni politici a cui ormai possono credere solo i “sindacati di stato”!
Dopo il rinvio si era parlato di riconvocare il tavolo per la prossima settimana, ma fino ad ora nulla è pervenuto.
Oggi i lavoratori in assemblea permanente nei vari comuni, hanno deciso di programmare altre giornate di lotta ed  iniziare un iter condiviso con sindaci ed utenza dei comuni calabresi per tutelare i servizi che vengono offerti alla cittadinanza.

La USB, a seguito di ciò, ha individuato per lunedì alcune azioni di lotta sindacale che verranno rese note nelle prossime ore al fine di sostenere la vertenza LSU/LPU per far capire a chi ha le orecchie coperte con il prosciutto, ossia il governo, che non pensi di sgonfiare la lotta con queste manovre perché 5.200 famiglie calabresi non si fermano certamente di fronte ad un rinvio.
La USB vuole sapere da subito quali risorse economiche si rendono necessarie nel patto di stabilità per partire con un piano di stabilizzazione di questi VENTENNALI lavoratori precari!
La mancata convocazione rappresenta un evidente pregiudizio nei confronti dei lavoratori LSU/LPU e della USB ed è un chiaro segno di quanto questo governo tema il confronto con la nostra organizzazione che, tra i lavoratori LSU/LPU, rappresenta di gran lunga l’organizzazione con maggiore esperienza e radicamento sul territorio.
Per questo motivo la USB intima e diffida la Presidenza del consiglio dei ministri  a comunicare l’avvio del procedimento e la data delle successive convocazioni, con riserva di organizzare le battaglie sindacali necessarie a supporto della vertenza.
Lunedì, dunque, si riparte con le lotte in tutta la regione.